mercoledì 30 giugno 2010

AUMENTANO GLI STRANIERI IN EMILIA-ROMAGNA: TOCCATA QUOTA 10,53%

Oltre 460mila, che tradotto significa il 10,53% della popolazione totale. Sono i cittadini stranieri residenti in Emilia-Romagna al primo gennaio 2010, in base alla rilevazione annuale svolta dal Servizio controllo strategico e statistica della Regione. Una presenza giovane: trentun anni l'età media, con una componente femminile che sta crescendo e che supera quella dei maschi in particolari classi di età. Forlì-Cesena tra le province con la maggior crescita percentuale
I dati della rilevazione: I cittadini stranieri residenti in Emilia-Romagna sono 462.840. Un dato in crescita, rispetto al 2009, di quasi 40 mila persone (39.945), pari al +9,45% (+10,9% per le femmine e +8% per i maschi). L'incremento risulta tuttavia in flessione rispetto ai valori registrati negli anni precedenti (+15,2% nel 2009 e 15% nel 2008). L'aumento complessivo della popolazione regionale rilevato sempre al primo gennaio (+39.439) è interamente collegato alla crescita della componente straniera, che ha più che compensato la riduzione, anche se lieve (-506 unità), dei residenti con cittadinanza italiana.

TARTAGLIA INCAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE? MA ABILE A PRENDERE LA MIRA

La sentenza su Tartaglia preoccupa, era a un passo dall'omicidio
"Con tutto il rispetto per le valutazioni giuridiche (opinabili come ogni altra valutazione) che hanno portato all’assoluzione di Tartaglia perché non imputabile, in quanto incapace di intendere e di volere, la decisione odierna lascia grandi preoccupazioni e perplessità .Tartaglia, nel dicembre scorso, e’ giunto a un passo dall’omicidio di Silvio Berlusconi. Oggi tutto finisce così. Non e’ un po’ poco?". Lo ha dichiarato Daniele Capezzone, portavoce del Pdl.

martedì 29 giugno 2010

REGIONE EMILIA ROMAGNA CASE AI GIOVANI: UNA SERIE DI FLOP


BAZZONI E MAZZOTTI-1

ANCHE IL SECONDO BANDO UN FLOP -2



PALAZZINE VIA CADORNA – 3

RACCOLTA PORTA A PORTA: MAGGIORI COSTI E DISAGI AI CITTADINI


QUANDO AMBIENTALISMO FA RIMA CON STALINISMO
In un periodo di crisi economica, in cui i comuni debbono razionalizzare le spese, e in presenza di numerosissime famiglie in difficoltà è quantomeno opportuno aumentare le spese e dei costi il nuovo tipo di raccolta penalizzerà le famiglie più povere, che vivono in mono o bilocali senza giardino o terrazza, e creerà immense difficoltà in centro storico, dove i palazzi hanno spazi comuni esigi o quasi inesistenti per il deposito di bidoni condominiali. Ciò significa, in una logica da dittatura ambientalistica barbara e troglodita, non rispettosa dell’igiene e dei diritti delle persone, in altre parole stalinista, costringere a vivere per diversi giorni con la casa piena di rifiuti maleodoranti, come avanzi di cibo, pannolini dei neonati, traverse di anziani incontinenti, lettiere di animali, ecc. Tutto ciò contro le norme sanitarie de l1939 e ancora vigenti!
Cari post-comunisti e talebani ambientalisti, lasciateci almeno i cassonetti.



PORTA A PORTA COMMENTI – 1





PORTA A PORTA COMMENTI – 2


DISCARICA DI VOLTANA: NON LA CHIUDERANNO MAI

Donatella Donati (consigliere comunale del PDL

Giovedì scorso il Sindaco Cortesi ha invitato il presidente di HERA, dott. Filippo  Brandolini, ad illustrare ai consiglieri comunali riuniti il nuovo piano provinciale dei rifiuti.  All’illustrazione è seguito un breve dibattito, sollecitato da Sindaco Cortesi, per conoscere l’opinione del Consiglio sulla riapertura della discarica, opinione non vincolante dato che la decisione spetta comunque alla Amministrazione provinciale. Va sottolineato che quella fatta è stata più che altro la comunicazione di una decisione già presa, anche se la Provincia la voterà solo il 29 giugno. Il Sindaco attuale non sembra avere alcuna intenzione di contrastarla, nonostante le promesse fatte dall’ex sindaco Roi nel ’98, quando egli affermò che la discarica sarebbe stata chiusa definitivamente una volta esaurita. Non valgono, secondo noi, le spiegazioni date per giustificare questo cambio di rotta, ovvero l’aumento della frazione di raccolta differenziata e la creazione del cosiddetto “polo industriale del rusco”. Il Sindaco ha affermato che la riapertura della discarica di Voltana permetterà l’anticipazione del finanziamento, da parte della Provincia del collegamento della via Lunga con la Reale, al fine di togliere dal centro della nostra frazione il traffico di mezzi pesanti carichi di pattume. Niente riapertura della discarica, niente strada, ma, perché ci chiediamo? Visto che il progetto di   

PIANO RIFIUTI PROVINCIALE IN APPROVAZIONE MARTEDI 29: OCCORRE CHIAREZZA

"Basta rifiuti da altre province senza le necessarie garanzie"
Ma siamo sicuri dei nostri rifiuti e di come vengono gestiti? Io per niente". Lo dichiara il consigliere provinciale del Pdl Giovanna Benelli che esprime forti dubbi sul piano per la gestione dei rifiuti della Provincia di Ravenna che - come sottolinea il consigliere - "dopo due anni di peregrinazione arriva in aula per l’approvazione definitiva con cinque osservazioni di privati ed enti, superabili e superate, e 36 riserve formulate dalla Giunta Regionale cui ovviamente dobbiamo obbedienza se no non ci sarebbe il suo nulla osta al nostro piano".  "Il piano in sé - spiega Benelli - si presenta bene, almeno all'apparenza, in quanto Ravenna viene dichiarata autosufficiente per quanto concerne i rifiuti solidi urbani (RSU)  (310.000 le tonnellate prodotte nel 2009), la riduzione della produzione del 2-3% e l’aumento delle differenziate al 53%.   Inoltre, le tre discariche di prossimità per smaltimento finale residuale di 100.000 tonnellate (per Ravenna, Cervia e Russi quella della Romea Nord; per la collina e l'imolese quella di Pediano e per la Bassalughese quella di Voltana) dal 1998 sono in forte riduzione".
Il consigliere provinciale esprime perplessità su almeno quattro punti.

lunedì 28 giugno 2010

SCENDONO IN CAMPO BERLUSCONI E BOSSI

IL PREMIER A BOLOGNA IN SETTEMBRE PER LA FESTA NAZIONALE DEL PDL
Il premier sarà alla festa nazionale del Pdl in settembre. E in ottobre la Lega porta il SenatùrBerselli: "Lo sfratto al Pd lo daranno gli elettoriCi proviamo anche a Ravenna e a Rimini"A Bologna l’anno prossimo si vota. L’arrivo del Cavaliere è un avviso di sfratto ai comunisti? «Lo sfratto lo danno gli elettori, non il Pdl — accetta la sfida Berselli —. Chiaro, pensiamo sì che si possa vincere. Si vota a Bologna ma anche a Rimini e a Ravenna. Sarà una festa straordinaria. Itinerante, come quella dell’Unità. Quest’anno a Bologna, l’anno prossimo vedremo». La città, commissariata da gennaio, torna al centro della politica nazionale. Anche la Lega nord si organizza con le feste. A luglio il ministro Roberto Maroni chiuderà quella di Porretta, sull’Appennino, prima edizione. A ottobre il partito vuol fare il colpaccio, portando in città Umberto Bossi.  L’attenzione di Berlusconi? E’ importantissima»«Con la Lega c’è una concorrenza virtuosa, una competizione che non vuol dire conflitto. Loro possono avere qualche spazio a sinistra e noi siamo più affidabili verso certe categorie. Noi siamo per l’economia sociale di mercato, che non vuole lasciare indietro nessuno». Però gli industriali sono ormai saldamente sintonizzati sul federalismo... «Sono argomenti che il Pdl ha sempre tenuto in grande considerazione. Con le feste vogliamo dare un segnale di presenza sul territorio, capire anche quanto morde la crisi. C’interessa parlare con i cittadini e illustrare le politiche del governo».

ABBIAMO UNA REGOLA, RIGORE NEI CONTI


ERRANI E FORMIGONI NON VOGLIONO PIU LE DELEGHE - 1.
Sicuramente c’è un’intenzione provocatoria nell’invito, rivolto allo Stato dal presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, e dal presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, a “riprendersi le competenze”. È infatti noto a tutti che la cosa non si può fare senza modifiche costituzionali e legislative anche se l’Art. 120 della Costituzione prevede che lo Stato si sostituisca agli enti eventualmente inadempienti (Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni).  Dietro qualsiasi provocazione c’è però sempre qualcosa di reale, che deve essere tenuto nella giusta considerazione. E di valutazioni se ne possono fare almeno due. La prima riguarda – e non è polemico il farlo – la modalità di quella riforma del Titolo V della Costituzione che il governo di centrosinistra, con i suoi soli voti, e quattro di maggioranza, volle fare nel 2001 poco prima della fine della Legislatura. Si obiettò subito che ciò costituiva il precedente di una riforma costituzionale fatta a maggioranza da una sola parte. Obiezione “politica”, poiché la Costituzione prevede la legittimità di una riforma fatta in questo modo. Ma più importante era il fatto che questa riforma era incompleta e pericolosa per i conti dello Stato. Forse proprio per questo la sinistra, sicura di perdere le elezioni, volle farla, calcolando che i suoi effetti sarebbero ricaduti sul governo di centrodestra, come, infatti, è avvenuto. Attribuire competenze senza

HAPPY HOUR: LA POSIZIONE DEL PDL NAZIONALE, REGIONALE E PROVINCIALE

POSIZIONE OPPOSTA A CERVIA DEL CAPO GRUPPO MAZZOLANI


sabato 26 giugno 2010

LE AUTO BLU SONO 90MILA: ORA CHI CHIEDE SCUSA?

OGGI LA COMUNICAZIONE UFFICIALE DI BRUNETTA

di Ambrogio Crespi – Un mese fa un tam tam mediatico aveva invaso indistintamente i giornali italiani, sia cartacei che online con una notizia riportata al medesimo modo e senza alcun interrogativo riguardo la sua attendibilità e veridicità: secondo un’indagine effettuata il 25 maggio scorso da Contribuenti.it, infatti, nel nostro Paese sembravano esserci circa 600.000 auto blu (per la precisione 574.215) a disposizione delle istituzioni e di chi le rappresenta: stato, regioni, province, comuni, enti pubblici e società miste pubblico-private. Praticamente un esercito se messo poi a confronto addirittura con gli Stati Uniti che conta una popolazione pari a cinque volte la nostra e dove al contrario ci sono 73.000 auto blu. Una notizia senz’altro “scandalosa” da diramare e diffondere, su cui i giornali si sono buttati e in maniera tempestiva specialmente di questi tempi in cui viene chiesta agli italiani una buona dose di sacrifici per uscire dalla crisi. Anche all’estero lo “scandalo” ha sortito il suo effetto: l’Italia ne è uscita come il solito paese sprecone che a dispetto dei reali bisogni dei suoi cittadini continua a fornire ai “potenti” privilegi e scappatoie; un paese dal profilo disgustoso, volgare e opportunista. È di oggi la comunicazione ufficiale riportata dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, che ha presentato i primi risultati dell’ultimo monitoraggio sulle pubbliche amministrazioni: ebbene, di auto blu in Italia ce ne sono quasi  90mila (ancora troppe) per un costo medio annuale di utilizzo per ogni singola auto di circa 3.300 euro. Dati e numeri ben diversi, quindi, da quelli forniti da Contribuenti.it per cui il costo complessivo fra manutenzione, autisti,

LE IMPRESE LUGHESI FANNO I CONTI CON IL DIGITAL. PROBLEMI OVUNQUE


Non bastava la crisi economica, ora le imprese devono fare i conti anche con le inefficienze del sistema delle telecomunicazioni. Una recente indagine condotta dalla Confapi Ravenna sulle Pmi del comprensorio lughese ha rivelato che quel territorio sta "attraversando una fase pressoché preistorica per quanto concerne l'efficienza delle telecomunicazioni esistenti". Problemi a Fusignano (il 100% delle ditte ha sottolineato che l'adsl è lenta e instabile) ma anche a Conselice, Bagnacavallo, Russi e Massa Lombarda.   "In un contesto sempre più globalizzato - si legge nel resoconto di Confapi Ravenna - in cui le informazioni devono inevitabilmente circolare con grande velocità, pena la non competitività delle imprese che non hanno margini di operatività e, quindi, di sopravvivenza, l'indagine ha definito i contorni di una situazione quanto mai critica."
A Fusignano, uno dei comuni nei quali si riscontrano i maggiori disservizi, il 63% delle imprese intervistate dichiara "malfunzionamenti e guasti nelle linee telefoniche", il 100% linee ADSL lente o instabili che, nei casi peggiori si trasformano, per ore se non giornate intere, in totale inattività delle linee stesse.
Per quanto riguarda Lugo, Massa Lombarda e la zona di S. Patrizio, il 50% degli intervistati dichiara "guasti e malfunzionamenti alle linee telefoniche", e per il totale degli imprenditori le linee ADSL sono "assolutamente inaffidabili e inadeguate, arrivando, soprattutto nella zona che corre lungo la via Selice fino al centro del paese di S. Patrizio, alla totale assenza di linee ADSL".
La situazione non migliora a Conselice dove il 75% delle imprese dichiara  "malfunzionamenti delle linee telefoniche, il 50% l'inefficienza delle linee ADSL che, anche in questo caso, a volte per molte ore, non sono attive."
E per finire, il dato rilevato nelle zone di Villanova di Bagnacavallo, Russi, Traversara e Villa Prati in cui i malfunzionamenti e guasti telefonici sono lamentati dal 50% degli intervistati, i disservizi delle linee ADSL dal 50% e dal restante 50% la totale assenza di ADSL. A tutto ciò, si aggiunga che a Fusignano, Conselice e Massa Lombarda, il 46% delle imprese lamenta periodicamente "l'impossibilità di inviare o ricevere fax, vedendo di fatto limitata la capacità di collegamento con i propri clienti e fornitori e pregiudicata la possibilità di svolgere regolarmente le attività e gli adempimenti richiesti quotidianamente ad un'impresa".  
Per affrontare questi temi e valutare le possibili azioni correttive da realizzare, la Confapi Ravenna ha promosso proprio per il 25 giugno 2010 un incontro con il Sindaco di S. Agata sul Santerno, Luigi Antonio Amadei, che nell'ambito dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha la specifica delega all'Innovazione tecnologica e sistemi informativi.

All'incontro erano presenti Mauro Basurto, Segretario Generale dell'Associazione, Roberto Gallamini, Consigliere Delegato per il comprensorio lughese e Dante Uttini, Consigliere della Confapi Ravenna che, insieme al Sindaco Amadei, hanno condiviso i risultati dell'indagine svolta sul territorio.

venerdì 25 giugno 2010

giovedì 24 giugno 2010

ATTENTI AL SINDACO (A CASTEL BOLOGNESE)

Bambi

LA CORTE DEI CONTI: IMPATTO NEGATIVO SULLA CRESCITA. ENTI LOCALI (REGIONI, PROVINCIA, COMUNI) A DIETA: MENO POLTRONE E SPERPERO DI DENARO PUBBLICO, TROPPI ENTI. CONCORDIAMO, CORAGGIO MINISTRO TREMONTI


Nella manovra del governo è "elevato il rischio di un impatto di segno negativo sulla crescita economica". L'allarme è lanciato dalla Corte dei conti nella relazione sul rendiconto generale dello Stato per il 2009 in cui si sottolinea che "c'è il rischio di un assottigliamento degli effetti attesi sul disavanzo, soprattutto per via della flessione del gettito fiscale connessa a un più basso livello di attività economica". Ma per il procuratore generale della Corte dei Conti, Mario Ristuccia,i sacrifici sono "necessari".
 SPRECO DI PUBBLICO DENARO - Durante la requisitoria nel giudizio sul rendiconto generale dello Stato per l'esercizio 2009 la Corte dei conti dice basta allo spreco di denaro pubblico. "Se è necessario chiedere sacrifici a molte categorie di cittadini, tra le quali purtroppo anche quelle più deboli, appare ancor più necessario affrontare con decisione e concretezza i problemi della cattiva amministrazione e dello spreco di pubblico denaro", sostiene Ristuccia. Il settore degli enti locali, infatti, "mostra un panorama poco lusinghiero" dal punto di vista dei bilanci. Per il procuratore generale a fronte del "dato sostanzialmente positivo della stabilizzazione dell'indebitamento complessivo degli enti locali e regionali" dovuto alle modifiche del Patto di stabilità interno, un rapporto della Ragioneria generale dello Stato, ricorda Ristuccia, "ha accertato che questo fenomeno è espressione di una linea di tendenza che riguarda essenzialmente i piccoli Comuni a causa del cattivo andamento della spesa corrente, della gestione irregolare dei residui attivi e di una situazione critica di cassa, aggravata spesso dall'utilizzo di debiti fuori bilancio".
TROPPI ENTI - "Ad affiancare tale fattore negativo - sottolinea Ristuccia - è poi tutta la pletorica struttura amministrativa delle Regioni e degli enti locali, ripartita in numerosissimi, e spesso inutili, centri, autorità, enti, agenzie, commissioni, comunità, società miste, istituti, scuole, etc., tutti, o quasi, autonomi centri di spesa che richiedono soprattutto erogazione di stipendi, gettoni ed emolumenti vari per una moltitudini di amministratori, manager pubblico, consiglieri e consulenti". Questi apparati sopravvivono anche grazie ai corposi trasferimenti agli enti locali per i quali il Ministero dell'Interno spende annualmente tra i 15 e i 20 miliardi.
POLTRONE PER LA POLITICA - Il procuratore generale punta il dito sulla politica. "Secondo il Rapporto 2009 dell'Unioncamere - rileva Ristuccia - le società partecipate dagli enti locali risultano essere 3.626", con 39.604 cariche conseguenti, 26.331 dipendenti e 4.000 cariche di dirigenti e tecnici. Un numero assolutamente rilevante di presidenti e consiglieri di società per i servizi idrici, raccolta rifiuti, produzione e distribuzione di energia e gas, trasporto, consulenza e formazione, gestione di case vacanza, di informatica e di telecomunicazioni. "Un elenco di attività utili sovente a procurare unicamente opportunità di comoda collocazione a soggetti collegati con gli ambienti della politica".

mercoledì 23 giugno 2010

ENNESIMA PERLA DI DISFUNZIONI: ALLACCIAMENTO GAS METANO


L’AMMINISTRAZIONE ANZICHE’ CONTROLLARE NON FA ALTRO CHE ACCENTUARE I DISAGI

In questo caso parecchi cittadini hanno pagato da mesi e mesi e non hanno ancora il servizio, non sanno quando l'avranno e nessuno si è mai degnato di informare. Io stesso sono stufo di denunciare cose che dovrebbero fare parte della "normale manutenzione" che una BUONA Amministrazione dovrebbe svolgere in merito l’ennesima interepllanza.
Io sottoscritto Francesco Zannoni Capogruppo di “Lega Nord – Popolo della Libertà” interpello  il Sindaco e l’Amministrazione Comunale in merito al nuovo allacciamento gas-metano nella zona verso Borgo Stecchi. I residenti in data 13.11.2008 hanno già versato anticipatamente euro 501,81 e in data 01.02.2010 euro 1000,00.
Ad oggi la ditta che ha svolto i lavori ha dichiarato, informalmente, che allo stato delle cose l'allacciamento potrebbe essere effettuato. Chiedo quindi a questa Amministrazione come devono comportarsi i cittadini che fino ad oggi hanno utilizzato altri strumenti per alimentare le proprie caldaie:
1.        Quali sono i tempi di fine lavori?
2.       Che tipo di informazione è stata data  fino ad oggi ai residenti?
3.       Come è possibile che a ormai due anni dal versamento del primo anticipo i lavori siano ancora bloccati.
4.       A chi va ascritta la responsabilità di tutto ciò?
5.       Se qualche cittadino facesse rivalsa  in merito alle anticipazioni versate come si comporterebbe questa Amministrazione?

E’ ORA DI ALZARE IL VELO SULLE INEFFICIENZE DELLA SANITA’

"Buchi di bilancio, conflitti d'interessi, disfunzioni e scelte avventate: è ora di alzare il velo". Lo ha dichiarato il consigliere regionale del Pdl Gianguido Bazzoni
Bazzoni nel corso del suo intervento, oggi in Consiglio regionale, nell'ambito della discussione sulla proposta, presentata dai consiglieri del Pdl, di istituire una commissione assembleare di inchiesta sulla gestione dei concorsi e degli appalti presso le Ausl e le aziende ospedaliere della regione, proposta respinta con i voti contrari della maggioranza.  "Le recenti vicende che hanno interessato la sanità romagnola stanno tenendo banco nell'opinione pubblica e nel dibattito fra i partiti, così come la vicenda del buco da 9 milioni di euro del Consorzio servizi sociali di Ravenna di cui è socia anche la Ausl di Ravenna".  "L'Area Vasta romagnola invece di portare un miglioramento nelle prestazioni e nei conti - ha spiegato Bazzoni - è accompagnata da scelte veramente dubbie di cui si è interessata e si sta interessando anche la magistratura, oppure commistioni fra cooperative fornitrici e consigli d'amministrazione che indicono gli appalti, come da una mia recente interrogazione sull'IRST di Meldola". "Vorrei ricordare - ha proseguito Bazzoni - anche la vicenda, sempre da me segnalata, della nuova sala operatoria di otorino dell'ospedale di Ravenna, da tempo finita ed allestita e mai entrata in funzione per motivi che non ci sono ancora stati forniti".  "Avendo portato le scelte in capo a direttori che rispondono alla politica ed avendo esautorato i Comuni dalla possibilità di un controllo sulla sanità che interessa i propri cittadini, si è creato un vuoto di controllo che porta anche a buchi di bilancio improvvisi come è successo all'Ausl di Forlì".  "La cosa curiosa è che poi non si sa mai di chi sono le responsabilità e si assiste ad un vergognoso scaricabarile; non così è però per i bonus legati alla performance che vengono erogati sempre e comunque ai direttori ed altri dirigenti. Su tutte queste cose: buchi di bilancio, conflitti d'interessi, disfunzioni e scelte avventate o sbagliate è necessario che si scopra finalmente il velo. Una commissione d'inchiesta avrebbe il compito, non solo di indagare su questi scandali, ma servirebbe certamente da monito alle Ausl per una gestione finalmente trasparente ed efficiente, a favore dei cittadini, perché al centro della gestione deve sempre esserci l'uomo ed il bene comune".

martedì 22 giugno 2010

SCANDALO COMUNE DI BRISIGHELLA: IL PRIVATO PER OTTENERE LA PROVVISIONALE SCOPRE LA FURBIZIA DELL’ EX INGEGNERE COMUNALE, CONSIDERATO DALL’EX SINDACO SANGIORGI UN SUPER FUNZIONARIO

IL COMUNE, DOPO NON AVERLO DENUNCIATO PER I FONDI DEL TERREMOTO, SI ERA DIMENTICATO DI CHIEDERE LA RISCOSSIONE DELLA PROVVISIONALE!?


INTRANSIGENZA: GIANGRANDI PER CACCIARE I BAMBINI SOTTO IL PORTICO DELLA PROVINCIA CHIAMA I CARABINERI

I CONSIGLIERI PROVINCIALI PER VEDERE PUBBLICATI I LORO REDDITI, OBBLIGATORI PER LEGGE VISTA L’INADEMPIENZA DI DUE ANNI DI GIANGRANDI CHI DEVONO CHIAMARE?


IL DEBITO SOSTENIBILE DIVENTA IL NUOVO PARAMETRO EUROPEO

Il governo italiano ha colto ieri un altro eclatante successo a livello europeo: il Consiglio dei capi di stato e di governo della Ue, ha accolto la nostra richiesta di introdurre nelle nuove regole di finanza pubblica comunitaria il concetto di debito “allargato”, o meglio sostenibile. 
La richiesta è stata avanzata come ultimativa da Berlusconi, e nei giorni scorsi era stato il ministro degli Esteri Frattini a dichiarare che senza il suo accoglimento l’Italia avrebbe posto il veto ad ogni iniziativa. Non ce n’è stato bisogno: prima la Germania poi tutti gli altri paesi ci hanno dato ragione.

Vediamo dunque di che cosa stiamo parlando.
  1. Finora il primo criterio di valutazione sulla solidità di un paese era il suo debito pubblico in rapporto al Pil, cioè alla ricchezza prodotta ogni anno. Su questa base si sono attribuite le pagelle, i rating che a loro volta condizionano le emissioni di titoli di Stato, ed in generale gli umori dei mercati.

sabato 19 giugno 2010

AVEVAMO PUTROPPO RAGIONE:DOPO IL BLOCCO DEL LICEO DI LUGO, LAVORI SOSPESI ANCHE NELLA BRISIGHELLESE DAL DICEMBRE 2009

LA PROVINCIA DI RAVENNA CON I LAVORI NON NE INFILA PIU UNA. ATTENDIAMO RISPOSTE URGENTISSIME ESISTE UN PERICOLO?

IL CAPO GRUPPO GALASSINI DOPO UN SOPPRALUOGO HA EVINDENZIATO UN SERIO PERICOLO CON I LAVORI FERMI DA DICEMBRE 2009. PER I RITARDI,LE MAGGIORI SPESE, LE RESPONSABILITA’ DI CHI E’ LA COLPA?

 

QUANTO HA RILEVATO E FOTOGRAFATO GALASSINI CON IL SOPPRALUOGO

Passato oltre un mese e non avendo ottenuto risposta ricordando che alla vigilia delle elezioni (27 marzo 2009) quando improvvisamente per un giorno sul ponte è apparso un semaforo per regolare il traffico a senso unico, chiesi informazioni in merito in Provincia, sembrandomi strano un semaforo senza che esistessero lavori in corso in superficie mi fu risposto che erano in corso lavori di sicurezza!, Mi sono recato al classico “Ponte Lungo” per verificare la situazione, sono un geometra in pensione, e prima di segnalare o denunciare mi piace verificare di persona: Il cartello indicativo dei lavori recita che l’opera è finanziata dalla Regione Emilia Romagna per un importo complessivo di € 2.000.000 di cui a base d’asta €. 1.456.000 di cui per lavori €. 1.263.000 per la sicurezza € 118.000, lavori affidati alla ditta Amadei S.r.l. (abilitata per lavori fino a 10 milioni di euro) di Nerviano (MI) , il progettista con incarico esterno
il prof. Raffaele Paoluzzi, il direttore dei lavori (tecnico della provincia) Ing. Massimo De Giovanni. I lavori sono iniziati il 4 novembre 2008 e devono terminare il giorno 5 agosto 2010, . I lavori da eseguire come risulta dal sito della Provincia, sono enfatizzati per:.......l’ eliminazione di un rilevante punto critico per la viabilità lungo la ex ss n.302 Brisighellese Ravennate in prossimità del Ponte Lungo di Brisighella in approccio all’abitato del Comune di 

Fini e Bersani presto sposi

venerdì 18 giugno 2010

COMITATO ART. 32: DOPO L’ INCONTRO IN REGIONE, GLI ULTIMI SVILUPPI CI DANNO RAGIONE

"Prendiamo atto di quanto emerso dall'incontro del 16 giugno in Regione sull'accordo di riconversione dell'ex Eridania - scrivono dal Comitato Articolo 32 - per ribadire all'assessore Tiberio Rabboni che il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, con decreto del 2 marzo 2010 in attuazione delle legge 27 dicembre 2006 n. 296 (data antecedente alla firma dell'accordo di riconversione) vengono stabilite le modalità con le quali gli operatori della filiera di produzione e distribuzione di biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali, sono tenuti a garantire la tracciabilità e la  rintracciabilità della filiera, al fine di accedere agli incentivi".  "La realtà dei fatti è che ad oggi, nonostante gli accordi a livello nazionale di cui sopra, non sono stati ancora stipulati i contratti per fornire la biomassa necessaria ad alimentare la centrale ottenuta entro un raggio di 70 chilometri  dall'impianto. La filiera 'tutta italiana', come afferma l'Ing. Cinti di Power Crop, manca sempre del requisito fondamentale del chilometraggio e sarà assoggettata al citato decreto per consentire un miglior controllo della qualità, della provenienza e, in prospettiva, della sostenibilità delle medesime. Il fatto che si dovrà integrare ancora una volta il progetto, in questo caso prevedendo l'interramento dell'elettrodotto e abbassando i camini, è la conferma delle copiose osservazioni depositate in Regione dai cittadini e dalle associazioni del territorio ogni qualvolta il progetto è stato ripresentato in Regione, e che hanno sempre sostenuto l'inadeguatezza tecnica e territoriale di questo tipo di impianto". "Infine riteniamo che nei 4 anni trascorsi dalla prima presentazione della riconversione (giugno 2006), e l'esiguità delle persone che sarebbero impiegate nella centrale non siano una risposta né sociale né economica alla situazione locale. Ci rammarica - concludono - che gli esponenti regionali, gli amministratori del Comune di Russi e di Powercrop, regolarmente invitati, si siano sottratti al confronto pubblico declinando l'invito rivoltogli alla serata di informazione che portava come titolo 'Centrale, a che punto siamo'".

DA QUALUNQUE PARTE SI CONTA, LE PERSONE INTERCETTATE SONO SEMPRE MILIONI

IN AMERICA SOLO 4.000 ALL’ANNO

È scoppiata una vera e propria guerra di numeri tra i conteggi del Presidente Berlusconi sulle telefonate intercettate e il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara. In realtà, quella del presidente dei magistrati è solo una presunta smentita. Il presidente Berlusconi ha detto infatti che vi sono circa 150.000 telefoni sotto controllo nel nostro Paese. Poi ha ipotizzato che, se ciascuno di questi intercettati parla con altre 50 utenze, ne deriva che vengono ascoltati 7 milioni e mezzo di italiani. La replica è che le intercettazioni sarebbero 132.384 secondo i dati dei magistrati. Il guaio è che moltiplicando quel numero per 50 utenze ne derivano 6.619.200 ascolti. La differenza non sembra affatto così rilevante. L’Associazione dei magistrati sottolinea che il fatto di avere intercettato un certo numero di utenze, non significa automaticamente un numero eguale di persone, perché nelle indagini sulla criminalità organizzata si può anche scoprire che gli indagati cambiano nove o dieci cellulari per impedire appunto l’intercettazione. Il discorso appare complicato, ma dall’altro lato alcuni esperti fanno notare che considerando la durata media di un provvedimento di intercettazione, vale a dire decine di giorni, se non addirittura mesi e anni con la prassi attuale, si può escludere che il soggetto ascoltato abbia soltanto 50 contatti con gli altri.  Non si tratta infatti di persone isolate o nulla facenti. E se questa persona, nel corso di un mese, smaltisce almeno 200 telefonate con interlocutori differenti, le conversazioni intercettate arrivano a 26 milioni e rotti al mese.
Ecco che la verità si appalesa in tutta la sua evidenza. Siamo di fronte ad un fenomeno senz’altro molto, ma molto più elevato che non in tutti gli altri Paesi europei, per non parlare degli Stati Uniti d’America, dove si supera a stento il numero di 4.000 intercettazioni l’anno, ma con una popolazione cinque volte superiore rispetto a quella italiana.

MANOVRA: LA LAMENTELA DEI PRESIDENTI DI REGIONE

NON TOCCA LA SANITA’ MA INTENDE RIDURRE GLI SPRECHI CHE CI SONO E TANTI.

I presidenti delle regioni fanno ovviamente il loro mestiere nel chiedere di alleviare un po’ i sacrifici chiesti loro. Ma anche in questo caso è bene chiarire alcuni punti. Primo, la manovra non tocca direttamente la sanità ed il diritto dei cittadini ad usufruire di un’assistenza estesa a tutti. Ciò che intende ridurre sono gli sprechi, che ci sono, soprattutto nella spesa per i farmaci e nelle convenzioni.
  • Ridurre gli sprechi significa poter mantenere la sanità pubblica. Esattamente come aver riformato anni fa le pensioni ci ha mantenuto un sistema previdenziale equo ed efficiente.
  • Altre spese a livello regionale possono essere ridotte. In particolare compensi, consulenze, rappresentante, tutte funzioni che non riguardano la vita dei cittadini e che non hanno nulla a che vedere con la Costituzione.

CENTRALE DI RUSSI, A CHE PUNTO SIAMO? IL VERBALE DELL’INCONTRO AVVENUTO IERI IN REGIONE

RACCOLTA FIRME DA CRISTINA MUTI ALLO SPETTACOLO DI RAVENNA FESTIVAL

Si è svolto ieri a Bologna nella sede della Regione l'incontro tra gli Enti locali e la Powercrop per fare il punto della situazione sulla futura centrale a biomasse. L'Assessore Tiberio Rabboni ha dato la parola al Presidente di Powercrop Ing. Raimondo Cinti: Viene accennato all'accordo che l'azienda ha raggiunto con Consorzi Agrari d'Italia per la fornitura della materia prima che consentirà di sviluppare agevolmente una filiera tutta italiana.  Viene aggiornata la situazione della VIA e i nuovi elementi forniti e sviluppati per rispondere a quanto richiesto dall'ultima Conferenza di Sevizi.  L'azienda ritiene di aver esperito e presentato tutta la documentazione che era necessaria per rispondere a quanto richiesto dalla Conferenza di Servizi, se si esclude un'ultima parte di documentazione che sarà perfezionata e pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione nella prima data utile successiva al 15 agosto p.v., relativamente agli adempimenti inerenti modifiche progettuali, in particolare sull'altezza della struttura e il percorso dell'elettrodotto. Anche tali modifiche hanno peraltro già ottenuto informalmente il soddisfacimento degli enti preposti, grazie ai diversi incontri diretti avuti con i funzionati degli enti stessi.
La Provincia, il Comune e le Organizzazioni sindacali, tenuto conto del lungo tempo già trascorso e dell'attuale gravità della situazione socioeconomica locale, auspicano che la presentazione della documentazione da parte dell'azienda e la conseguente procedura di VIA possa concludersi nel più breve tempo possibile.
Il direttore generale Bortone precisa che al momento non risultano esistere particolari ostacoli che si presume possano impedire la rapida conclusione della VIA.  Vista la situazione esposta si ritiene dunque che la Conferenza di Servizi conclusiva potrà avvenire entro il mese di novembre 2010.

ERRANI: L’ALLARME PER LA MANOVRA E’ FONDATO. PURTROPPO CON L’AVVALLO DI FORMIGONI

UN BEL COMMENTO DI FELTRI
 
"L’allarme lanciato dalle Regioni sulla insostenibilità e sulla iniquità della manovra è fondato", lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni e della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani. Ma Bologna e Ravenna continuano a sperperare.
“Ma che hanno fatto di essenziale oltre a pagare a pie di lista le spese pazze (da riordinare) della sanità che assorbe lo l’80% e passa del bilancio? Che bisogno hanno le Regioni di avere tanti impiegati, funzionari, dirigenti, consiglieri e assessori e consulenti con stuoli di segretarie e uscieri? Incomprensibile Se di punto in bianco dimezzassimo il mastodonte politico-amministrativo, sottoponendolo a dieta ferrea, probabilmente non sarebbe indispensabile approvare una finanziaria al sangue ogni anno nell’illusione sia l’ultima.
Se il debito pubblico è andato dove è andato non sarà perché diamo fior di soldi a chi invece di risparmiare, spreca? Prima che le Prefetture venissero svuotate , almeno c’era qualcuno che verificava la legittimità di certi investimenti e bocciava il bocciabile su base tecnica. Adesso siano nelle mani di gente con un’unica preoccupazione, essere rieletta onde conservare il potere ; ed è noto il metodo in uso per garantirsi la permanenza sulla sedia: distribuire favori che col bene comune non hanno alcuna relazione. Il rimedio c’è tagliare, oltre ai fondi , metà delle teste che li bruciano. Tornare ad organici sobri, al minimo indispensabile. Si tratta di scegliere : o la Provincia o la Regione. Entrambe sono un lusso che non possiamo concederci.
Una nota per Formigoni coi tempi che corrono un nuovo mega palazzo regionale a Milano quando c’è già il Pirellone di Giò Ponti? Risponderà: se non basta un grattacile è segnoche anche le regioni virtuose hannoesagerato.
Quindi si becchino i tagli di Tremonti e tirino la cinghia era ora.

EMILIA ROMAGNA E PROVINCIA PIANGONO E NEL FRATTEMPO SPERPERANO DENARO PUBBLICO

URGENTE O MEGLIO NON FARE INIZIATIVE COME FUOCHI D’ARTIFICIO E DIFESA NATURA PER OLTRE 500 EURO?

Non hanno soldi ma creano un nuovo Parco, di proprietà dei privati, mentre le nuovi leggi che stanno per arrivare vietano questi interventi. Per valorizzare la “natura e l’ambiente”, difeso dai residenti da centinaia d’anni, s’inventano la “1^ Festa del parco la vena in Gesso” con lo spettacolo “clou” di fuochi d’artificio, certamente uno scopo l’hanno ottenuto spaventare gli animali e sperperare denaro pubblico.
Per salvarsi l’anima chiedono e ottengono contributi, con la solita serie di “scatole cinesi” per conservare il sito d’importanza comunitaria Alta Valle del Sintria e altri siti. La Regione Emilia-Romagna ha individuato come Enti gestori i Consorzi di Gestione dei Parchi, laddove i siti ricadono entro parchi regionali, e le Province, per tutti i siti esterni ai parchi. La Provincia è ente gestore di 9 siti: Alta Valle del Torrente Sintria; Alto Senio; Bacini di Conselice; Bacini ex-zuccherificio di Mezzano; Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno; Bacini di Russi e Fiume Lamone; Bacini di Massa Lombarda; Podere Pantaleone; Calanchi pliocenici dell'Appennino Faentino. Per tali siti è obbligatorio che la Provincia stabilisca specifiche "misure di conservazione" e che, all'occorrenza, approvi appropriati piani di gestione specifici, comprendenti misure regolamentari, amministrative o contrattuali che siano conformi alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat naturali e specie presenti nei siti. Non è dovuta la procedura autorizzativa prevista dall'Unione Europea per i siti della Rete Natura 2000, La Regione prevede finanziamenti al 100% (IVA esclusa) per gli Enti gestori dei siti della Rete Natura 2000, per la predisposizione dei piani di gestione. La diligente Provincia di Ravenna ha predisposto ben sedici progetti per partecipare al bando, gli importi, sono pari a 30mila euro per le misure di conservazione e altrettanti per i piani di gestione, se non vado errato (16 x 60.000) 960.000 euro? Il progetto per la predisposizione delle misure specifiche di conservazione ha un costo di 7.500 euro quindi se non viene finanziato il costo è di € 117.000?. . Il Sito Alta Valle del Torrente Sintria si estende su oltre 1.700, interamente di proprietà pubblica, tra le vallate del fiume Lamone e del torrente Sintria, una zona montana quasi interamente coperta di boschi e torrenti appenninici particolarmente ben conservati. Queste aree sono state salvaguardate dai residenti prima e non esiste l’urgenza d’intervenire.
La Regione e la Provincia come giustificano l’urgenza di sperperare questo denaro in un momento di crisi e di prospettiva di taglio di fondi statali?
Alcune modeste somme non nera meglio utilizzarli per eliminare le nutrie, che tanto danno provocano a tutti mentre la natura si difende da sola come caso nel Parco “Vena del Gesso” zona Alto Sintria, senza ulteriori interventi! .
Tremonti ha ragione, speriamo non si faccia convincere, tagli.

mercoledì 16 giugno 2010

GIRO DI VITE PDL: I NOMI DEGLI ASSENTEISTI SUL WEB

UN PRIMO PASSO DEL CAPO GRUPPO CICCHITTO.
Assenteisti al bando. Mancavi dall’aula durante un’importante votazione? Sarai svergognato davanti a tutti. Il nome degli assenti infatti verrà pubblicato sul sito internet del gruppo PDL. Così anche gli elettori sapranno con chi prendersela se non passa una legge alla quale tenevano.
Questo l’impegno del capo gruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, contro i lavativi. Troppe volte la maggioranza è andata “sotto” alla Camera negli ultimi mesi a causa del grande numero di assenti, molti dei quali ingiustificati.
Un suggerimento: ridurre la super indennità e l’impegno del Presidente Berlusconi di non candidarli alla prossima legislatura. 

IL GIARDINO DEI SEMPLICI: COME E’ RIDOTTO


ZANNONI IL CAPO GRUPPO PDL LEGA CHIEDE COSA INTENDE FARE IL COMUNE.
Io sottoscritto Francesco Zannoni Capogruppo di “Lega Nord – Popolo della Libertà” interpello  il Sindaco e l’Amministrazione Comunale in merito all'Orto Botanico denominato “Il Giardino dei Semplici”. Questo luogo caratteristico e suggestivo, ben descritto a pag. 4  dell'opuscolo “ Bagnacavallo d'Estate, versa purtroppo in non felici condizioni.
Le panchine con gli aforismi di Leo Longanesi sono imbrattate al punto da non potersi sedere. Il cartello che ricorda Leo Longanesi è strappato.
L'acqua che nell'ultimo tratto del piccolo canale non scorre e quindi provoca putridume. La parte destinata a coltivazione di erbe officinali ed orto meriterebbe una manutenzione più accurata.
Più volte si sono viste persone  asportare i frutti dell'orto per uso personale.
La differenza è bene evidente guardando le foto scattate qualche anno fa e visibili nel pannello all'ingresso. Un aiuto a chi si adopera, con impegno, al mantenimento dell'Orto Botanico si impone, così come si impone una discreta sorveglianza affinché non si verifichino più furti di prodotti.
Chiedo quindi a questa Amministrazione cosa intende al più presto fare per riportate “Il Giardino dei Semplici” ai fasti del periodo inaugurale!