sabato 31 dicembre 2011

BUON ANNO!


Vincenzo Galassini responsabile blog e PDL Ravenna

GOLPE DI ANGELA E GIORGIO. HANNO FATTO FUORI IL CAV

IL WALL STREET JOURNAL DENUNCIA, MA GUARDA  IL CASO!

TUTTI SMENTISCONO. LA GERMANIA HA IL DEBITO PUBBLICO IN ASSOLUTO PIU’ VOLUMINOSO DI TUTTA EUROPA. OLTRE 7.000 MILIARDI


l colpetto di Stato? C'è stato, eccome. Libero aveva più volte scritto che l'asse attorno al quale gravitava il movimento che spingeva per abbattere Silvio Berlusconi non era soltanto italiano, ma europeo (o meglio, tedesco). La grande protagonista del trappolone è la cancelliera di Berlino, Angela Merkel. La ricostruzione del golpe è stata effettuata dal Wall Street Journal, secondo il quale la Merkel avrebbe chiamato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - l'altro grande artefice della spallata - per chiedergli di sostituire il Cavaliere con un altro premier (il Quirinale però smentisce). La Merkel si era affannata a sostenere che era necessario rimuovere Berlusconi per evitare che la tempesta finanziaria che colpiva (e continua a colpire) l'Italia facesse crollare l'intero Vecchio Continente (il Financial Times, proprio oggi, s'interroga: a cosa è servito cacciare Berlusconi?). Peccato però che tra spread e corsa ribassista delle Borse, con l'avvento di Mario Monti, le cose non paiono essere cambiate. Il Wall Street Journal nella sua ricostruzione cita delle fonti diplomatiche statunitensi. La notizia avrebbe del surreale, se non fosse stata confermata da Eurostat, dalla Facoltà di Scienze Economiche di Friburgo e dalla fondazione berlinese «Marcktwirtschaft» (Economia di mercato): la Germania ha il debito pubblico in assoluto più voluminoso di tutta Europa. Già la Primavera scorsa Eurostat quantificò il debito pubblico esplicito della Germania in 2080 miliardi di euro: il primo debito dell’eurozona a sfondare la soglia dei 2000 miliardi. Ma la situazione è ben più grave e pericolosa: se è vero, infatti, che il debito pubblico esplicito tedesco ammonta al 85,8% rispetto al Pil, il debito implicito arriva al 111,8%, portando il divario di sostenibilità ad un inaudito 197,6 %. Ne consegue che il fabbisogno di consolidamento tedesco arriva al 4% netto all’anno. Ma che cosa intendiamo per debito implicito e debito esplicito? Il primo rappresenta il bilancio dello Stato e degli enti periferici, il secondo la spesa per previdenza, sanità, assistenza sociale. Parlando di cifre reali ai 2080 miliardi di cui sopra se ne devono sommare almeno altri 5000 per avere una fotografia chiara dello stato effettivo del deficit tedesco: oltre 7000 miliardi di debito reale. Una cifra che pone la Germania sull’orlo del collasso nonostante la sua tanto decantata virtuosità.

FAREMO, CONCORDEREMO, VEDRETE…….MA COSA HA DETTO MONTI: NIENTE


Cresci Italia, faremo, concorderemo, ci sarà equità, la manovra era urgente ma adesso lavoreremo alla ripresa per l’occupazione, il pil, solo che non mi sbilancio perchè a gennaio c’è un consiglio europeo dove presenteremo il tutto. Stiamo lavorando per voi. L’Italia è uno dei più ricchi paesi al mondo, individualmente, il doppio della Francia per essere chiari, solo che la ricchezza da capitale , in Italia, non viene tassata e quindi ci sono famiglie, persone, che a ricchezza ha aggiunto ricchezza di capitali, immobili, azioni o denaro contante ecc.ecc. Che hanno fatto si che l’8% delle famiglie italiane detengano il 55% della ricchezza nazionale. Basterebbe tassare, al 3%, queste rendite da capitale parassite perchè lo Stato incassi quasi 600 miliardi di euro diventando in pochi giorni uno degli Stati più solvibili al mondo. Mentre noi siamo qui a dividerci tra giovani e anziani, occupati e disoccupati, garantiti e non garantiti, tra la politica sana e la politica mafiosa, tra onesti e disonesti riuscendo a litigare persino con chi vuole le stesse cose che vogliamo noi, l’8% delle famiglie italiane che hanno il 55% della ricchezza nazionale sono in vacanza, sono presi dall’organizzazione del veglione di capodanno, altri sono indecisi se andare a Cortina oppure alle Maldive ed intanto ridono di noi che facciamo i calcoli con le tabelle dei giornali per vedere quanta Ici dovremo pagare, se 150 euro 0 165, come se dai 15 euro di differenza dipendesse tutto il nostro 2012. Mentre loro se ne fregano perchè la massima parte dei loro profitti viene dalle rendite della speculazione economico finanziaria che, come tutti sappiamo, viene tassata al 20%. Un operaio con lo stipendio medio di 1300 euro al mese paga dal 36 al 38%. Più o meno. Questa è l’equità secondo il capitalismo italiano, all’estero pagano molto di più, e non tiro in ballo lo scudo

mercoledì 28 dicembre 2011

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL’ULTIMO LIBRO DI RODOLFO RIDOLFI


sabato 23 dicembre Fra i relatori, c’erano,alla conferenza stampa di presentazione del nuovo libro di Rodolfo Ridolfi che è anche un ebook: Domenico Vanni Sovversivo per la libertà edizione Marradi free news, insieme al Presidente faentino della Fondazione Free Tiziano Cericola, l’ex Sindaco socialista di Faenza Giorgio Boscherini, l’ex sindaco di Brisighella Vincenzo Galassini, il capogruppo del Pdl a Casola Valsenio Fabio Piolanti, la capogruppo berlusconiana di Faenza Raffaella Ridolfi. In sala anche molti altri dirigenti del Pdl che si richiamano alla sensibilità riformista nel Popolo della Libertà come il coordinatore comunale Luciano Spada, Bruno Fantinelli e Gabriella Casanova Nenni. La presentazione è stata l’occasione per celebrare Domenico Vanni classe 1889 scalpellino, pioniere del socialismo nella romagna toscana, consigliere provinciale di Firenze nel 1920, antifascista, partigiano, deportato a Mauthausen, vicesindaco di Marradi nel 1946, socialdemocratico, imprenditore a Parigi, amico di Nenni e di Saragat. Un altro saggio quello di Rodolfo Ridolfi che partendo dal nonno riscrive una parte importante della storia politica ed amministrativa fra le due guerre e si spinge fino agli anni 90. 130 pagine, arricchite da immagini, si animano delle testimonianze, spesso sussurrate all’orecchio, dei terribili accadimenti del passaggio del fronte, dei lutti e degli atti di eroismo e degli omicidi della guerra civile in un’area che fu teatro di acerrimi scontri fra alleati e nazifascisti. Ridolfi ricostruisce in maniera organica la presenza delle formazioni partigiane nell’ appenino, ricorda i martiri e fra questi Bruno Neri, riporta l’articolo di Marino Pascoli sulla Voce del 1947 a proposito dei falsi partigiani e rende onore a tutte le vittime. Nella prefazione si legge:. “Nel libro di Ridolfi c’è la leggerezza

BUCO NELL’ACQUA?

LA BACHECA DI RUSSI DI LORIS VIONI

Il governo Monti ha già battuto un record: nella storia recente nessuno aveva fatto peggio. La tremenda stangata dei professori  non ha portato  NESSUN BENEFICIO   alla fiducia dei mercati internazionali  (lo  SPREAD RESTA  a livelli record). Tasse, terrorismo fiscale e  ediatico ( sono arrivati perfino a dire che “non ci sono più soldi per gli stipendi” )  hanno invece spaventato tutti,  provocando timori e comportamenti che vanno  ben al di là delle vere necessità di tirare la cinghia. Risultato: tutti gli indicatori dei consumi accelerano il loro trend negativo.  Dai regali, ai generi alimentari, al turismo  addirittura fino agli incassi dei cinema,  in questi giorni TUTTO È ANDATO MALE. Una brutta recessione che pagheremo presto,  quando il rallentamento dei consumi  provocherà ulteriori danni sui fronti  della produzione e dell’occupazione. Ma valeva proprio la pena di scompaginare  con le cattive maniere le istituzioni democratiche per avere questo enorme BUCO NELL’ACQUA  ? Secondo me, Bersani se tornasse indietro la pianterebbe subito con la sua litania “ Berlusconi si deve dimettere ! “ Per non parlare di Napolitano

INGHILTERRA: RAPPORTO DEBITO/PIL 900%, LO STATO PIU’ INDEBITATO DEL MONDO


L’Inghilterra è lo Stato più indebitato al mondo. Il rapporto debito/Pil, infatti, ha raggiunto ormai il 900%. A una certa distanza si trovano il Giappone (poco più del 600%), la Svezia (intorno al 450%) e, a seguire, Norvegia, Svizzera, Stati Uniti, Australia, Canada e Nuova Zelanda. A rivelarlo è un recente studio di Morgan Stanley pubblicato da BusinessInsider, che fa un calcolo del debito molto più esteso di quello utilizzato di solito per classifiche di questo tipo. La banca d’affari americana non si è limitata a includere nel rapporto il debito che gli Stati hanno accumulato per coprire le spese di funzionamento. A questo indicatore, infatti, i ricercatori ne hanno aggiunti altri tre: il debito finanziario, cioè quello contratto dalle istituzioni finanziarie, come le banche; quello non finanziario, che fa capo alle imprese; il debito delle famiglie, che pesa sulle persone fisiche. “Considerare in particolare anche il debito finanziario è importante – dice Gianluigi Cesano, analista macroeconomico dello Studio G2c e docente all’Alta Scuola Finanza di Torino – perché se questo settore dovesse avere problemi, è inevitabile che lo Stato si faccia carico di tale fardello, essendo questo settore alla base del sistema economico”. Entrando nel merito dei risultati, Cesano nota che “lo studio di Morgan Stanley mette in evidenza lo stato di colabrodo nel quale versa l’economia del Regno Unito”. Del rapporto tra il debito nella versione più estesa e il Pil, pari al 900%, l’analista sottolinea che “la parte più rilevante è rappresentata, per una quota superiore al 600%, dall’indebitamento finanziario”. Insomma, il maggiore responsabile della situazione è il settore finanziario inglese, che peraltro rappresenta un “peso elevatissimo rispetto al Pil (circa quattro volte) e finisce con lo sbilanciare in maniera più che evidente il rapporto in questione”.

domenica 25 dicembre 2011

LA STAMPA IN MANO A BERLUSCONI?: NOTIZIE DA QUARTA PAGINA


Il Giornale (Alessandro Sallusti) - Lo scandalo madre di tutti gli scandali sarebbe una bufala. Così ha giurato ieri, in videoconferenza con il tribunale di Milano, l’avvocato inglese Mills, uomo che secondo i pm avrebbe preso soldi da Berlusconi per mentire a suo favore in due processi. Mills ieri non ha avuto alcun dubbio: Berlusconi non lo ha mai pagato, lui si inventò in una primo tempo la storia della «mancia» arrivata dal suo cliente italiano per giustificare al fisco inglese la provenienza di 600mila dollari avuti in nero da altre vie … Chissà se i giudici terranno conto nel decidere la sentenza di questa banale verità: il testimone chiave (già assolto per prescrizione nello stesso processo) smonta la tesi dell’accusa e chiede scusa. In merito non mi farei grandi illusioni. La verità, quando c’è di mezzo Silvio Berlusconi, non è mai quella documentata. Di solito prevale quella costruita a tavolino, anche quando i fatti la negano. Ancora oggi, per esempio, si dice che Berlusconi ha dovuto lasciare altrimenti lo spread non sarebbe sceso. Era una balla, tanto che l’indice maledetto anche con Monti regnante balla sempre attorno alla stessa cifra dei 500 punti. Così come si è detto che era colpa della direzione Minzolini se gli ascolti del Tg1 erano scesi al 21 per cento e che quindi il direttore andava rimosso. Non era vero. Gli ascolti, col nuovo direttore, hanno fatto come lo spread col nuovo premier: assolutamente stabili, anche se nessuno se ne preoccupa più.

PROVINCIA: ECCO I REDDITI DI ASSESSORI E CONSIGLIERI NEL 2011

NELLA PASSATA LEGISLATURA IL GRUPPO FI-PDL ARRIVO’ ALLA DENUNCIA ALLA MAGISTRATURA PER OTTENERE LA PUBBLICAZIONE. MAI  ARRIVATA


Ravenna, 23 dicembre 2011 - Resa nota dalla Provincia la situazione patrimoniale di consiglieri e membri di giunta relativa al 2010. Tra i consiglieri Nicola Staloni (Sel) non presenta redditi in quanto ‘fiscalmente a carico di altri’. Solo 1300 euro per il leghista Andrea Liverani. Il primato di consigliere provinciale ‘più ricco’ va a Gabriele Rossi dell’Idv che denuncia un imponibile di 93.274 euro. Tiziana Bandoli (Pd) 31.119 euro, comproprietaria di 1/3 di tre fabbricati a Bagnacavallo e di 1/2 fabbricato a Comacchio, ha una Fiat Punto. Daniele Bassi (Pd) 43.526 euro, 1/3 di abitazione propria a Massalombarda, Peugeot 307 del 2001. Giovanna Maria Benelli (Pdl) 20.189 euro, un appartamento proprio a Ravenna e uno della figlia sempre a Ravenna, auto Suzuki del 2009.
Giorgio Benini (Pd) 40.212 euro, 50% di abitazione propria a Ravenna, 50% di un’abitazione in usufrutto alla madre a Ravenna, auto Seat Altea del 2008. Tiziano Bordoni (Fed. delle Sinistre) 31.086 euro, 50% di un’abitazione a Conselice e 50% di un appartamento a Marina Romea, auto Yaris Toyota del 2003, 88 azioni della Cassa di risparmio, 1 azione di Libera Informazione Editrice, non più esistente. Rudi Capucci (Lega Nord)) 5.801 euro. Davide Coralli (Pd) 27.828 euro, 50% di un appartamento a Ravenna, Fiat Multipla, Y10 e Scooter Piaggio Zip. Eliseo Della Vecchia (Pd) 34.736 euro, 50% di un fabbricato a Ravenna, Mercedes B del 2006, moto Suzuki 400 del 2004. Marta Farolfi (Pdl) 6.282 euro, casa propria, terreno, 1/3 di terreno, 1/3 di terreno a Brisighella., Mercedes A del 2007. Cristina Federici (Pd) 11.533 euro, Lancia Y, Volvo V 40. Gianluigi Forte (Lega Nord) 46.384 euro, 50% di abitazione a Brisighella, 50% fabbricato a Bologna, 50% di terreno a Brisighella, moto Bmw 1200 Gs del 2007, Land Rover Defender del 1999, Porsche 912 del 1966. Secondo Galassi (Pd) 29.338 euro, 50% di abitazione a Ravenna, Fiat Multipla, comproprietà natante di 4,3 m. Sauro Giorgini (Pd) 48.531 euro. Andrea Liverani (Lega Nord) 1.382 euro e

venerdì 23 dicembre 2011

IN ATTESA CHE IL COMUNE DI BAGNACAVALLO, RISPETTI LA LEGGE PUBBLICANDO LE DELIBERE DI GIUNTA E LE DETERMINE, LEGGI

INCARICHI DI AMMINISTRATORI CONFERITI DAL COMUNE DI BAGNACAVALLO NELLE SOCIETA' PARTECIPATE DI CUI AI COMMI DA 725 A 734 E RELATIVI COMPENSI. REVISIONE N. 8 AL 25/06/2011

BUON NATALE: IMMAGINATE UN PO’ !


Facciamo finta di essere ancora governati da Silvio Berlusconi (è un gioco, dai). Immaginiamo una giornata di questo tipo: al mattino, come ci chiede l’Europa, il governo Berlusconi vara una manovra di lacrime e sangue. Lo fa per decreto legge, un decreto che il Presidente della Repubblica firma subito (e per questo, avete ragione, lo sforzo di immaginazione è biblico). Quindi, Berlusconi al mattino aumenta la benzina. Fa la stangata sulla casa. Rimette l’ICI. Alza l’Irpef, l’Iva e la Tarsu. Taglia le pensioni, costringendo la gente ad aspettare (se va bene) cinque anni prima di prendere il “vitalizio”. E toglie l’indicizzazioni delle pensioni minime. Lacrime, e sangue. Sangue e lacrime. E la sera si mette lo smoking e va a teatro. Alla prima della Scala. Con mezzo governo. Cosa avrebbero detto i giornali d’Italia? Probabilmente ci sarebbe la gente in piazza. Con i forconi. Repubblica avrebbe fatto una edizione speciale pure per Android e Windows Mobile. Santoro sarebbe tornato in Rai. E via di questo passo. Invece, amici miei, ecco cosa hanno scritto oggi alcuni giornali sull’uscita del vero premier, Mario Monti. Leggete un po’:

GUARDA IL VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=U1rW9oXQE5I&feature=related

giovedì 22 dicembre 2011

ECCO CHI CI GOVERNA!!!


E IO PAGO:LE PENSIONI SOCIALI AGLI ANZIANI STRANIERI


Ci sono italiani che pagano una vita di contributi e, riforma dopo riforma, vedono allontanarsi l’età della pensione. Vi sono invece anziani stranieri che incassano 7.156 Euro all’anno senza aver mai versato un centesimo all’INPS. Il tutto ha inizio da una legge, la 388 del 2000, che concede agli stranieri con 65 anni compiuti e redditi sotto la soglia  dei cinquemila Euro all’anno, la possibilità di fruire dell’assegno sociale Inps dell’importo di  550,50 Euro mensili, per tredici mensilità all’anno: l’importo totale è dunque di 7.156 Euro all’anno, esentasse. Il procedimento è semplice: i figli di nazionalità extracomunitaria, con permesso di soggiorno che risiedono in Italia, chiedono il ricongiungimento con i genitori che hanno 65 anni; questi ultimi, una volta ottenuto il ricongiungimento con i loro figli in Italia, chiedono all’Inps il vitalizio; una volta che gli è stato concesso, dopo qualche mese, ritornano nei loro Paesi d’origine, con la pensione sociale pagata dagli italiani. In Emilia Romagna sono 1944 gli stranieri che percepiscono la pensione sociale, pur non avendo versato, presumibilmente, un Euro di contributi in Italia. A Reggio Emilia, alla data del 1 gennaio 2011, sono stati 381 gli assegni sociali versati agli stranieri, per un importo totale annuale di 2.726. 436 Euro. Grazie al Governo Berlusconi, la suddetta legge del 2000 è stata modificata: ora è richiesto agli stranieri almeno dieci anni di permanenza continuativa  e legale in Italia per poter usufruire del trattamento pensionistico.
In tempi di crisi come questi però, non è più ammissibile che i contribuenti italiani si accollino costi ingenti per mantenere persone che nel nostro Paese non hanno mai prodotto reddito, ne’ versato contributi.  Fabio Filippi Consigliere Regionale PDL

mercoledì 21 dicembre 2011

BAZZONI INTERROGA LA REGIONE: PERCHE’ IL COMUNE DI BAGNACAVALLO E L’UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA NON RISPETTANO LA NORMA DELLA PUBBLICAZIONE DELLE DETERMINE ALL’ALBO PRETORIO ON-LINE


Sul sito del Comune di Bagnacavallo nella pagina web dedicata all’albo pretorio http://albopretorio.comune.lugo.ra.it/?ente=bagnacavallo sono presenti delibere di Consiglio, determine, altri atti; rispetto alle delibere del Consiglio e altri atti sono presenti nella pagina web sopracitata degli allegati con il testo di tali documenti, non sono invece presenti i documenti relativi alle determine. CONSIDERATO CHE: a partire dal 1 gennaio del 2011 le pubblicazioni effettuate su carta non hanno più valore legale. E' infatti entrato in vigore l'art. 32 della Legge n. 69/2009, che reca disposizioni finalizzate all'eliminazione degli sprechi. Grazie a questa rivoluzione digitale spariscono così fogli e foglietti affissi da decenni con le 'puntine' su migliaia di Albi pretori. Le amministrazioni pubbliche sono infatti obbligate a pubblicare sul proprio sito Internet (o su quello di altre amministrazioni affini o associazioni) tutte le notizie e gli atti amministrativi che necessitano di pubblicità legale: bandi di concorso, permessi di costruzione, delibere del Consiglio e della Giunta comunale, elenco dei beneficiari di provvidenze economiche, ecc; Per quanto riguarda i bandi di gara ("procedure a evidenza pubblica") e i bilanci, lo switch-off completo al digitale è invece stabilito al 1 gennaio 2013. Nel frattempo la pubblicazione online di questi atti accompagnerà quella cartacea; a partire dal 1 gennaio 2013 gli obblighi di pubblicità legale saranno pertanto assolti esclusivamente mediante la pubblicazione online sul sito istituzionale mentre la tradizionale pubblicità sui quotidiani sarà solo facoltativa e nei limiti degli ordinari stanziamenti di bilancio.  il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione ha effettuato, in collaborazione con il CNR, un'indagine approfondita sullo stato di applicazione della legge nei siti Internet delle pubbliche amministrazioni. Da questa è risultato che finora solo 5.133 Comuni (pari al 66,80% del totale) hanno predisposto una sezione online

SCUOLA, POCHE IDEE MA SBAGLIATE


Il nuovo ministro dell’Istruzione, prof. Francesco Profumo, ha detto che bisogna tornare ad applicare la legge e ad assumere il personale docente attraverso pubblici concorsi, anche per abbassare l’età media del corpo insegnante che è di circa 40 anni. La notizia, in sé, è buona, ma la sua applicazione dovrà fare i conti con la situazione creatasi nel corso di almeno quattro decenni. Perché la scuola nel recente passato è stata considerata dalla sinistra alla stregua di un ammortizzatore sociale o di un lavoro socialmente utile: fornire un reddito a un numero elevato di persone che entravano in una mastodontica “graduatoria” nella quale si faceva a gomitate per avere qualche punto in più e arrivare, ma non sempre, all’assegnazione di una cattedra in via definitiva. Così, in cima al fenomeno del precariato, bisogna mettere l’insegnamento perché la scuola è stata la cenerentola, almeno dal ’68 in poi. L’ex ministro Mariastella Gelmini ha cercato di razionalizzare, decidendo di chiudere l’afflusso alle graduatorie, e di procedere ad esaurimento, ma di una massa di pretendenti arrivata a 244 mila abilitati all’insegnamento, contro un fabbisogno annuo di circa 20 mila, con in più 30 mila “laureati abilitati” fuori graduatoria. I rinnovati “Tirocini formativi attivi” intanto produrranno, dal 2012, 20 mila aspiranti docenti all’anno. La legge attuale prevede che metà delle docenze venga assegnata in base alla

RINNOVAMENTO E RILANCIO: IL PDL C’E’


Il rinnovamento e il rilancio del Popolo della Libertà portano la firma del segretario Angelino Alfano. Quello impresso dall’ex Guardasigilli è un nuovo corso all’insegna della massima trasparenza: nuove le regole, nuovi i paletti e le parole d’ordine per un partito più radicato sul territorio e formato da una classe dirigente che dovrà dimostrarsi capace e professionale - selezionata attraverso le primarie a tutti i livelli – per dare vita ad un ambizioso progetto politico, la “Casa comune dei moderati” sotto le insegne del Ppe.  Alfano punta sui congressi, inaugurati ufficialmente sabato scorso, e che lo vedono impegnato in prima persona dal Nord al Sud Italia. L’avvio delle assise è partito da Lodi, Grosseto, Arezzo e Ferrara, domenica è stata la volta di Reggio Emilia, L'Aquila e Pesaro, ieri a Perugia e a Spoleto per proseguire a gennaio, e concludersi entro febbraio.  Raggiunto il traguardo record di oltre un milione e centomila tesserati, del nuovo organigramma che sarà presentato tra un mese e superata la fase costituente, l’imprinting targato Alfano ha segnato una svolta anche sui doppi incarichi. Il segretario ha infatti messo a punto un regolamento, contenuto in una lettera di quattro pagine inviata il 6 dicembre scorso a tutti i dirigenti pidiellini, che rende obbligatoria la scelta tra la guida del partito a livello locale e incarichi di rappresentanza nazionale. Il Pdl darà poi il via alle primarie per la scelta dei candidati alle prossime elezioni amministrative. Obiettivo il congresso nazionale in programma a giugno con le primarie per la scelta del candidato leader. Un percorso, quello già avviato, che ha permesso al partito di restare forte e coeso, come ribadito ieri proprio da Alfano: “tre elementi dimostrano che il
Pdl è solido. Il primo è il fatto che proprio nel periodo di massima difficoltà del nostro governo, alla fine di ottobre, abbiamo centrato un risultato di tesseramento straordinario. Il secondo indice è il fatto che i sondaggi ci danno una grande robustezza in parlamento. Il terzo è che il sondaggio fatto in carne e ossa tra le persone. Ovunque noi andiamo troviamo tanta gente pronta a battersi ancora per i nostri ideali e con la nostra voglia di proporre il nostro programma per vincere le prossime elezioni nel Paese”.

martedì 20 dicembre 2011

BAZZONI: VERSO IL NUOVO COORDINAMENTO DEL PARTITO CON LA SPINTA DI 1.200 ISCRITTI


Gianguido Bazzoni, Consigliere regionale del Popolo della Libertà e coordinatore provinciale del partito, ha annunciato che si ricandiderà a ricoprire l'incarico al congresso provinciale previsto per domenica 5 febbraio 2012. Bazzoni è stato eletto coordinatore provinciale di Forza Italia per 10 anni consecutivi, prima di essere nominato dal Presidente Berlusconi allo stesso incarico nell'aprile 2009. Abbiamo rivolto a Bazzoni alcune domande:
Lei ha annunciato di voler continuare nell'incarico di coordinatore provinciale, nonostante entri ormai nel dodicesimo anno, non si sente stanco? Non ritiene di perdere motivazione? Non pensa di impedire in questo modo un rinnovamento e l'emergere di giovani e nuove energie?
"Devo dire che, se guardassi alle difficoltà incontrate in tutti questi anni, alle divisioni, agli attacchi ed offese personali, dovrei sentirmi stanco. Ma vi sono stati anche tanti successi, primo fra tutti esser riuscito a tenere unito il partito, a gestire la fusione, il nuovo nome, la successiva scissione di FLI dovuta a fatti nazionali, ma soprattutto aver riportato un ravennate in Regione, per dare più forza alla nostra terra. La vera carta vincente però è la squadra che sta attorno a me, si può dire che la nostra sia una guida collettiva in cui sono cresciute tante nuove energie, a Ravenna come negli altri comuni. La mia guida, a volte considerata troppo soft, ha però permesso la crescita di un gruppo dirigente ricco, motivato e presente su tutte le tematiche politiche e sociali della provincia".
Nel 2012, ad eccezione di Riolo Terme, non vi saranno appuntamenti elettorali importanti a Ravenna, su cosa pensa di concentrare l'azione del suo partito, con quale programma si presenterà al congresso di febbraio?
"Intanto vorrei dire che abbiamo chiuso il tesseramento con 1200 iscritti, pur nel momento più brutto

COMUNE DI COTIGNOLA: ELOGIO DELL’INCOERENZA, OVVERO ”MALA TEMPORA CURRUNT”

IL CONSIGLIERE BRAMBILLA CANDIDATO SINDACO PER “LIBERTA E FUTURO” COME FORZA DI OPPOSIZIONE ALLA SINISTRA E’ PASSATO A DI PIETRO E DIVENTATO ASSESSORE. IL COMMENTO DI DINO FACEN

Una caratteristica significativa che distingue questo particolare e difficile momento storico della nostra martoriata Italia, è l’assoluta assenza di coerenza che domina i rapporti interpersonali, e che si è estesa ormai, dilagando, anche all’interno delle Istituzioni. La politica nazionale sta dando un triste spettacolo di sé, e con i suoi ribaltoni, le manie di protagonismo, ed una folle frenesia revisionista, che non tiene conto del volere della maggioranza degli elettori, sembra essersi totalmente dimenticata del difficile quadro economico mondiale.  Il disinteresse per le sorti della nazione e per il voto espresso alle ultime elezioni lascia l’amaro in bocca a tutti coloro che ritengono che la parola coerenza abbia ancora una solida valenza.    Nel nostro piccolo non potevamo certamente essere da meno, e anche Cotignola ha avuto un suo piccolo “ribaltino” all’interno del consiglio comunale. Non posso evitare di esporre qualche riflessione su questo fatto, soprattutto dopo aver letto sul precedente giornalino comunale i ragionamenti che il consigliere Brambilla ha elaborato, per giustificare il suo passaggio dalla lista civica “Libertà e Futuro”, presentata agli elettori come forza di opposizione alla sinistra, a quella benevola e disponibile del PD.   Adesso sappiamo tutti che quel ‘logo’ è stato usato per ottenere un certo risultato elettorale, ma egli spiega di essersi allontanato, subito dopo essere stato eletto, “da Libertà e Futuro…… viste le numerose divergenze con le ideologie delle liste a noi collegate.”

REDDITI DEI CONSIGLIERI REGIONALI: IL LEGHISTA CORRADI BATTE VILLANI

I GUADAGNI DI TUTTI I CONSIGLIERI REGIONALI

Roberto Corradi è il secondo consigliere regionale più ricco in aula, primo tra i parmigiani. Il leghista ha un imponibile di 160.837 euro, la comproprietà di due immobili a Medesano e alcuni terreni a Fontanellato. Possiede anche una Jaguar del 2000 e un'Aprilia del 2004. Secondo tra i consiglieri di Parma è il capogruppo del Pdl Luigi Giuseppe Villani, quinto della top five regionale, che dichiara ben otto proprietà a Parma e provincia (Noceto, Fontevivo e Medesano), tra cui alcuni terreni agricoli. Villani, che è anche vicepresidente di Iren, ha un reddito imponibile del 2010 di 118.465 Euro.   Tra gli altri parmigiani troviamo Gabriele Ferrari (Pd) 43.907 euro, una casa in proprietà a Parma e alcuni terreni a Fornovo di taro; Roberto Garbi, segretario del Pd di Parma, 91.353 euro, la proprietà di una casa con terreno a Soragna e una Croma del 2007; Gabriella Meo (Sel-Verdi) con un reddito di 43.020 euro e una proprietà con terreno a Parma (nessuna automobile)Il mosaico delle dichiarazioni dei

domenica 18 dicembre 2011

MONTI PERDE 61 VOTI SULLA FIDUCIA, 154 SULLA MANOVRA

I DATI DEFINITIVI: 402 SI E 65 NO, DOPO I 495 SI E GLI 88 NON INCASSATI NEL POMERIGGIO. PROF. PERDE IL CONSENSO DI DIVERSI DEPUTATI AZZURRI

Meno sessantuno voti. Mancano sessantuno voti rispetto alle prime due fiducie ottenute due mesi fa,  il 17 novembre al Senato e il giorno successivo alla Camera, all'atto di nascita del nuovo esecutivo. Rispetto a quella del 18 novembre, venerdì 16 dicembre il Governo ha perso sessantuno voti nel corso delle prime votazioni pomeridiane alla Camera. Nel voto conclusivo, arrivato poco prima delle 22, i numeri definitivi: 402 sì e 75 no alla fiducia. Il margine si è assottiliato ulteriormente, ma l'aula si era svutotata prima del discorso di Monti e delle dichiarazioni di voto. In buona sostanza, rispetto alla primo voto incassato da Monti (quando i sì furono 556), il premier ha perso 61 voti sulla fiducia e 140, in serata, sulla manovra. Ora il testo passerà al Senato. Segnale politico - Dal primo voto della Camera esce un forte segnale politico: ventitré deputati del Pdl erano assenti. Un'assenza che è il sintomo più evidente di un mal di pancia che diventa sempre  più conclamato nel partito. Nella precedente votazione il Pdl aveva votato la fiducia, tranne Alessandra Mussolini.  In quell'occasione, peraltro, Monti aveva incassato solo il no della Lega Nord (59 deputati) e di due "dissidenti" di centrodestra (Alessandra Mussolini e Domenico Scilipoti),  oggi, 16 dicembre, ai no della Lega e della Mussolini si è aggiunto quello di Giorgio Stracquadanio, quello dei 21 deputati dell'Italia dei Valori (che  rispetto alla precedente fiducia ha perso il deputato Renato Cambursano che ha votato si in dissenso dal gruppo), tre di Noi Sud (Elio Belcastro, Arturo Iannaccone e Amerigo Porfidia) e gli esponenti delle minoranze linguistiche Siegfried Brugger, Roberto Nicco e Karl Zeller. Erano in missione sei deputati: Antonio Buonfiglio

DOPO 15 ANNI DI RITARDO, COLPA DELLA PROVINCIA DI RAVENNA E COMUNE DI FAENZA, ARRIVA LA ROTATORIA PER L’ACCESSO AUTOSTRADALE A 14 DI FAENZA ENTRO MARZO 2012

QUANTO E’ COSTATO AI CITTADINI, ALLA SOCIETA’ CIVILE, ASSICURAZIONI PER LE MIGLIAIA DI INCIDENTI STRADALI CAUSATI DALLA MANCANZA DELLA ROTATATORIA, E NESSUNO PAGA PER LE GRAVI RESPONSABILITA’

Salvo imprevisti, dalle ore 9 di sabato 17 dicembre sarà modificata la viabilità in prossimità del casello autostradale di Faenza, per consentire il completamento dei lavori di realizzazione della rotatoria. Il traffico che interessa le strade provinciali n. 8 "Naviglio Sud" e  n. 72 "San Silvestro" sarà incanalato all'interno della nuova rotatoria. Il tutto sarà regolamentato da segnaletica di cantiere fino al completamento delle opere, previsto entro il termine contrattuale del 16 marzo 2012.

HERA: SPECULA SULLE COOPERATIVE SOCIALI


Hera specula sulle cooperative sociali. E lo fa in un modo così spregiudicato che in estate anche la sinistra, quella stessa sinistra che siede nelle ricche poltrone del Cda della holding, ha iniziato a protestare. Ma poi, dopo qualche lettera degli amministratori locali e qualche rassicurazione di facciata da parte dell'azienda quotata in Borsa, è calato il silenzio". Luca Bartolini, consigliere regionale del Pdl, torna all'attacco, su un tema che ha già fatto discutere. "Nel frattempo il 2011 si sta chiudendo e si stima che manchino 4,5 milioni di euro: se il valore dell'appalto per la raccolta, il trasporto, il lavaggio dei cassonetti e la gestione dei centri di raccolta rifiuti ammonta a 30milioni sul bacino romagnolo, mentre quello per lo spazzamento delle strade a 15milioni, in totale fanno 45 milioni di euro, i costi per le cooperative sociali che hanno in carico questi servizi sono lievitati a 49,5 milioni di euro. In particolare 14,5 milioni di euro sono fatturati su Forlì-Cesena, 17,2 su Rimini e 15,3 su Ravenna. E così si arriva a 47 milioni di euro, il valore stimato a fine 2011, al quale bisogna aggiungere altri 2,5 milioni determinati da ulteriori ampliamenti del servizio voluti da Hera. E' evidente che l'appalto di Hera, a 45 milioni di euro, non era sufficiente a coprire i costi e ora pare che la multiutility voglia ripresentare l'offerta con lo stesso importo, con il chiaro intento di puntare al ribasso, scaricando le difficoltà sugli altri. E' questa la strategia di una società a maggioranza pubblica per fare utili in Borsa. E' questo il modello costruito e difeso dal Pd", affonda Bartolini

E IO PAGO: MA CHI VOGLIONO PRENDERE IN GIRO?


Con l’abituale ritardo il Comune definisce le condizioni gestionali della caldaia a cippato del plesso scolastico De Amicis-Oriani per il periodo 1/1/2011-31/12/2013 adottando una illuminante convenzione con Senio Energia. Chi pensava che la creazione di una Esco a prevalente capitale pubblico – fortemente voluta dal Comune di Casola Valsenio – fornisse almeno qualche beneficio in termini di minore spesa gestionale e di maggiore efficienza economico-operativa, rimane con un palmo di naso perché la società, anziché configurarsi come una sorta di municipalizzata a servizio della comunità, viene trattata come una qualsiasi società alla quale si affida a fatturazione la gestione di un servizio. Niente più niente meno che se la gestione l’avesse assunta il nostro bravo Turrini.  Succede così che la società pubblica (si sottolinea “pubblica”) Senio Energia srl riceva dal sistema pubblico (si sottolinea “pubblico”) 385mila euro per realizzare un sistema di riscaldamento a biomasse legnose nella scuola di Casola Valsenio. Tutti si aspettavano, naturalmente, che poi la società prendesse in gestione integrale l’impianto in virtù del ruolo pubblico che la connota e producesse il massimo impegno per ottimizzarne la conduzione per i 10-15 anni successivi.  Invece senza averci messo un euro di suo questa curiosa società realizza la caldaia e la consegna al comune il quale la prende in carico assumendone ogni onere presente e futuro riaffidandola però senza gara in gestione ordinaria alla stessa società Senio Energia. Sarebbe un po’ come se Hera avesse preso in gestione l’acquedotto, riscuotesse le tariffe, ma addebitasse ogni onere gestionale al comune!

venerdì 16 dicembre 2011

QUEL FAVORE SVENTATO ALLE COOP ROSSE


Nessuno l'ha scritto, ma - approfittando della prima manovra varata dal governo tecnico - il Pd ha provato, con la scusa delle liberalizzazioni, a fare un altro regalo enorme al monopolio delle cooperative rosse, come era già avvenuto nel 2007 con la famosa "lenzuolata" di Bersani.  Il tentativo, che è arrivato a un passo dal concretizzarsi, era di liberalizzare i farmaci di fascia "C", ossia di far distribuire quelli vendibili solo su ricetta, ma interamente a carico dei cittadini, anche nelle parafarmacie e nei cosiddetti "corner" presenti nella grande distribuzione.  Il blitz è fallito dopo la minaccia della serrata da parte delle farmacie, ma soprattutto per il diniego opposto dal Pdl a un'operazione che di trasparente non aveva proprio nulla, visto che era basata su un falso presupposto: quello secondo cui consentire la vendita dei farmaci di fascia "C" al sistema di distribuzione delle cooperative rosse avrebbe significato favorire più concorrenza e quindi calmierare i prezzi con un vantaggio finale per i cittadini-consumatori. Peccato che abbassare i prezzi dei farmaci di fascia "C" sia impossibile per legge, visto che questi vengono stabiliti dallo Stato insieme alle industrie farmaceutiche, e che quindi si tratta di prezzi fissi e immodificabili su tutto il territorio nazionale.
Dunque, si sarebbe trattato di una liberalizzazione fittizia che avrebbe favorito i soliti noti (le coop rosse) rischiando di disarticolare l'intero sistema farmaceutico. Peraltro, si è visto com'è finita la

IN PROVINCIA MONTA IL CASO DI UN CONFLITTO DI INTERESSI TRA L’ASSESSORE BESSI E IL PADRE CHE E’ PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO.

IN REALTA’ IL CONFLITTO D’INTERESSI CHE A CASOLA VALSENIO LEGA IL SINDACO SEPPI AL PADRE , PRESIDENTE DELLA COOPERATIVA MONTANA E’ MOLTO PIU’ GRAVE E VISTOSO


UN IMPRENDITORE FAENTINO CHE INVESTE NELLE ENERGIE RINNOVABILI

giovedì 15 dicembre 2011

E IO PAGO: AL COMICO BENIGNI 400.000 EURO PER VENTI MINUTI DI SPETTACOLO! CON LA MANOVRA “SALVA ITALIA” SACRIFICI E TASSE PER TUTTI, CERTAMENTE QUALCOSA NON FUNZIONA

ALL’ALBO PRETORIO, COME FANNO TUTTI GLI ALTRI COMUNI DEL FAENTINO, RAVENNA E CERVIA

BAGNACAVALLO NON PUBBLICA I TESTI DELLE DETERMINE 


"Ci scusiamo con i nostri lettori per la mancata pubblicazione, come avviene nei nostri blog  per il Comune di Faenza e di Casola Valsenio della Rubrica:
“I NOSTRI SOLDI
Giornalmente rendiamo pubbliche molte delle spese effettuate dal nostro Comune affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l’uso del pubblico denaro”
Un caso “anomalo” per un Comune che “afferma” essere per “la trasparenza, la  democrazia, la partecipazione, ecc.”.
Invitiamo chi di competenze a fare rispettare i  giusti diritti dei cittadini.

CENA DEGLI AUGURI PDL RAVENNA: BAZZONI SI CANDIDA NUOVAMENTE ALLA GUIDA DEL PARTITO



Si è tenuta ieri sera un’affollata cena degli auguri del PDL Ravennate al Ristorante Marchesini, ospite della serata il Consigliere regionale Marco Lombardi Presidente della Commissione Bilancio in Regione Emilia-Romagna che si è soffermato sulla questione romagnola e sui progetti di legge presentati in Regione, con primo firmatario il consigliere regionale ravennate Bazzoni, per la determinazione dei confini della Regione Romagna e per l’utilizzo del marchio Riviera romagnola in un’ottica di valorizzazione del territorio. A salutare i duecento presenti il Capogruppo in Provincia Massimo Mazzolani ed il consigliere Marta Farolfi, il Capogruppo in Consiglio comunale di Ravenna Nereo Foschini ed il gruppo al completo con i Consiglieri Ancarani, Baldini, Bucci e Graziani, i consiglieri comunali del Comune di Lugo Bedeschi, Costa, Scardovi e Donati, il Consigliere di Cervia Paolo Savelli, Chiara Morandi di Alfonsine, la capogruppo di Faenza Raffaella Ridolfi.  La cena degli auguri del PDL è il tradizionale appuntamento organizzato per chiudere le attività politiche dell’anno che sta finendo e darsi appuntamento al nuovo anno, sapendo che il 2012 si apre con già in programma il Congresso provinciale del PDL previsto per il 5 febbraio.
Il Coordinatore provinciale Gianguido Bazzoni nel salutare e ringraziare tutti i presenti si è detto sicuro che l’elezione diretta da parte del congresso del Coordinatore provinciale conferirà a questo il ruolo ancora più forza ed autorevolezza, ed ha lanciato la propria candidatura alla guida del partito all’insegna della continuità e dell’unità dello stesso, anticipando che chiederà la fiducia agli iscritti del PDL su un documento programmatico politico organizzativo volto alla valorizzazione di donne e giovani.

mercoledì 14 dicembre 2011

BAZZONI: IL NUOVO TERMINAL SAPIR NON PUO’ ASSORBIRE TUTTI I FONDI PUBBLICI DESTINATI AL PORTO


In merito alla cerimonia di presentazione del nuovo centro SAPIR, che ha visto la presenza di tutte le autorità, il Consigliere regionale Bazzoni ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Sull'onda del successo riportato dal nuovo terminal crociere, destinato a riproporsi negli anni,  la Sapir ed il Sindaco Matteucci hanno premuto l'acceleratore sul nuovo terminal container previsto in Largo Trattaroli e che, nelle intenzioni dei proponenti, dovrà assumere dimensioni importanti. La differenza tra i due investimenti è però molto netta.  Il terminal crociere ha prodotto ricadute positive sul porto e sulla città di Ravenna ed è auspicabile che con il passare degli anni coinvolga il resto della provincia e della regione, oggi abbastanza distratte.  Il nuovo terminal container e invece ancora una straordinaria incognita, straordinaria anche nei costi a carico delle finanze pubbliche.  Il piano degli investimenti predisposto da Sapir parla di 280 milioni che dovrebbero essere erogati per approfondire i fondali specificatamente a disposizione del nuovo terminal. E' evidente la preoccupazione di molti operatori portuali, terminalisti e non: il rischio è che per i prossimi anni tutte le risorse statali e dell'Autorità

CRISI: SE TRAMONTA LA LUNA DI MIELE




Per ora è solo una percezione, anzi dal punto di vista del Popolo della Libertà che fin dall’inizio ha garantito un appoggio responsabile in Parlamento, è un timore. Di che si tratta? Che l’“effetto Monti”, quella sensazione di necessità e urgenza che ha portato all’insediamento del governo tecnico (ed al passo indietro di Silvio Berlusconi), si stia disperdendo. I motivi sono diversi. Il primo: l’esecutivo di responsabilità nazionale ha senso se agisce come tale. Se cioè prende decisioni rapide ed efficaci riservando al Parlamento un ovvio diritto d’intervento che però non deve essere un do ut des politico. La drammatizzazione imposta da Mario Monti, e dai fatti, sembra perdere abbrivio di fronte alla realtà ed anche a qualche incertezza comunicativa dei suoi ministri. Pensioni e reintroduzione dell’Ici sono due casi emblematici. Ma non gli unici: pensiamo anche ai costi della politica, ai tagli alla burocrazia, allo sviluppo, al mercato del lavoro, tutti fronti sui quali il governo Berlusconi aveva di fatto preparato il terreno varando una serie di norme, come lo stesso Monti ha più volte riconosciuto. Il secondo motivo è il risorgere della conflittualità sindacale. Per ora contenuta in limiti più che accettabili e fisiologici, ma è un fatto che le confederazioni, che si erano divise isolando la Cgil con il centrodestra, marciano di nuovo unite dopo tanti anni. Il terzo motivo è l’Europa. La manovra “salva Italia” era stata presentata

lunedì 12 dicembre 2011

SARA’ LA VOLTA BUONA: PROVINCIA, GIUNTA A TEMPO. SOLO UN ANNO DA ASSESSORI

LA SQUADRA POTREBBE ESSERE SCIOLTA GIA’ AD APRILE

L'ultima edizione della giunta provinciale guidata da Casadio
Ravenna, 12 dicembre 2011 - SOLO UN ANNO da assessori, al massimo qualche mese in più: il destino dei sette componenti della giunta provinciale guidata da Claudio Casadio è segnato, salvo modifiche alla manovra del governo Monti. Il decreto ‘salva-Italia’ prevede infatti che, entro il prossimo aprile, le funzioni in capo alle giunte vengano redistribuite tra Regioni e Comuni.  L’ente di piazza Caduti diventerà un organo di controllo e indirizzo sull’attività delle amministrazioni comunali: avrà un consiglio ridotto a un massimo di dieci membri (espressi dai consigli comunali) e un presidente scelto tra uno di essi. Niente assessori. Il provvedimento è motivato dalla necessità di ridurre la spesa pubblica e in particolare i costi della politica. Va ricordato che l’ente aveva già subìto una sforbiciata in seguito al decreto Calderoli del 2010: da otto a sei assessori, da trenta a ventiquattro consiglieri. Così, se nel 2010 la giunta Giangrandi era costata 451 mila euro (presidente compreso), il costo su base annuale della giunta Casadio ammonta a 364.048 euro. Un ulteriore risparmio deriverà dalla riduzione del consiglio, i cui costi, oltre ai gettoni e ai rimborsi dei consiglieri, oggi comprendono anche la retribuzione del presidente: 42.636 euro l’anno, come un assessore. Insomma, titoli di coda sulla giunta Casadio. E pensare che per farla c’era voluto del bello e del buono, dopo le elezioni dello scorso maggio. Il posto di vicepresidente — destinato da tempo a Gianni Bessi, cattolico del Pd — era

LA CASTA E’ UN’UNICA GRANDE MAGGIORANZA….CONTRO I TAGLI AI LORO STIPENDI


Eliminare quella norma-tagliola, considerata immeritevole di sussistere in quanto lesiva delle prerogative del Parlamento. Ovvero: il governo non può decidere di ridurre gli emolumenti dei deputati e dei senatori, adeguandoli alla media europea. Quindi, non si fa niente.  E Fini cosa dice? «La norma nella quale si parla di indennità parlamentare è stata scritta male e dovrà essere corretta». Questa, aggiunge, «sarà fatta appena la commissione Giovannini avrà individuato parametri in sintonia con media europea. E i tempi saranno comunque brevi (???????)». La norma in questione, il comma 7 dell’articolo 23 del decreto, prevedeva che la commissione Giovannini avesse tempo fino al 31 dicembre 2011 per depositare lo studio comparativo delle indennità dei parlamentari. Ma aggiungeva che se questo non fosse avvenuto, il governo avrebbe provveduto «con apposito provvedimento d’urgenza». Commettendo così, viene fatto notare per esempio in casa Pd, «un errore da matita blu».  Di fatto, però, i tempi per la riduzione degli onorevoli emolumenti si allungano. Marina Sereni, deputato e vicepresidente del Partito Democratico: “in questa legislatura abbiamo già avuto due riduzioni per un totale di mille euro netti”. (da 15.000 a 14.000 euro netti). Che sacrificio pazzesco. “Io faccio una vita normale, faccio la spesa alla Coop, chi mi conosce lo può testimoniare”.
Ah, lei fa la spesa alla Coop, ma sempre con uno stipendio mensile di 14.000 euro netti.

sabato 10 dicembre 2011

HERA: IL REGALO DI NATALE DI HERA E DEI COMUNI ROMAGNOLI PROPRIETARI DELL’AZIENDA

IL GOVERNO SOBRIO


 Libero (Fosca Bincher) – La velina del minculpop, mese primo dell’era Mario Monti ha fornito la parola chiave: “sobrio”. E nessuno ha disobbedito. Ieri mattina qualsiasi giornale italiano ha raccontato la prima alla Scala inserendo almeno un “sobrio” nel titolo. All’Epoca Benito Mussolini raccoglieva a torso nudo il grano, oggi i suoi successori sventolano sobrietà accaparrandosi palchi e posti in platea che in media costano 1200 euro a posto…  Il Fatto Quotidiano (Marco Travaglio) - Han messo la cintura di castità persino a Don Giovanni. Il libertino mangione e beone autobiografico di Mozart ha dovuto adeguarsi al clima di sobrietà imposto dal governo tecnico … Questa almeno l’impressione che si ricava dalle slurpanti cronache sulla Prima della Scala, dove troneggiavano nel palco reale i sobri presidenti Napolitano e Montimer, raggiunti più tardi da uno strano Commendatore di cui si dirà. Titolo de La Stampa: "Il Don Giovanni si fa sobrio", "Meno botox e più loden, un trionfo minimalista". La Repubblica: "Alla Scala debutta la sobrietà bipartisan". Il Mattino: "Un Don Giovanni sobrio, ovazione per Napolitano". E giù ridicole giustificazioni di vip e vippesse addobbati come alberi di Natale che tentano di sminuire i milioni che portano addosso per passare inosservati. Formigoni: “Il mio smoking è vecchio di 10 anni”. Pisapia: “Il mio è no logo”. Diana Bracco: “La pelliccia l’ho tirata fuori dall’armadio, i gioielli sono di mia mamm” Gae Aulenti: “La mia cappa avrà 30 anni”. La Shammah: “Il mio cappotto è sempre lo stesso perché è l’unico”. La ministra Cancellieri: “La sobrietà mi pare un elemento importante”. Tranne che per la mondanissima Giovanna Salta in Passera, in blu-celeste con spalle scoperte … Il Giornale: “La crisi? Smoking e gioielli. Sacrifici, ma non per tutti. Tra una tassa. e un aumento, Napolitano e Monti si ritrovano nel lusso della Scala”. Bei tempi quando alla Prima andava B. …

COMMERCIO A FAENZA E ……

venerdì 9 dicembre 2011

IN REGIONE, SUI PARCHI VOLANO GLI STRACCI. ANCORA UNA VOLTA GLI AGRICOLTORI BUTTATI FUORI DAGLI ORGANI DI GESTIONE


NIENTE AUMENTO IRPEF AI RICCHI (SOPRA I 75.000 EURO), MA QUELLA REGIONALE IN BUSTA PAGA LA PAGHIAMO TUTTI


Il governo ha sbandierato agli italiani che con il mancato aumento dell’Irpef dal 43 al 46 per cento aveva rinunciato ad un miliardo di euro? E’ vero ma rimediare ci ha pensato subito Giarda, il ministro del Bilancio ombra, mettendo in difficoltà Monti, che sembra aver già le scatole piene di questo suo collaboratore pensionato che non va in pensione. E sì perchè “nonnetto”, come lo chiamano in consiglio dei ministri, ha concordato con le regioni l’aumento dell’addizionale regionale dallo 0.9 al 1,23. Decimali che dicono poco adesso ma che si faranno sentire nelle buste paga perchè l’aumento dell’addizionale regionale peserà il 30 per cento in più. Giarda ha fatto tutto senza dire niente a nessuno ma concordando il testo con Vasco Errani il presidente della Conferenza dei presidenti di regione. Il consenso politico è importante così il ministro ha voluto far recuperare alle Regioni le pesanti sforbiciate nel capitolo sanità. All’interno del governo questo accordo Giarda-Errani certo non è piaciuto perché rischia di creare nuove tensioni con Pd e Pdl. Come faranno i due partiti a spiegare ai loro elettori che per compensare il mancato aumento dell’Irpef per i redditi più alti, cioè per chi guadagna d più di 75mila euro in più, adesso la crescita della tassa regionale colpirà tutti, poveri e ricchi senza distinzione. Con un aggravante: l’addizionale vale anche per il 2011 così le buste paga di dicembre saranno ulteriormente falcidiate. E questa non è la prima volta che Nonnetto Giarda crea tensioni nell’Esecutivo. L’esuberanza di Giarda ha già fatto storcere parecchio Antonio Catricalà che alla prima uscita pubblica del governo ha dovuto cedere il posto a Nonnetto e accomodarsi in platea. Malumori anche quando è stata messa a punto la manovra perchè Giarda ha voluto fare il sapientone mettendo più di una volta in difficoltà Monti che l’ha voluto davanti ai suoi ministri. A Palazzo Chigi c’è chi dice che Monti sopporterà fino all’approvazione della manovra poi ridimensionerà Nonnetto imponendogli di fare solo il ministro dei Rapporti col Parlamento, mestiere che evidentemente non sa fare.