giovedì 30 ottobre 2014

ASL, UNICA DELLA ROMAGNA A NOI DESTA FORTE PREOCCUPAZIONE,

Raffaella Ridolfi Capo Gruppo Forza Italia Comune di Faenza.  Lo scorso 14 ottobre abbiamo partecipato ad una serata informativa per gli eletti nei Comuni del faentino tenuta dalla dirigenza della ASL unica della Romagna. Come documento d’introduzione della serata c’erano state inviate quattro paginette talmente generiche, superficiali, dense di luoghi comuni e frasi fatte (utilizzabili per un qualsivoglia processo di accorpamento di assetti istituzionali organizzati), che chi le ha lette è stato indotto a chiedersi se il mittente chieda davvero collaborazione o sperasse di lasciarci senza parole. Poi sono arrivate le slides, con le figurine per far capire e convincere anche i più riottosi ad accettare lo stravolgimento della sanità romagnola: con noi non ci sono riusciti perché parliamo tutti i giorni con la gente e raccogliamo le continue lamentele dei cittadini. A quasi undici mesi dalla costituzione della ASL unica  prendiamo atto che la dirigenza sta ancora lavorando alla definizione della filosofia che deve sottendere la redazione dell’atto di indirizzo dell’Azienda. Ad una attività filosofica frenetica corrisponde a ben guardare anche un’attività puntuale spartitoria di posti e di ruoli chiave che avviene all’interno del PD in un quadro caotico dove tutto è possibile e giustificabile. Chi, molti anni fa, aveva deciso di sopprimere i piccoli ospedali (da noi Castelbolognese, Modigliana, Brisighella, ecc) per chiudere le inevitabili discussioni, calava un asso che inibiva ogni replica: “la sanità territoriale e l’integrazione socio-sanitaria”. Questa panacea che nel frattempo è divenuta un ferrovecchio (assieme ad altri arnesi simili, sempre riproposti ma mai realizzati) viene oggi ripresentata nelle “Linee” come una magica novità, accessoriata  con le “Case della salute”. Avete presente che fine hanno fatto i presidi dismessi nel nostro comprensorio? E gli abitanti di quei centri, ai quali si ricordava, ad abundantiam, che l’ospedale di Faenza, con tutte le specializzazioni ed altrettanti ottimi primari, era a due passi dalle loro  case, pronto a dare ben altro che le modeste strutture periferiche? 
Benissimo se l’idea è tanto brillante perché il PD non ha il coraggio di proporre queste brillanti idee a Bologna perché adotti lo stesso modello assieme a Ferrara e Modena o a Parma perché lo faccia con Reggio e a Piacenza? E cosa significa  “va ribadita la centralità dei quattro ospedali “capoluogo”?

martedì 28 ottobre 2014

GOVERNO: RENZI NON RIUSCIRA’ A FARE RIFORME DI CUI ITALIA HA BISOGNO


“Oggi Renzi è un leader dimezzato. Nel Pd si riconoscono centinaia di migliaia di persone che gridano in piazza slogan terrificanti contro il premier, guidati da leader sindacali e parlamentari militanti nelle sue fila. Come può fare le riforme che la drammatica situazione richiede con assoluta urgenza? Semplicemente, non può”. “A oggi non ne ha fatta neanche una. Ma questa ambiguità non può durare. L’analisi economico-finanziaria chiede credibilità e forza democratica, che il presidente del Consiglio non ha. Ed è questa la maledizione di Renzi: è leader grazie a un imbroglio e alla pavidità dei suoi compagni di partito. In piazza ormai il re è nudo. È impossibile che un governo sostenuto da un partito diviso a tutto faccia le riforme necessarie per portare l’Italia fuori dalla crisi. E la situazione internazionale rischia di volgere al peggio”. “Le cose da fare sono tante, in Europa e in Italia. Il governo Renzi ha la forza di farle? L’agenda parlamentare è infernale: Jobs Act, già snaturato al Senato; delega fiscale; Italicum; riforma di Senato, Pubblica amministrazione e giustizia. Ha gli strumenti per farlo?”. “Noi pensiamo che un leader dimezzato non riuscirà a portare a compimento nessuna delle promesse fatte all’Italia e all’Europa. Con questa maggioranza ci sarà sempre una mediazione intollerabile tra il liberalismo (a parole) del premier, che mentendo sostiene di aver tagliato le tasse, e l’altra metà del Pd che vuole la patrimoniale, aggredendo i beni del ceto medio. Questo equivoco deve finire”. RENATO BRUNETTA

lunedì 27 ottobre 2014

RESUSCITIAMO LA DEMOCRAZIA


Forza Italia, ancora ieri nelle forti parole di Silvio Berlusconi, si colloca all'opposizione. Non intendiamo più prestare, offrire il nostro soccorso nelle difficoltà, dovunque esse si manifestino. Denunziamo questo cataplasma che è il Partito Unico, mostruosamente capace solo di farci rotolare verso il peggio. Infatti il perdurare al governo di Renzi, con questa maggioranza, significherà ogni volta una mediazione intollerabile tra il liberalissimo (a parole) Renzi, che mentendo sostiene di aver tagliato le tasse, e l'altra metà di questo animale che vuole la patrimoniale, aggredendo i beni del ceto medio. Basta così. Questo equivoco deve finire.

venerdì 24 ottobre 2014

TRONCHETTI VUOLE DIMOSTRARE CHE DE BENEDETTI E’ UN UOMO FALLITO

Nicola Porro  Accusato di diffamazione il numero uno della Pirelli vuole un processo pubblico. Ora l'Ingegnere dovrà mettere in piazza il suo passato
E adesso ci sarà da divertirsi. Tra poco vedremo l'ingegnere Carlo De Benedetti, il sommo inquisitore, in tribunale a dover rendere conto del suo passato imprenditoriale: dai cento giorni della Fiat all'Olivetti, dalle apparecchiature vendute alle Poste al Banco Ambrosiano. La rinfrescata che ci regaleranno le udienze pubbliche al tribunale di Milano valgono una finale di X-Factor (quel programma che purtroppo va in onda il giovedì sera). Un colpaccio messo a segno, si deve ritenere, con sadico gusto da Marco Tronchetti Provera e dai suoi avvocati. Oltre al passato di Cdb, conviene rinfrescare, a questo punto, la memoria dei nostri lettori. Il grande finanziere è un po' permalosetto, ma questo non gli impedisce di utilizzare toni piuttosto ruvidi nei confronti dell'universo mondo. Può sostenere senza colpo ferire di essere circondato da cretinetti (da Passera a Marchionne, da Colaninno ad Elkann), ma se qualcuno lo tocca scatta la querela. Mal gliene incolse dunque a Tronchetti quando sostenne: «Se anche io raccontassi - dichiarazione rilasciata all'Ansa - la storia delle persone attraverso i luoghi comuni e gli slogan, potrei dire che l'ingegner De Benedetti è stato molto discusso per certi bilanci Olivetti, per lo scandalo legato alla vicenda di apparecchiature alle Poste italiane, che fu allontanato dalla Fiat, coinvolto nella bancarotta del Banco Ambrosiano, che finì dentro per le vicende di Tangentopoli».
Tronchetti non era in una giornata di cattivo umore (cosa che può capitare a tutti), più banalmente rispondeva a un'«insolenza» che poco prima l'ingegnere gli aveva riservato sulla gestione della Telecom: «La comunicazione è fatta bene, la rapina ancora meglio».

giovedì 23 ottobre 2014

RENZI IL TAR-TASSATORE, IVA DAL 10 AL 12% E DAL 22 AL 24%. TAGLI ALLA POLITICA ZERO.

Il Ddl di Stabilità varato dal Governo la scorsa settimana contiene una clausola di salvaguardia pronta a scattare dal 2016 senza nuovi interventi di spending review. In pratica, per offrire adeguate garanzie a Bruxelles, il testo dell’ex Finanziaria ha messo nero su bianco un aumento dell’aliquota Iva agevolata del 10% di 2 punti percentuali nel 2016 e poi di un altro punto (13%) nel 2017. Mentre l’attuale aliquota ordinaria del 22% salirebbe al 24% nel 2016, al 25% nel 2017 e addirittura al 25,5% nel 2018.

mercoledì 22 ottobre 2014

BERLUSCONI: LA SITUAZIONE ATTUALE, SCIOGLIERE FORZA ITALIA E ACCORDO CON RENZI?

Presidente Berlusconi, alcuni giornali oggi scrivono di una sua volontà di ridimensionare o addirittura sciogliere Forza Italia come conseguenza di un suo accordo con il Premier Renzi. È così?
Una assurdità. Davvero una stupidaggine. Forza Italia è il partito della libertà e rappresenta molti milioni di italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi e che non hanno votato. Io sono al lavoro tutto il giorno e tutti i giorni perché voglio che Forza Italia, rinnovata e rafforzata, torni a vincere per garantire agli italiani libertà e benessere. Il nostro obiettivo è quello di piantare una bandiera di Forza Italia in ogni comune, anche nel più piccolo, per consentire a tutti di aderire facilmente al nostro movimento e partecipare a tutte le attività sociali che svolgiamo sul territorio.
Oggi Forza Italia è all'opposizione del governo Renzi, di cui non condividiamo né le politiche economiche, né le scelte di politica estera.
Ed io, sebbene sia stato privato dei miei diritti politici e, in parte anche della mia libertà nel modo estraneo alla democrazia che tutti conoscono, lavoro per convincere gli elettori moderati, quei 24 milioni di elettori che non hanno votato alle recenti elezioni europee perché amareggiati, delusi, disgustati dalla politica e dai politici, ad uscire dalla delusione, dalla rassegnazione e a tornare la prossima volta a votare per confermare di essere la maggioranza nel Paese e vincere di nuovo le elezioni con noi, con Forza Italia.
Come giudica la politica economica del Governo ed in particolare la legge di stabilità?
E’ un “revival” delle nostre ricette, condito da un po' di populismo e presentato con grande abilità. Vedete, il Premier sostiene di aver abbassato le tasse e di essere il primo ad averlo fatto. Ricordo che gli unici Governi che hanno davvero abbassato le tasse sono stati i nostri. Abbiamo cancellato l’imposta di successione, quella sulle donazioni, la tassa sulla casa, abbiamo introdotto la “no tax area” per le famiglie meno agiate, abbiamo ridotto gli scaglioni dell’imposta sulle persone fisiche, l’Irpef e altre imposte ancora. Il Premier attuale con una mano ha dato gli 80 euro a qualcuno, con l'altra ha aumentato le tasse sulle case, sui negozi, sui capannoni e anche sui risparmi a tutti.  Il saldo è dolorosamente negativo per tutte le famiglie. Oggi la legge di stabilità sta andando nella stessa direzione: per fare bella figura si taglia un po' di Irap, l’Imposta rapina di Prodi sulle imprese,  ma il

martedì 21 ottobre 2014

JOBS ACT E LEGGE DI STABILITÀ SMONTIAMO PEZZO PER PEZZO LE ILLUSIONI DEI CERVELLONI DI PALAZZO CHIGI


L’aliquota sui rendimenti dovrebbe passare dall’11,5% ad almeno il 20%. Il che determinerà un effetto meccanico e matematico: la riduzione corrispondente del montante contributivo individuale su cui saranno calcolate, su base attuariale, le pensioni complementari di domani. In sostanza, il Governo ha deciso di tagliare dell’8,4% la futura pensione privata di 6,2 milioni di italiani aderenti ad una forma di previdenza a capitalizzazione.
Diverso, ma egualmente abominevole, il caso delle Casse privatizzate dei liberi professionisti, per le quali l’incremento della tassazione dei rendimenti dei patrimoni mobiliari corrisponde ad un proporzionale abbattimento delle risorse accantonate a garanzia del pagamento delle pensioni.
Insomma, ai tecnici del premier è proprio difficile far comprendere il ruolo del risparmio previdenziale dal momento che hanno deciso di abbatterlo come se fosse un cavallo azzoppato in una storia raccontata da un fumetto di Tex Willer.
Infine, arriva il bonus bebè che dovrebbe essere erogato alle madri titolari di un reddito fino a 90mila euro l’anno.
Troppa grazia. Meglio meno, ma meglio. Magari un tetto più basso, ma interventi più organici per quanto riguarda la conciliazione e il welfare aziendale ad essa finalizzato.

lunedì 20 ottobre 2014

RICEVO DA BERLUSCONI: SONO CON TE, IL NUCLEO STORICO NON SI ARRENDE INSIEME AI GIOVANI, FORZA SILVIO!


Caro Vincenzo,
i Congressi comunali potranno prendere il via dal 15 dicembre per ricostruire e rinnovare Forza Italia.
Come stabilito nell'ultimo Ufficio di presidenza, diamo il via ufficiale alla stagione congressuale 2014/2015, che riguarda tutti i Comuni e le Province italiane. I coordinatori provinciali dovranno, entro la fine di questo mese, individuare in ogni Comune della loro Provincia (anche tra i 5.300 Comuni inferiori a 5.000 abitanti) un ''Portabandiera'' di Forza Italia che sia responsabile delle operazioni di tesseramento, e che sia disponibile a svolgere una precisa attività al riguardo. È una tappa fondamentale della riorganizzazione di Forza Italia sul territorio e del coinvolgimento attivo dei nostri sostenitori, che attraverso i congressi comunali potranno scegliere in modo democratico chi dovrà rappresentare e guidare Forza Italia in ogni Comune. Questi Congressi dovranno essere il luogo di un confronto libero e approfondito, al termine del quale tutti dovremo impegnarci a lavorare lealmente e serenamente con i dirigenti scelti dalla nostra base. Le adesioni si chiuderanno il 30 novembre prossimo e i Congressi comunali potranno prendere il via dal 15 dicembre successivo. Tutti i Congressi comunali e provinciali dovranno tenersi entro il mese di marzo 2015. Eventuali proroghe potranno essere valutate solo nelle realtà interessate a elezioni regionali o amministrative e in ogni caso dovranno essere discusse caso per caso.  Un grande lavoro ci attende, per ricostruire e rinnovare Forza Italia. Io conto sull'impegno di tutti, affinché i Congressi non siano un semplice adempimento burocratico, ma divengano invece l'inizio di una nuova stagione di una Forza Italia, che operi con slancio nei servizi sociali a sostegno di chi ha bisogno e delle vittime della giustizia in tutti i Comuni. Una Forza Italia che sappia individuare in ogni sezione elettorale i propri elettori e tra questi selezionare quei difensori del voto che sappiano difendere i nostri voti durante gli scrutini e quelle missionarie e quei missionari azzurri che sappiano conquistare nuovi sostenitori specie in quel 48% di elettori che non si sono presentati alle urne in occasione delle recenti elezioni per il Parlamento europeo.  Una nuova, forte, operosa, determinata Forza Italia, in campo, come prima e più di prima, per difendere i nostri diritti e la nostra libertà. Vi abbraccio tutti con grande trasporto e mi raccomando: fate come me, non arrendetevi mai!. SILVIO BERLUSCONI

RICORDO A TUTTI GLI AMICI CHE BISOGNA FIRMARE PER LA LISTA PER LE ELEZIONI REGIONALE DI FORZA ITALIA ENTRO IL 23 OTTOBRE!!: PRENDI CONTATTO CON I RESPONSABILI DEL TUO COMUNE. IO SONO IN OSPEDALE, NIENTE DI GRAVE, TORNO PRESTO

venerdì 17 ottobre 2014

Non è razzismo, ma perchè i cinesi se aprono un negozio per 5 anni non pagano tasse?

Il nostro non è razzismo, sia chiaro! E’ RABBIA, rabbia nei confronti di un sistema che dimentica il suo popolo… Noi siamo semplicemente stanchi di sopportare e restare in silenzio avanti alle ingiustizie che accadono in un paese messo in ginocchio come il nostro…
Sapete che i cinesi quando aprono i loro negozi per 5 ANNI non pagano le tasse ? Che i furgoni guidati dagli extracomunitari non sono iscritti a nessun Albo Trasportatore ? Che le nostre case vanno prima all’immigrato senza dimora piuttosto che alle giovani coppie o anziani italiani? Che clandestini e gli extracomunitari godono della nostra assistenza sanitaria senza sborsare un centesimo mentre tu per una tac paghi 374 euro (pagando anche per loro)? Che legalere sono strapiene di extracomunitari e che tantissimi di loro sono ancora fuori a delinquere ? Che se daremo la cittadinanza a quelli nati in ”Itaghia” continueranno ad arrivare a frotte e con le panze piene? Che non c’è lavoro per i nostri giovani e che quindi non abbiamo bisogno di altri che vengono a fotterci il poco che è rimasto ?
Che ai semafori zingari e clandestini ti minacciano se non gli dai nulla ? Che saremo sempre più costretti a vivere barricati nelle nostre case con la paura che rom, albanesi, slavi entrino e giochino con la tua testa alla roulette russa ? Che devi tremare quando i tuoi figli escono di casa ? Che è ora di smetterla di foraggiare ipolitici del sud che si pappano i soldi del nord, fingendo di aiutare il meridione, mentre la gente onesta del sud è sempre più vessata dalle mafie e quelli disonesti vivono da parassiti alle tue spalle con pensioni fasulle ? CHE LA SINISTRA NON E’ PIU’ QUELLA DI BERLINGUER… CHE LA CGIL HA FATTO FALLIRE PIU’ AZIENDE IN QUESTI ANNI DELLA CRISI MONDIALE ? Sei consapevole che quando vai votare, ovunque tu sia orientato, voti indagati e mafiosi? Sei consapevole che poco per voltati stanno togliendo la dignità? Ti sei reso conto del fatto che in Italia non sei più libero?

giovedì 16 ottobre 2014

Enrico Letta asfalta Matteo Renzi sui debiti della Pa. Ma tutti danno la ‘fiducia’ al BOMBA.

Enrico Letta ha fatto due volte di più e due volte più veloce di Matteo Renzi sul pagamento dei debiti che la pubblica amministrazione aveva con le imprese.L’attuale governo aveva promesso a fine febbraio di stanziare 60 miliardi per una cura choc in 15 giorni. Otto mesi dopo ha stanziato appena 9,3 miliardi e ha pagato effettivamente 8,8 miliardi: 1,1 miliardi di euro al mese. Negli otto mesi di Letta invece il governo aveva saldato 2,8 miliardi al mese di quel debito, due volte e mezza più di Renzi che ancora una volta si rivela velocissimo a parlare e una gran lumaca a realizzare. Prova a difendere il premier il giovane renziano Pd Edoardo Fanucci, che però ammette che le cose siano un po’ più complicate di come apparivano…

martedì 14 ottobre 2014

lunedì 13 ottobre 2014

venerdì 10 ottobre 2014

IN TRENO CON UN PEZZO GROSSO DEL GOVERNO PER CAPIRE I PIANI DELLA BANDA RENZI


di Claudio Cerasa  Lavoro, Quirinale, futuro, elezioni (con una sorpresa). Due ore in carrozza a origliare i non detti renziani Bologna, giovedì due ottobre, treno, ora di pranzo. Il cronista sale su una carrozza di prima classe di un Frecciargento diretto a Roma Termini e pochi minuti dopo aver lasciato la stazione di Bologna Centrale scopre che di fronte alla sua poltrona c’è, seduto accanto a un amico, un pezzo grosso del governo che a quanto pare ha voglia di chiacchierare. L’amico è curioso, si vede che è in confidenza con il sottosegretario, cerca di capire cosa succede a Palazzo Chigi, al governo, nel Pd, nel mondo che ruota attorno al presidente del Consiglio, e, passo dopo passo, stazione dopo

mercoledì 8 ottobre 2014

REGIONE. FATTO IL CENTRODESTRA, 48 ORE PER IL CANDIDATO. PALMIZIO: FABBRI DI BANDIERA, MEGLIO UN ESTERNO E GELA CARAPIA

(DIRE) Bologna, 7 ott. - "Il primo step è superato, l'alleanza c'e questo è un punto fermo". Forza Italia affronterà le prossime regionali dell'Emilia-Romagna insieme a Lega nord e Fratelli d'Italia. Ma resta l'incertezza sul candidato, per il quali i partiti di centrodestra si sono presi altre 48 ore di tempo. Lo spiega il coordinatore regionale dei berlusconiani Massimo Palmizio, al termine del summit romano tra i vertici di Forza Italia e Lega. "Alan Fabbri? E' un nome di bandiera, io preferirei candidare uno che non sia ne’dei loro ne' dei nostri, ma un esterno in gamba che peschi dei voti in più", spiega Palmizio. Oggi le delegazioni dei due partiti (assente Fdi) hanno esaminato diversi curricula, tanto di forzisti che di leghisti, per la corsa alla presidenza: si tratta dei nomi che sono circolati in queste settimane. Ma il candidato da contrapporre a Stefano Bonaccini potrebbe essere anche scelto all'esterno dei partiti. Ma proprio questa possibilità ha richiesto un supplemento di analisi. "Ci siamo presi una pausa di riflessione di 48 ore proprio perché ci sono un paio di nomi esterni, persone disponibili a candidarsi", sottolinea Palmizio. Nel frattempo, "porte aperte" anche ad altre forze di centrodestra che volessero aderire all'alleanza: non al Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Quanto all'autocandidatura arrivata oggi da Imola, "rilevo che da qualche giorno il consigliere Carapia parla di cose che non spetta a lui decidere. Lo ringrazio della sua disponibilità ma non serve", fa sapere il leader regionale forzista. (Bil/ Dire) 19:22 07-10-14

martedì 7 ottobre 2014

Berlusconi Siamo una volta di più orgogliosi di essere controcorrente insieme con il nostro leader. Nella società frammentata, dove la gente è abbandonata ed è sola a rispondere ai suoi bisogni, non abbiamo nessuna voglia di aiutare la liquefazione sociale con primarie volatili, capaci solo di trasformare la politica in una finzione di democrazia.
Congressi e fusione tra partito e circoli – La nostra scelta, che Silvio Berlusconi sta elaborando e promuovendo ormai da un anno, punta alla fusione di presenza politica e sociale, congiungendo il movimento-partito ai Club- circoli di Forza Silvio. Si tratta di incrementare una presenza sociale e politica capace di costruire solidarietà, vicinanza ideale e materiale, imbastendo dal basso programmi concreti, sulla cui base proporre un piano di cose da fare per il governo cittadino, regionale, nazionale. I congressi sono questa democrazia che nasce nel territorio, con legami ideali e nessi rappresentativi, certi e solidi con il leader.
Primarie disastrose Già la moda passa, ma restano i danni gravissimi di questo americanismo sciatto. Le primarie sono state un successo effimero, servito a proiettare Renzi in alto come una mongolfiera, ma alla base restano i cocci di un partito che non c’è più, ed è diviso in ditte.
Nazareno Per noi è la Bibbia. Berlusconi ci ha speso la parola d’onore. Abbiamo accettato 9 (nove) tra cambiamenti, aggiustamenti, accelerazioni, frenate. Siamo sempre leali. Ma se lo è una parte sola, è un guaio.
Economia ed esteri – All’opposizione. Pura e dura. Alla maniera nostra: offrendo soluzioni e non problemi. Privilegiando bene comune e interesse nazionale alla bottega della propaganda.
Parlamento piegato al comodo di Matteo Renzi, per avviarsi al vertice europeo di Milano con un pacco di roba pronta, costringe il Senato a votare la fiducia su una legge delega carica di aria fritta e ambiguità, costringendo il Parlamento a obbedire alle sue esigenze di premier bisognoso di far bella figura, invece che ai bisogni veri.

lunedì 6 ottobre 2014

GLI STENOGRAFI DELLA REGIONE SICILIA GUADAGNANO QUASI COME NAPOLITANO, MA ANCHE IN ALTRE ISTITUZIONI. COME NON ARRABBIARCI


I finti tagli alla Regione Siciliana. - È dura la vita dello stenografo. In Sicilia praticamente un inferno. Presa dalla frenesia del risparmio, l'assemblea regionale ha messo nel mirino i suoi dipendenti, inaugurando la stagione dei tagli. Lacrime e sangue. E risate. Perché fino al 2017 i poveri (si fa per dire) scrittori tachigrafici che sulla punta delle dita veloci fanno viaggiare nel mondo il racconto delle epiche gesta dei parlamentari siculi per la prima volta guadagneranno un po' meno del presidente Napolitano.
Al capo dello Stato è riconosciuto un appannaggio annuo di 240.000 euro. Loro, che sin qui ogni anno di euro ne prendevano 235.000 (ma al lordo, per carità), dal 2015 dovranno accontentarsi di 204.000 euro, carichi di trattenute da scomputare. Ancor peggio andrà a segretari (193.000), coadiutori (148.000), tecnici (132.200) ed assistenti (tradotto dal burocratese, i commessi), ultimi della graduatoria con 122.500 euro. I più sfortunati colleghi del Senato riceveranno paghe più basse rispetto ai parigrado siciliani? Il paragone non regge. «Contrariamente a quel che avviene a Palazzo Madama, qui all'Ars non saranno riconosciute indennità fisse e incentivi di produttive. Le nostre sono cifre chiare e non esistono sotterfugi», spiega orgoglioso il deputato questore Paolo Ruggirello, tra i fautori della sofferta intesa coi sindacati. Portatori, aggiunge grato, «di un grande senso di responsabilità», esplicitato col voto favorevole alla proposta anche se i rappresentanti di coadiutori e parlamentari si sono astenuti. Manca adesso il sì del Consiglio di presidenza, già convocato per mercoledì. Sarà una decisione difficile: tagli così sanguinosi non s'erano mai visti, in Sicilia.

sabato 4 ottobre 2014

CAMPAGNA CONGRESSUALE FONDAMENTALE PER LA VITA FUTURA DI FORZA ITALIA, PIANTANDO LE NOSTRE BANDIERE IN 8.000 COMUNI. CON ENTUSIASMO ED ENERGIA. MUOVERSI! FORZA SILVIO.

Presenza capillare – Il nostro rilancio passa per l’obiettivo di piantare una bandiera di Forza Italia in ognuno degli oltre 8.000 comuni italiani. Si tratta non solo di uno slogan così efficace, al punto che potrebbe rappresentare il titolo della campagna congressuale e di adesioni. Ma è fondamentale per la vita futura del nostro partito. I motivi sono plurimi. Da un lato è un modo per essere finalmente radicati in modo capillare ed efficace sul territorio, con una rete degna di tal nome che rappresenta davvero il futuro di un partito vincente.
Punti di riferimento – Per i nostri elettori sarà un momento importante, perché sapranno sempre che nel loro paese, cittadina o città, avranno un punto di riferimento fondamentale, un contatto con il partito centrale dove rivolgersi per proposte, informazioni o lamentele.
Democrazia dal basso – Per chi reclama dibattito e scelte dal basso, sarà la soluzione ideale perché i congressi saranno la massima espressione della democrazia interna, con discussioni e votazioni vere.
Ossigeno economico – Per noi sarà un modo non solo per ottenere una banca dati di straordinaria importanza. Sarebbe infatti sbagliato nascondersi dietro un dito e da quando è stato abolito il finanziamento ai partiti, anche con effetto retroattivo, il tesseramento, presupposto necessario per votare ai congressi, dovrà anche rappresentare ossigeno economico al partito, la linfa vitale necessaria per proseguire la nostra attività e gettare le basi per nuove stagioni di successi.
ELEZIONI REGIONALI. PRIMA CON CHI STA ALL'OPPOSIZIONE IN VISTA DI UNA UNITA' DEI MODERATI
Unità del centrodestra – Un altro grande tema riguarda il comportamento da tenere nei rapporti con gli altri partiti della nostra coalizione: Lega Nord, Ncd, Fratelli d’Italia, Udc e altri centristi.
Incalzare del voto – Occorrerebbe un’analisi profonda e una riflessione pacata e serena che l’incombenza delle elezioni regionali di questo novembre e della prossima primavera impedisce. L’incalzare del voto, infatti, ci obbliga ad assumere alcune determinazioni.

Prima con FdI e Lega – Il nostro lavoro di alleanza deve partire da chi ha scelto come noi la strada della opposizione.

ELEZIONI REGIONALI


venerdì 3 ottobre 2014

ORDINE DEL GIORNO FORZA ITALIA RAVENNA: LA MORTE APPARENTE DELLE PROVINCE E LA MANINA INVISIBILE DI MATTEO. CONTRACCOLPI TERRIFICANTI SU TUTTE LE PROVINCE DOPO CHE LE HA DERUBATE, COME I COMUNI, DEGLI ULTIMI SPICCIOLI PER FINANZIARE GLI 80EURO. LA PROVINCIA DI RAVENNA COME INTENDE PREPARARSI.

  • Il 12 ottobre, è data che richiama grandi scoperte e anche nell’anno del Signore 2014 gli italiani si attendono che la rotta delle caravelle renziane, partite mesi or sono dal porto delle riforme istituzionali, consenta l’approdo ad un nuovo mondo privo di province e, per ciò stesso, più equo e più funzionale.  Non solo le province continueranno ad esistere ma l’esercizio delle funzioni fondamentali che dovranno continuare a svolgere (si pensi a strade provinciali e edilizia scolastica superiore) subirà dei contraccolpi terrificanti.  Negli ultimi anni il sistema delle province è stato sottoposto ad una cura dimagrante di proporzioni impressionanti.  Se infatti agli 8.000 comuni italiani, nell’ultimo lustro, la crisi ha imposto sacrifici per non meno di 16 miliardi di euro, per le province non è andata certamente meglio  Dal 2011 ad oggi,  la scure centrale si è abbattuta sui vituperati enti intermedi per 9,5 miliardi. Nel solo 2014 il conto (tra patto e spending review) ammonta a più di 3,6 miliardi.  Ci sarebbe molto da dire sulla congruità di manovre che colpiscono duro i comuni (7,6 % della spesa pubblica italiana) e le province (1,3% della spesa pubblica italiana) ma lasciano sostanzialmente indenne i centri di costo (ministeri e regioni) che producono il restante 90% della spesa. Le province si apprestino ad affrontare il “giro di boa” del 12 ottobre in condizione di grave debilitazione economica e finanziaria

mercoledì 1 ottobre 2014

L’EX AVVERSARIO NON DEVE VOTARE ALLE PRIMARIE DEL PD A CASTEL BOLOGNESE, BOLOGNESI LUCIO E BRISIGHELLA, LAGHI DARIO


CASTEL BOLOGNESE Equivoco, pasticcio), o regole applicate correttamente? Di certo Lucio Borghesi, anima della sinistra castellana, che in primavera nell'ambito di una lista civica aveva sfidato in particolare il Pd, reo - a suo parere - di non fare più gli interessi della gente, non si aspettava un chiaro "no" alla sua richiesta di votare alle primarie per le regionali, dando la preferenza a Balzani. "La segretaria del Pd locale mi ha informato che non potevo votare in quanto ho partecipato alle amministrative scorse in una lista civica - racconta Borghesi -. Mi chiedo: ma se potevano partecipare tutti, anche gli extracomunitari che avessero dichiarato di votare per il centro sinistra, perché io no? Io ho sempre votato per i partiti di sinistra, anche alle ultime elezioni europee. Sono di sinistra e antifascista: è la mia storia che lo dimostra, a differenza di molti militanti e 'dirigenti del Pd castellano. Questo non è bastato ai dirigenti del locale Partito democratico che si sono anche riuniti per decidere •se farmi votare o no chiedendo un parere anche al Pd regionale. Mi lusinga tanta attenzione nei miei confronti. Purtroppo, oggi, essere critici verso certe posizioni politiche e amministrative di questo Pd, targato Renzi, non si può. So che non tutti nel Pd castellano erano d'accordo per non farmi votare e li ringrazio. Agli altri dico solo che non continueranno a condizionare la vita politica e non solo di Castello.