venerdì 6 settembre 2013

CRISI, CUI PRODEST

IL CAVALIERE, HA RAGIONE, MA IL CAOS GIOVA PIU’ AI MANETTARI CHE A LUI
La condanna di Silvio Berlusconi, pronunciata in un clima di evidente ostilità politica, e la prospettiva di una specie di morte civile per il leader di uno dei principali schieramenti politici sono una sconfitta non solo del garantismo, ma della democrazia e della sovranità popolare. Non voler neppure discutere dei profili particolari della vicenda giudiziaria che ha colpito Berlusconi, che certo non ha ricevuto un trattamento ispirato al principio dell’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, come ripetono i più titolati esponenti del Partito democratico, è la conseguenza di una arroganza faziosa, ma anche di un cedimento strutturale allo strapotere giudiziario da parte della democrazia politica.

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