Varoufakis ha pubblicato punto per punto le
diverse apparizioni pubbliche, anche televisive, e i convegni a cui ha
partecipato. Risultano così due gruppi di incontri, quello A – oltre venti date
sparse in mezza Europa – dove i compensi sono pari a 0 in ogni riga (eccetto i
rimborsi spesa) e il gruppo B che “comprende due discorsi/apparizioni per
mantenere la mia indipendenza economica da interessi costituiti”. Uno è da
28800 euro per la conferenza annuale Abraaj a Singapore il 21 ottobre con
biglietto in business class; l’altro i 24mila euro ricavati da Che
tempo che fa da Fabio Fazio.
venerdì 30 ottobre 2015
giovedì 29 ottobre 2015
LA MANOVRA DEL RAGGIRO: NUOVI DEBITI PER 30 MILIARDI PER I GIOVANI
Analisi nuda e cruda della Legge di Stabilità di
Renzi-Padoan che affonda l’Italia in un mare di deficit
UNA LEGGE DI STABILITÀ TUTTA IN
DEFICIT, COME NON SI VEDEVA DAI TEMPI DELLA PRIMA REPUBBLICA
PRIMO PUNTO. La Legge
di stabilità di Renzi, da 27 miliardi (modello base) o 30 miliardi
(“accessoriata”) è tutta in deficit.
1) Non solo
sono in deficit le nuove misure che il governo vuole inserire, tutte da
discutere in quanto piccole mance per dare poco a tanti: dalla cancellazione
della Tasi al rinnovo (si fa per dire) del contratto dei dipendenti pubblici;
dal part-time per gli ultra-sessantenni ai super-ammortamenti per le imprese;
dalla conferma del bonus 80 euro alla decontribuzione (dimezzata) per le nuove
assunzioni. E chi più ne ha più ne metta, per un totale di circa 10-11
miliardi.
2) In deficit è
anche, paradosso dei paradossi, la cancellazione delle clausole di salvaguardia
che, per il solo anno 2016, hanno un valore di 16-17 miliardi di
euro.
Ecco le vere due componenti della manovra di Matteo
Renzi: nuove misure (destinate ad avere effetti irrilevanti in termini di
crescita del Pil e/o dell’occupazione, perché troppo spezzettate) +
sterilizzazione (incredibilmente in deficit) delle clausole di salvaguardia.
Ecco come sono composti veramente i 27-30 miliardi della sua Legge di
stabilità.
martedì 27 ottobre 2015
LEGGE STABILITA’: RENZI AUMENTA TASSE, PAGHEREMO CARO, PAGHEREMO TUTTO
Adesso bisogna leggere bene la legge di stabilità.
Sono passati 10 giorni, 10 giorni di un grande imbroglio di Renzi, perché lui
in tutte le televisioni, in tutte le interviste, in tutti i giornali ha dato
gli elementi positivi: ‘tagliamo le tasse, tagliamo le tasse, tagliamo le
tasse’. Da una prima analisi si vede che non è vero, perché le tasse non le
taglia ma le aumenta. Si può vedere tranquillamente che la pressione
fiscale aumenterà anche nel 2016 e certamente nel 2017. Pagheremo caro, pagheremo
tutto, pagheremo questo imbroglio di Renzi nei prossimi mesi e nei prossimi
anni”.
“Lui con le sue chiacchiere mette la polvere sotto
il tappeto. Ma ne vedremo anche delle altre: i ticket che aumenteranno, le
tasse locali, comunali aumenteranno, le tasse regionali aumenteranno. La
partita di giro e di raggiro, con una mano fa finta di togliere e con l’altra
mette le tasse, come ha fatto con gli 80 euro. Gli italiani hanno già avuto
questa esperienza, Renzi la sta ampliando. Per cui adesso, col passaggio al
Senato, verranno fuori tutti i micro e macro imbrogli che finora ha nascosto
perché la legge non era disponibile. Lui ha avuto buon gioco a raccontare la
sua storia salvo non mettere nelle condizioni l’opinione pubblica di verificare
la sua storia. Questo noi l’abbiamo denunciato al Capo dello Stato, ma
Mattarella ha firmato: ne prendiamo amaramente atto”. RENATO BRUNETTA
LE RENZATE
HANNO LE GAMBE CORTE - ALTRO CHE TAGLIO DELLA PRESSIONE FISCALE, LA MANOVRA
VARATA DAL GOVERNO CONTIENE UNA STANGATA DA 54 MILIARDI DI EURO PER I
CONTRIBUENTI - TRA IL 2017 E IL 2019 AGGRAVI SU BENZINA E IVA CHE SALIRA' FINO
AL 25%
Dal 2017
scattano gli aumenti di accise sulla benzina e di Iva (dal 10 al 13 per cento
l’aliquota agevolata e dal 22 al 25 per cento quella ordinaria): aumenti che
comportano 15,1 miliardi di versamenti in più al fisco nel 2017 e 19,5 miliardi
in più sia per il 2018 sia per il 2019...
lunedì 26 ottobre 2015
STEFANO FOSCHINI, PER LAVORO IN BRIANZA, HA INCONTRATO IL PRESIDENTE BERLUSCONI. FORTUNATO!
Stefano Foschini, consigliere comunale a Cotignola, sabato in Brianza a pranzo con amici al ristorante..Da Passone con amici ha incontrato e parlato con..il Presidente Berlusconi.
Grande invidia da parte degli amici e consiglieri di Forza Italia della Provincia di Ravenna.
sabato 24 ottobre 2015
PENSAVO FOSSE BRAVA, INVECE ERA UN CALESSE
La promessa di
Renzi di ridurre la pressione fiscale è una bugia, un imbroglio, un falso in
atto pubblico
PRESSIONE
FISCALE ITALIA 2000-2014
Dal grafico emerge che:
• durante il primo governo Berlusconi la pressione fiscale
ha toccato il suo picco più basso, pari al 39,1% nel 2005
giovedì 22 ottobre 2015
VERSO MADRID CONTRO IL CAOS PER LA PACE
Berlusconi torna in
campo da leader europeo. Contro il caos internazionale. La nostra riscossa è
per il ritorno dell’Italia al centro del mondo. Contro il dilettantismo
presuntuoso di Renzi & Co. La magnanimità del nostro leader che incontra la
Merkel.
La presenza di Silvio Berlusconi a Madrid per il
congresso del Partito popolare europeo sarà l'occasione per definire il peso
che il Presidente ha acquisito nel corso di questi anni nei consessi
internazionali. Non a caso la scelta di incentrare il proprio discorso su
questioni fondamentali quali l`immigrazione, la sicurezza e il ruolo
dell`Unione europea rappresenta un momento decisivo per il suo ritorno in campo
europeo. La riscossa passa anche dall'Europa, dalla centralità della sua figura
nella grande famiglia dei popolari del Vecchio Continente, partendo proprio da
un bilaterale con la cancelliera Angela Merkel. Sta proprio qui la differenza
tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Il primo fa sempre gli interessi
dell'Italia, il secondo fa sempre in Italia e anche fuori i propri interessi.
mercoledì 21 ottobre 2015
MATTEO DEL GRILLO
Eugenio
Scalfari gli dedica i versi resi famosi da Alberto Sordi. <Ma la sinistra,
la vera essenza della sinistra, qual è? Non voglio ripetermi, ma i valori
principali della sinistra autentica e di tutti i tempi sono quelli
dell'eguaglianza, della libertà e della dignità. Il resto è trasformismo,
privilegi, clientele, malaffare. Oppure autoritarismo se non addirittura
dittatura: uno comanda, gli altri obbediscono. In un vecchio film interpretato
da Alberto Sordi e intitolato “Il marchese del Grillo”, Sordi recita un sonetto
orecchiando il poeta romanesco che nei suoi versi principali suona così:
"Io so io e voi nun sete un c... /sori vassalli buggeroni/ e zitto. / Io
fo dritto lo storto e storto er dritto/ e la terra e la vita io ve
l'affitto". Mi pare che si attaglia perfettamente al trasformismo italiano
quando diventa autoritario>.
ZELO DA ZERBINOTTO – In coda a Matteo del
Grillo, rinunciando a qualsiasi coerenza di pensiero, alla dignità delle proprie
idee, senza dare spiegazione dei propri mutamenti di sguardo sulla realtà,
vediamo con spavento persone che hanno subito una specie di incantesimo di
servilismo senile. Una vita di studi, dure battaglie per difendere posizioni
magari criticabili, ma assunte grazie a quella che Hegel chiamava “la fatica
del concetto”. Ed ecco, basta una parolina del Grillo (“Io so io e voi nun sete
un c... / sori vassalli buggeroni/ e zitto”) e un
professore come Pier Carlo Padoan si rifodera l'anima, e lo proclama pure. A
novembre del 2014 Padoan, durante un question time alla Camera, dove non si
deve mentire, né si può smentire, disse: «La scelta di limitare la circolazione
del contante e di procedere a un progressivo abbassamento della soglia è
motivata dall`esigenza di fare emergere le economie sommerse», onde «aumentare
la tracciabilità delle movimentazioni finanziarie per contrastare il
riciclaggio, l`evasione e l`elusione fiscale». Ieri camminando sul soffitto
delle sue convinzioni ha proclamato: «C'è chi dice che aumentando il contante
aumenta l`evasione: non è vero». Il Grillo non chiedeva tanto. Gli bastava che
uno stesse “zitto”. Zelo da zerbinotto. Ci vergogniamo per lui.
lunedì 19 ottobre 2015
CALO DEGLI ARRIVI E PRESENZE A BRISIGHELLA, FAENZA, RIOLO TERME. IN CRESCITA A CASOLA VALSENIO
CORRIERE DI ROMAGNA di RICCARDO ISOLA FAENZA.
Un mese di agosto dal segno rosso per il turismo della Romagna faentina. Dopo sette mesi di trend positivo, arriva quindi il primo generale stop. I dati di agosto, salvo Casola Valsenio, registrano un calo generalizzato a Brisighella, a Faenza e a Rido Terme. Il totale nei comuni del comprensorio la riduzione degli arrivi rispetto ad un anno fa è del 14,4'n: erano 9.548, sono stati quest'anno 8.174. Stessa considerazione la si può fare sulla comparazione negli otto mesi. Qui però la riduzione è di appena lo 0,l0. Gli arrivi erano 54.403, sono stati 53.365. Ravenna anch'essa. In questo agosto un brusco stop si registra negli arrivi: -35,7%. Negli otto mesi siamo a -4,5%. Stesso discorso sul versante delle presenze.
A maggio Riolo Terme registra un -11,5% rispetto all'agosto 2014. Dato che si inverte per il saldo nel periodo gennaio-agosto. La città collinare segna, infatti, un +15,3% con 45.806 arrivi contro i 39.738 di dodici mesi fa.
Anche Brisighella ottiene un netto segno meno sugli arrivi mensili (-9,4%) che s'inverte invece a bilancio degli otto mesi registrando un 1,5%. Le presenze del borgo medievale collina re crollano, ad agosto, del 31,8% (erano 8.987 nel 2014 sono state di .130) e scendono del 9,7% negli otto mesi (erano 25.062 sono state 22.622).
Infine Casola Valsenio registra una buona performance turistica nel mese di agosto. II paese delle erbe e dei frutti-dimenticati nel singolo mese cresce del 71,6% che diventa un buon +5,2% negli otto mesi. Anche se con numeri quantitativi inferiori rispetto alle altre realtà faentine. Casola Valsenio segna una crescita anche sugli arrivi. Questi, ad agosto, sono stati il 65,6% in più rispetto allo stesso mese del 2014. Da gennaio ad agosto il saldo comparato porta invece ad una decrescita del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2014.
L'area collinare, composta da Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme, ottiene così un bilancio eterogeneo. Da gennaio ad agosto, rispetto aUo stesso periodo dello scorso anno. il comprensorio collinare dimostra come gli arrivi sono diminuiti dell’ l,4% (erano 20.373 sono 20.087) mentre le presenze crescono del 5,3% (70.534 di quest'anno contra le 66.985 del 2014).
Stessa sorte a bilancio per le presenze. Nel mese di agosto la Romagna faentina registra un -12,9% con 26.853 soggiorni rispetto ai 30.821 di un anno fa. Rimane invece positivo il consultivo degli otto mesi con 155.602 presenze contro le 149.837 di un anno fa (+3,8%). Per quanta riguarda i singoli comuni a vocazione turistica, Faenza perde quasi 1'11% degli arrivi rispetto al mese dello scorso anno (erano 5.250 sono stati 4.689). Segno inverso per il consultivo sugli otto mesi. Da gennaio ad agostc Faenza registra comunque un +1,2% rispetto allo scorso anno (32.734 contro i 32.352 del 2014). Sul versante delle presenze i dati per il capoluogo manfredo confermare il segno rosso. Il confronto mensile fa registrare 'una perdita di presenza;dell'l,8% mentre il sale da gennaio ad agosto rimane positivo con il 3 in più (erano 81.452 solo 83.940). Riolo Terme a.
Stessa sorte a bilancio per le presenze. Nel mese di agosto la Romagna faentina registra un -12,9% con 26.853 soggiorni rispetto ai 30.821 di un anno fa. Rimane invece positivo il consultivo degli otto mesi con 155.602 presenze contro le 149.837 di un anno fa (+3,8%). Per quanta riguarda i singoli comuni a vocazione turistica, Faenza perde quasi 1'11% degli arrivi rispetto al mese dello scorso anno (erano 5.250 sono stati 4.689). Segno inverso per il consultivo sugli otto mesi. Da gennaio ad agostc Faenza registra comunque un +1,2% rispetto allo scorso anno (32.734 contro i 32.352 del 2014). Sul versante delle presenze i dati per il capoluogo manfredo confermare il segno rosso. Il confronto mensile fa registrare 'una perdita di presenza;dell'l,8% mentre il sale da gennaio ad agosto rimane positivo con il 3 in più (erano 81.452 solo 83.940). Riolo Terme a.
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sabato 17 ottobre 2015
RIORDINO ISTITUZIONALE, 3 MILIONI DI DALLA REGIONE EURO PER LA PROVINCIA DI RAVENNA. ORA PAGA LA REGIONE
Al via i primi finanziamenti alle Province e alla Città metropolitana di Bologna invece del Governo paga la Regione……….
Oltre 31 milioni alle Province e alla Città metropolitana di Bologna per garantire la continuità dei servizi legati ai compiti delegati, in attesa dell’attuazione del processo di riordino istituzionale. La Giunta regionale ha approvato la delibera che stanzia la prima tranche delle risorse previste per il 2015. “Con questo atto diamo ‘respiro finanziario’ alle Province in questa fase di prima attuazione della legge di riordino - sottolinea l’assessore regionale al Bilancio e Riordino istituzionale Emma Petitti - e diamo concretezza all’impegno assunto d’intesa con gli Enti territoriali, per garantire i servizi e la continuità dell’attività amministrativa”.
I fondi regionali sono ripartiti tra gli Enti interessati. Nel dettaglio alla Città metropolitana di Bologna sono destinati 4,90 milioni di euro; a Piacenza 2,96 milioni; a Parma 3,23 milioni; a Reggio Emilia 3,47 milioni; a Modena 4,04 milioni; a Ferrara 3,29 milioni; a Ravenna 3,44 milioni; a Forlì-Cesena 3,49 milioni e a Rimini 2,34 milioni.
mercoledì 14 ottobre 2015
martedì 13 ottobre 2015
ELEZIONI ROMA: RIFLESSIONE!
Al comune di Roma, se alla
fine Marino darà le dimissioni, la debolezza generale del quadro politico favorisce l’inserimento di outsider di lusso o
presenti come Marchini, che potrebbero tentare il colpaccio come è successo a
Perugia o a Venezia, avere il coraggio di scelte coraggiose al di fuori dei
soliti noti del centro destra che tanto male hanno fatto nel passato (Alemanno e amici). Forza Silvio.
Vincenzo
Galassini Consigliere Forza Italia Provincia di Ravenna
domenica 11 ottobre 2015
CONFINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA SOSTIENE L’ E 55. CONCORDA FORZA ITALIA RAVENNA, NONOSTANTE LA SCELTA NEGATIVA DEL PD, ASSENTE FORZA ITALIA EMILIA ROMAGNA
Nei mesi scorsi Confindustria Romagna ha preso una posizione molto chiara a proposito dello sviluppo del porto di Ravenna, sottolineando la necessità di un progetto per l’escavo dei fondali che fosse realistico e teso ad assicurare una maggiore competitività a tutta l’economia romagnola.
Nel ribadire le preoccupazioni per i ritardi che si stanno accumulando nell’approfondimento dei fondali, Confindustria Romagna pone attenzione alla decisione del Governo di abbandonare il progetto del collegamento stradale E55 da Civitavecchia a Venezia. Il progetto risale al 1992, 23 anni dopo si sta ancora discutendo della sua validità o meno. Ciò testimonia che, sulle infrastrutture, il nostro Paese ha sofferto di lungaggini e discussioni spesso puramente ideologiche. Confindustria Romagna concorda con le prese di posizione preoccupate degli Enti locali romagnoli, perché si è sempre ritenuto vitale per lo sviluppo dell’economia dell’area vasta un miglioramento dei collegamenti stradali verso il Nord Est, attraverso Venezia. Consapevole dell’importanza di un progetto strategico per l’area vasta romagnola come quello della E55, Confindustria Romagna ritiene che si debba dar corso con immediatezza alla realizzazione del tratto stradale Cesena-Ravenna-Ferrara, così come previsto nella progettazione della E55. Questo primo tratto dovrebbe, a nostro avviso, essere stralciato dalla precedente progettazione e reso cantierabile per dare la possibilità alle industrie della Romagna e al porto di Ravenna di avere quanto prima un efficiente collegamento verso il Nord Est. Con l’accantonamento della E55, restano nelle casse dello Stato circa 10 miliardi stanziati per il piano di defiscalizzazione precedentemente connesso al project financing del progetto. Riteniamo che una parte di questi fondi debba essere messa costantemente a disposizione per la manutenzione ordinaria e straordinaria della E45 da Ravenna-Cesena a Roma. Per quanto riguarda i collegamenti ferroviari, certamente molto importanti per consentire al nostro territorio di essere competitivo sul piano della logistica sulle tratte lunghe, osserviamo che nella pianificazione degli investimenti di RFI 2012/2016 non è previsto quasi nulla per la linea adriatica. Sarà perciò importante, quando si aprirà la discussione sugli investimenti che arrivano al 2020, concordare con RFI il potenziamento della linea, soprattutto per il trasporto merci. Paolo Maggioli - Presidente di Confindustria Romagna
Nel ribadire le preoccupazioni per i ritardi che si stanno accumulando nell’approfondimento dei fondali, Confindustria Romagna pone attenzione alla decisione del Governo di abbandonare il progetto del collegamento stradale E55 da Civitavecchia a Venezia. Il progetto risale al 1992, 23 anni dopo si sta ancora discutendo della sua validità o meno. Ciò testimonia che, sulle infrastrutture, il nostro Paese ha sofferto di lungaggini e discussioni spesso puramente ideologiche. Confindustria Romagna concorda con le prese di posizione preoccupate degli Enti locali romagnoli, perché si è sempre ritenuto vitale per lo sviluppo dell’economia dell’area vasta un miglioramento dei collegamenti stradali verso il Nord Est, attraverso Venezia. Consapevole dell’importanza di un progetto strategico per l’area vasta romagnola come quello della E55, Confindustria Romagna ritiene che si debba dar corso con immediatezza alla realizzazione del tratto stradale Cesena-Ravenna-Ferrara, così come previsto nella progettazione della E55. Questo primo tratto dovrebbe, a nostro avviso, essere stralciato dalla precedente progettazione e reso cantierabile per dare la possibilità alle industrie della Romagna e al porto di Ravenna di avere quanto prima un efficiente collegamento verso il Nord Est. Con l’accantonamento della E55, restano nelle casse dello Stato circa 10 miliardi stanziati per il piano di defiscalizzazione precedentemente connesso al project financing del progetto. Riteniamo che una parte di questi fondi debba essere messa costantemente a disposizione per la manutenzione ordinaria e straordinaria della E45 da Ravenna-Cesena a Roma. Per quanto riguarda i collegamenti ferroviari, certamente molto importanti per consentire al nostro territorio di essere competitivo sul piano della logistica sulle tratte lunghe, osserviamo che nella pianificazione degli investimenti di RFI 2012/2016 non è previsto quasi nulla per la linea adriatica. Sarà perciò importante, quando si aprirà la discussione sugli investimenti che arrivano al 2020, concordare con RFI il potenziamento della linea, soprattutto per il trasporto merci. Paolo Maggioli - Presidente di Confindustria Romagna
giovedì 8 ottobre 2015
VITALI (FORZA ITALIA) PRESENTA PROGETTO DI AMPLIAMENTO DEL CORRIDOIO BALTICO CONCORDA FORZA ITALIA RAVENNA, NONOSTANTE LA SCELTA NEGATIVA DEL PD, ASSENTE FORZA ITALIA EMILIA ROMAGNA
Nella proposta compare la tratta
Ancona-Pescara-Termoli-Foggia-Bari-Brindisi
“Dai trasporti alle stazioni portuali,
l'ampliamento del corridoio può rappresentare un'imperdibile chance per
la modernizzazione infrastrutturale della Puglia”. Il coordinatore
regionale di Forza Italia, Luigi
Vitali
presenterà nei prossimi giorni la proposta di modifica del Corridoio Baltico-Adriatico, uno dei corridori
transeuropei voluti per agevolare il traffico di merci e lo spostamento dei
cittadini all’interno di sei Paesi membri, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Slovenia e Italia. La tratta originale, sul versante italiano
collegava le città di Triste, Venezia e Ravenna. La proposta di
ampliamento prevede il collegamento da Ravenna ad Ancona-Pescara-Termoli-Foggia-Bari-Brindisi. La proposta, “di straordinaria rilevanza per lo sviluppo
economico della Puglia ed il potenziamento infrastrutturale del territorio”, come scrive Vitali in
una nota, sarà sottoposta ai parlamentari del partito Popolare Europeo. Il tutto in vista del 26 ottobre, quando il parlamento
europeo approverà la “strategia
dell’Ue per la regione adriatica e ionica”. “Con la nostra proposta - continua Vitali - intendiamo aprire un varco alla concreta modifica
delle Reti di trasporto trans-europee con il riconoscimento di queste
variazioni necessarie. La proposta è dettagliata, ci auguriamo di trovare il
pieno sostegno dei nostri rappresentanti UE per dare al territorio un input
serio e concreto per lo sviluppo”. Forza
Italia della Provincia di Ravenna concorda con la scelta di Vitali, condanna la
scelta della Regione Emilia Romagna di bocciatura del progetto E55 riconferma
il giudizio negativo del Pd regionale e provinciale, critica l’assenza di Forza
italia a livello regionale.
mercoledì 7 ottobre 2015
POSTE ITALIANE? CHIAMATALE POSTE CINESI! ORMAI SONO DELLA CINA
Altro che Poste Italiane!! Entro Ottobre saranno “Poste Cinesi“.
L’Italia si è venduta anche un altro pezzo di storia! Prima o poi si venderanno anche noi!!
L’Italia si è venduta anche un altro pezzo di storia! Prima o poi si venderanno anche noi!!
Un altro pezzo importante dell’Italia è stato ceduto, anzi no: SVENDUTO alla Cina.
Poste Italiane ormai non è più di nostra proprietà e di Italiana ha ben poco ormai… Potremmo quasi chiamarle Poste Cinesi ma forse sarebbe troppo duro da sostenere il raffronto…
Entro Ottobre tutto questo sarà ufficiale e Poste saranno nelle mani di Pechino.
Non bastavano i tanti negozi Made in Cina presenti in vari angoli delle nostre città e forse non bastavano neppure le importazioni di pomodoro cinese… Ora gli abbiamo regalato anche le Poste… Alla fine di tutta questa crisi, resterà qualcosa di italiano? O magari si venderanno anche noi cittadini al primo offerente? Vuoi che questi non ci barattino con l’ISIS in cambio della loro immunità?! Mah… sta di fatto che ci stiamo sbriciolando pezzo pezzo pezzo, ci stiamo privando della nostra identità.
Poste Italiane ormai non è più di nostra proprietà e di Italiana ha ben poco ormai… Potremmo quasi chiamarle Poste Cinesi ma forse sarebbe troppo duro da sostenere il raffronto…
Entro Ottobre tutto questo sarà ufficiale e Poste saranno nelle mani di Pechino.
Non bastavano i tanti negozi Made in Cina presenti in vari angoli delle nostre città e forse non bastavano neppure le importazioni di pomodoro cinese… Ora gli abbiamo regalato anche le Poste… Alla fine di tutta questa crisi, resterà qualcosa di italiano? O magari si venderanno anche noi cittadini al primo offerente? Vuoi che questi non ci barattino con l’ISIS in cambio della loro immunità?! Mah… sta di fatto che ci stiamo sbriciolando pezzo pezzo pezzo, ci stiamo privando della nostra identità.
Lunedì, infatti, verranno pubblicate dagli analisti delle banche del consorzio di collocamento le ricerche che consentiranno di fissare le prime valutazioni della società, facendo scattare la cosiddetta fase di pre-marketing che durerà per tutta la settimana.
La cosa che più sconcerta è che la privatizzazione delle PI alla Cina è stata considerata come un’ ancora di salvezza. In questo modo le Poste Italiana saranno in grado di mantenere gli impegni presi ed assicureranno una crescita cospicua. Ma siamo certi?
L’ unica cosa certa è che, oggi come oggi, anche le Poste Italiane ci hanno abbandonato come se fossemerce di scambio e sono state cedute al prezzo di qualche accordo ai Cinesi…
Resterà qualcosa di Italiano in Italia?
Resterà qualcosa di Italiano in Italia?
PREMIO BRISIGHELLA “DIONISIO NALDI” 2015
Al termine della cerimonia alle ore 12,15 presso il ristorante La Rocca pranzo con i premiati. Chi vuole partecipare deve prenotarsi entro il 15 ottobre al 328 783 4660 costo 20 euro.
sabato 3 ottobre 2015
giovedì 1 ottobre 2015
SONO E SARO’ IL LEADER DI FORZA ITALIA
Berlusconi: "Non voteremo le riforme, perché si tratta di una
soluzione non opportuna per il futuro
e con l'Italicum, se non verrà modificato il premio di maggioranza, si
profila un regime”
No,
assolutamente non voteremo le riforme, perché si tratta di una soluzione non
opportuna
per il futuro e con l'Italicum, se non verrà modificato il premio di
maggioranza, si profila un regime". Lo ha detto Silvio Berlusconi, rispondendo ai
giornalisti prima di partecipare alla cena con
i parlamentari di Forza Italia.
Il Cavaliere si è convinto a ritornare in
campo e a parlare con i giornalisti prima
che arrivi la sentenza
della Corte di Strasburgo sulla sua decadenza da senatore
in seguito alla condanna nel processo
Mediaset. Inizialmente, infatti, la sentenza
era attesa per
questi giorni, mentre ora - conferma Berlusconi - "la fissazione della
sentenza addirittura si pensa possa andare al
2016".
"Riprendo da qui, perché
sento di avere ancora la responsabilità verso il Paese.
Sono fiducioso che, finite le
beghe interne che tanto ci hanno fatto male, i sondaggi
su Forza Italia daranno molte sorprese e sono
sicuro di poter riconquistare molti
elettori che si sono ritirati". Poi,
parlando alla cena con i parlamentari azzurri,
viene riferito, Berlusconi ha aggiunto:
"Sono e resto il presidente di Forza Italia.
Nei prossimi due anni
ritorneremo ad essere il primo partito d'Italia.
Mi sono sempre dato traguardi
impossibili, poi raggiunti sempre al cento per cento.
Riuscirò anche questa volta".
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