giovedì 31 maggio 2012

CIALTRONI, CIALTRONI, CIALTRONI. TERREMOTO=AUMENTO DELLA BENZINA. CHE TECNICI.


Cialtroni, cialtroni, cialtroni. Sono senza parole. Il governo si è appena riunito per varare misure urgenti per il terremoto in Emilia. E indovinate un po’? Come intende finanziare le operazioni? Aumentando la benzina, come sempre come tutti. Tanto per dare ancora una mazzata all’economia reale. Vi faccio una domanda, se per la ricostruzione, per decreto fosse stato sospeso o del tutto abolito il finanziamento pubblico dei partiti, qualcuno avrebbe OSATO avere qualcosa da ridire). Se fossero stati ridotti o aboliti i vitalizi dei parlamentari (anche quelli in essere), qualcuno avrebbe OSATO avere qualcosa da ridire?  NO. Ma i professori sono solo l’ultima incarnazione delle solite “consorterie” criminali e parassite ben rappresentate dalla foto nel post.
Complimenti per l’ennesima occasione perduta, poi questi sgherri parlano di antipolitica.
CIALTRONI! CIALTRONI! CIALTRONI!

mercoledì 30 maggio 2012

MA CHI L’HA DETTO CHE LA SINISTRA SA AMMINISTRARE?


UN MARE DI SOLDI INVESTITI IN STEPRA, SOCIETA’ PARTECIPATA DALLA PROVINCIA E DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI RAVENNA, CON FONDI PUBBLICI DEI CITTADINI E DELLE IMPRESE.

Il consiglio provinciale ha approvato a maggioranza una “variazione di bilancio”, contrari PDL, Lega Nord, UDC, con una maggiore entrata che interessa due voci IPT (imposta trascrizione auto)             + 440.000       e addizionale consumo energia elettrica + 381.965. Una riflessione  sul  problema “STEPRA” che grazie ad alchimie contabili, rappresentate da vari tentativi infruttuosi per mancanza dei necessari presupposti di reperire le apposite risorse, prima attraverso la Regione e poi alla  Cassa Depositi e Prestiti, oggi, grazie a questa variazione si trova la strada di finanziare l’intervento delle “Bassette” per ben 379.000 euro. La convenzione fra la Provincia e la STEPRA del gennaio 2012, alla fine, nell’impossibilità di attingere finanze da altre fonti, si  sostanzia economicamente attraverso la Provincia  che sottrae inopportunamente risorse per impieghi di sviluppo e occupazionali. I bilanci così poco edificanti e le dichiarazioni del direttore STEPRA non possono non preoccupare la provincia, specie quando il responsabile del consiglio d’amministrazione della società non esita ad affermare: “..l’indebitamento a breve supera in modo significativo le risorse disponibili. Questo è uno dei punti deboli della società ma rappresenta una scelta obbligata difficilmente superabile per le caratteristiche proprie dell’attività svolta……e…. L’indice di indebitamento è pari all’ 8,24%, l’ammontare dei debiti ha assunto dimensioni decisamente significative e la situazione è ulteriormente peggiorata rispetto allo

MA CHI L’HA DETTO CHE LA SINISTRA SA AMMINISTRARE?


UN MARE DI SOLDI SPERPERATI A FAENZA NELLE SOCIETA’ PARTECIPATE A CASOLA VALSENIO NESSUNO RIESCE A CONOSCERE I CONTI DI SENIO ENERGIA.

Visto che non ci è consentito di capire come stiano i conti della nostra maggiore società partecipata, Senio Energia, perché il sindaco non ce li fornisce nonostante siano stati richiesti da oltre un anno, vediamo almeno di capire come procedono quelli delle partecipate del maggior comune dell’Unione faentina.
Se c’è ancora qualcuno che pensa che la sinistra romagnola esprima, nonostante tutto, amministratori pubblici di qualità dia un’occhiata a queste cifre.
Le tre maggiori società messe in piedi dal ben noto Claudio Casadio, Pd, ex sindaco di Faenza e ora Presidente della Provincia di Ravenna, hanno accumulato nel 2011 l’incredibile deficit di 3.900.000 euro destinato ad aumentare in maniera esponenziale perché tutte queste società nell’insieme fino ad ora hanno prodotto solo ed esclusivamente perdite. Vediamole nel dettaglio.
La prima è Faventia Sales, la società che si occupa della gestione e del rilancio del complesso universitario interno agli ex Salesiani sotto la guida del presidente del consiglio di amministrazione Gianluca Cristoforetti. Partecipata da Palazzo Manfredi con una quota del 46%, su un capitale di 8 milioni e mezzo di euro, ha acquisito il complesso di via San Giovanni Bosco nel 2006. Nel 2011 ha accusato una perdita netta di 118.148 euro, accumulando un debito verso banche e fornitori di 1.808.000 euro, con una variazione in aumento di 104.404 rispetto al 2010.
Nonostante la conduzione in perdita, aggravata dalla mancanza di un adeguato Business plan, i compensi annuali per gli amministratori sono cresciuti, passando dai 15.634 euro del 2010 a 23.301del 2011.
La seconda è Terre Naldi, l’azienda agricola comunale di Tebano, partecipata dal Comune al 98%, con a capo l’amministratore unico Giovanni Carapia.  Pensate, nel 2011 è’ riuscita a realizzare un utile netto di ben 124 euro!
L’avanzo di cassa non servirà tuttavia a coprire la somma di 1.608.000 euro di debiti, dei quali 522.801 da versare entro un anno, compresi i 155.450 attesi dai fornitori.
Al bel risultato del 2011 l’azienda di Tebano che è anche sede del corso universitario in Vitivinicoltura nonché incubatrice di centri di ricerca per l’innovazione agricola, ha contribuito il milione di euro di finanziamento comunale destinato al ripianamento dei buchi di bilancio generati dal 2009 al 2010.
La terza è Centuria, agenzia per l’innovazione della Romagna, nata a luglio 2011 dalla fusione di Centuria R.i.t - Romagna innovazione e tecnologia con l’Agenzia Polo ceramico e presieduta da Massimo Bucci, nella quale la quota comunale è del 8,40% sul capitale sociale. Il risultato netto negativo nel 2011 è stato di 17.225 euro, in diminuzione rispetto ai 27.000 dell’anno precedente, a fronte però di un debito salito nello stesso periodo da 219.388 euro a 470.760, includendo le spese del personale aumentate da 329.850 euro a 486.000.
Può bastare? Lasciatevi servire.

SISMA, L’EMILIA TREMA: 16 MORTI E 350 FERITI. TREMA ANCHE LA PROVINCIA DI RAVENNA.


GLI ESPERTI: “PREVISTI ANCORA FORTI SCOSSE”.

martedì 29 maggio 2012

PERCHE’ I RESIDENTI NON SONO STATI INFORMATI DELL’INSTALLAZIONE DI UN’ANTENNA?


Il sottoscritto Francesco Zannoni, Capogruppo “ Popolo della Libertà – Lega Nord”, interpello il Sindaco e l’Amministrazione in merito alla costruzione di una nuova “Stazione radio base per telefonia cellulare” che la committenza Ericsson, con licenza prot.43.518 del 29.11.2011 sta innalzando nell’area parcheggio intitolata a Baden Powell. In particolare sono a chiedere se tale area è di proprietà comunale, oppure è di proprietà di un altro ente. Inoltre, dato che la segnalazione mi è stata fatta da numerosi cittadini che abitano a ridosso della costruzione di tale manufatto, sono a chiedere il motivo per cui i residenti non hanno ricevuto alcun tipo di informazione. In momenti in cui la cosiddetta partecipazione sembra essere quasi un dogma, una seppure mini informazione poteva essere data.
Nell’occasione porgo cordiali saluti. 24 Maggio  2012, Bagnacavallo Francesco Zannoni Capogruppo “ Popolo delle Libertà – Lega Nord “.


ALT! L’ESPRESSO DI DE BENEDETTI NON HA PAGATO LE TASSE PER 225 MILIONI DI EURO


Proprio loro. L’Espresso, il gruppo dell’ingegner De Benedetti, non ha pagato imposte per 225 milioni di euro (pari a oltre 440 miliardi di lire) su plusvalenze non dichiarate. Pochi giorni fa, ma la notizia si è saputa solo oggi, è arrivata la condanna dalla Commissione Tributaria Regionale.


domenica 27 maggio 2012

RIFORMA COSTITUZIONALE? VEDIAMO CHI HA IL CORAGGIO.

Cambiare tutto, ma proprio tutto, il sistema di governo del paese. Lo propone il Pdl come unica via d'uscita possibile allo stallo politico e alla crisi cronica. La mamma di tutte le riforme, trasformare cioè l'Italia in una Repubblica presidenziale sul modello francese, è stata messa ieri sul tavolo da Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. Basta aggiustamenti, mezze misure, inciuci e complotti. Svoltiamo una volta per tutte, così chi vince le elezioni governa con i galloni di capo dello Stato, gli altri fanno opposizione. Ci vuole coraggio per affrontare la questione, forse troppo per piccoli leader attaccati ai piccoli privilegi di piccoli potentati. Tanto che la proposta è già stata respinta al mittente da nanetti tipo Di Pietro e snobbata da Bersani. Toccare in meglio le regole del gioco è troppo anche per lui, meglio continuare a toccare all'insù tasse e tariffe e all'ingiù occupazione e redditi. Non ci sono i tempi, dicono. Già i tempi. È cinquant'anni che non ci sono i tempi, che invece non mancano quando si tratta di approvare leggi che ingrassano partiti e clientele. E poi c'è lo spauracchio Berlusconi. Vuoi vedere che in una elezione diretta l'ex premier se ne inventa una delle sue e fa di nuovo il pieno di voti? Giammai, meglio stare alla larga, l'efficienza del Paese può aspettare, sacrificata sull'altare dell'antiberlusconismo che già tanti danni ha seminato in questi ultimi 18 anni. Oltre che piccoli, questi presunti leader sono anche miopi, non vedono che il grillismo dilaga, che Montezemolo sta arrivando con la velocità di una Ferrari, che se non si danno una mossa le loro ore in politica sono contate. Noi che non siamo appassionati ai destini personali, non siamo neppure preoccupati che tutti loro possano essere spazzati via. Anzi, non sarebbe un male assoluto. Ci preoccupiamo invece che chiunque venga dopo, fosse anche Grillo, si trovi nelle stesse condizioni di oggi, cioè non poter governare. Per questo chiediamo a Berlusconi e al Pdl di tenere duro, stanare codardi e ipocriti. È un'impresa che sembra impossibile ma non sarebbe la prima volta che il miracolo accade. E se così non sarà, almeno il Pdl avrà dimostrato di avere le palle. Dote rara di questi tempi sobri e politicamente corretti.

BRAVO BERLUSCONI: UNA COSA BUONA E GIUSTA. PUNTA AL PRESIDENZIALISMO: “PER ESSERE COME PARIGI E NON COME ATENE.


PRONTI AI BANCHETTI PER  PRESENTARE LA PROPOSTA..
Gli dicono alcuni che la cosa è fatta per tirarsi fuori dai pasticci o per imbrogliare le carte. Berlusconi e Alfano hanno proposto una cosa buona e giusta, invece, e lo sanno tutti, ma l’esito dell’operazione dipende dalla pazienza, dalla convinzione e dalla elasticità con cui il semipresidenzialismo e il doppio turno saranno sostenuti, argomentati e fatti valere in quanto proposta di patto politico effettivo al centrosinistra e alle aree centrali e in movimento della politica, tenendo da conto Monti.

venerdì 25 maggio 2012

MEMORIA CORTA: SINISTRA E REPUBBLICA DAVANO DEL ”GUITTO” AL GIUDICE FALCONE……


NEL GENNAIO 1992 UN ARTICOLO DI REPUBBLICA MASSACRO’  FALCONE. “UN COMICO DEL CARROZZONE TELEVISIVO, UN GUITTO”. OGGI DI QUELL’ARTICOLO NON C’E’ PIU’ TRACCIA.
Oggi, per la sinistra tutta, è «l’amico Giovanni». Perché, per dirla con De André, «ora che è morto la patria si gloria di un altro eroe alla memoria». Ma quando l’eroe Falcone era vivo, quando aveva bisogno di sostegno, perché «si muore generalmente perché si è soli», disse lui stesso, profeticamente, nel libro intervista a Marcelle Padovani Cose di Cosa nostra, altro che elogi, altro Oggi, per la sinistra tutta, è «l’amico Giovanni». Da Repubblica all’Unità, dal Pci alla Rete del redivivo neo sindaco Idv di Palermo Leoluca Orlando, persino qualche toga rossa di Magistratura democratica, tutto un coro: dalli a Falcone, tutti contro. La colpa, anzi le colpe? Diverse - dall’incriminazione per calunnia del pentito Giuseppe Pellegriti che accusò Salvo Lima, alla scelta di andare a Roma, al fianco dell’allora ministro di Giustizia Claudio Martelli, a dirigere gli Affari penali- riconducibili però a un unico peccato originale: l’essere, Giovanni Falcone, un magistrato tutto d’un pezzo, che non si lasciava influenzare da politica e umori di piazza, e che soprattutto, ai teoremi tanto cari a sinistra, preferiva una regola, così sintetizzata ancora in Cose di Cosa nostra : «Perseguire qualcuno per un delitto senza disporre di elementi irrefutabili a sostegno della sua colpevolezza significa fare un pessimo servizio». Fare memoria, nell’anniversario della strage di quel maledetto sabato di 20 anni fa, è anche questo. Perché è facile, potenza della tv, ricordare Orlando che accusò Falcone di «tenere le carte nei cassetti» (accusa costata all’«amico Giovanni» di oggi un procedimento davanti al Csm), o il «Giovanni, non mi piaci nel Palazzo» di un altro retino doc dell’epoca, l’avvocato Alfredo Galasso, durante una storica staffetta televisiva antimafia, a un mese dall’uccisione di Libero Grassi, tra Maurizio Costanzo e Michele Santoro, a settembre del 1991. Ma pochi forse ricordano un articolo firmato dal blasonato Sandro Viola

giovedì 24 maggio 2012

BERLUSCONI DEVE FERMARE LA VALANGA DI DEMAGOGIA, PRENDERE IN MANO LE REDINI E DELEGARE I POTERI A UN NUCLEO DIRIGENTE CON UN SOLO COMPITO: ESSERE CONSEGUENTE CON QUEL CHE SI E’ FATTO CON MONTI.


Bossi è finito e la Lega si batte per una incerta sopravvivenza ai minimi termini. Berlusconi è ferito, versa sangue elettorale e non sembra che sappia dove andare, almeno in quanto capo della coalizione che vinse le elezioni politiche del 2008 e ora non c’è più o del movimento detto Popolo della libertà (Pdl), un’evanescente costellazione di stelle spente una volta esaurita l’energia carismatica del capo e fondatore. Dunque la situazione è eccellente. L’ultima carta, per evitare crisi isteriche, fughe personalistiche, piccole trame di gruppo e di cordata, completamente senza senso, è questa: essere conseguenti, seri, responsabili nell’affrontare una congiuntura di caos più grande della crisi dei partiti, la crisi del mondo occidentale globalizzato e dell’Europa in preda alle convulsioni finanziarie e sociali da debito. Uno dice: torna Berlusconi. Torna e si intesta una alzata di ingegno che smentisce il suo comportamento passato. Smentisce le sue manovre gigantesche dell’estate 2011, la proclamazione del pareggio di bilancio come risultato storico, infine le dimissioni e il varo di un governo tecnico di emergenza che sta cercando una strada in mezzo a tasse, risorse scarse, riforme possibili, e che esaurirà la sua missione con le elezioni del 2013. Berlusconi si intesta robe come l’uscita dall’euro? Rilancia la crescita fondando il suo discorso sul vecchio antifiscalismo liberale delle origini? Annuncia una nuova rivoluzione di idee e di progetti fondata sulla libertà di impresa? Chi non ha portato il cervello all’ammasso sa che questo non è possibile. Che non è credibile. Che è sconclusionato. Le posizioni antifinanza, antistato, antisistema sono saldamente occupate da tipi come Tsipras in Grecia e Grillo in Italia, sono posizioni legittime ma non hanno alcunché da spartire con il progetto politico del 1994, un altro mondo, un’altra economia, altre coordinate del discorso e dei fatti. Sarebbe solo un gioco a sfasciare. A scimmiottare come fa Tremonti. E a perdere. Perdere tutto, anche la faccia o quel che ne rimane; e in ogni caso il recupero di un eventuale consenso popolare sarebbe minimo e di tipo emozionale, politicamente e civilmente isolato da una sinistra che arriverebbe, con tutta la sua debolezza, con tutta la sua incapacità di fare coalizione, a coprire con lo schema di Vasto (un governo Bersani Vendola Di Pietro) anche un’ampia area di centro, riformatrice e moderata gentilmente offerta in regalo. […] C’è una alternativa? Sì, credo ci sia, ed è una strada obbligata al termine della quale non ci sarà forse un trionfo, anzi sicuramente non ci sarà un trionfo, ma qualcosa di significativo e di forte sì, quello ci sarà. Berlusconi deve fermare la valanga della demagogia piccolo politica e piccolo partitica, prendere in mano le redini e delegare tutti i poteri possibili a un nucleo di classe dirigente che ha un solo compito: essere conseguenti a quel che si è fatto, per dare una mano a un paese in gravi difficoltà, in un contesto europeo e mondiale molto critico, guardando oltre l’orizzonte della piccola apparente convenienza dell’attimo già fuggito. © - FOGLIO QUOTIDIANO


CAVALIERE, TIENIMI DA CONTO MONTI


IL RAP DI GIULIANO FERRARA.


Tienimi da conto Monti
Ti prego, ti prego, ti prego
Cavaliere ti voglio bene
Sei stato grande
Sei stato tanto
Sei stato troppo
Ma tienimi da conto Monti

mercoledì 23 maggio 2012

TORNARE ALLO SPIRITO DEL 1994, NO A CONGRESSI O SOLITI BIZANTINISMI DA PRIMA REPUBBLICA.


BERLUSCONI PRENDA IL CORAGGIO SI LIBERI DI LACCI E LACCIOLI CHE L’HANNO LEGATO FINO  AD OGGI.
Confermo che in tempi rapidi, non appena la polvere di queste elezioni si sarà depositata, nei prossimi giorni, annunceremo una novità. Intendiamo dare una nuova offerta politica ai moderati e stiamo costruendo un percorso che si accettabile anche da altri soggetti in campo. Ci sarà un segno di novità nei gruppi dirigenti ma non per un nuovismo vacuo".Lo ha affermato il segretario del Pdl, Angelino Alfano, intervistato dalla trasmissione di Canale 5 ’La telefonata’. "Il successo di Grillo alle amministrative è un sintomo di malessere di chi non ritiene che in Italia ci sia una proposta politica idonea al governo del Paese e si rifugia così sul comico. La sua crescita o la sua decrescita dipende da come i partiti tradizionali saranno in grado di rispondere ai bisogni di trasparenza e di efficienza nel rapporto con i cittadini.”  Quanto al Pdl, Alfano ha spiegato che la sua sconfitta elettorale "ha varie motivazioni. Ho sempre considerato da mesi queste amministrative i titoli di coda di un film che andava a finire. Un film svolto in un tempo politico sospeso. Poi noi abbiamo pagato un dazio molto alto, oltre che per il sostegno al governo, alle frammentazione locale. Ma non sono d’accordo con le molte analisi apocalittiche fatte. Non è così. Tra sconfitta e scomparsa ce ne passa. Già nel 2005 le elezioni regionali portarono 15 regioni alla sinistra e solo 2 al centrodestra. Ma poi alle elezioni politiche del 2006 quasi pareggiammo con Prodi. Questo non attenua le difficoltà ma serve per dire che non è vero che siamo scomparsi. Ieri abbiamo vinto 26 ballottaggi e siamo presenti. Dove poi i voti erano contabili, con lista Pdl, siamo stati il primo partito dovunque. L’altra variabile da considerare sono gli astenuti. La forte astensione ha fatto sì che avessimo difficoltà  con cittadini che però hanno apertamente dichiarato di non votare in alternativa a sinistra.

martedì 22 maggio 2012

UNA NOMINA ESEMPLARE PER CAPIRE COME IL PD RAVENNATE GESTICA LE SOCIETA’ PUBBLICHE IN BARBA AD OGNI COMPETENZA TECNICA


Sarà Paolo Pirazzini, consigliere provinciale del PD ed ex Sindaco di Fusignano, il nuovo presidente di Ravenna Farmacie. Il consigliere provinciale , è stato nominato dal sindaco di Ravenna che ha comunicato la notizia ai gruppi consigliari. 
A Pirazzini mancano i titoli professionali adeguati: dal curriculum presentato da Pirazzini, si evince come titolo di studio la licenza media e come professione il rapporto di lavoro di dipendente del PCI/PDS/DS dal 1975 al 2004 e poi da Legautonomie dell’Emilia Romagna (associazione di comuni nella quale il partito stesso ha un ruolo predominate).  Il resto è costituito dai più svariati incarichi politici. Il retroscena politico della nomina è da ricercare nello scorso anno quando fu indicato dal PD per assumere la carica di presidente del consiglio provinciale ma dovette lasciare il posto a Gabriele Rossi dell’IDV”.  Tutte le nomine nelle società a capitale partecipate dal comune sono di competenze del Sindaco, che tuttavia non può scegliere chi gli pare, dovendo osservare gli indirizzi approvati dal consiglio Comunale. Nel caso specifico l’illegittimità deriva dall’evidente contrasto con l’art. 3 degli indirizzi deliberati. Il curriculum di Pirazzini, infatti, non mostra traccia di competenze e professionalità nel settore farmaceutico.  Il compenso è di “soli” 20 mila euro annui sensibilmente ridotti rispetto ai 43 mila euro del precedente mandato. Questa retribuzione corrisponde allo “stipendio” che avrebbe preso come presidente del consiglio Provinciale: una pari e patta che compensa il posto dato all’IDV.  Questa è la logica della sinistra che spadroneggia su Ravenna:  fatti più in là, ma il posto non si perde mai, come ben sanno l’ex assessore Giangrandi, l’ex presidente del consiglio, e tanti, tanti altri che si sono succeduti nel tempo. Ravenna Farmacie  Nata da una delibera del Consiglio Comunale di Ravenna con la denominazione "Azienda Speciale Farmacie Comunali Ravenna", nel 1970 iniziò l'attività con la gestione delle prime quattro farmacie. Dal 1970 ad oggi le farmacie sono diventate sedici e le attività si sono notevolmente ampliate in un ottica di diffusione capillare del servizio farmaceutico e di attenzione ai bisogni della collettività.
Nel luglio del 2005 avviene la trasformazione da Azienda Speciale in S.r.l con la nuova  Ragione Sociale : "
Ravenna Farmacie S.r.l.". Oggi l'Azienda vanta una gestione attiva con un fatturato di circa € 57 milioni   e 135 dipendenti, e gestisce direttamente un importante magazzino farmaceutico che garantisce forniture su tutto il territorio provinciale e zone limitrofe quotidianamente.


IL FATTO SMASCHERA SAVIANO. “ HA COPIATO IL SUO MONOLOGO”


scritto da daw - L’intera pagina 5 del Fatto Quotidiano di oggi è dedicata a Roberto Saviano. Un’articolo di Giampiero Rossi dimostra che l’autore di Gomorra ha copiato, dallo stesso Rossi, il monologo sull’amianto andato in onda nella recente trasmissione-evento su La7. Rossi è autore di diversi libri sul tema, come “La lana della salamandra” e “Amianto. Processo alle fabbriche della morte”, e effettivamente le citazioni che il Fatto pubblica sembrano incastrare Saviano. Scrive Rossi: “Mi ha gratificato il fatto che tu abbia scelto di attingere a piene mani dal mio lavoro. Quello che ho trovato assai meno piacevole, però, è una certa mancanza di riconoscimento per chi quel lavoro lo ha realizzato . Perché non riconoscere a chi ha investito tanto almeno la paternità di quel suo lavoro?”. Ecco alcuni dei passaggi incriminati. Nella prima grafica le parole  usate da Saviano in televisione, nella seconda quelle “originali” di Rossi.



domenica 20 maggio 2012

UN AUTOBUS SULL’ A14 QUESTA MATTINA!


Autostrada Forlì Faenza ore 9,45 Foto Mario Zoffol

LIBERALIZZAZIONI EDICOLE: NECESSARIO PRIMA TOGLIERE IL MONOPOLIO DELLA DISTRIBUZIONE


LE DUBBIE AFFERMAZIONI DELLA SOCIETA’ CDD DI AVELLINO SUL CASO BRISIGHELLA
Si parla tanto di liberalizzazioni, battaglie accerimme a livello nazionale vedi il caso taxi, farmacie, edicole, ecc. : Ebbene nel caso di edicole  esistenti o venissero ceduti dei nuovi permessi  non sarebbe possibile aprire perché esiste il “monopolio” della distribuzione. Un caso tipico a Brisighella l’edicola “centenaria” del centro storico, chiusa per un anno, non può più riaprire per il monopolio della ditta CDD con sede legale ad Avellino che asserisce: “la distribuzione viene effettuata a quei punti vendita economicamente sostenibili che non comportino perdite di gestione, che permarrebbero a esclusivo  carico della distribuzione, e perché la distribuzione su basi prettamente economiche e perseguendo lo scopo di lucro è soggetta al rischio d’impresa “non gode di alcun privilegio per la natura pubblica del servizio espletato”.  In un momento così delicato mi sembra impossibile che esistano “monopoli” autorizzati in questo modo che limitino la libertà d’aziende con i rischi che ognuno è consapevole di rischiare. Per questo motivo ho chiesto il parere della Provincia di Ravenna e un intervento, se possibile diretto e compatibile, per sbloccare la situazione e prevenire altri casi.  Il Consigliere Provinciale PDL Vincenzo Galassini

venerdì 18 maggio 2012

SPREAD TRIMESTRALE UGUALE ALLA CRIS DI GOVERNO BERLUSCONI


E SE LA STORIA SI RIPETE DOBBIAMO ATTENDERCI NUOVA ESPLOSIONE
"L`andamento degli spread nel periodo settembre-ottobre 2011, che ha portato all`esplosione di novembre 2011 e alla crisi del governo Berlusconi, è assolutamente sovrapponibile, per arco temporale, punti base e inclinazione, all`andamento di metà marzo-metà maggio 2012 (da 290-291 punti base a 439-442).   I rendimenti lordi dei Btp a 10 anni assegnati in asta confermano la tendenza: a settembre e ottobre 2011 i Btp a 10 anni registravano un rendimento lordo rispettivamente del 5,22% e 5,86%; nelle aste di marzo e aprile 2012 i rendimenti si sono attestati rispettivamente al 5,50% e 5,84%. Una riduzione degli spread si era verificata tra metà dicembre 2011 e metà marzo 2012 grazie all`intervento della Bce,che ha fornito liquidità al sistema bancario europeo per più di 1.000 miliardi di euro a un tasso di interesse dell`1%. Se la storia si ripete è possibile prevedere con le dovute cautele una nuova esplosione degli spread nell`arco di due settimane. Il problema è sempre la Grecia, l`incapacità dell`Europa di prendere decisioni e il ruolo inadeguato della Bce". Lo ha affermato, in una nota, il deputato del Pdl Renato Brunetta.


A PIRAZZINI CONSIGLIERE PROVINCIALE LA PRESIDENZA DELLE FARMACIA. NOMINA POLITICA, NON HA IL CURRICULUM, MA IL PD PAGA IL DEBITO DELLA MANCATA NOMINA ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA, OTTENUTO DOPO UN BRACCIO DI FORZA DALL’IDV.


LA SINISTRA NON LASCIA A CASA NESSUNO.
Sarà Paolo Pirazzini, direttore generale di Legaautonomie Emilia Romagna, il nuovo presidente di RAVENNA FARMACIE. Il consigliere provinciale del PD ex Sindaco di Fusignano, è stato nominato dal sindaco di Ravenna che ha comunicato ieri la notizia ai gruppi consigliari. A Pirazzini mancano i titoli professionali adeguati dal curriculum presentato dal Pirazzini, si evince come titolo di studio la licenza media e come professione il rapporto di lavoro dipendente di PCI/PDS/DS dal 1975 al 2004 e poi da Legautonomie dell’Emilia Romagna (associazione di comuni nella quale il partito stesso ha un ruolo predominate) Il resto è costituito dai più svariati incarichi politici. Il retroscena politico della nomina è da ricercare nello scorso anno quando fu indicato dal PD per assumere la carica di presidente del consiglio  provinciale ma”dovette lasciare il posto a Gabriele Rossi dell’IDV”. Ora il domino politico vede un uomo del PD occupare il posto del Pri (finora a capo delle Farmacie c’era Enrico Laghi). A questo punto ai repubblicani dovrebbe rimanere la presidenza del TER, con Luisa Babini pronta a prendere il timone. “Tutte le nomine nelle società a capitale partecipate dal comune sono di competenze del Sindaco, che tuttavia non può scegliere chi gli pare, dovendo osservare gli indirizzi approvati dal consiglio Comunale, nel caso Pirazzini. l’illegittimità è in contrasto con l’art. 3 degli indirizzi deliberati. Il curriculum non mostra traccia di avere competenze e professionalità del settore farmaceutico. Il compenso è di 20 mila euro che sia pure ridotto agli inauditi 43 mila euro del precedente mandato. Lo stipendio corrisponde allo stipendio che avrebbe preso come presidente del consiglio Provinciale, pari e patta e compensa il posto dato all’IDV. Questa è la logica della sinistra che comanda a Ravenna e Bologna, fatti più in là, ma il posto non si perde, vedi i casi precedenti dall’ex assessore Giangrandi, all’ex presidente del consiglio, e tanti altri ancora.

GROTTESCA LA NOMINA DI ZAGONARA (IDV) IN ASER


Luciano Spada - "È con vero sconcerto che assistiamo alla progressiva occupazione di poltrone da parte dell'IDV, partitino satellite del PD in provincia di Ravenna, con un'arroganza ed una disinvoltura pari solamente all'inadeguatezza manifesta dei nominati.  La consigliera Silvia Bandini si dimette per protestare contro la scelta fatta dal Sindaco Malpezzi di nominare il giovanotto Davide Zagonara, senza nessuna esperienza al di fuori dello sport, ma imposto dai vertici provinciali dell'IDV, a fare l'Amministratore delegato dell'ASER (ex azienda faentina di onoranze funebri).  Questa non è che l'ultima di una serie di nomine, che hanno fatto discutere all'interno stesso di quel partito e che sono sempre parse forzate e forse frutto di alte pressioni politiche: a cominciare dalla stessa Assessore Claudia Zivieri, catapultata da impiegata a Rimini ad Assessore a Faenza, a Gabriele Rossi, che si propose con forza a Presidente del Consiglio provinciale, alla ragazzina Martina Monti di Lugo, spedita a coprire un importante assessorato a Ravenna. Quello però che fa scandalo, per cui diamo tutta la nostra solidarietà alla Consigliera Bandini ed all'intero Consiglio comunale, è l'incarico di Amministratore delegato di un'importante società ad uno ancora studente (pur di 33 anni!) che non ha mai fatto nulla di lavorativo se non occuparsi di basket.  Come sono cambiati i tempi, ricordo che ai miei tempi quelli che non avevano voglia di studiare venivano mandati a fare i garzoni dal barbiere, oggi li fanno Amministratori delegati!

giovedì 17 maggio 2012

NUOVA ORGANIZZAZIONE UFFICI COMUNALI DI BAGNACAVALLO


È operativa la riorganizzazione degli spazi dedicati agli uffici operata dal Comune di Bagnacavallo, con particolare riguardo a quelli a contatto diretto col pubblico, ai quali è stato riservato l'intero primo piano di Palazzo Vecchio.  La scelta di concentrare in un unico piano gli uffici di maggior afflusso va nella direzione di rendere più comodo, semplice e diretto il rapporto dei cittadini con la pubblica amministrazione, oltre che di migliorare la fruibilità e l'efficienza degli sportelli aperti al pubblico.   Al primo piano di Palazzo Vecchio sono ospitati: il Settore Servizi Demografici (Uffici Anagrafe, Stato Civile ed Elettorale) e gli uffici dei servizi dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna (Sportello Unico Attività Produttive, Polizia Municipale, Sportello Socio-educativo, Ufficio Casa, Entrate Comunali), mentre lo Sportello Edilizia Privata e tutti gli uffici dell'Area Tecnica sono collocati al secondo piano. Orari di apertura al pubblico:  
- Settore Lavori Pubblici, Patrimonio e Settore Amministrativo d'Area: martedì e giovedì dalle 8.30 alle 12.30; - Sportello Edilizia Privata: martedì (solo per tecnici su appuntamento) e giovedì dalle 8.30 alle 12.30;
- Sportello Unico Attività Produttive: martedì e giovedì dalle 8.30 alle 11.30; - Settore Entrate Comunali: giovedì dalle 9 alle 13;
- Urp della Polizia Municipale: lunedì dalle 11 alle 13, giovedì dalle 17 alle 19, sabato dalle 10 alle 13; - Sportello Socio-educativo: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13, giovedì pomeriggio anche dalle 15 alle 17 (orario invernale), sabato dalle 8.30 alle 12.30; -
 Ufficio Casa: martedì e venerdì dalle 11.30 alle 13.30; - Servizi Demografici (Anagrafe, Stato Civile, Elettorale): dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30, martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17 (orario invernale).

RAVENNA EROSIONE SPIAGGIE: DA 30 ANNI SI USA IL RIPASCIMENTO, NON HA RISOLTO NULLA, ESISTONO ALTRI SISTEMI O SI CONTINUA UNA TRADIZIONE CHE ALIMENTA DUBBI?


Anche domenica scorsa la mareggiata sospinta dalla bora ha fatto notevoli danni, portando via pezzi di spiaggia. Il problema dell’erosione di alcune spiagge ravennati e dei costosi interventi di ripascimento che vanno avanti da svariati decenni è conosciuto da tutti. Forse sarebbe meglio conoscere perché non si riesce a risolvere il problema definitivamente; è incapacità, oppure furbescamente è diventato un modo per mangiarci sopra? Vi sono delle polemiche su come il Servizio preposto del Comune di Ravenna conduce gli studi e i lavori. L’ultimo intervento l’ 11 ottobre 2011 di 213.000euro da parte del Comune altri dalla Regione              http://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/2011/10/13/599794- Su questi temi il consigliere Bazzoni ha presentato in Regione l'interrogazione seguente.

E IO PAGO: IL SACCHEGGIO CONTINUO…………..UN MILIONE E SPICCIOLI


Italia- (di Gerardo Mazziotti) Soltanto in diaria, Emma Bonino e Livia Turco hanno sfondato il muro delle sette cifre. Poco più sotto c’è anche Anna Serafini, moglie di Fassino. Le tre signore percepiscono una diaria incassata, in teoria, per pagarsi vitto e alloggio nella capitale: quattromila e tre euro mensili. L’affare sta nel fatto che tutte  a Roma già ci risiedono, ergo vengono finanziate per una trasferta che trasferta non è.  Così la leader dei radicali, dopo 260 mesi di attività parlamentare, ha ammonticchiato 1.040.808 euro. Una vittoria al fotofinish rispetto alla Turco, staccata d’ una manciata di euro : 259 mesi e 1.032.774 euro . A chi pensano di darla a bere, i nostri politici? Parlano di austerità, di sacrifici, di tagli di stipendi, di misure anticrisi necessarie per rimettere in sesto l’Italia. Ma loro, quando pagano? Intanto, se si fa il conto di quanto hanno accumulato  in questi lunghi anni di saccheggio o di rapina, fate voi, non basterebbe neppure decurtare lo stipendio del 50% ( l’ho riproposto pochi giorni fa)  per pareggiare i conti.  Un esempio per tutti? La storia di Pierferdinando Casini pubblicata recentemente su Libero a firma di Franco Bechis. “A Pier Ferdinando Casini gli italiani hanno regalato un casone. Da quando l’ex braccio destro di Arnaldo Forlani è entrato in Parlamento nel lontanissimo 1983 la Camera gli ha corrisposto un rimborso spesa per pagarsi un appartamento a Roma che tenendo conto dell’ inflazione da allora ad oggi ammonta a 1.297.007 euro, una cifra che nella capitale vale una casa di lusso”. E l’ex presidente della Camera non è certo il solo ad aver goduto dei super privilegi di parlamentare. Grazie alla diaria, l’indennità corrisposta per i parlamentari residenti a Roma, onorevoli e senatori si son fatti ricchi. Una manna, quella della diaria, che ha consentito di comprarsi casa (o di pagarsi l’affitto) nella Capitale a spese del

BRAVI AVANTI COSI: I CONTROLLI DELL’ARMA IN PROVINCIA, TRE ARRESTI E 24 DENUNCE


Tre persone arrestate, 24 denunciate in stato di libertà, 516 identificate, 393 veicoli controllati, 17,4 grammi di cocaina e 2,189 grammi di hashish sequestrati, 8 patenti di guida ritirate. Questo, in estrema sintesi, è il bilancio di un controllo straordinario del territorio della provincia svolto dai reparti dipendenti, con la collaborazione del Nucleo ispettorato Carabinieri di Ravenna, nella serata dell'11 maggio. Il controllo, finalizzato alla prevenzione e al contrasto dei reati contro il patrimonio, dello spaccio di sostanze stupefacenti, della prostituzione, della immigrazione clandestina, nonché al controllo della circolazione stradale, specialmente nei luoghi contraddistinti da rilevante mobilità di giovani per la presenza di locali di intrattenimento e di svago, per prevenire incidenti ed infrazioni al codice della strada, ha portato ai seguenti risultati.  Tre persone arrestate dai militari della Compagnia di Ravenna: 

martedì 15 maggio 2012

GUARDIA DI FINANZA, DIMOSTRATA L’INUTILITA’ DEL RIGORE DI MONTI (FORTE COI DEBOLI E DEBOLE COI FORTI)



Le entrate dello Stato vanno male. La conferma è arrivata dal rapporto sulle entrate tributarie pubblicato solo oggi (i dati ufficiali del Dipartimento delle Finanze erano stati diffusi a inizio settimana) dal Ministero dell’Economia. I primi tre mesi del 2012 si sono chiusi con un minor gettito rispetto alle previsioni contenute nel Def, il Documento di economia e finanza, di quasi 4 miliardi di euro (3.978 milioni per l’esattezza, il 4,5% in meno rispetto a quanto previsto). Il gettito complessivo dei primi tre mesi dell’anno, si legge nel documento, è stato di 89,38 miliardi di euro contro i 93,36 miliardi preventivati dal Def (approvato dal governo, va ricordato, solo il 18 aprile scorso). Il maggior crollo, rispetto alle previsioni, è stato fatto segnare dall’Iva, che ha fatto mancare ben 1,8 miliardi di euro (-8,6%) rispetto a quanto messo a budget con il Documento di economia e finanza. Male, sempre rispetto alle previsioni, anche il gettito sugli oli minerali (leggasi accise sulla benzina). Lo Stato ha incassato 4,9 miliardi contro i circa 5,3 preventivati (-8%) clicca qui per approfondire. Significa che di fronte agli aumenti esagerati del prezzo dei carburanti, i cittadini hanno provveduto a diminuire ancora di più i propri consumi! In parole povere, significa che l’austerità tanto acclamata come condizione necessaria alla ripresa, non solo NON ha raggiunto gli obiettivi di breve termine, ma soprattutto sta letteralmente “uccidendo” qualsiasi ipotesi di ripresa dei consumi! La Commissione Europea stima il deficit 2012 per l’Italia, al 2,0% contro l’1,5% che il governo aveva preventivato, ma soprattutto stima che a fine anno il debito pubblico toccherà il record del 123% sul PIL!!!! Se continua questo trend, a fine anno il “buco” da coprire sarà di 20 – 24 miliardi di euro e sinceramente non sappiamo dove troveranno il coraggio di fare altre manovre “lacrime e sangue” !
  

QUALCUNO DEVE PUR DIRLO, ORA BASTA CON SAVIANO.



Saviano al posto di Bocca. Uno che non ha mai detto nulla di interessante, che non ha un’idea in croce, che scrive male e banale, che parla come una macchinetta sputasentenze, che brancola nel buio di un generico civismo, che è stato assemblato come una zuppa di pesce retorico a partire da un romanzo di successo, si prende la rubrica di un tipo tosto che di cose da dire ne aveva fin troppe. Saviano a La7 per tre giorni con l’auricolare di Serra e la bonomia un po’ spenta di Fazio, un rimasuglio di tv dell’indignazione, una celebrazione di quella cazzata che è l’evento, il tutto destinato a sicuro successo di critica e di pubblico: il nulla intorno alle parole, ridotte barbaramente al nulla dell’ideologia, e tutt’intorno un uso cinico della condiscendenza verso il piccolo talento dell’ordinario. Saviano a New York, come un brand scassato alla ricerca della mafia già scoperta da Puzo, Coppola e Scorsese, una specie di Lapo in cerca di marketing sulle orme di Zuccotti Park, tranne che Lapo fa il suo mestieraccio. Saviano in ogni appello, dalla lotta al traffico di cocaina ai diritti dei gay a chissà cos’altro ancora. Saviano sul giornale stylish del mio amico Christian Rocca, perfino. Ma che palle. L’ho ascoltato al Palasharp, un anno e mezzo fa, via web. Un disastro incolore. Uno fuori posto perfino in un luogo in cui si faceva mercimonio delle idee peggiori della società italiana. Non riusciva ad aderire, malgrado la buona volontà, nemmeno alla semplificazione moralista della politica nella sua forma estrema di faziosità e di odio teologico-politico. Saviano non sa fare niente e va su tutto, è di un grigiore penoso, e i madonnari che lo portano in processione dalla mattina alla sera gli hanno fatto un danno umano, civile,

lunedì 14 maggio 2012

GRASSO: DAREI UN PREMIO A BERLUSCONI PER L’IMPEGNO CONTRO LA MAFIA



Il procuratore nazionale Pietro Grasso loda gli sforzi del precedente governo: "Un premio speciale a Silvio Berlusconi e al suo governo per la lotta alla mafia, in tre anni sono stati sequestrati moltissimi beni". E poi una bordata a INGROI: un pm non può fare politica e rimanere tale

"Un premio speciale a Silvio Berlusconi e al suo governo per la lotta alla mafia". A proporlo è Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia che, in onda alla Zanzara su Radio24, loda il lavoro fatto dal precedente esecutivo e l'approvazione di norme che hanno portato a "sequestrare in tre anni moltissimi beni ai mafiosi", per una cifra totale di circa 40 miliardi di euro. Grasso fa anche presente come si stiano ancora aspettando le decisioni su diverse questioni, come le norme anticorruzione e antiriciclaggio. Ma il giudizio sulla lotta alla mafia rimane incontrovertibile: il tanto bistrattato governo Berlusconi merita una medaglia nella lotta alla mafia. Alla faccia di chi accusava l'esecutivo precedente di non aver mosso un dito contro la criminalità organizzata. La replica soddisfatta del Pdl arriva astretto giro di posta: "Grasso non fa che affermare una evidente verità. È stato tutto il centrodestra a condurre una rigorosa e seria azione legislativa e politica antimafia che la sinistra non si è mai sognata di realizzare".

PDL RAVENNA: UN’ANALISI DEL VOTO AMMINISTRATIVO NAZIONALE



Il coordinamento provinciale del PDL riunitosi in data 11 maggio 2012 dopo aver esaminato il quadro politico emerso alle elezioni amministrative di Riolo Terme ha svolto un’analisi del voto per quanto avvenuto in ambito nazionale prendendo atto della notevole flessione subita dal PDL pur tenendo conto dell’aumentato numero di coloro che non sono andati a votare nonchè dell’aumento delle schede bianche e nulle.  Al termine, su proposta del Coordinatore Provinciale Alberto Ancarani e del Vice Vicario Paolo Savelli, ha approvato il seguente documento: "Non può soddisfare l'affermazione che la somma dei voti riportati da PDL e liste civiche ad esso riconducibili raggiungerebbe il 28%. Il PDL sta attraversando un periodo di notevole difficoltà e la caduta di consenso appare invece una diretta conseguenza di un sempre maggiore distacco del partito dai cittadini e dagli elettori. Il coordinamento provinciale di Ravenna ritiene che i vertici nazionali del partito non possano continuare ad enunciare proclami senza darvi poi un seguito sia per quanto riguarda la vita interna del partito sia per quanto riguarda il rapporto con il governo Monti. I cittadini chiedono un rinnovo dei contenuti da un lato, e dei metodi dall'altro che riconducano il partito a quella sobrietà necessaria a dimostrare che i sacrifici richiesti da un governo da noi sostenuto ricadono su tutti e non solo sui soliti noti. Per quanto riguarda

domenica 13 maggio 2012

FINI ACCUSA CASINI DI ESSERE “INAFFIDABILE”. PARLA LUI………


scritto da dawCasini ha sciolto (da solo) il Terzo Polo, senza nemmeno consultare gli altri due esponenti di spicco (si fa per dire) Rutelli e Fini. I quali non l’hanno presa benissimo, anzi. All’interno del Terzo Polo è iniziata la resa dei conti. Che, come al solito, è piena di veleni. Rutelli è furioso con Casini, Casini non sopporta più Fini e considera Rutelli “un problema”, e Fini dice che Casini è una primadonna e che è inaffidabile. Proprio lui… La verità è che questi tre non avevano niente in comune. E l’unico leader di peso, elettoralmente parlando, è proprio Pierferdinando Casini. Che ha capito una cosa molto semplice: Rutelli non porta un voto (anzi, ne fa probabilmente perdere), e Fini è l’eterno indeciso, uno che nella sua carriera politica ha sempre sbagliato tutto, compresi i tempi (e nella politica se sbagli i tempi sei finito). Non per niente, Casini torna a guardare al PdL. Certo, un PdL senza Berlusconi ma pur sempre il PdL. Per farlo è pronto a sciogliere l’Udc, anzi lo ha già fatto, e dare il via al tanto sognato partito della Nazione.

L’intervista - Del Debbio, protagonista della nascita di Forza Italia PRENDONO SCHIAFFONI MA IN TV SONO ARROGANTI. L’EREDITA’ DEL CAVALIERE RESTERA’ A VITA



Era stato uno degli estensori del programma di Forza Italia e aveva molto creduto al progetto. Oggi, il filosofo Paolo Del Debbio ammette: «Mi troverei a disagio nella mia vecchia casa politica». E attacca «quelli che vanno in tivù a fare gli arroganti, dopo questo schiaffo: come se lo schiaffo lo avesse preso davvero Monti o qualcun altro...». Pdl allo sbando? «Il Pdl è un po’ come Spencer Tracy nel Vecchio e il Mare: hanno tra le mani un grande pesce ma non lo tirano in barca. E se non lo tiri in barca, a poco a poco te lo mangiucchiano e resti con la lisca in mano». Dove il pesce è il consenso? «Esattamente. Il consenso che si sono trovati fra le mani, regalato da Berlusconi». Come si spiega questo risultato elettorale? «Sicuramente ha pesato l’assenza del Cavaliere». Quindi, il Pdl è Berlusconi? «No. Ma se non c’è il Cavaliere, tu ti devi inventare qualcosa: mentre l’impressione è che pensino che quell’eredità rimarrà a vita. Devi dare l’idea di una Italia diversa, parlare di riforme, dirmi come affronti la crisi economica ». Cosa che non succede? «A dire la verità, vedo solo della nebbia. La carenza di contenuti è abbastanza importante e la carica propulsiva messa all’inizio si va perdendo». Invece, Grillo? «Grillo va in giro per l’Italia e fa il discorsone. Ma i suoi candidati dicono cose concrete, parlano di cosa vorrebbero fare». Cosa pensa della crisi della Lega? «Guardi, mi sembra l’anacoreta che predica sobrietà e poi si volta e lo scopri che si sta mangiando una bella fiorentina. La Lega non può permettersi i pasticci che ha fatto: il popolo leghista ha creduto al messaggio di Bossi, ma rendersi conto che poi si sono omologati ai comportamenti "degli altri" ha un effetto devastante sul loro elettorato». Il centrosinistra vive un momento di gloria? «È come quello che vince il Giro camminando, ma intanto gli altri hanno forato o sono scoppiati. Camminano piano, ma vincono». Tornando al Pdl, ha letto le considerazioni di Berlusconi? «Sì e gli arroganti che vanno in tivù dovrebbero prendere esempio dalla sua posizione. Le sue dichiarazioni sono abbastanza sofferte e non è il suo stile: almeno si pone delle questioni di fondo sul consenso e sull’Italia». Crede che il Pdl abbia pagato l’effetto Monti? «Ma sì, ci sarà anche questo. Ma tu per avere il mio voto devi convincermi di avere alternative a Monti, non ti posso seguire solo perché contesti le tasse di Monti. Devi presentarmi un’ alternativa che rispetti due condizioni: convincere i mercati e avere un effetto immediato sui conti pubblici. Altrimenti non ti segue più nessuno, neppure la sciura Maria ». Sta descrivendo un Pdl-ameba, si rende conto? «Io osservo che in America, quando c’è un momento di crisi, le fondazioni dei partiti all’opposizione sfornano un documento al giorno. Ma qui? Se togli ogni tanto una uscita della fondazione di Brunetta, le altre, che pure sono tante, cosa fanno? Giocano a bridge?». Di Angelino Alfano segretario cosa pensa? «Ho l’impressione che magari avrebbe anche in mente di fare di più, ma vive nel partito fra mille lacci e lacciuoli, a partire dai tre tenori che ha intorno». Scusi, Del Debbio, ma lei è ancora nel partito? «Io ormai faccio altro e sono molto contento di essere fuori. Molto». Elisabetta Soglio Corriere della Sera