venerdì 28 settembre 2012

I COSTI RADDOPPIANO, LE TASSE SCHIZZANO ALLE STELLE ECCO IL FEDERALISMO INCOMPIUTO.


IN 10 ANNI LE SPESE REGIONALI SONO RADDOPPIATE, IL FISCO E’ AUMENTATO DEL 50%.
Ma, tra un sorriso e l'altro, ha voluto far passare una sacrosanta verità: "È facile e divertente spendere soldi che non si guadagna...". Sul banco degli imputati, dopo gli scandali che hanno coinvolto il Lazio, la Campania e la Sicilia, sono finite le Regioni. Tutte. Nessuna è esclusa. Se, negli ultimi dieci anni, le uscite - costi o sprechi che siano - per gli organi istituzionali sono aumentate del 98%, nello stesso periodo di tempo il fisco regionale ha fatto un balzo in avanti del 50%. Adesso, però, dopo la grande abbuffata e dopo gli scandali che hanno gettato discredito sulla politica, la Conferenza delle Regioni ha messo a punto un provvedimento per tagliare i costi della politica regionale. Basta dare un'occhiata ai dati pubblicati oggi dal Sole 24Ore per capire che il federalismo incompiuto ha un sovrapprezzo stellare che ogni anno deve essere pagato dai contribuenti: "Doveva razionalizzare la spesa pubblica  e renderla più efficiente perché vicina al cittadino, ma ha finito per far proliferare strutture amministrative, costi e di conseguenza tasse per finanziarli". Il problema è che, più le Regioni ingrossavano e ingrassavano, più lievitavano anche le imposte pagate allo Stato da cittadini e imprese. Altro che decentramento. Il risultato è stato l'esatto opposto: schiacciati in una doppia morsa. Adesso, però, qualcosa sembra muoversi. Il governo Monti ha deciso di dare un segnale chiaro mettendosi a lavorare a un ddl costituzionale per tagliare pesantemente le spese loicali. Anche le Regioni sono al lavoro per rivedere i costi. "Vogliamo arrivare in tempi molto rapidi a una normativa unitaria per le spese di funzionamento dei gruppi politici e dei costi delle nostre amministrazioni", ha spiegato il presidente della Lombardia Roberto Formigoni in chiusura dei lavori in Conferenza delle Regioni per razionalizzare i costi di funzionamento istituzionali. I punti salienti del provvedimento, presentato oggi dal presidente Vasco Errani, sono "la riduzione immediata degli emolumenti di presidenti, assessori e consiglieri; riduzione del numero degli assessori e dei consiglieri; limitazione delle spese dei gruppi consiliari eliminando i benefit e sottoponendoli al con

VERGOGNA: IL VITALIZIO E’ PER SEMPRE.


ECCO I PENSIONATI D’ORO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. L’ABOLIZIONE SOLO NEL 2015, PER I CONSIGLIERI DELLA PROSSIMA LEGISLATURA!
Mentre la Regione si appresta a ripensare i fondi per i gruppi consiliari, sperando sia la volta buona, il file sui vitalizi degli ex consiglieri resta aperto. Perché la cancellazione delle «pensioni», diventata legge due anni fa, sarà operativa solo per chi verrà eletto dopo il 2015. E così la truppa di ex consiglieri che percepiscono il vitalizio (4,8 milioni di euro la spesa nel 2011) continua a crescere. Includendo spesso chi, impegnato in altre istituzioni o enti, percepisce già un’indennità. PAOLO NANNI E GLI ALTRI - Come il consigliere provinciale Paolo Nanni, uscito dall’Idv dopo l’indagine per le sue spese da consigliere regionale, un incarico che da «pensionato» gli garantisce 1.650 euro lordi al mese. All’inizio di quest’anno erano 152 i vitalizi erogati dalla Regione agli ex consiglieri, ma tra decessi e nuovi «pensionati» le cifre sono in costante mutamento. L’ultimo arrivato, in ordine di tempo, è l’ex assessore Duccio Campagnoli, oggi presidente di BolognaFiere. Avendo da poco maturato i requisiti per il vitalizio, con il compimento del sessantesimo anno di età, Campagnoli da questo mese ha diritto a un assegno da 4.125 euro lordi. Un importo che va a sommarsi alla sua indennità di presidente della Fiera, visto che non esiste incompatibilità tra i due compensi. L’ex assessore di Errani non è comunque l’unico ultrasessantenne che unisce indennità attuale e vitalizio da ex consigliere regionale. Romano Colozzi, in viale Aldo Moro dal ’90 al ’95, somma il vitalizio da 2.475 euro allo stipendio di circa 10 mila euro da assessore al Bilancio della Regione Lombardia. Una situazione simile a quella di Emilio Sabattini, ex Margherita ed ex vicepresidente della giunta regionale, oggi presidente della Provincia di Modena. Come pensionato di viale Aldo Moro Sabattini riceve un assegno mensile di 2.832 euro lordi, come amministratore modenese ha un’indennità di 5.466 euro. L’ex assessore alla Salute Giovanni Bissoni, con un vitalizio di 4.187 euro mensili, aveva annunciato di voler rinunciare ai compensi per il suo incarico di presidente dell’Istituto per la riabilitazione di Monte Catone. Un altro ex assessore di Errani, il professore dell’Alma Mater Luciano Vandelli, percepisce un vitalizio mensile di 1.650 euro lordi. E anche Virginiangelo Marabini, oggi nel cda della Fondazione Carisbo, risulta titolare di un assegno mensile della Regione da 3.712 euro lordi (è stato consigliere della Dc tra l’85 e il ’90). I RECORD - Tra i recordman del vitalizio, una dozzina di ex consiglieri e amministratori con assegni superiori ai tremila euro netti, ci sono l’ex assessore Luigi Gilli, il ravennate Pier Antonio Rivola e l’ex presidente della Regione Lanfranco Turci (4.950 euro lordi al mese per ognuno). A un passo dal vitalizio quest’anno c’è l’ex Prc Carlo Rasmi, che da novembre avrà diritto a 1.650 euro mensili. Per il 2013 è attesa una nuova infornata di nomi: l’ex consigliere dei Verdi Vito Totire, l’ex assessore all’Ambiente Lino Zanichelli, il Democratico piacentino Nino Beretta e l’ex capogruppo del Prc Leonardo Masella. In futuro potrebbe toccare anche a parlamentari noti come Pier Luigi Bersani, Carlo Giovanardi, Fabio Garagnani, Mariangela Bastico e Pierluigi Castagnetti. Per cui il vitalizio di viale Aldo Moro resta congelato, a meno che non lascino il Parlamento. Sempre che l’assemblea legislativa regionale non decida di rimettere mano anche a questa pratica, nonostante il muro che accolse i consiglieri del Movimento cinque stelle quando chiesero la cancellazione retroattiva dei vitalizi.


giovedì 27 settembre 2012

REGIONI, QUELLE FACCE DI BRONZO A SINISTRA


La sinistra che pensa di trarre vantaggio dalle vicende del Lazio, si illude, ha la coscienza sporca e la memoria corta. Se problemi e malcostume ci sono (come ci sono), riguardano l'intero sistema degli enti locali, regioni innanzi tutto ma anche comuni e province.  E se nel Lazio la crisi è esplosa con molto rumore e folclore, in altre situazioni il malaffare e le inefficienze delle giunte rosse sono stati tenuti ben occultati all'opinione pubblica. Parliamo dell'Emilia-Romagna, che non ha ancora distribuito i fondi raccolti per il terremoto mentre il governatore Pd Vasco Errani ha concesso un milione di euro alla coop Terre Emerse del fratello Giovanni. Non lo diciamo noi, lo afferma la procura di Bologna che ha chiesto il rinvio a giudizio di Errani per falso ideologico. Parliamo della Puglia, dove Nichi Vendola, promesso sposo (elettorale) di Pier Luigi Bersani è indagato per abuso d'ufficio nell'inchiesta sulla sanità locale.
E si tratta degli ultimi e penultimi episodi. Senza contare il caso Penati alla provincia di Milano, le inchieste sul governatore della Liguria su Enav, finanziamenti alle industrie e addizionali, la bufera giudiziaria che aveva travolto l'ex sindaco di Genova Marta Vincenzi per tangenti sulle mense scolastiche. Non saremo certo noi ad affidarci al giustizialismo in politica, ma non tollereremo neppure l'ipocrisia della sinistra. Tipo quella che, proprio nel Lazio, ha fatto dimettere i consiglieri del Pd che però continuano a nascondere l'uso che hanno fatto dei finanziamenti pubblici: mentre saltano fuori miglia di euro spesi in enoteca e decine di migliaia dati a tv locali. "Nel contributo a realtà informative locali non c'è niente di male" si arrampica sugli specchi il capogruppo Esterino Montino. "Mentre a Natale abbiamo fatto regali a bambini senza reddito". In enoteca!

MEGLIO TARDI CHE MAI


ANCHE NELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA SCATTA L’ORA DEI TAGLI. UN FONDO UNICO PER TUTTI I GRUPPI


mercoledì 26 settembre 2012

VERGOGNA: NEGLI ULTIMI 10 ANNI LE REGIONI HANNO SPRECATO 90 MLD IN PIU’ E SI LAMENTANO DI AVERE PIU’ FONDI DAI GOVERNI.




La Casta delle regioni in tutto il suo splendore. In dieci anni, le Regioni italiane hanno speso la bellezza di 89 miliardi di euro in più. La maggior parte dei quali per far fronte alla spesa sanitaria: 49,1 miliardi. Un pozzo senza fondo. Spesa che a fronte di un aumento dell`inflazione pari, nel periodo in esame, al 23,9%, è cresciuta del 74,6%. Nel 2010, ultimo dato disponibile, le uscite delle Regioni hanno superato i 208 miliardi di euro. Mentre nel 2000 il totale delle uscite aveva sfiorato quota 120 miliardi di euro. La voce di spesa che è aumentata di più è quella dell`assistenza sociale: più 154,4%. Subito dopo, c`è la sanità: più 79,6%. Grazie al decreto “salva Italia” del governo Monti, le Regioni chiedono sempre più soldi ai cittadini attraverso l`incremento dell`addizionale Irpef. La normativa consente, tra l’altro, alle Regioni di poter prelevare una quota fiscale per l’Irpef che oscilla da un minimo dell`1,23 ad un massimo del 2,03%

FORZA TUTTA BERLUSCONI: ABROGARE L’ATTUALE SISTEMA DI FINANZIAMENTO AI PARTITI



Incontro nel pomeriggio, a Palazzo Grazioli, tra il presidente dimissionario della Regione Lazio, Renata Polverini, e l'ex premier Silvio Berlusconi. Ieri Polverini aveva incontrato a Montecitorio il segretario del Pdl, Angelino Alfano, e in serata aveva annunciato le sue dimissioni. ''Bisogna abrogare il sistema di finanziamento di gruppi e partiti così come l'abbiamo conosciuto - aveva affermato in una nota diffusa poco prima Berlusconi -. Si sono fatti dei passi in questa direzione, a livello centrale, ma non basta. Le finanze pubbliche regionali e locali devono subire un esame senza indulgenze, e si deve procedere all'abrogazione di ogni erogazione impropria e alla messa in opera di controlli indipendenti che nessuna norma legislativa a tutela dell'indipendenza delle istituzioni può ostacolare''. Stamane la Polverini e' tornata sullo scandalo dell'uso dei fondi pubblici da parte del gruppo Pdl al Consiglio regionale del Lazio, che l'ha portata alle dimissioni: ''E' la prima volta che una giunta se ne va pagando le colpe gravissime di altri. I miei collaboratori non hanno alcun problema - ha affermato a Tgcom24 -. Per vigilare avrei dovuto essere presidente del consiglio regionale. Pensavo di essere stata eletta per fare il presidente della giunta regionale e non il consigliere''. ''Sono ancora nel mio ufficio, - ha proseguito la Polverini - ma come previsto dallo statuto rimarro' fino alle prossime elezioni. Mi auguro di poter tornare a una vita più normale di quella dell'ultimo mese''.


PROVINCIA UNICA ROMAGNA: CONFINDUSTRIA CRITICA GLI ENTI LOCALI


SECONDO GUIDO OTTOLENGHI IL DIBATTITO E’ STERILE: SI DISCUTE DI CME SPARTIRSI SERVII E STRUTTURE E NON DEI BENEFICI!
 “Anziché calcolare i benefici della provincia unica di Romagna si dibatte su quale comune sia più titolato a ospitarne il capoluogo e su come spartirsi i servizi e le strutture": il presidente di Confindustria Ravenna Guido Ottolenghi critica la piega che sta prendendo il dibattito sul riordino della Regione. Lo fa in apertura del dibattito sulla spesa pubblica a Russi in cui i sindaci di Ravenna, Lugo e Faenza sono intervistati da Sergio Rizzo, giornalista del Corriere della Sera. “Anche se avremmo preferito che il riordino istituzionale riguardasse tutte le province - dice Ottolenghi - e includesse l’attesa riduzione del numero dei parlamentari, o delle cospicue spese in capo a Stato e Regioni, guardiamo con favore a questo passo e crediamo che vada sostenuto con convinzione. Auspichiamo che possa essere il primo segnale di un generale contesto di riforme: anche le associazioni, che si sono moltiplicate nel tempo e nella loro articolazione territoriale, potranno trarre spunto dai ragionamenti di questo pomeriggio per cercare opportunità di accorpamento ed efficienza all’interno del più vasto territorio di Romagna".“Le amministrazioni pubbliche - si chiede infine il presidente - stanno facendo tutto il possibile per contenere i propri costi? Le loro partecipazioni societarie sono tutte connaturate all’interesse pubblico, o riguardano attività che potrebbero essere condotte forse più economicamente da soggetti privati?".

martedì 25 settembre 2012

IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE BLOCCA LA CENTRALE A BIOMASSE.


DOPO CINQUE MESI DEPOSITATA L’ATTESISSIMA SENTENZA DUL PROGETTO POWER CROP
RAVENNA. Clamoroso a Russi. Dopo cinque mesi di attesa il Tar dà ragione al fronte del no, accoglie tutti i ricorsi e, con una lunga sentenza depositata nei giorni scorsi e resa nota ieri, di fatto blocca la costruzione della centrale a bio masse della Power Crop. Il tribunale amministrativo regionale di Bologna ha integralmente accolto le motivazioni dell’azione legale coordinata dall’associazione Clan-Destino e da Ravenna Virtuosa, sottoscritta dai cittadini di Russi contrari al progetto e supportata anche da Italia Nostra e dal Wwf. L’esito del ricorso - presentato al Tar dall’avvocato Federico Gualandi del foro di Bologna - ha annullato tutti gli atti impugnati: la Valutazione di impatto ambientale, l’autorizzazione unica che comprende tutti i permessi a costruire e anche la Convenzione approvata dal consiglio comunale di Russi il 19 marzo del 2011. In sostanza ogni atto amministrativo necessario alla creazione della centrale a bio masse nella sede dell’ex zuccherificio Eridania è stato azzerato. In attesa ovviamente dell’ultima e decisiva sentenza quella che toccherà al Consiglio di Stato.«La Regione Emilia Romagna nel febbraio 2011 aveva rilasciato parere positivo ad un progetto che noi da sempre abbiamo fortemente osteggiato evidenziandone lacune e limiti», hanno dichiarato ieri un comunicato congiunto Cinzia Pasi di Clan Destino e Roberta Babini di Ravenna Virtuosa, ricordando come il primo fra i numerosi punti sui quali ha posto l’accento l’avvocato Gualandi nell’udienza dell’aprile scorso, verteva sull’importanza della tutela del Palazzo San Giacomo e della Villa Romana e di come il parere negativo espresso dalla Soprintendenza di Ravenna e dal ministero dei Beni Culturali doveva ritenersi vincolante. Particolarmente indicativo un passaggio della sentenza che richiama l’importanza «dell’esigenza di mettere al riparo il paesaggio dagli stravolgimenti resi oggi possibili dalla rapida evoluzione delle tecniche ingegneristiche, capaci di modificare il volto e la struttura di beni e territori sprovvisti di vincolo, non perché privi di valore paesistico - ambientale, ma - scrive il Tar - perché non esposti sino a quel momento, dato lo stato della tecnica del tempo, a concreti rischi di compromissione e aggressione».

LA POLVERINI SI DIMETTE. E GLI INDAGATI ERRANI E VENDOLA RESTANO AL LORO POSTO,


LA GOVERNATRICE DEL LAZIO, NON INDAGATA, LASCIA E ATTACCA:” ADESSO GLI SMASCHERO IO GLI IPOCRITI”. CHI SONO? I DEMOCRATICI, CHE NON DICONO UNA PAROLA SUI LORO IMBARAZZI.
REGIONE LAZIO, LE DELIBERE CON L’AUMENTO DA 1 A 14 MILIONI DE I FONDI DESTINATI AI GRUPPI POLITICI SONO SEMPRE PASSATE ALL’UNANIMITA’, CON PURE L’ACCORDO DI PD E IDV
Le erogazioni ai gruppi politici della Regione Lazio sono lievitate senza che fosse fornita alcuna giustificazione specifica. Le decisioni dell’ufficio di presidenza, poi ratificate dal consiglio regionale — che hanno consentito di passare da un milione di stanziamento ratificato il 26 gennaio 2010 (la giunta all’epoca è guidata dal centrosinistra) ai 14 milioni dell’8 novembre 2011 — sono sempre state motivate con una generica esigenza di denaro. E adesso pure su questo si stanno effettuando controlli. La legge prevede infatti che si specifichino i motivi delle variazioni di bilancio, soprattutto se i fondi devono essere sottratti ad altre “voci”. Nonostante la norma fissi criteri precisi per la gestione dei soldi pubblici, le delibere che determinavano i nuovi stanziamenti sono sempre passate all’unanimità, vale a dire con il consenso di maggioranza e opposizione. «Il presidente Mario Abbruzzese decideva d’accordo con il segretario generale Nazzareno Cecinelli e tutti votavano senza effettuare alcuna obiezione o verifica», ha raccontato durante il suo interrogatorio della scorsa settimana l’ex capogruppo Franco Fiorito, ora indagato per peculato. A dimostrarlo ci sono adesso le copie degli atti acquisiti la scorsa settimana nella sede della Pisana dagli uomini del Nucleo Valutario per ordine dei magistrati. Il primo provvedimento preso dopo l’elezione della nuova giunta guidata da Renata Polverini risale al 14 dicembre 2010. Il denaro messo a disposizione dei partiti viene aumentato fino a 5,5 milioni di euro. Il 10 febbraio 2011 l’ufficio di presidenza decide all’unanimità che quello stanziamento è

TRA IL DIRE E IL FARE, C’E’ DI MEZZO……….HERA


A PROPOSITO D IFUSIONE AXCEGAS-HERA, I COMITATI ACQUA PUBBLICA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA METTONO A NUDO LE INCONGRUENZE DEL PARTITO DEMOCRATICO E LA DOPPIEZZA CHE ANCORA UNA VOLTA NE CARATTERIZZA I COMPORTAMENTI. 
Si è svolto il 18 settembre, l'incontro tra i Comitati Acqua Pubblica della Regione Emilia Romagna e il Sindaco di Imola e Presidente del Patto di Sindacato dei soci pubblici di Hera SpA sulla fusione Hera-Acegas.  Dopo ampia discussione e aver ricevuto le risposte alle numerose domande che riguardano la fusione stessa, i Comitati Acqua Pubblica della Regione Emilia Romagna esprimono la loro contrarietà all'operazione stessa per due motivi principali, rilevando come l'operazione non sia focalizzata alla gestione migliore dell'acqua e dell'ambiente, ma guardi alla struttura societaria e finanziaria, finalizzata ai dividendi per gli azionisti. Appare poco credibile che l'operazione significhi un rafforzamento del ruolo pubblico. Anzitutto, alla fine del 2013, per l'azione convergente di tre elementi: La fusione HERA/ACEGAS-APS, l'ingresso nel capitale sociale del Fondo strategico Italiano FSI e con la possibile conversione di 140 milioni di EURO di obbligazioni convertibili, la maggioranza pubblica delle azioni di Hera detenute dai comuni, è fortemente in pericolo.  Sarà determinante il pacchetto della cassa depositi e prestiti che sappiamo muoversi nella prospettiva delle fusioni e delle privatizzazioni. La stessa scadenza del patto di sindacato determinerà il rischio concreto della riduzione della proprietà pubblica sotto il 51%.  A nostro parere il Fondo Strategico Italiano (cioè CC.DD.PP.) doveva rafforzare la presenza pubblica magari a scapito dei soggetti finanziari. Questa operazione, cioè l'interveto della CC.DD.PP., potrebbe arrivare anche ad azzerare la presenza privata visto il valore non particolarmente elevato delle azioni delle multi utilities in questo periodo: in questo modo si aprirebbe la strada ad un concreto percorso di ri-pubblicizzazione delle società ma ci pare

lunedì 24 settembre 2012

BERLUSCONI: E’ L’ORA DEL RIPULISTI. LA BUSTA PAGA DI FIORITO: 31 MILA EURO NETTE AL MESE……….NON CI SONO COMMENTI E NESSUNO SE NE ERA ACCORTO!.





MILLE RAGIONI PER TAGLIARE LE REGIONI. BERLUSCONI: E’ L’ORA DEL RIPULISTI


PER COLPIRE LA CASTA E I COSTI ESAGERATI DEL SETTORE PUBBLICO MANCA IL CORAGGIO CIVILE E RADICALE DI ABOLIRE LE REGIONI.
Per colpire la casta e i costi esagerati del settore pubblico manca il coraggio civile e radicale di abolire le Regioni. Lo scrivo da tempo. Sono la vergogna d’Italia, persino più del Parlamento (da dimezzare). Il marcio emerso ora è solo la cresta, il costo vero è il raddoppio di tut­to: ci permettiamo il lusso di mantenere un doppio Stato, uno centrale e uno federale. Le Regioni costano l’ira di Dio, moltiplicano il ceto politico e il finanziamento pubblico ai partiti, dispongono di poteri esagerati, divorano risorse, duplicano la burocrazia statale. Anziché accanirsi con gli spiccioli delle Province, è lì che bi­sogna tagliare. L’inizio del declino italiano,del suo in­debitamento e della crescita vertiginosa della partitocrazia, coincide con la nasci­ta delle Regioni, 1970. Se si vuol risanare il Paese, restituite sovranità e competenze allo Stato, anche in materia di sanità e pubblica istruzione, ripristinate il ruolo delle prefetture, magari adottando siste­mi selettivi più rigorosi istituendo una scuola superiore dei dirigenti amministrativi e prefettizi. Tra lo Stato e i Comuni basta un solo ente intermedio: le Province regionali. Ce ne sono in Italia meno di una cinquantina e corrispondono alla storia e alla fisionomia del nostro territorio. Sostituirebbero Province e Regioni con strutture più incisive e snelle, con compiti delimitati. Una riforma necessaria, risparmiosa e ragionevole, perciò non si farà mai. Non sono in grado di farla né i partiti né i tecnici. E allora chi? Chi? La domanda risuona nel vuoto. La base del PDL è pronta con banchetti, Berlusconi batti un colpo!

sabato 22 settembre 2012

BAGNACAVALLO. LA FESTA DI SAN MICHELE



 Tutto è pronto per la Festa San Michele e Bagnacavallo per quattro giorni diventa il luogo più visitato della Bassa Romagna. Il programma della festa dedica anche quest'anno grande attenzione alla cultura in tutti i suoi aspetti; grande rilievo è dato alle mostre, con un'attenzione particolare agli artisti della nostra terra. Il Museo Civico delle Cappuccine prosegue infatti l'importante opera di approfondimento del percorso artistico di alcune figure bagnacavallesi: dopo gli eventi espositivi dedicati a Edgardo Saporetti e Giuseppe Rambelli, quest'anno l'attenzione si focalizza sull'attività di Sonia Micela, in occasione della cospicua donazione fatta dagli eredi della pittrice al Museo di Bagnacavallo. Durante la Festa, che si svolgerà dal 27 al 30 settembre, musica e spettacoli animeranno quotidianamente piazza della Libertà, Teatro Goldoni, chiostro del Museo Civico delle Cappuccine, Piazza Nuova e tutto il centro storico, con una varietà di proposte che andrà incontro ai gusti più disparati. Fulcro della festa saranno gli spettacoli sul palco centrale di piazza della Libertà, dalla performance itinerante Cib_arti, incursioni artistiche tra passato e presente nei luoghi della tradizione gastronomica (27 settembre) a Radio Jukebox 2, la radio in diretta del dj Luigi Bertaccini nel centro storico con musica dal vivo con The Doormen (venerdì 28), allo swing dei Good Fellas (sabato 29) per finire con Alta attenzione, una serata dedicata alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia (domenica 30). Piazza Nuova sarà, come da tradizione, il luogo dell'incontro fra le culture e della danza, mentre il Chiostro delle Cappuccine

VERGOGNA!


UN ABISSO DI IMMORALITA’ CHE LASCIA SENZA PAROLE INTERVENIRE SUBITO A TUTTI I LIVELLI

Siamo in un abisso di immoralità sintomo di un sistema che non funziona più non solo per un singolo partito, ma per il complesso del meccanismo del finanziamento della politica. Si e’ prodotto un meccanismo diffuso di ruberie, di approfittamento personale e di sfrontatezza”.

RAVENNA HOLDING PIU’ CHE UN CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE UN “ACCASTAMENTO” DI SINISTRA


Bazzoni: “LA GESTIONE DELLE PARTECIPATE DEI cOMUNI DI RAVENNa, FAENZA E CERVIA IMPONE SERIE CONSIDERAZIONI SULLA GOVERNANCE”

Spulciando i curricula di chi oggi gestisce Ravenna Holding c’è da chiedersi: - e la professionalità dov’è? L’essere stato consigliere comunale o assessore del PCI, PDS PD o di Rifondazione Comunista  è un titolo meritocratico? Fornisce qualche competenza e pratica economico-finanziaria? Può supplire a seri studi universitari e corposi tirocinii?  A parte un giovane membro che il Sindaco Malpezzi di Faenza ha inserto all’ultimo momento per riprendersi dalla brutta figura fatta con lo “accastamento” di Zagonara IDV in ASER, tutti gli altri  ci sembrano il frutto di una lottizzazione politica selvaggia fatta all’interno del partito. Più che importanti azienda di servizi  partecipate dai Comuni sembrano l’ufficio di collocamento e il sistema previdenziale della sinistra.”

venerdì 21 settembre 2012

LE REGIONI IGNORANO IL DECRETO DEL GOVERNO E NON TAGLIANO ASSESSORI E CONSIGLIERI.


LA NORMA E’ RISPETTATA SOLO DAI PICCOLI COMUNI

Le regioni ignorano il decreto del governo; e non solo. Altro che abolizione: solo pochi mesi fa LA REGIONE LAZIO HA ESTESO IL VITALIZIO AGLI ESTERNI, una decisione scandalosa che ha avuto ben poca risonanza sui mass media nazionali (ne ha parlato solo "Il Fatto Quotidiano" e poche altre testate locali) e anche l'opposizione certo non si è "strappata i capelli", visto che in futuro, sicuramente avranno modo di beneficiarne anche loro.... staff nocensura.com--di seguito l'articolo de "Il Fatto Quotidiano" "Le Regioni ignorano il decreto del governo e non tagliano assessori e consiglieri" La legge 138/2011 che prevedeva la riduzione dei componenti dei consigli da 1.100 a 700 e degli uomini di giunta da 211 a 148 resta lettera morta. I Comuni sul piede di guerra: l'Anci denuncia la disparità di trattamento tra gli enti
Quattrocento consiglieri e centocinquanta assessori regionali di troppo, 110 enti enti che sulla carta erano da abrogare ma che sono rimasti in piedi. Almeno per ora. I furbetti della finanza pubblica hanno nome e cognome. Sono le Regioni e le Province d’Italia che erano chiamate a una cura dimagrante ma che sono riuscite a evitare abilmente tutti i tagli, compresi quelli al numero delle poltrone, alle indennità, ai trattamenti previdenziali e al numero degli enti provincia. Le riduzioni erano previste dalla manovra di Ferragosto e dovevano arrivare entro il 13 febbraio per essere applicate alle prime elezioni, le amministrative di maggio. E invece tutto il corredo di tagli della legge 138/2011 è rimasto lettera morta. A denunciarlo è un dossier del Sole24Ore che mette in fila numeri e metodi che hanno consentito agli enti regionali e provinciali di fare esattamente il contrario del dettato legislativo: mentre l’Italia dibatteva di ridurre costi e poltrone, Regioni e Province non solo non facevano nulla per adeguarsi, ma facevano crescere la spesa corrente come nulla fosse. I conti sono presto fatti. Le legge indicava alle Regioni di ridurre il numero dei consiglieri da 1.109 a 700. A dover fare i sacrifici maggiori erano quelle con un numero di poltrone abonorme rispetto alle media. La Sicilia, ad esempio, doveva passare da 90 a 50 consiglieri, la Sardegna da 80 a 30. Niente di tutto questo. Oggi, a sei mesi dalla legge, le uniche regioni che hanno ridotto le poltrone sono Veneto e Toscana che sono passate rispettivamente da 60 a 50 consiglieri e da 90 a 50. Lombardia ed Emilia erano già in linea col

giovedì 20 settembre 2012

SILVIO PARLA E FA SUBITO PAURA


MA A NOI NON FA PAURA. ANZI E’ ANDREANALINA PURA.
È già in funzione l'antiaerea. È scattata l'emergenza democratica. Come nel '94, nel 2001, nel 2008: insomma, ogni volta che il centrodestra ha vinto. Silvio Berlusconi non ha ancora annunciato se si ricandiderà alla premiership del Paese, ma intanto è già tornato in campo. E giornali e forze politiche che fino a pochi giorni ironizzavano sul suo silenzio e lo davano per finito, ora si meravigliano e si scandalizzano per le sue parole. A Otto e mezzo, il duo Eugenio Scalfari-Paolo Mieli paragona l'eventuale ritorno di Berlusconi a quello di Juan Domingo Peron. Mieli: "Nella storia ci sono di questi ritorni, basta pensare al ciclo peronista". Scalfari: "Peron vinse perché aveva al fianco la seconda moglie". Il colmo del ridicolo lo ha però raggiunto la Repubblica, il giornale-partito che da sempre demonizza Berlusconi. Il quale aveva appena finito di rilasciare l’intervista al Giornale, e già Mauro riportava i commenti allarmati di mezza Europa, soprattutto dei tedeschi e dello stesso governo di Berlino. L’ennesima bufala, che la stessa cancelliera Merkel ha sbugiardato durante la conferenza stampa di ieri, dicendo che lei è democratica, “rispetta i risultati elettorali di tutti i Paesi”, e si sente concentrata solo sul suo impegno di governare bene la Germania. Come, dire: se in Italia Berlusconi rivince le elezioni, è la democrazia bellezza! Una verità semplice. E oggi il fatto-chiave è questo: la capacità di Berlusconi di lanciare messaggi galvanizzanti per i moderati, a sinistra – e non solo a sinistra - fa paura, molta paura. Il leader del Pdl, con un’analisi tranquilla e chiara nei contenuti, ha semplicemente distrutto Grillo e il grillismo, un fenomeno che decine di editorialisti hanno cercato inutilmente di spiegare negli ultimi mesi, senza avere neppure un decimo dell’efficacia di Berlusconi.

TUTTE LE TASSE DELLA SINISTRA


Per non dimenticare e per prepararci a quello che verrà. Tra Ulivo e Unione, tra Amato, Visco e Padoa Schioppa, la sinistra quando è stata al governo si è inventata 67 balzelli in 15 anni
Anzitutto c’è la tassa sulla prima casa, un bene primario. E' la più odiosa (e la più salata) di tutte. E' il frutto avvelenato della cultura di sinistra strettamente correlata all'idea sempre tentata e sempre presente di patrimoniale 
Ma non è di certo la sola tassa "rossa"
  • Nel 1992 si iniziò con il prelievo forzoso del 6 per mille sui conti correnti, notturno e retroattivo, voluto da Giuliano Amato. 
  • Nel 1996 si passò all’eurotassa di Romano Prodi come pedaggio per entrare in Europa (restituita al 60 per cento ma solo per finta: al suo posto arrivarono due addizionali Irpef). 
  • Nel 1998 Vincenzo Visco introdusse l’Irap per coprire le spese sanitarie: anziché ridurre gli sprechi, i cui effetti durano fino ad oggi, vennero bastonate le imprese e il lavoro per finanziare un sistema costoso e inefficiente. E ora per le regioni in deficit sanitario oltre al danno c’è la beffa dell’aumento delle addizionali Irpef e, appunto, Irap. 

martedì 18 settembre 2012

ECCO COME CI MASSACRERANNO CON LE NUOVE RENDITE CATASTALI


Libero nella pagina dell’economia ci racconta oggi cosa succederà alle valutazioni della casa di proprietà con la riforma del catasto.L’idea di base è che le attuali rendite catastali, sulla base delle quali, attraverso una serie di coefficienti, si calcola il valore catastale degli immobili ai fini fiscali, siano totalmente disallineate rispetto ai valori di mercato: In effetti, la definizione delle rendite risale al 1992 e da allora ha subito solo una rivalutazione del 5%. Questo ha comportato nel corso degli anni uno scostamento progressivo che l’Agenzia del Territorio monitora e calcola ogni sei mesi attraverso l’Omi (l’Osservatorio del mercato immobiliare). Ebbene, stando alle ultime rilevazioni, ha spiegato Alemanno, «per le abitazioni il valore corrente di mercato è pari, in media, a 3,73 volte la base imponibile a fini Imu» mentre i canoni degli affitti «sono mediamente superiori di 6,46 volte le rendite catastali». In realtà, la situazione varia molto da zona a zona. Il valore di mercato della casa tipo in Italia è del 267% più alto di quello catastale. La percentuale a Milano è del 172%, mentre a Roma e del 252%. A Palermo, a Napoli e a Venezia, però, si arriva rispettivamente al 408, al 399 e al 392%. L’asticella si alza molto anche a Firenze, dove lo scarto è del 337%. Vedendo queste cifre è facile capire che l’operazione potrebbe trasformarsi in un massacro

CONVOCATO D’URGENZA CON UN SMS DAL COORDINATORE BERSELLI ALL’ULTIMO MINUTO! ROVINATA UNA BELLA SERATA.



Sabato 15 settembre 2012 ero in vacanza a Venezia, come ogni anno, ero felice di avere visto la partenza della nave MSC con Silvio Berlusconi a bordo. Alle 20,45 mentre ascoltavo la musica dell’orchestra del caffè FLORIAN in Piazza S. Marco, arriva un sms del coordinatore regionale del Pdl Filippo Berselli con un invito più che esplicito, quasi una coartazione: “Il segretario politico del Pdl, on. Angelino Alfano, ti aspetta, domenica 16 settembre, alle ore 16.30, per l’intervento conclusivo alla Festa provinciale del Pdl di Mirandola”, con l’ordine di precetto: “La tua puntuale presenza è tassativa”, un’incontro che saputo in tempo avrei volentieri partecipato. Un coordinatore regionale, deputato per AN e poi PDL da venti anni, che non ha realizzato un sistema di comunicazione quale un giornale e/o un blog per gli avvenimenti che avvengono sul territorio regionale, che non prende i provvedimenti necessari di quanto succedeva a Parma, che non ha preso una posizione sulla gestione del terremoto, lo dico sinceramene mi ha rovinato la serata! Non sono certamente un “rottamatore”, forse sono io da  “rottamare” perché dal 1994 faccio politica, gratuitamente e, con i rimborsi da consigliere provinciale, e chi mi conosce lo sa bene, li ho impegnati nel contatto con i nostri “iscritti ed elettori”. Ultimamente, seguo da anni un “giornaliero” per la provincia di Ravenna per tenere informati i nostri elettori che ha un buon successo e l’ invito tassativo e all’ultimo momento, mi ha rovinato sinceramente la serata. Auspico  una serena  “analisi” e l’interessato prenda i provvedimenti necessari senza aspettare quello che deciderà il presidente Berlusconi quando sarà il momento. Vincenzo Galassini
PS. Il segretario Alfano domenica, leggo dalla stampa, ha parlato di terremoto e ricostruzione volgendo dure critiche a quanto sta facendo la Regione: “Molto migliore l’intervento compiuto all’Aquila”, ha detto. "In Emilia c’è un forte ritardo sui tempi della ricostruzione". Alfano è andato all’attacco del Commissario Errani. Senza sconti. Finalmente il PDL ha preso posizione. Brava Alfano

venerdì 14 settembre 2012

LA PUBBLICAZIONE DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI E' OBBLIGATORIA NELLA LORO COMPLETEZZA

Il Ministero dell'Interno conferma che tutti gli atti devono essere pubblicati nell'albo pretorio on line completi degli allegati come spesso non avviene nel Comune di Casola Valsenio e in molti Comuni della provincia di Ravenna
                                       



martedì 11 settembre 2012

BAZZONI: “IL TRENO DI DANTE, LE BUONE IDEE FANNO MOLTA STRADA”


Il Consigliere regionale                                                                                                     Ravenna, 10.09.2012
Gianguido Bazzoni                                                                                                                                      
                                                                                             


COMUNICATO STAMPA
BAZZONI: “IL TRENO DI DANTE, LE BUONE IDEE FANNO MOLTA STRADA”
“La proposta da me lanciata tre anni fa si sta dimostrando vincente, con la nascita del Comitato amici della Faentina”

Il Consigliere regionale del PdL, Gianguido Bazzoni, commenta entusiasta la nascita ufficiale del comitato per il potenziamento della ferrovia Faentina:-“ Sono veramente felice che la mia proposta, lanciata tre anni fa con una mozione all’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, abbia fatto tanta strada. Ricordo l’incontro degli amministratori del PD, unanime su questa iniziativa, ma soprattutto il tour che compimmo a febbraio di quest’anno, sotto la neve, per incontrare i Consiglieri toscani del PdL, in Regione a Firenze, che assicurarono pieno appoggio alla istituzione del “Treno di Dante.”-
Bazzoni ricorda che questa denominazione venne da lui proposta nella citata mozione e continua:-“ Mi sono incontrato con il Sindaco Matteucci per congratularmi ed aderisco senz’altro immediatamente al comitato “Amici della Faentina-Il treno di Dante” e mi metterò ancor più a disposizione per favorire ed accelerare tutte quelle iniziative che portino ad unire velocemente tre città d’arte come Firenze, Ravenna e Faenza. E’ un momento favorevole, con l’ipotesi di una Provincia Romagna, con il rilancio del porto di Ravenna in chiave turistica e soprattutto con la candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura. Tornerò a sollecitare in Regione che questa diventi una priorità del Piano regionale dei trasporti.”-

                                                                                               Ufficio stampa

venerdì 7 settembre 2012

SILVIO IN CAMPO, LO VOGLIAMO TUTTI


C’è speranza e fiducia da parte del partito e degli elettori tradizionali del centrodestra affinché Berlusconi annunci al più presto la sua decisione di candidarsi alla guida del nostro Paese. Man mano che il tempo passa questa attesa cresce e diventa via via più chiaro il significato della decisione di volersi candidare alla guida di uno schieramento alternativo a quello della sinistra. I sondaggi non riflettono questa attesa e questa speranza che lievitano all’interno del partito e nel Paese, ma la sola possibilità che Berlusconi sciolga gli ultimi dubbi non fa che galvanizzare il popolo del centrodestra. Quando Berlusconi scioglierà le ultime riserve e annuncerà ufficialmente la sua nuova discesa in campo, si vedrà come i sondaggi rifletteranno positivamente questa novità. Che ci sia bisogno di Berlusconi per suscitare le energie degli elettori di centrodestra, per ridare speranza e fiducia al Paese non vi è alcun dubbio. Angelino Alfano lo ha detto in maniera chiara e facendo appello ad un argomento decisivo quando ha ricordato che la candidatura di Berlusconi è necessaria per dare un senso a quanto è avvenuto in Italia con la formazione di un governo tecnico. Berlusconi ha compiuto un gesto di grande responsabilità decidendo di fare un passo indietro, senza che il Parlamento avesse votato la sfiducia al governo votato dagli italiani, e contribuendo alla nascita di un governo Monti fortemente voluto dal Presidente della Repubblica. Ma i risultati deludenti dell’attività svolta dal governo tecnico richiedono che Berlusconi si presenti nuovamente di fronte agli elettori per un bisogno di chiarimento politico.
Per non parlare del fatto che Berlusconi rimane il candidato più forte e popolare del centrodestra, il candidato con maggiore autorevolezza a livello internazionale. Ciò che avviene a sinistra dimostra infine l’assoluta necessità di scongiurare la presa del potere da parte di una coalizione che già oggi dimostra di essere divisa e litigiosa, ma niente affatto pronta a governare, soprattutto in una situazione difficile come questa. Ancora una volta l’unico vero collante della sinistra è la brama di potere e uno spasmodico desiderio di spartire fra la cerchia dei vecchi notabili tutti i possibili incarichi istituzionali e di governo. La lezione del 1994 dimostra che i giochi non sono ancora fatti e che l’ultima parola spetta al popolo sovrano.

PROVINCIA RAVENNA UN CONCORSO PER ASSUMERE UN TECNICO SPECIALIZZATO PER LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE: PERCHE’ UNA DISCRIMINAZIONE NEI CONFRONTI DEI DOTTORI AGRONOMI E FORESTALI.


INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE PROVINCIALE GALASSINI PDL
Interrogazione Premesso che nel bando per la selezione pubblica per titoli ed esami ai fini della formazione di una graduatoria per le assunzioni a tempo determinato di personale del profilo professionale tecnico specializzato nell’ambito della procedure di valutazioni di impatto ambientale tra i requisiti per l’ammissione alle selezioni vi erano:
a) cittadinanza italiana, o di uno degli Stati membri dell Unione Europea, i cittadini di tali Stati
dovranno avere una adeguata conoscenza della lingua italiana;
b) età non inferiore agli anni 18;
c) idoneità fisica all’ impiego, l'Amministrazione ha facoltà di sottoporre a visita medica di controllo
i vincitori di selezione, in base alla normativa vigente.
d) titolo di studio:
1) Diploma di laurea DM 509/99 afferente le seguenti classi:
-8 INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE
-12 SCIENZE BIOLOGICHE
-16 SCIENZE DELLA TERRA
-27 SCIENZE E TECNOLOGIE PER L AMBIENTE E LA NATURA
-21 SCIENZE E TECNOLOGIE CHIMICHE
oppure
2) Diploma di laurea DM 270/04 afferente le seguenti classi:
- L 34 SCIENZE GEOLOGICHE
- L 07 INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE
- L 32 SCIENZE E TECNOLOGIE PER L AMBIENTE E LA NATURA
- L 13 SCIENZE BIOLOGICHE
- L 27 SCIENZE E TECNOLOGIE CHIMICHE;
oppure
3) Diploma di laurea di cui all’ ordinamento previgente il DM 509/1999 (vecchio ordinamento) in:
Ingegneria chimica o Ingegneria dei materiali o Ingegneria Industriale o Scienze Geologiche o Ingegneria per l Ambiente e per il Territorio o Scienze Biologiche o Chimica Industriale o Scienze Ambientali o equipollenti o lauree specialistiche (DM 509/99) e lauree magistrali (DM 270/04) equiparate dal Decreto interministeriale 09 luglio 2009.
- nonché esperienza lavorativa almeno biennale presso datori di lavoro pubblici o privati nell'ambito delle attività di valutazione di impatto ambientale (DLgs 152/2006, L.R. 9/99 e s.m.i.).

giovedì 6 settembre 2012

LA BACHECA DI RUSSI



Il nostro Premier  Prof. Monti  ha detto oggi che l’Italia  è “ripartita”.
       Dovrebbe completare meglio il discorso  dirci in che direzione  è ripartita.
       Così proviamo ad andarci anche noi! Proviamo ! Chissà !
Il nostro Presidente Napolitano ha detto oggi che lo spread non dipende dai Governi e dai bilanci ma dai mercati e dalla speculazione.
       Quando c’era Berlusconi era colpa di Berlusconi!
       Adesso che non c’é Berlusconi la colpa è dei mercati e della speculazione. Ma guarda un po’ !


HERA SOCCOMBE NELLA CAUSA CONTRO PANORAMA BRUNETTA, RIDOLFI, PAMPARANA E STRAQUADARIO DI FRONTE AL TRIBUNALE DI MILANO

“VOLEVANO CONDANNARCI AL SILENZIO CON I SOLDI DEGLI UTENTI, SONO STATI CONDANNATI MA FARANNO FINTA DI NULLA
Rodolfo Ridolfi* Nel mio  libro le “Coop Rosse il più grande conflitto di interessi dell’Italia del dopoguerra” a cura di Vittorio Feltri e Renato Brunetta con i contributi di Davide Giacalone e Tino Oldani, del 2007,  nel capitolo VI Hera Spa: il nuovo modello del capitalismo in rosso  affermo fra l’altro: “ Numerosi politici, studiosi e giornalisti, da anni denunciano come il sistema delle partecipazioni locali rappresenti un vero e proprio freno alle autentiche liberalizzazione dei servizi, configurando di fatto un monopolio ed un blocco alla libera concorrenza. Questo fenomeno è diffuso a tal punto da provocare un forte dissenso che si esprime da tempo con numerose iniziative di cittadini e associazioni dei consumatori, con interpellanze e interrogazioni nel Parlamento, nella Regione Emilia-Romagna, nei Comuni e nelle Province dove opera Hera Spa”. Molti episodi accaduti dopo la pubblicazione del libro hanno continuato a confermare e rafforzare quanto già ampiamente dimostrato” Dai 22 milioni di euro di multa dovuti da Hera spa al fisco, a causa dell’ingiunzione dell’Ue per le agevolazioni concesse nel triennio 1996/99, risultato dell’assoluta incapacità dei sindaci dei Comuni soci, che hanno accettato passivamente il ruolo di essere telecomandati per inseguire il business su servizi essenziali”. “ Già dieci anni orsono,  quando la Consob nel 2002 lanciava i suoi segnali di avvertimento, era chiaro che sarebbe finita esattamente come sta finendo:  con un danno di proporzioni gigantesche per le tasche dei cittadini, costretti a pagare per l’insipienza dei loro primi cittadini e la spregiudicatezza di consulenti e dirigenti di Hera, per di più profumatamente pagati”. Ho sempre sostenuto che una certa sinistra ha per lungo tempo giocato in borsa con i soldi dei cittadini e che gli intrecci giunte rosse, coop rosse, multiutility rosse sono sotto gli occhi di tutti ma pochi hanno avuto il coraggio di denunciare questa distorsione del nostro sistema economico ed istituzionale.  Insieme a Renato Brunetta, Andrea

mercoledì 5 settembre 2012

E IO PAGO: LA SCUOLA DI PACE. RINNOVATO IL CONSIGLIO. CHIEDIAMO PIUTTOSTO LA SOPRESSIONE IN TEMPI DI SPENDING REVIEW.


Il Consigliere regionale Gianguido Bazzoni è stato scelto con votazione dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, assieme al collega Pagani del PD, come componente del Consiglio di indirizzo della Scuola di Pace di Montesole La Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole, nata nel 2002, ha sede legale, direzione e struttura operativa nel Parco Storico di Monte Sole, istituito con legge della Regione Emilia Romagna nel 1989, ed ha lo scopo di promuovere iniziative di formazione ed educazione alla pace, alla trasformazione nonviolenta dei conflitti, al rispetto dei diritti umani, per la convivenza pacifica tra popoli e culture diverse, per una società senza xenofobia, razzismo ed ogni altra violenza verso la persona umana ed il suo ambiente, ha un consiglio di 17 rappresentanti! Quanto è costata dal 1989  ad oggi?
Legge Regionale n. 7 del 2011. Art. 1 - Contributo al Comitato promotore e partecipazione alla Fondazione. 1. La Regione Emilia-Romagna è autorizzata a partecipare all'istituzione della Fondazione "Scuola di Pace di Monte Sole" . Il Presidente della Regione compirà tutti gli atti necessari al fine di perfezionare tale partecipazione. 2. Al fine di promuovere l'adesione di altri soci fondatori, nonché la sperimentazione delle attività oggetto dell'istituenda Fondazione, la Regione Emilia-Romagna è autorizzata a concedere un contributo straordinario, dell'ammontare di L.100.000.000 (pari a euro 51.645,69) per l'esercizio 2001 e Lire 100.000.000 (pari a euro 51.645,69) per l'esercizio 2002, al "Comitato promotore della Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole" costituito con la scrittura privata il 12 dicembre 1997.
Art. 5- Conferimenti. 1. La Regione concorre alla formazione del fondo di dotazione della Fondazione con un conferimento di Lire 400.000.000 (pari a euro 206.582,76).