mercoledì 29 febbraio 2012

UNA RIFLESSIONE SUL PDL.


RESETTIAMOLO PURE IL PDL, MA IN NOME DI CHE COSA?

 In questi giorni, il Pdl sta celebrando diversi congressi provinciali: i primi dalla sua fondazione. E ciò va accolto con estremo favore: la democrazia, anche all’interno di un partito, è sempre cosa buona e giusta (per dirla alla Catalano). Tuttavia, ciò che sembra del tutto assente in queste assise è un dibattito serio ed approfondito sull’identità da conferire al partito, sul progetto che si vuole portare avanti, sulla idea di società di cui ci si intende fare promotori. Aspetti nient’affatto secondari e che, anzi, dovrebbero essere alla base di qualunque discussione politica, degna di questo nome, essendone il sale, e da cui nemmeno la scelta di un segretario provinciale dovrebbe mai prescindere. D’altra parte, se in un congresso si appoggia Tizio, anziché Caio, per ragioni diverse dalla condivisione delle sue posizioni, vuol dire che lo si fa semplicemente per interesse: perché si pensa di ricavarne poltrone, cariche ecc. ecc.. E se la politica si riduce a questo, soprattutto in una fase in cui l’antipolitica gode di grande popolarità, si scava la fossa da sola. Il ceto dirigente del Pdl, a qualunque livello, se vuole sopravvivere, ha il dovere di affrontare il tema del profilo identitario del partito. E per due ragioni: 1) perché in questa legislatura ha dato pessima prova di sé, governando male il Paese come mai aveva fatto prima, e compiendo scelte contrarie ai valori di cui, si era sempre dichiarato strenuo difensore dimostrando, con ciò, di non avere alle spalle una solida ed univoca cultura politica di riferimento, un ancoraggio ideologico

L’OMICIDIO DI CASTEL BOLOGNESE CONFERMA CHE LA NOSTRA PROVINCIA E’ SEMPRE MENO SICURA

“Si tratta di un episodio particolarmente inquietante che purtroppo mina ulteriormente la tranquillità delle persone”. Questa la dichiarazione dei nuovi vertici provinciali del PDL Alberto Ancarani e Paolo Savelli dopo aver appreso dell’omicidio avvenuto a Castelbolognese. “Qualche giorno fa, il Comandante provinciale dei Carabinieri ha correttamente evidenziato l’aumento di fenomeni delinquenziali nell’ultimo periodo e la sua preoccupazione per il futuro. Purtroppo non solo non vi sono elementi per smentirlo, ma i fatti certificano quanto corrette fossero le sue valutazioni. In tal senso – proseguono il coordinatore provinciale e il suo vice vicario - esprimiamo al signor Prefetto, che presiede il Comitato per l’Ordine e la  Sicurezza della nostra provincia, la massima collaborazione e l’invito affinchè si pongano in essere azioni mirate anche per il territorio provinciale in cui insistono agglomerati urbani che in passato tendevano a destare minori preoccupazioni ma che oggi necessitano di un maggiore controllo del territorio.”“L’auspicio è che anche a sinistra, dove in termini di sicurezza si tende spesso a sminuire la gravità dei fatti, si ammetta l’esistenza del problema e ci si faccia parte diligente per diminuirne la portata”, concludono Ancarani e Savelli.


martedì 28 febbraio 2012

L’INTERVENTO DI ALBERTO ANCARANI AL CONGRESSO PDL


Cari amici,   finalmente ci siamo! Dopo un lungo, tortuoso cammino siamo infine giunti all’atto di reale fondazione del Popolo della Libertà nella nostra provincia. Un evento tanto atteso quanto necessario per il consolidamento e il rilancio non solo del nostro partito, ma dell’intero fronte moderato sul nostro territorio che non può permettersi di non  dotarsi di una rappresentanza seria, motivata e preparata che ci consenta di divenire forza di governo anche in questa terra difficile. Non lo nascondo, provo una certa emozione.  Quando 11 anni fa ricevetti la tessera di socio sostenitore di Forza Italia per aver svolto il compito di rappresentante di lista alle elezioni politiche – un ruolo che molti di voi svolgono tuttora regolarmente – mai avrei immaginato che oggi mi sarei trovato qui a rivolgervi questo discorso… E’ per questo che prima di entrare nel merito della mozione e della candidatura mia e di Paolo Savelli, desidero innanzitutto ringraziare i nostri ospiti a partire dall’On. Beatrice Lorenzin, che presiede questo congresso e che oltre ad essere un’amica personale si è dimostrata nel tempo un’amica di Ravenna.  Mi piace cogliere nella sua presenza proprio nella giornata in cui al massimo vertice provinciale del nostro partito si candidano un ventinovenne e un trentaquattrenne, un segno di buon auspicio non solo per noi, ma per l’intero movimento. Ringrazio e saluto i rappresentanti istituzionali che sono intervenuti nonchè i rappresentanti degli altri partiti che raccogliendo il nostro invito sono qui presenti e ci rivolgeranno un indirizzo di saluto.  Su tutti però è giusto ringraziare tutti voi cari amici iscritti al PDL. La vostra presenza così numerosa ha per me un significato inequivocabile: la volontà di fondare il PDL anche nella nostra provincia fornendogli finalmente una classe dirigente eletta democraticamente ed uno slancio di rinnovato entusiasmo.  Ne abbiamo bisogno.  Sono consapevole che al già difficile compito di cui siamo gravati in questo territorio dove da sempre siamo all’opposizione, la fine del governo Berlusconi ha impresso scoramento in alcuni. E allora, cari amici, quello che dobbiamo fare oggi è ripartire per trasformare le difficoltà in occasioni, gli imprevisti in opportunità!

CONCLUSO IL CONGRESSO: ANCARANI E’ IL NUOVO COORDINATORE PROVINCIALE


Il comunicato uffici<ale

Presieduto dall’On. Beatrice Lorenzin si è svolto all’Hotel Cube nella giornata di domenica 26 febbraio il I° Congresso provinciale del Popolo della Libertà della provincia di Ravenna.  Dopo l’apertura formale hanno portato il loro saluto il Presidente della Provincia di Ravenna, Claudio Casadio, il Segretario Provinciale del PRI Luisa Babini, il Segretario Provinciale dell’UDC Giancarlo Frassineti e il Segretario Provinciale della Destra Patrizia Ricci. L’On. Lorenzin ha incentrato il suo intervento sulla situazione politica nazionale ed in particolare sul ruolo del PDL nel sostegno al governo Monti tracciando gli scenari e le prospettive del prossimo futuro. Ha poi preso la parola il consigliere regionale Gianguido Bazzoni, coordinatore provinciale uscente, che ha tracciato un bilancio del suo lungo mandato da coordinatore e del suo lavoro in regione illustrando i motivi che lo hanno indotto a fare un passo in avanti non ripresentando la propria candidatura per ottenere una mozione unitaria. Nella sua relazione ha inoltre rappresentato l’intenzione di fornire tutta la propria disponibilità e il proprio appoggio nei confronti del nuovo coordinamento. Ha poi preso la parola Alberto Ancarani, candidato coordinatore provinciale che ha illustrato i punti salienti della mozione congressuale a firma sua e di Paolo Savelli intitolata “Per fare, per crescere, per essere liberi”. A seguire Paolo Savelli ha completato la presentazione della mozione congiunta. Nel pomeriggio è proseguito il dibattito cui hanno preso parte fra gli altri Roberto Petri, vice coordinatore provinciale vicario uscente, Rodolfo Ridolfi consigliere politico dell’On. Renato

ANCARANI NUOVO COORDINATORE PROVINCIALE DEL PDL

VICARIO E’ L’OUTSIDER PAOLO SAVELLI
Paolo Savelli e Alberto Ancarani (foto Corelli)

Resto del Carlino - Alberto Ancarani, 30 anni, consigliere comunale di Ravenna, è  il nuovo coordinatore
provinciale del
Pdl E' stato eletto con il 98,41% dei voti del congresso . Vicario è l'outsider Paolo Savelli. E' stato eletto ieri sera con il 98,41% dei voti del congresso, al quale ha partecipato oltre il 50% degli iscritti al partito.  Al congresso il Pdl di Ravenna era arrivato dopo un accordo sollecitato dal coordinatore uscente, il consigliere regionale Gianguido Bazzoni che, prima ricandidato con Savelli contro, aveva proposto un passo avanti a favore della coppia se Ancarani, prima candidato come vicario dello stesso Bazzoni, si fosse presentato per il ruolo di coordinatore. Cosa poi sancita nell'intesa tra Ancarani e Savelli, che hanno poi proposto l'unica lista presentata al congresso.

IL CAVALIERE VUOLE IL RINNOVAMENTO: CHI E’ IN POLITICA DA 30 ANNI ORA FACCIA UN PASSO INDIETRO

BERLUSCONI LANCIA UNA SFIDA: ANCHE GLI ALTRI POLITCI CHE SIEDONO IN PARLAMENTO DA 30ANNI FACCIANO UN PASSO INDIETRO.
RAVENNA HA COMINCIATO!

Continuerà a fare politica, ma in modo diverso dal passato. In una lunga intervista al Corriere del Ticino, l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi spiega le motivazioni che lo hanno spinto a scegliere di non candidarsi più alla guida del governo.   Inizia una nuova corso per il Pdl e per il centrodestra italiano. Quello del Cavaliere non è, però, un passo fuori dalla politica nazionale. Anzi. "Come presidente del primo partito italiano in parlamento - spiega Berlusconi - agirò da 'padre fondatore'". Nell'intervista al Corriere del Ticino, l'ex premier punta su quel ricambio generazionale che lui stesso, da diversi mesi, ha iniziato a mettere in campo per dare nuova linfa vitale al partito: "Darò consigli alle nuove leve, cercherò di trasmettere quei valori di libertà e di democrazia per i quali sono sceso in campo e che sono tuttora il nostro credo politico, contro quella cultura dell’invidia, dell’odio e del giustizialismo che finora ha dominato gran parte della sinistra in Italia". Berlusconi parla chiaramente della necessità di un rinnovamento generale della politica italiana e cita l’esempio del segretario del Pdl Angelino Alfano che è stato eletto all’unanimità. Ecco per te la mia intervista di oggi a Marcello Foa, per il Corriere del Ticino.  Buona lettura. 

Presidente Berlusconi, lei continua ad appoggiare Monti e i giornali scrivono che «pensando al 2013 lei non vuole lasciarlo alla sinistra». Che succede? Da lontano è difficile capire…
"Se lei pensa che in questi primi tre mesi del nuovo Governo vi sia stata qualche oscillazione da parte nostra, devo smentire. Fin dall’inizio abbiamo sostenuto Monti con il nostro voto, lo stiamo facendo e lo continueremo a fare con lealtà e senso di responsabilità, per l’interesse superiore dell'Italia . Dobbiamo risolvere oltre all’emergenza economica, un’altra emergenza, quella istituzionale, per fare  dell'Italia una democrazia moderna e garantire una piena ed effettiva governabilità. Il Governo dei tecnici è sostenuto quasi dall’intero Parlamento, e solo questo largo appoggio può consentirci di fare quelle riforme che una sola parte politica non può fare con i suoi soli voti».

Quali riforme? «Mi riferisco alla riforma dell’architettura istituzionale dello Stato, che riguarda il Parlamento, il numero dei deputati, il Senato delle Regioni, la Corte costituzionale, i poteri del premier e del Consiglio dei ministri, fino all’introduzione di una nuova legge elettorale e alla riforma della giustizia».

CENTO GIORNI: LA BACHECA DI RUSSI.

Le straordinarie e appassionate celebrazioni per i primi  CENTO GIORNI del governo Monti hanno raggiunto l’apice. Siamo sulla via della Beatificazione del PROFESSORE. Siamo passati dal Governo di uno ORCO sporcaccione che non ne ha MAI fatto una buona per l’Italia, a quello di un Santo che ha portato (e lo dice pure !) il nostro fortunato Paese ad essere un “Faro di Riferimento” per l’Europa.Evviva ! ! ! Che cosa è successo durante i mirabolanti e miracolosi cento giorni ? 1- l’Italia è entrata tecnicamente in recessione, 2 -la disoccupazione è cresciuta, quella giovanile ha superato la soglia del 30 %, 3- le agenzie internazionali ci hanno declassato e spediti addirittura in serie B. 3- le tasse sono aumentate raggiungendo un nuovo record di pressione fiscale, 4- la benzina sfiora i due euro al litro, 5-le liberalizzazioni, quelle vere, non ci sono e non ci saranno. 6-la Rai è diventata un pollaio fuori controllo, 7- la Protezione civile un buco nero. 8-lo spread è sceso ma resta a livelli che quattro mesi fa venivano giudicati insostenibili e pericolosi.

Tutto questo è accaduto in presenza: di una maggioranza politica innaturale e bulgara, - di un Parlamento commissariato dal presidente della Repubblica, - di un governo che va avanti a colpi di decreti-legge e voti di fiducia.

Ma allora il miracolo, annunciato e atteso, non c’è stato e non poteva esserci. Perché con le regole blindate dalla nostra Costituzione neppure il governo dei migliori, o come in questo caso dei non eletti, della non casta, senza opposizione è in grado di liberare il Paese dalle incrostazioni.  E per cambiare la Costituzione, che ci piaccia o no, c’è una sola strada: ridare parola e potere alla politica. I cento giorni sono quindi sì importanti, ma nel senso che sono cento giorni in meno che mancano alle elezioni. Se nel frattempo il governo Monti farà cose apprezzabili, per esempio qualche riforma importante, che vada oltre l’allargamento della base di taxisti e farmacisti, tutti gliene saremo veramente grati.

lunedì 27 febbraio 2012

CONGRESSO PDL A RAVENNA GLI ELETTI


 
Il coordinatore Alberto Ancarani e il vice Paolo Savelli. Foto di Giampiero Corelli

Beatrice Lorenzin - Foto di Giampiero Corelli
Oggi al Cube Hotel, si è svolto il primo congresso provinciale del Pdl, presieduto da Beatrice Lorenzin, per l'elezione dell'unico candidato coordinatore Alberto Ancarani e del suo vice Paolo Savelli. Gianguido Bazzoni,. consigliere regionale,  qualche settimana fa si era detto disposto a un "passo avanti" in nome dell'unità e del rinnovamento. Salgono alla ribalta, due trentenni, entrambi avvocati, entrambi da oltre dieci anni attivamente impegnati in politica, entrambi nati e politicamente cresciuti in Forza Italia. La loro mozione difende l'operato di Berlusconi, chiede un nuovo assetto istituzionale e, sul territorio, a radicare il partito. Con lo scopo di riunire tutto ciò che "non è sinistra" nei diversi territori e strappare, da qui al 2016, il maggior numero di amministrazioni al centrosinistra. E per farlo hanno chiesto il voto ai neo tesserati, i quali hanno votato anche il consiglio direttivo provinciale di cui   a lista dei quindici con i capilista Bazzoni, Petri e Ridolfi e prosegue con Sergio Bedei, Antonella Brini, Maurizio Bucci, Angelo Camanzi, Giuseppe Della Casa, Donatella Donati, Bruno Fantinelli, Teresa Felici, Stefano Foschini, Flavio Fuzzi, Pietro Martini, Francesca Vico. mentre gli altri quindici scelti direttamente dai votanti (631) sono stati: Zuffi Simonetta, Baldini Francesco, Cortesi Roberto Juniors, Caletti Tiziana, Grillini Alessio, Lelli Mani Giuliano, Zavarin Marco, Morandi Chiara, Gennari Luca, Trebbi Stefano , Pantini Edo, Lorenzetti Luca, Vioni Loris, Canepa Bianca Maria, Casadio Oriano


PRIMARIE DELLA SINISTRA A RIOLO TERME


A RIOLO TERME, QUESTA VOLTA LE PRIMARIE NON MAZZIANO IL PD ANCHE SE LA SOMMA DEL CONSENSO AI SUOI AVVERSARI E’ SUPERIORE  AL SUO RISULTATO.

E’ QUESTA, A RIOLO, E’ UNA NOTIZIA!

Sarà Alfonso Nicolardi, il candidato sindaco indicato dal PD, a sfidare il centro destra di Riolo Terme.
Nicolardi ha ottenuto 506 voti (46,21%), il candidato di SEL, Emanuele Conti ha raggiunto 317 voti (28,95%) e Gianmarco Lanzoni, indicato dai Socialisti, ha ottenuto 272 voti (24,84%).

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 12 DEL 09/02/2012 Presa atto recesso locale

Situato  in Piazza Nuova n. 9-10, vincolato legge 490/99 da parte sig. Orsini e  confermare la volontà
Di concedere nuovamente in uso i locali e di stabilire un nuovo canone annuo a base d’asta di €. 2.400.


DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 12 DEL 09/02/2012 :


Autorizzazione Unica per la realizzazione di impianto fotovoltaico a terra da 910,80 kWp da realizzare in Comune di Bagnacavallo Via Vecchia Traversara, richiedente ditta Solen Srl – L’ Individuazione delle misure compensative di miglioramento ambientale prevede l’installazione gratuita dell’impianto fotovoltaico sul tetto del Palazzetto dello Sport.

La SOLEN S.r.l., con sede legale in Via G.Di Vittorio 66 a Ravenna, ha presentato in data 5/9/2011 alla Provincia di Ravenna, domanda si sensi dell'art.12 del D.Lgs.387/2003 per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra da situarsi nel territorio del Comune di Bagnacavallo in via Vecchia Traversara e di potenza pari a 910,80 kWp; Considerato –che il Decreto del Ministero dello sviluppo economico 10/9/2010, prevede che gli impianti fotovoltaici a terra superiori a 20kw di partenza siano soggetti alla procedura di Autorizzazione Unica ai sensi del D.Lgs.387/2003 di competenza dell'Amministrazione Provinciale; che il suddetto D.M all'Allegato 2, punto 2 (Criteri per l'eventuale fissazione di misure compensative) cita “l'autorizzazione unica può prevedere l'individuazione di misure compensative, a carattere non meramente patrimoniale, a favore degli stessi Comuni e da orientare su interventi di miglioramento ambientale correlati alla mitigazione degli impatti riconducibili al progetto, ad interventi di efficienza energetica, di diffusione di installazioni di impianti a fonti rinnovabili e di sensibilizzazione della cittadinanza sui predetti temi” ––Vista la nota pervenuta dalla ditta SOLEN Srl di Ravenna, al ns. prot.n.812 dell'8/2/2012, con la quale la suddetta impresa ha comunicato la disponibilità a realizzare a favore di questo Ente, quale opera compensativa, un impianto fotovoltaico a tetto fino ad una potenza pari a 10 kWp, di realizzare tale impianto sul tetto del Palazzetto dello Sport “E.Zattoni” in via Togliatti a Bagnacavallo;

NOTA  Non era il caso di fare un bando per vedere e  c’erano altre ditte per  offerte migliori, fissando parametri sulla quale misurare il risultato conseguito e il raggiungimento degli obiettivi. In questo caso non viene seguito a questo elementare criterio di trasparenza.


LE DETERMINE PUBBLICATE ALL’ALBO PRETORIO DI BAGNACAVALLO CHE NON E’ POSSIBILE LEGGERE COME AVVIENE IN TUTTI GLI ALTRI COMUNI


sabato 25 febbraio 2012

IL COMUNE DI BAGNACAVALLO NON PUBBLICA LE DETERMINE, COME PREVEDE LA LEGGE, IN ATTESA PUBBLICHIAMO ALTRI ATTI DALL’ALBO PRETORIO



 VERBALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE. Il giorno 1 del mese di febbraio dell’anno 2012 alle ore 9,00 presso il Servizio Sviluppo del Personale, l’Organismo Indipendente di Valutazione, nominato con Decreto del Presidente dell’Unione n. 17 del 19.11.2009, composto dai Sigg.ri Dott. Paolo Longobardi, Avv. Aldo Monea, Dott. Vito Piccinni (componente) si è riunito per esaminare per tutti i Comuni aderenti all’Unione e convenzionati i seguenti punti: 1)Rendiconto obiettivi di peg al 31.12.2011 Omissis………………… BAGNACAVALLO Assiste il Segretario Generale, Dott.ssa Angela Grattoni 1)Rendiconto obiettivi di peg al 31.12.2011. L’OIV, sulla base dell’istruttoria del Servizio Sviluppo del Personale, e tenuto conto delle informazioni di supporto fornite dal Segretario Generale, Dott.ssa Angela Grattoni rileva, in generale, il positivo andamento degli obiettivi straordinari assegnati alle varie strutture nell’anno 2011, rispetto tuttavia all’obiettivo n.4 assegnato al Settore Servizi Demografici, considerato che lo smaltimento dell’arretrato non è stato completato, ritiene di assegnare una percentuale di realizzazione pari al 70% anziché al 100%. L’OIV pertanto approva le percentuali riportate nella sintesi di seguito riportata.

SENTENZA BERLUSCONI PRESCRITTO. I PM PERDONO ANCORA LA DIFESA IMPUGNEREMO IL VERDETTO


BERLUSCONI, FORZA E CORAGGIO, VOGLIAMO ANCORA SOGNARE COME NEL ’94!

I giudici della decima sezione penale del tribunale di Milano hanno prosciolto Silvio Berlusconi per intervenuta prescrizione. L'ex presidente del Consiglio era accusato di aver corrotto il legale inglese David Mills con 600mila dollari in cambio di due testimonianze reticenti nei processi All Iberian e per tangenti alla guardia di finanza. La decisione è arrivata dopo 2 ore e mezzo di Camera di Consiglio. Il Cavaliere non era in aula. Nodo prescrizione - Tutto dipendeva da quando far iniziare il reato (e la cassazione per Mills ha indicato la data del novembre 1999, ndr) e da difficili calcoli applicati agli 'stop' e alle riprese del procedimento. Cosa non facile anche perché le opinioni si dividono soprattutto su un punto: quando far ripartire le lancette della prescrizione in occasione dei verdetti della Consulta. Le reazioni - La difesa dell'ex premier ha accolto la sentenza con moderata soddisfazione. Di fatto, la Corte ha accolto in parte la linea dei legali Ghedini e Longo, secondo cui la prescrizione era già intervenuta al più tardi agli inizi di questo mese. Ma proprio Piero Longo non nasconde una certa irritazione. "Una sentenza così è da impugnare tutta la vita...". Porte aperte, dunque, a un ricorso per ottenere l'assoluzione piena. "E' una sentenza che non ci soddisfa del tutto ma nemmeno ci dispiace", ha spiegato Niccolò Ghedini. L'accusa, invece, è visibilmente delusa.

RADIO LONDRA: ASCOLTA FERRARA




FINALMENTE: ELEMINATE LE PROVINCE? ACCORDO TRA I PARTITI, MA LE LOBBY DELLE PROVINCE NON DEMORDANO


Scompaiono le province come ente locale politicamente autonomo. Niente più consiglieri eletti né personale politico, azzerate le scartoffie che i cittadini devono presentare al potere intermedio tra comune e regione.

 Restano le principali competenze, ma saranno amministrate da un organismo che dipenderà principalmente dai comuni, un po’ come le comunità montane. Se verrà confermata la bozza che in questi giorni sta rimbalzando tra Palazzo Chigi, i ministeri competenti e le segreterie dei partiti di maggioranza, il Consiglio dei ministri di domani pomeriggio approverà un provvedimento che sembra molto l’abolizione delle province. In teoria il disegno di legge si occupa solo di legge elettorale dell’ente intermedio, ma Andrea Barducci esponente Pd che presiede quella di Firenze, ha già battezzato la nuova creatura la «provincia-non provincia». Definizione che calza, visto che il Consiglio provinciale non sarà più eletto dai cittadini, ma dai consiglieri dei comuni. Sceglieranno, più per competenza territoriale che politica, un massimo di 15 rappresentanti, che a loro volta sceglieranno un presidente. Nella versione precedente il Consiglio era composto da sindaci e amministratori dei comuni. È stata scelta una via di mezzo, compensata dall’assenza di uno «stipendio» per i consiglieri. La nuova provincia dovrà occuparsi dei servizi che insistono su tutto il territorio, di edilizia scolastica, in parte dei trasporti, forse di lavoro. E comunque i cittadini non dovrebbero sentirne più parlare, visto che non ci saranno più autorizzazioni rilasciate dalla provincia. Le funzioni amministrative passeranno ai comuni e alle regioni, oppure saranno semplicemente eliminate se c’è già un’autorità locale che se ne occupa. La trasformazione in enti «di secondo livello» era prevista dal decreto Salva Italia, ma l’attuazione sembrava impantanata se non bloccata. Negli ultimi giorni il governo ha accelerato e, un po’ come sta succedendo con le liberalizzazioni, Pdl e Pd hanno collaborato tra di loro e con l’esecutivo. Così la riforma dovrebbe approdare al prossimo Consiglio dei ministri. Trattandosi di un disegno di legge, non si possono escludere modifiche in Parlamento, ma il sostanziale accordo della maggioranza , fa pensare che le vecchie province scompariranno, man mano che scadranno le legislature dei consigli.
MA LA RESISTENZA DELLE PROVINCE 

venerdì 24 febbraio 2012

BOATO A BAGNACAVALLO, ESPLODE BANCOMAT

I BANDITI SONO FUGGITI A MANI VUOTE

La banda del bancomat a Bagnacavallo (foto Luigi Scardovi)

Ravenna, 23 febbraio 2012 - Poco prima dell'alba di questa notte, si è avvertito un forte boato a Bagnacavallo per la deflagrazione dello sportello bancomat della filiale di Bagnacavallo della Banca Popolare di Ravenna, in viale Alcide De Gasperi. I banditi sono stati poi costretti a fuggire a mani vuote a causa del tempestivo intervento di una pattuglia di carabinieri. E' caccia ai malviventi.



SEMPRE INDIETRO BRISIGHELLA E SOLAROLO. CASOLA VALSENIO ARRETRA SUL 2010. BAGNACAVALLO ULTIMA PER IMPRENDITORIALITA’

Nell’indagine annuale sulla qualità della vita in Romagna condotta dalla Facoltà di Scienze statistiche dell’Università di Bologna, il calo più significativo lo registra nell’area tenore di vita, trainato dalla diminuzione dei depositi bancari e del sensibile aumento degli affitti.  Casola Valsenio passa dall’ottava all’undicesima posizione, facendo registrare la variazione più significativa nella provincia, assieme a Cervia. Alla base della caduta c’è una diminuzione in tutte le aree, fatta eccezione per il “tenore di vita”. Per Bagnacavallo  il peggioramento è riscontrabile in tutte le aree e, in particolare, in quella relativa all’imprenditorialità. Riolo Terme sale dal 2010 una posizione (14 posto su 18) ultima Brisighella su 18

LE NOSTRE MAGGIORI CRITICITA’ NELL’INDAGINE DELL’UNIVERSITA’ DI BOLOGNA STANNO TUTTE NELLA DEBOLEZZA DEL TESSUTO ECONOMICO


OPERAZIONE TRASPARENZA, TOCCA AI PARLAMENTARI


MERCATALI RAVENNA MARCHIGNOLI IMOLA PD E PINI FORLI AD OGGI NON HANNO PRESENTATO LA DENUNCIA

giovedì 23 febbraio 2012

SAN VITO DEL CADORE RENDE OMAGGIO A DON PIO DALLE FABBRICHE.


Recentemente il Comune di San Vito di Cadore ha inserito il nominativo del sacerdote faentino in un cartello stradale che ricorda il gemellaggio del comune veneto con Alfonsine, la cittadina romagnola in cui don Pio Dalle Fabbriche ha trascorso gran parte della sua vita e della sua opera pastorale. Un omaggio, a undici anni dalla scomparsa di don Pio Dalle Fabbriche (13 giugno 2001), che vuole testimoniare l'impegno del sacerdote nel sostenere lo spirito di amicizia e collaborazione fra le due città, poi concretizzatosi in un vero e proprio patto di gemellaggio. Don Pio Dalle Fabbriche è nato a Faenza il 20 gennaio del 1926. Nel 1938 entrò nel seminario diocesano per iniziare il cammino che lo porterà a diventare sacerdote, il 7 luglio del 1951. Divenuto cappellano a Villanova di Bagnacavallo, vi rimane fino al 1961, curando l'attività giovanile della parrocchia. Nell'ottobre del 1961 è nominato parroco nella parrocchia di S.Giuseppe a Fiumazzo ad Alfonsine, dove rimarrà fine alla morte.  Durante il suo mandato si impegna per la crescita della parrocchia e la sua autonomia. Costituisce il "Club dei moschettieri", società sportiva e culturale, e il campeggio "Alfonsine", prima in Val di Fassa, poi a Cortina, Pejo e, infine, a San Vito di Cadore, sulle Dolomiti bellunesi. Quest'ultimo campeggio, che continua la sua attività per ben trentacinque anni, apre la porta alla collaborazione fra le due amministrazioni comunali di San Vito di Cadore e Alfonsine, da cui è nato il gemellaggio fra le due città. Inseritosi sempre più nella vita quotidiana della comunità alfonsinese, don Pio Dalle Fabbriche ha partecipato a tante attività pubbliche e amministrative, dal Comitato per l'anziano, alla Consulta e ad altri momenti di vita della città.  È stato uno dei fondatori del giornale locale "Le Alfonsine". Ha insegnato religione fino al 1991 a Villanova di Bagnacavallo, Cotignola, Lugo e Alfonsine. Nel 2006 il Comune di Alfonsine gli ha anche intitolato una nuova strada, dopo cinque anni dalla morte.



DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012 1^ CONGRESSO PROVINCIALE PDL A RAVENNA

ECCO LA LETTERA INVITO.


CONVOCAZIONE CONGRESSO PROVINCIALE DI RAVENNA

26 FEBBRAIO 2012 - HOTEL CUBE VIA MASOTTI RAVENNA

Carissimi,

                 la presente per comunicarVi che il primo congresso del Popolo della Libertà della provincia di Ravenna si terrà domenica 26 febbraio 2012 dalle ore 10,00 alle ore 20,30 presso l’Hotel Cube in Via Masotti, 2 Fornace Zarattini - Ravenna.

Calendario dei lavori:

10,00 Apertura lavori congressuali; 10,30 Relazione Coordinatore provinciale uscente

11,00 Presentazione Mozione; 11,30 Inizio dibattito; 12,30 Apertura seggi;

18,30 Chiusura dibattito, 19,00 Chiusura seggi; 20,30 Proclamazione degli eletti

Si ricorda che per votare è necessario avere con sé un documento d’identità valido.

Per chi desidera fermarsi a pranzo è previsto un buffet al costo di 10 euro.

COME ARRIVARE ALL’ALBERGO.





SABATO UNA SENTENZA CHE E’ UNA VERGONA PER L’ITALIA CHE CI TOCCA SUBIRE, MA FA SCHIFO!

Sabato 25 verrà ufficializzata la condanna del Presidente Berlusconi nel ridicolo cosiddetto processo Mills. Un processo la cui sentenza era già stata decisa anni fa. Per essere giudicato colpevole Berlusconi di aver corrotto un testimone deve essere giudicato prima un povero cretino: uno che paga un testimone che gli dà contro e gli fa perdere quella fase del processo, infatti deve essere un misero mentecatto. Un processo per questo ridicolo reato é un'eresia anche perché inizia il conteggio del tempo di prescrizione, solo quando il presunto corrotto il grisbi comincia a spenderlo: se era un tipo parsimonioso e non lo spendeva affatto, si poteva fare il processo solo post mortem a tutti gli implicati. E allora a tutti quei signori che domenica al Congresso prenderanno la parola e che sicuramente faranno un qualche commento alla sentenza di sabato, faccio un appello: Non vi sognate di pronunciare le solite frasi retoriche, come "Rispettiamo la sentenza, ma...", oppure "solo una parte della Magistratura.....". Invece bisogna dire che "La sentenza é una vergogna per l'Italia, che ci tocca subire, ma fa schifo" e speriamo che un giorno qualcuno molto in alto si vergogni di brutto e faccia qualcosa per evitare queste schifezze. E per quanto riguarda la magistratura, l'inerzia e l'indifferenza dei molti, che accettano che fra le loro fila militino degli elementi così vergognosamente politicizzati, é peggiore dell'attività politica dei pochi. Attendo un commento  auspico che non  si riduca ad uno sfogo fra me e me. Loris Vioni Russi La bacheca di Russi.

mercoledì 22 febbraio 2012

LA CLASSIFICA DEL BENESSERE IN ROMAGNA


BRUTTE POSIZIONI PER LE GIUNTE DI SINITRA: BRISIGHELLA SEMPRE AGLI UTIMI POSTI, CASOLA VALSENIO PERDE DIECI PUNTI, RIOLO TERME A META’ CLASSIFICA.

SEMPRE NELLE PRIME POSIZIONI S.AGATA SUL SANTERNO  E BAGNARA DI ROMAGNA COMUNI NON GUIDATI DALLA SINISTRA.

DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012 1^ CONGRESSO PROVINCIALE PDL A RAVENNA

PRESIDERA’ L’ON. BEATRICE LORENZIN PER NOMINARE ALBERTO ANCARANI COORDINATORE PROVINCIALE E VICE PAOLO SAVELLI.

GRAZIE A GIANGUIDO BAZZONI, CONSIGLIERE REGIONALE, PER DIECI ANNI BRAVO COORDINATORE PROVINCIALE PRIMA FI E POI PDL NOMINATO DIRETTAMENTE DA BERLUSCONI.
Sarà un congresso unitario quello di domenica 26 febbraio al Cube Hotel, il primo congresso provinciale del Pdl, che sarà presieduto da Beatrice Lorenzin e vedrà l’elezione dell’unico candidato coordinatore Alberto Ancarani e del suo vice Paolo Savelli. Quest’ultimo infatti ha deciso di ritirare la propria candidatura nata in contrapposizione a quella coordinatore Gianguido Bazzoni. Il consigliere regionale, però, già qualche settimana fa si era detto disposto a un “passo avanti” in nome dell’unità e del rinnovamento. E così, salgono alla ribalta, due trentenni, entrambi avvocati, entrambi da oltre dieci anni attivamente impegnati in politica, entrambi nati e politicamente cresciuti in Forza Italia. La loro mozione difende l’operato di Berlusconi, chiede un nuovo assetto istituzionale e, sul territorio, a radicare il partito.  Con lo scopo di riunire tutto ciò che “non è sinistra” nei diversi territori e strappare, da qui al 2016, il maggior numero di amministrazioni al centrosinistra. E per farlo chiedono il voto dei 1200 neo tesserati, i quali potranno votare anche il consiglio direttivo provinciale di cui sono noti quindici nomi che esprimono comunque le diverse anime del partito, mentre gli altri quindici sono scelti direttamente dai votanti che potranno indicare una sola preferenza. A breve poi, gli iscritti saranno chiamati a votare anche per i congressi comunali.


I CRITERI PER LA GRADUATORIA E LE CLASSICHE PER GENERE

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PILLOLE

di  Vincenzo Galassini

GRAZIE GUIDO. BUON LAVORO AD ALBERTO ANCARANI E PAOLO SAVELLI.
NEL ’94 SENZA TESSERE, AVEVAMO MOSSO UN POPOLO,GRANDI SPERANZE, GRANDI  SENTIMENTI. HANNO ROVINATO UN SOGNO. PRESIDENTE BERLUSCONI CI FACCIA ANCORA SOGNARE, NON CONTA L’ETA’
Il Pdl di Ravenna ha tesserato oltre mille duecento persone senza che nessuno abbia denunciato stranezze e poi hanno trovato un accordo unitario per il primo congresso provinciale e, per il “passo in avanti” di Gianguido Bazzoni segretario per dieci anni prima di Forza Italia e del PDL poi , nominato direttamente dal Presidente Silvio Berlusconi nei fatti ha dimostrato di mandare avanti bene un partito composito da tante anime. Il nuovo coordinatore e il vice coordinatore, portati  alla ratifica  del congresso,  scelti dalle varie anime locali provinciali del PDL (ex FI e AN), sono due trentenni Alberto Ancarani e Paolo Savelli. I due  hanno la passione per la politica ed entrambi laureati in legge.  Personalmente non concordo con questo tipo di  “tesseramento” (1.200.000 in Italia, 1.200 a Ravenna) un sistema da prima Repubblica, una ricerca di tessere per ogni idea e/o componente e poi una scelta di vertice a livello provinciale. Credo, piuttosto, come tanti altri all’interno del PDL che occorra un “partito”, come all’inizio di Forza Italia  (come propongono  Galan ed altri) abolire il sistema delle tessere e anche dei congressi: ''Noi nel '94 avevamo mosso un popolo, acceso grandi speranze, grandi sentimenti.  Hanno rovinato il sogno!  Sono da sempre un “sognatore” spero , basterebbe anche solo un’ora, tornare al Berlusconi del 1994 e gettare un masso in questo stagno paludoso che emana vapori mefitici. Il famoso colpo di coda, per pareggiare ai supplementari e giocarsela almeno ai rigori, non conta l’età. Perché non lo fa? Mi auguro che il Cavaliere  compia un coraggioso guizzo finale? Coraggio Presidente siamo ancora in tanti. Forza Berlusconi, Forza Italia

martedì 21 febbraio 2012

MILITARI MORTI IN AFGHANISTAN: UNA DELLE VITTIME ABITAVA A RAVENNA

LA SOLIDARIETA’ DEL PDL RAVENNATE

Uno dei tre militari italiani impegnati nella missione internazionale per la pace in Afghanistan che hanno perso la vita in un incidente stradale avvenuto questa mattina nell'area di Shindad, era residente a Ravenna. Si tratta del Caporal Maggiore Francesco Currò, 33 anni, nato a Messina e residente appunto nella frazione di Bastia. Il PDL della Provincia di Ravenna esprime profondo cordoglio e solidarietà alle famiglie delle vittime e al concittadino Francesco Currò.   


EDITORIALE DELL’EX MINISTRO BRUNETTA: DOPO 100 GIORNI DI MONTI UN SOLO DECRETO E GOVERNO IN STALLO


Negli ultimi due anni e mezzo abbiamo assistito in Italia a due bolle di tipo mediatico, a livello nazionale e internazionale: una ferocemente negativa, nella quale ha dovuto governare Berlusconi, e una spaventosamente positiva, di cui gode il governo Monti. Entrambe le bolle si sono tenute ben lontane dalla realtà dei fatti e dall’azione economica dei due governi ma, mentre la bolla Monti non è riuscita fino ad ora a trasmettere la propria positività all’economia, di converso la bolla negativa intorno a Berlusconi ha finito per condizionare la realtà e le aspettative degli investitori, con i risultati catastrofici a tutti noti. Questa asimmetria si è realizzata per due motivi. Primo, perché con Berlusconi, in quel particolare momento di volatilità dei mercati, il parossismo di una crisi che si andava dispiegando (dai subprime, alla Grecia, ai debiti sovrani) ha prevalso sui dati di fatto e sono via via passate in secondo piano le cose buone realizzate dal suo governo: le 4 manovre di finanza pubblica per un valore cumulato di 265 miliardi di euro, il pareggio di bilancio anticipato al 2013, la riforma dell’università, la riforma della Pubblica amministrazione e numerosi altri interventi, il tutto assorbito, annullato dall’incertezza e dalla paura. Secondo, perché alla crisi economica crescente, che ha colpito tutta l’area euro, in Italia si è aggiunta una dialettica anomala all’interno del governo di coalizione. In particolare, è stato dirompente il conflitto insanabile tra il presidente del Consiglio sviluppista e riformatore, e il suo ministro dell’Economia conservatore e banalmente rigorista. Risultati: vince la bolla della negatività in una sorta di “crescendo rossiniano” con esplosione dello spread tra Btp e Bund a dieci anni, perdita di credibilità sui mercati internazionali e due revisioni a ribasso del rating del debito

UN LUGHESE CHE SI E’ FATTO ONORE



lunedì 20 febbraio 2012

IL MILIONE DEL GOVERNATORE VASCO ERRANI AL FRATELLO GIANNI


UNA RIFLESSIONE SUL PDL

BERLUSCONI DOVEVA STRUTTURARE UN CARTELLO ELETTORALE E UN PARTITO LEGGERISSIMO. UNO STAFF, COME ERA INDICATO NEL 1994

PURTROPPO NON SI E’ REALIZZATO’. NON E’ MAI TROPPO TARDI, INIZIO UNA DISCUSSIONE: GALAN E FERRARA

1-  GALAN, BASTA CON LA COMMEDIA, TORNIAMO AL 1994, AVEVAMO MOSSO UN POPOLO, ACCESSO GRANDI SPERANZE, GRANDI SENTIMENTI.
(Giancarlo Galan - ''Non prendiamoci in giro: a che cosa serve la tessera? Perché in Germania e in  Francia, Inghilterra i tesserati sono il 2 per mille degli elettori e qui il 20 per cento? E perché i tesserati si moltiplicano negli anni dei congressi?''.A parlare così sul caso delle tessere false del Pdl è Giancarlo Galan, Pdl, ex governatore del Veneto ed ex ministro, intervistato da 'La Stampa' alla quale dice ''Basta con la commedia, le tessere sono tutte finte''.  ''Sono tutte tessere fasulle. Io -prosegue Galan- non ho mai conosciuto un elettore che fosse anche iscritto, chissà perché. Allora diciamo la verità: gestire le tessere serve per gestire il potere, a tutti i livelli. Arriva uno con cento tessere, tratta e porta a casa un posto nella municipalizzata. E' un sistema perverso''. E Galan oltre i casi di Bari e della Campania cita anche il suo Veneto: ''A Vicenza c'e' un europarlamentare, Sergio Berlato, che si è fatto fotografare con una valigia piena di tessere e diceva 'cosi' si vedrà che gli altri non contano una ca...''. Galan propone di abolire il sistema delle tessere e anche dei congressi: ''Noi nel '94 avevamo mosso un popolo, acceso grandi speranze, grandi sentimenti. Questi qui che hanno rovinato il sogno, che spacciano tessere false, che si spartiscono il potere, andrebbero fucilati! Metaforicamente, ma fucilati''.
2- I PARTITI SANNO SOLO FARE DANNI, NON SERVONO PIU’ QUESTI FINTI APPARATI SONO DIVENTATI I SERVI DEL GOVERNO COMPOSTO DAI TECNICI IL PDL SI E’ MANGIATO LA LEADERSHIP. IL PD E’ TERRENO  DI SCORRERIE 
Giuliano Ferrara. A che serve il Pd? Niente di niente, un simulacro di culture in fusione permanente e in atroce divisione sempiterna. È stato utile soltanto alla battaglia dei capi, è terreno per scorrerie, zona di allarmante inconciliabilità delle diverse e invadenti consorterie. A che serve l’Udc o gli altri frammenti?Ora vogliono con gran pompa metter su un«partito della nazione», lanciare un’opa sul centrodestra, chissà con che mezzi di sfondamento, che intrugli e brodaglie parapolitiche. Fanno danno i partiti d’apparato, il resto di ciò che fu e che ebbe un senso in anni ormai lontani. Apparati che alimentano signorie locali dette anche «rapporto con il territorio». Partiti che non hanno uno statuto ideologico, perché le ideologie sono spettri. Che si nutrono di finanziamenti ipertrofici e fuori controllo, anche biada per i cavalli morti, e dissipano credibilità a milioni di euro. E coltivano la guerricciola tra gruppi,l’accaparramento delle tessere, la formazione di maggioranze implausibili, strutturate sul nulla delle relazioni personali. Sono anime morte. Sveglia. La riforma della politica possibile è la fine dei partiti come modello del Principe machiavelliano, come gabbie di matti intenti a succhiare il sangue di rapa a istituzioni che si afflosciano perché nessuno crede che servano: Parlamento, governo,sindaco,governatore, e poi fondazioni, associazioni, lobby, questi luoghi della politica effettiva sono ormai deputati a servire da invasi per le ambizioni sbagliate di partiti sbagliati. A forza di partiti finti siamo arrivati ai partiti serventi del governo composto dai tecnici, alle maggioranze tripartite che ubbidiscono a chi dispone del potere vero e sono costrette a funzionare sul presupposto che il comando politico e il voto degli elettori non abbiano più alcuna relazione l’uno con l’altro. Il commissario, il coordinatore, il segretario, tutte intercapedini di una casa crollante. Le due ipotesi di riforma dei partiti sono fallite. Berlusconi doveva strutturare un cartello elettorale e un partito leggerissimo, uno staff, e Veltroni aveva promesso una vocazione maggioritaria del Pd per il governo del paese o per l’opposizione costituzionale. Erano due idee promettenti, una presa d’atto del nuovo carattere dei rap porti politici,

sabato 18 febbraio 2012

RIFORME, UNA BUONA PARTENZA



Il vertice di questa mattina alla Camera tra Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini può imprimere una decisiva accelerazione al percorso delle riforme. Entro due, massimo tre settimane dovrebbe avviarsi il percorso di revisione costituzionale, secondo una tempistica che si potrebbe concludere a dicembre con  il varo della nuova legge elettorale.  L’accordo attorno al quale si è registrata la convergenza dei vertici di Pdl, Pd e Udc ruota attorno a questi punti: più poteri al premier, riduzione del numero dei parlamentari, introduzione della “sfiducia costruttiva” e superamento del bicameralismo perfetto.  In particolare, per quanto riguarda il primo punto, il presidente del consiglio avrà il potere di nomina e di revoca dei ministri.  Secondo l’agenda redatta questa mattina, l’iter della riforma costituzione dovrebbe partire dalla Camera entro tre settimane.  Al termine della prima lettura, che ci si augura veloce, dovrebbe essere incardinata anche la riforma elettorale, che deve tenere conto dei nuovi assetti. In autunno, seconda lettura dei disegni di legge costituzionali e, a dicembre, conclusione della discussione e varo della nuova legge elettorale.

IL MAGNA MAGNA CONTINUA: LE OLIMPIADI NON CI SONO PIU’ MA LE PAGHEREMO LO STESSO



La Commissione preparatoria all’evento non sarà sciolta: ci costa 225 mila euro all’anno. È nata nel 2010 e fino a oggi si è riunita solo tre volte (...) allo spogliatoio, si appella al Giubileo del 2025 (o del 2050) e
non ci pensa proprio ad abolire l’ennesimo organismo magna magna. La fiaccola degli onorevoli privilegio non può essere spenta da un Monti qualunque. La casta ha una succursale nel Lazio, dove il presidente del Consiglio regionale, Mario Abruzzese, è deciso a lasciare sopravvivere la commissione Giochi Olimpici 2020 e Grandi eventi, organismo che già nel nome indica le finalità. «Sfumate le Olimpiadi», è il suo ragionamento, «pensiamo alle altre grandi celebrazioni del futuro». Non importa se saranno tra decenni e se alla Pisana ci sono già venti commissioni. Quella speciale che ora fa discutere, nata a dicembre del 2010, ha un compito preciso: «Condurre indagini, studi e analisi sulle tematiche inerenti allo svolgimento della XXXII edizione dei Giochi olimpici estivi e la XVI edizione dei giochi paraolimpici del 2020, nonché altri grandi eventi, finalizzati a valutare l’impatto che tali manifestazioni potranno avere su Roma e sul territorio regionale, anche in funzione dello sviluppo strategico successivo dell’intera regione». Dici commissione e saltano fuori i componenti: quattro consiglieri (Alessandro Vicari  e Mario Brozzi della Lista Polverini, Angelo Bonelli dei Verdi, Mario Mei di Api), più due vicepresidenti (Francesco Carducci Artenisio dell’Udc ed Enzo Foschi del Pd) e un presidente, Romolo del Balzo, del Pdl. Totale: sette membri. I quali, per le loro analisi sulle Olimpiadi non hanno lavorato certo gratis. Presidente e vice, che

FIDUCIA A PICCO PER IL PREMIER


LO BOCCIA PURE CHI VOTA UDC.
Solo per il 47% degli italiani Mario ci porterà fuori dalla crisi. Delusi due centristi su tre, mentre gli elettori di Vendola e Di Pietro gli danno ancora credito

venerdì 17 febbraio 2012

LA DISTRUZIONE DI UN POPOLO



E' questa l’Europa? È questo il sogno dei fondatori dell’Unione? L’Europa è l’odore acre dei lacrimogeni sparati contro il compositore greco Mikis Teodorakis, un artista di 88 anni che voleva parlare alla folla? Quali parole avrebbero usato oggi il francese Jean Monnet, il franco-tedesco Robert Schuman, gli italiani Altiero Spinelli e Alcide De Gasperi, il belga Paul-Henri Spaak, il tedesco Konrad Adenauer, i padri fondatori dell’Europa, di fronte allo scempio di Berlino, alla debolezza di Parigi e ai tentennamenti dell’Italia di fronte a un’azione che ha un punto di partenza ipocrita (salvare le banche tedesche e francesi) e un punto d’arrivo folle (ridurre in povertà una nazione).  Quando perfino uno speculatore da mar degli squali come George Soros dice che «la Merkel sta portando l’Europa nella direzione sbagliata» allora bisogna drizzare le antenne. La ricetta del rigore in questo scenario produce più recessione. I poveri diventano più poveri. E i ricchi mettono le ali ai capitali. Consiglio la rilettura de «Il Grande Crollo» di John Kenneth Galbraith. È il racconto della crisi del 1929, sono elencati tutti gli errori di ieri che si stanno ripetendo oggi. Solo che lo scenario è quello europeo e gli americani – che quella lezione l’hanno imparata – sono preoccupati. Il piano di salvataggio della Grecia è in realtà un piano di