C'è un risvolto inquietante dietro il Festival di
Sanremo, e non è né Celentano né uno spaghetto a guisa di mutanda. La
correlazione tra andamento dello spread e serate dell'Ariston merita un'analisi
seria: se erano decisive le piazzate del Cav o le liti di governo, non si vede
perché i mercati non dovrebbero guardare anche la prima serata sul primo canale
della tv pubblica. I fatti. Lunedì 13 il Tesoro ha in programma un'importante
asta di Bot: i risultati sono buoni e, secondo gli analisti, contribuiscono a
tenere il divario con i Bund tedeschi intorno a 355 punti-base. Il giorno dopo,
in seguito a una partenza a quota 380, un'altra tripla asta con esiti
incoraggianti (stavolta di Btp a scadenza 2014, 2015 e 2017) riporta il valore
intorno a 360 malgrado l'aggravarsi della situazione greca. E' il giorno in cui
Mario Monti si lancia nel sogno di azzerare il differenziale con i titoli
tedeschi. La sera si alza il sipario sull'Ariston con i noti risultati. Al
mattino seguente la curva dello spread è di nuovo in salita: chiude a 387
punti-base. L'Italia entra tecnicamente in recessione. A Sanremo, in serata,
l'unico motivo di interesse ruota attorno all'inguine di Belen. La mattina
successiva - oggi - la corsa prosegue: al momento lo spread ballonzola attorno
quota 400. Seguiranno aggiornamenti: qui il sito di
Bloomberg con le quotazioni in tempo reale. Cliccando su 1M, vicino al grafico,
si può osservare l'andamento mensile con l'evidente "picco Sanremo"
in fondo a destra (oh, negli intenti è uno scherzo).
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