sabato 30 aprile 2011

EFFETTI DELLA SENTENZA UE SUI CLANDESTINI? SBARCHI RECORD: 1.300 MIGRANTI A LAMPEDUSA

DOPO LA BOCCIATURA DEL REATO DI CLANDESTINITA’ NEI CONFRONTI DEGLI IMMIGRATI, DALLA NOTTE SCORSA SONO RIPRESI GLI SBARCHI SULL’ISOLA.

Dopo oltre una settimana di tregua, sono ripresi gli sbarchi di immigrati a Lampedusa. Secondo quanto confermato da fonti della Guardia di finanza, ieri notte è approdata sull’isola un’imbarcazione con a bordo 178 persone di origine subsahariana. Il natante, partito dalla Libia, è stato intercettato a sud di Lampedusa da una motovedetta delle Fiamme gialle che l’ha scortato fino al porto. Tra i profughi, tutti in buone condizioni di salute, presenti anche donne e bambini. Ieri sera, invece, erano giunti sul molo di Lampedusa 77 tunisini per i quali già nelle prossime ore saranno attivate le operazioni di rimpatrio. Gli immigrati sono in prevalenza di nazionalità eritrea, somala e sudanese, ma tra di loro c’è anche qualche egiziano. I due bambini che hanno viaggiato sul barcone hanno poco più di un anno di età. I profughi sono stati condotti nel centro di accoglienza di contrada Imbriacola. Le condizioni di salute dei migranti sono apparse buone e nessuno di loro ha avuto bisogno di cure mediche. Ma gli arrivi non si placano. Infatti sono sbarcati al porto Bunker di Lampedusa altri 264 profughi subsahariani soccorsi in mattinata da alcune motovedette della Guardia costiera a poche miglia dall’isola. Tra i migranti ci sono anche 14 donne e un bambino. E un altro barcone con circa 300 migranti a bordo sta arrivando al porto di Lampedusa, scortato da capitaneria di porto e guardia costiera. E come se non bastasse, altri ottocento migranti su due barconi si trovano al largo di Lampedusa su due barconi. Sono scattati i soccorsi perché il forte vento di scirocco fa temere per la stabilità dei natanti dove sono stipati gli extracomunitari. Sul posto un aereo della Guardia costiera monitora la situazione. In azione anche sei motovedette: quattro della Capitaneria di porto e due delle Fiamme gialle. Secondo fonti della Capitaneria, su un primo natante, localizzato 30 miglia a sud dall’isola, ci sono circa 500 persone; sul secondo, oltre 40 miglia dalla costa, si trovano 300 migranti.

INCONTRO A LUGO CON IL SEN. SALTAMARTINI (PDL) E L’ON.LE PINI (Lega Nord) SULLA SICUREZZA

GRANDE PARTECIPAZIONE DI PUBBLICO

Si è svolto ieri sera a Lugo nel salone dell’Albergo Ala d’Oro un incontro organizzato dal PDL e la LEGA NORD di Lugo sul tema della sicurezza. Interessante la relazione del sen. Filippo Saltamartini, che negli anni 80 a lavorato presso la Questura di Ravenna, ha illustrato il lavoro svolto dal governo Berlusconi in questi tre anni come la diminuzione del 30% dei reati alle proprietà, il riconoscimento del reato di clandestinità, nel frattempo si è appreso che l’ex ministro della giustizia Consolo non ricorda chi aveva eliminato l’art. 41 bis per i mafiosi, compreso Scalfaro, Ciampi e tutti i soci della sinistra, mentre il governo l’ha riproposto a vita. Purtroppo manca il “rispetto della legalità” dopo 60 anni di “militanza” di sinistra introdotta purtroppo nel nostro ordinamento con l’obiettivo della sinistra di occupare tutti i gangli del potere. Il ritrovamento e l’incarcerazione di 321 mafiosi. Ha ricordato inoltre che il PDL fa parte del PPE Europeo per il “rispetto della vita” e “la libertà della sicurezza”, quest’ultimo da recuperare fortemente nella nostra legislazione. L’On.le Pini ha ribadito con forza la necessità di realizzare nella Provincia di Ravenna, sarà il primo atto del Presidente Capucci, la stipula come hanno fatto tanti altri comuni e Province del “Patto di sicurezza” con il ministro Maroni un elemento essenziale per la sicurezza dei cittadini.

venerdì 29 aprile 2011

LA SINISTRA NON ERA CONTRARIA ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA?

Ha ragione l’UDC di Lugo: Hera è un soggetto privato a maggioranza pubblica che fa business come un privato puro. Ci vuole una bella faccia di bronzo a urlare “fuori il privato dall’acqua” e poi difendere spudoratamente questa potente multiutility che, mentre finanzia l’intero sistema di potere del PD in Emilia Romagna, si cura assai poco della ricaduta economica delle tariffe e dei servizi sulle famiglie.

giovedì 28 aprile 2011

E IO PAGO. BUCO DA 2 MILIARDI

LE EREDITA DELL’EX SINDACO CASADIO CHE ORA VOGLIONO ELEGGERE PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI RAVENNA


mercoledì 27 aprile 2011

STUDIO CISL COL FEDERALISMO: PARMA CI GUADAGNA, FERRARA NO SALDO NEGATIVO ANCHE PER FORLI E RAVENNA. BENE BOLOGNA E RIMINI

Con il federalismo municipale gli effetti in Emilia-Romagna sarebbero diversi da comune a comune: si va da Parma, con 144 euro in piu' pro capite di scostamento tra i trasferimenti soppressi e le imposte devolute, a Ferrara, dove ogni cittadino avrebbe 95 euro in meno. A rilevarlo, la Cisl Emilia-Romagna su dati Cgia. Gli effetti del federalismo municipale sarebbero positivi per sei province su nove. Dopo Parma, segno piu' anche per Rimini (+86 euro), Bologna (+85), Modena (+55), Piacenza (+54) e Reggio Emilia (+33). Saldo negativo, invece, anche per Forli' (-16 euro) e Ravenna (-8).

sabato 23 aprile 2011

25 APRILE: IL PDL RENDE OMAGGIO AI 1.364 CADUTI ALLEATI (inglesi e canadesi) A FAENZA E VILLANOVA DI BAGNACAVALLO.

Lunedi 25 aprile una delegazione del PDL Ravennate capeggiata dal coordinatore provinciale e consigliere regionale Gianguido Bazzoni, Rodolfo Ridolfi consigliere del ministro Brunetta insieme a consiglieri provinciali uscenti, ai consiglieri comunali di Faenza e Bagnacavallo si recheranno alle ore 10 al cimitero Britannico di Faenza, dove riposano n. 1.152 caduti, e alle ore 11 al cimitero canadese Villanova dove riposano n. 212 soldati canadesi che hanno dato la loro giovane vita, sacrificandosi in territorio italiano, per difendere quei principi di libertà che sono valori fondanti di tutti i popoli liberi e a cui tutti gli italiani debbono eterna gratitudine e riconoscenza.

LA CAMPAGNA ELETTORALE ENTRA NEL VIVO: ECCO LE SCHEDE ELETTORALI

venerdì 22 aprile 2011

PRESENTAZIONE DEL CANDIDATO ALLE ELEZIONI PROVINCIALI DEL 15 E 16 MAGGIO 2011

Presentazione candidato POPOLO DELLA LIBERTA’: Oriano Casadio VicePresidente Consiglio Provinciale

“ELEZIONI PROVINCIA DI RAVENNA 15/16 MAGGIO”

UNA GRANDE OCCASIONE DI CAMBIAMENTO

-SABATO 23 APRILE 2011 -ORE 11,30 –

Osteria di Piazza Nuova Bagnacavallo

CHI E’ ORIANO CASADIO:

Marzo 1994 Raccoglie l’invito di Silvio Berlusconi fondando il primo circolo culturale di Forza Italia della provincia di Ravenna denominato “città di Faenza”. 1994-1997 Vice coordinatore vicario “Forza Italia” della provincia di Ravenna con delega agli enti locali e organizzazione. 1997-2011 Eletto in Consiglio Provinciale di Ravenna dal 1997 ad oggi, rieletto per il 3° mandato. Dal 2006 riveste le seguenti cariche:Vice Presidente del consiglio provinciale, Vice Presidente commissione capigruppo; Componente commissione affari istituzionali; Componente del direttivo provinciale PDL

Elezioni Amministrative 15 e 16 maggio 2011 candidato al Consiglio Provinciale

"Bagnacavallo e Ravenna2"

 

giovedì 21 aprile 2011

BATTERIO KIWI, RIUNITA LA GIUNTA AGRICOLA

Sono oltre 2mila gli ettari di terreno vocati alla coltura dell'actnidia (kiwi) nella nostra provincia. Per salvare questa specie dal contagio da Pseudomonas syringae pv actinidiae, malattia che colpisce le piante provocandone in poco tempo la morte vegetale, si è riunita ieri a Faenza una speciale giunta agricola di Fedagri - Confcooperative Ravenna convocata dal presidente Davide Vernocchi, alla quale hanno partecipato Tiberio Rabboni e Libero Asioli, assessore regionale e provinciale all'Agricoltura, accompagnati da Roberto Savini, assessore alle Politiche agricole del Comune di Faenza e dai presidenti di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Coopagri e da tecnici locali.










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mercoledì 20 aprile 2011

LE BANCHE LA FANNO SEMPRE FRANCA

PER INCASTRARE BERLUSCONI SI SONO INVENTATI LA CORRUZIONE POSDATATAM LE INTERCETTAZIONI NON AUTORIZZATE, I PROCESSI SENZA VITTIME, PER DEI POVERI CRISI SPENNATI DAI POTENTI (CASO PARMALAT) I PM NON HANNO TROVATO NEPPURE UNA ROGATORIA.

di Alessandro Sallusti
 
Grande questa giustizia, forte con i deboli (e con i nemici) e debole con i forti (e gli amici, vero Fini?). Ieri nel palazzo di giustizia di Milano sono successe due cose. La prima: un linciaggio giudiziario e mediatico, supportato addirittura dal capo dello Stato in persona, contro Roberto Lassini, vittima di malagiustizia politica, candidato alle co­munali di Milano nelle liste Pdl, autore del famoso manifesto «Via le Br dalle procure». La seconda: l'assoluzione di sei banche (tutte estere) coinvolte nel crac della Parmalat, cioè una truffa ai danni di centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori rimasti in bolletta. Il buon senso dice che qualche cosa non torna in questa sentenza. In ogni caso, perché i vertici di una banca, a naso, dovrebbero assumersi la responsabilità nei confronti di clienti ai quali hanno piazzato titoli spazzatura. Non sapevano dei furbetti di Parma? Difficile da credere, ma in ogni caso peggio per loro. Penso che neppure l'amministratore delegato della Thyssen fosse a conoscenza dei dettagli dell'impianto di sicurezza, eppure per quel rogo che provocò sei morti si è beccato 16 anni di carcere per «dolo eventuale». Mi sembra questo un indizio che la giustizia, così disinibita in tutti i campi, abbia il vizio di fermarsi sulla porta delle grandi banche, esattamente come la stampa (che in Italia è controllata dalle banche, alla faccia del conflitto di interessi) e spesso i governi di ogni colore. E viene pure il dubbio che se la Procura di Milano avesse usa­to contro gli istituti di credito la stessa determinazione e gli stessi mezzi usati per spiare le notti di Arcore, probabilmente oggi i risparmiatori avrebbero otte­nuto giustizia e risarcimenti. Viene il dubbio che se Napolitano avesse speso per tutelare i truffati Parmalat la stessa autorevolezza e lanciato gli stessi moniti scagliati contro il povero e indifeso Lassini, le cose sa­rebbero andate diversamente. Ma si sa, oggi merita attenzione, impegno e protezioni soltanto chi è contro Berlusconi. Gli altri che si arrangino, non ci sono uomini e tempo per tutto, come ci spiegano ogni sera le toghe che imperversano nei dibattiti televisivi. Ieri Fini, che da tempo non ne azzecca una, dopo aver incontrato i suoi amici dell'Associazione magistrati (forse per questo non ha avuto tempo di presenziare alla prima udienza civile del processo sulla casa di Montecarlo) ha sentenziato: le toghe sono il pilastro della legalità.

Un vero genio, vallo a dire ai 40mila cittadini che si erano costituiti parte civile nel processo Parmalat fiduciosi di riavere indietro almeno parte del mal­tolto. Per queste persone va fatta, subito, la riforma della giustizia, che piaccia o no al Quirinale, a Bersani, al presidente della Camera. Il problema di questo Paese non sono Ruby e Roberto Lassini. Per incastrare Berlusconi si sono inventati la corruzione posdatata, le intercettazioni non autorizzate, i proces­si senza vittime. Per dei poveri cristi spennati dai potenti non hanno trovato neppure una rogatoria un po' sospetta. Altro che manifesto, questa sì, egregio presidente Napolitano, è un’«intollerabile offesa, una ignobile provocazione».

martedì 19 aprile 2011

domenica 17 aprile 2011

L’ULTIMA DELLA PROCURA MILANESE: NON APPLICATE LA LEGGE ANTICLANDESTINI

ECCO CHI COMANDA IN ITALIA

Il capo della procura di Milano, Bruti Liberati, ha indirizzato una circolare interna ai suoi aggiunti e ai suoi pm, che sostanzialmente vieta l’arresto per clandestinità. I magistrati si sostituiscono al parlamento e cancellano di fatto la norma che dispone l’arresto per gli stranieri espulsi. Bruti Liberati ai pm di Milano: "Valgono le indicazioni Ue, non le regole italiane". Stessa linea a Roma, Firenze e Lecce

Luca Fazzo - Paola Fucilieri

Milano - È una legge della Repubblica Italiana, approvata nel 2002 dal Parlamento, pubblicata sulla Gaz­zetta Ufficiale e mai abrogata. Ma per quattro procuratori della Re­pubblica la legge che prevede il car­cere per gli immigrati clandestini non esiste più. I quattro procuratori hanno ordinato- o vivamente «sug­gerito » - ai loro sostituti di conside­rare estinta la norma. E i sostituti si sono immediatamente adeguati. A Milano, Firenze, Roma e Lecce, nes­suno straniero viene più arrestato, come pure prevederebbe la legge, per violazione dell’obbligo di lascia­re il Paese. È un caso- più unico che raro - in cui una decisione parla­mentare viene rimossa dall’ordina­mento senza bisogno di passare per ricorsi alla Corte Costituzionale né referendum. Le ragioni di questa scelta sono dettagliatamente spiegate (anche se in termini a volte impervi per un profano) nella circolare che uno dei quattro procuratori, il milanese

sabato 16 aprile 2011

I CANDIDATI AL CONSIGLIO COMUNALE


Ecco chi sono i candidati: Ancarani Alberto Francesco Baldini, Maria Bezzi, Cesare Bortone, Maurizio Bucci, Mauro Falco, Eugenio Costa Luca Gennari, Caterina Graziani, Daniele Guerra, Massimiliano Laganà, Giuliano Lelli Mami, Giosuè Manguso,Maria Rita Marcella MontanariRenzo Montanari, Simonetta Morgagni, Pasquale Morrillo , Sergio Pistocchi, Igino Plenzick, Antonio Pocaterra, Paola Quarato;Roberto Scaltrito, Barbara Sedioli , Alessandra Drusilla Siboni, Alda Vichi, Francesca Vico, Gabriele Zoli


Imprenditori, operai, medici, studenti: la società civile è tutta nel PdL
LEGGI TUTTI I CURRICULUM

venerdì 15 aprile 2011

BERTOZZI MARCO LASCIA IL CONSIGLIO COMUNALE DI RAVENNA

LA SUA DICHIARAZIONE, IL RINGRAZIAMENTO DI BAZZONI E DEL PDL DELLA PROVINCIA DI RAVENNA CHE SI UNISCE AL SALUTO E AL GRAZIE SINCERO PER IL LAVORO SVOLTO E AUGURI PER LA SUA BELLA FAMIGLIA

"Si svolgerà oggi pomeriggio l'ultima seduta del Consiglio comunale alla quale parteciperò. Da parecchio tempo è nota la mia intenzione di non ripresentare la mia candidatura alle prossime elezioni amministrative" scrive Marco Bertozzi Consigliere comunale Popolo della Libertà, Vicepresidente del Consiglio Comunale."Pertanto, si conclude qui il mio mandato: ho avuto l'onore di essere eletto Vicepresidente del Consiglio Comunale e credo di aver presieduto l'assemblea consiliare, nelle occasioni in cui ho dovuto farlo, nel pieno rispetto dell'istituzione e delle prerogative dei miei colleghi consiglieri. Il periodo 2006-2011 è stato, per me, particolarmente significativo sul piano personale e professionale: mi sono sposato, ho avuto due figli, sono diventato avvocato e ho avviato il mio studio legale in proprio".Ringrazio ancora i 197 cittadini ravennati che cinque anni fa hanno espresso la preferenza per me, ma ora è tempo di lasciare la politica e di occuparmi d'altro.

Gianguido Bazzoni.L’amico Marco Bertozzi ha deciso di non ricandidarsi per il Consiglio comunale di Ravenna, dopo una legislatura che l’ha visto Vice-Presidente del Consiglio ed una precedente, 2001-2006 che l’aveva visto capogruppo per Forza Italia nella Circoscrizione prima. Vogliamo ringraziarlo di cuore per il lavoro svolto e per l’impegno che ha sempre messo negli incarichi ricoperti. Anche se la sua rinuncia ad una carica elettiva è dovuta ai numerosi impegni, professionali, privati e famigliari, ci sentiamo di chiedergli lo sforzo di continuare a dedicarsi all’organizzazione del nostro partito a Russi, dove ore risiede, con il grande equilibrio che lo ha sempre contraddistinto.

giovedì 14 aprile 2011

TUTTI BRAVI A FARE LA PREDICA

NEL LUGLIO 2009 L’ITALIA ISTITUI IL REATO DI CLANDESTINITA’ ALL’INTERNO DEL PACCHETTO SICUREZZA. E PREVIDE CHE LA CONDIZIONE DI CLANDESTINO AVREBBE COSTITUITO UN’AGGRAVENTE NEI PROCESSI PENALI




Quali furono nel 2009 le reazioni a livello europeo e internazionale?


 
  • Sono intervenuti sul governo italiano il Commissario per i diritti umani presso il Consiglio d’Europa Thomas Hammarberg; il Servizio giuridico del Parlamento europeo; il presidente della Commissione Libertà civili, giustizia e Affari interni Gérard Deprez, ed infine lo stesso commissario Ue alla Giustizia, Libertà e Sicurezza, Jacques Barrot, esprimendo critiche che variavano dalla “preoccupazione” alla “netta contrarietà”, fino alla censura. 
  • In particolare il Servizio giuridico del Parlamento Europeo, già in un parere del 15 settembre 2008 sulla “compatibilità con il diritto dell’UE e i diritti fondamentali” dell’aggravante clandestinità, concluse che, per quanto riguarda la presenza irregolare dei cittadini dell’Unione europea, “le disposizioni pertinenti del diritto comunitario si oppongono a che una legislazione nazionale stabilisca come circostanza aggravante generale in relazione a un crimine o a un delitto, il solo fatto che la persona coinvolta sia un cittadino di uno Stato membro che si trovi irregolarmente sul territorio di un altro Stato membro”.
  • L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, l’Italiana Laura Boldrini, censurò la politica dei respingimenti.
  • La canadese Louise Arbour, nel 2008 Alto commissario Onu per i diritti umani, aveva dichiarato: “In Europa sono fattore di enorme preoccupazione le politiche repressive, così come gli atteggiamenti xenofobi e intolleranti, nei confronti dell’immigrazione clandestina e delle minoranze neglette. Esempio di queste politiche e di questi atteggiamenti sono la recente decisione del governo italiano di rendere reato l’immigrazione clandestina e i recenti attacchi contro campi rom a Napoli e Milano”.
  • Infine, sia il Vaticano sia anche la Corte costituzionale espressero numerose perplessità, critiche e rilievi.

mercoledì 13 aprile 2011

IN BARBA A TUTTI I GUFATORI:

-AL PD CHE IL RISANAMENTO LO SA FARE SOLO A PAROLE


-ALLA SINISTRA CHE SA SOLO ANDARE IN PIAZZA A INVEIRE CONTRO BERLUSCONI
 

martedì 12 aprile 2011

E IO PAGO: RADDOPPIO DEI CONTRIBUTI AI PARTITI POLITICI IL FAENTINO ALBONETTI SECONDO FIRMATARIO

La discussa proposta di legge sui fondi ai partiti vede in prima fila il deputato faentino


Martedì 12 sarà all'esame della commissione Affari costituzionali di Montecitorio la norma presentata da un gruppo bipartisan di deputati, tra cui spicca, dopo il primo firmatario Ugo Sposetti tesoriere dei Ds –tuttora esistenti– il faentino Gabriele Albonetti. La norma secondo quanto si legge su tutti i giornali, porterebbe il contributo ai partiti da 170 milioni a 355 milioni di euro all'anno.

L'articolo su "Il Fatto quotidiano" - Su "Il Giornale" - Su "La Repubblica" - Su "la Rosa Rossa"

lunedì 11 aprile 2011

CERIMONIA A ZATTAGLIA PER RICORDARE I CADUTI DELLA “BRIGATA FRIULI” PER LA LIBERAZIONE DELL’ITALIA INSIEME AGLI ALLEATI.

Domenica mattina al Sacrario dei Caduti della “Friuli” in collaborazione con Associazione nazionale reduci della “Friuli”, brigata aereomobile “Friuli” e 66° Reggimento Aeromobile “Trieste” si à svolta la tradizionale cerimonia con l’emozionante alzabandiera, il corteo , il deposito delle corone e santa messa. Alla cerimonia ha partecipato il nuovo comandante della Friuli Comandante Generale di Brigata Francesco Arena. Come ogni anno a Zattaglia si ricordano i caduti del gruppo di combattimento Friuli, infatti 66 anni fa si combatté la battaglia decisiva per la liberazione d’Italia, i soldati italiani del gruppo Friuli si coprirono di gloria travolgendo leu ultime resistenze tedesche sul Senio liberando paesi e città, entrando per primi fra gli alleati in Bologna il 21 aprile del 45. Quest’anno la celebrazione cade proprio il 10 aprile, data fatidica della battaglia per Riolo solo quel giorno il gruppo di combattimento lamentò un centinaio di Caduti, sui quasi trecento che ebbe fra morti e dispersi in tutta la campagna dal febbraio all’aprile 45, ingenti pure le perdite dei tedeschi un’ottantina solo nei giorno 10 e 11 aprile 45. Il PDL s’inchina hai valorosi combattenti che lottarono con gli “Alleati” per ridare dignità e libertà all’Italia dal nazifascismo. Alla cerimonia hanno partecipato Rodolfo Ridolfi e Vincenzo Galassini.

venerdì 8 aprile 2011

L’INDAGINE DI CONFARTIGIANATO SUL CIRCONDARIO DI IMOLA CONFERMA CHE IL FEDERALISMO RAPPRESENTA UNA BUONA OPPORTUNITA’ ECONOMICA

PER I COMUNI MONTANI LA NECESSITA’ DI AGGREGAZIONI AMMINISTRATIVE PIU’ AMPIE DELLE ATTUALI.


giovedì 7 aprile 2011

DEFINITE LE LISTE ELETTORALI PER IL CONSIGLIO PROVINCIALE

Il Popolo della Libertà ha definito la lista dei candidati che si presenteranno nei 24 collegi della provincia di Ravenna alle prossime elezioni del 15 e del 16 maggio. E’ stata fatta la scelta di riconfermare nella candidatura i consiglieri uscenti e di inserire in nove collegi su 24 una candidatura femminile. La lista è stata approvata dagli organi regionali e nazionali del partito e vede una presenza in sei collegi di esponenti riferibili all’area ex Alleanza nazionale, mantenendo così le proporzioni a cui si è sempre fatto riferimento.


Come noto il Popolo della Libertà sostiene in queste elezioni la candidatura a presidente della Provincia dell’esponente della Lega Rudi Capucci, scelta scaturita da un accordo che investe anche il Comune di Ravenna il cui candidato sindaco Nereo Foschini viene proposto dal PdL. La prossima settima sarà resa nota la lista dei 32 candidati al Consiglio comunale di Ravenna dove, al fianco di alcune riconferme, compariranno moltissimi nomi nuovi di giovani motivati che stanno già lavorando al programma del candidato sindaco.

POVERI NOI!

ANCORA SULLA INCREDIBILE VICENDA DEI SOLDI DELL’EREDITA’ SAMORINI SPEPRERATI DALL’EX SINDACO CLAUDIO CASADIO ORA CANDIDATO PD PER LA PROVINCIA DI RAVENNA



mercoledì 6 aprile 2011

ECCO I DEMOCRATICI DEL D-DAY. “MORTE AL TIRANNO”.

ANCHE I FINIANI TRA BELLA CIAO E FALCI E MARTELLO

Al presidio del Democrazia Day tra le bandiere di Rifondazione e di Sel compaiono anche i vessilli di Fli. Tutto al suono di "Bella ciao". La folla inferocita, Di Pietro si improvvisa pompiere: "Le manifestazioni non diventino rivolte". Ma Granata e la Perina sono a loro agio sotto le bandiere con falce e martello. Non ha avuto nessuna difficoltà ad ambientarsi al clima sulfureo Fabio Granata. Il finiano è stato accolto da una vera e propria ovazione: insieme a Flavia Perina e ad Antonio Buonfiglio sono usciti da Montecitorio per recarsi al presidio. "Ciò che avviene in Parlamento - ha detto Granata - è un fatto molto grave, un fatto che riguarda il patriottismo nazionale. Ancora una volta il Parlamento - ha aggiunto - invece di occuparsi delle grandi problematiche nazionali e internazionali si occupa delle vicende giudiziarie del premier". L'unica novità del carosello antigovernativo è l'inedita presenza dei finiani tra comunisti e vendoliani...

POVERI NOI! CON CASADIO CANDIDATO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

UN GENEROSO CITTADINO LASCIA IN EREDITA’ AL COMUNE DI FAENZA DUE MILIONI DI EURO DA INVESTIRE NELLA SCUOLA COMUNALE DI MUSICA SARTI.


COSA FA IL VALOROSO EX SINDACO CLAUDIO CASADIO? LI SPERPERA IN CONTIRIBUTI VARI, IN SPETTACOLI, NELLE SPESE CORRENTI. ED ORA SCALPITA PER APPLICARE LE STESSE RICETTE NEL FUTURO GOVERNO DELLA PRONVINCIA DI RAVENNA

lunedì 4 aprile 2011

LA MEMORIA SCOMPARSA

Pochi giorni fa “u se aviè” (se ne è andato, perché i Romagnoli non muoiono, se ne vanno) alla bella età di 99 anni un vecchio militante comunista, duro e puro, di quelli di una volta, che credeva nelle sue idee ed era orgoglioso della sua fede. In occasione del funerale civile, i suoi ex compagni hanno partecipato con le loro bandiere che credevo tradizionalmente rosse, come era giusto pretendere vista la storia politica del defunto. Con grande sorpresa e disappunto ho visto comparire tricolori di recente scoperta: c’era quella dell’ANPI, quella del PD, mancava solo la banda che invece di “bandiera rossa” intonasse l’Inno di Mameli. Povero compagno Sebastiano! I nuovi comunisti non hanno avuto il coraggio di salutarti con la tua vecchia bandiera rossa alla quale, al di là della mia diversa ideologia, mi sarei inchinato per rispetto alla fede di una vita, anche se sconfitta dalla storia.

I tuoi compagni senza idee, anche cambiando bandiera, faranno poca strada! Vincenzo Galassini

sabato 2 aprile 2011

L’OPERAZIONE TERREMERSE CI E’ COSTATA OLTRE DUE MILIONI DI EURO.

IL PRESIDENTE ERRANI NON ESCE AFFATTO BENE DA QUESTO AFFARE CHE VEDE SUO FRATELLO GIOVANNI ACCUSATO DI TRUFFA AGGRAVATA.

Discussa nella seduta pomeridiana di ieri dell’assemblea legislativa regionale l’interpellanza, a firma del Consigliere regionale del Pdl Fabio Filippi, sul caso Terremerse, il finanziamento milionario a favore della cooperativa agricola diretta dal fratello del Presidente della Regione Emilia-Romagna. Su Giovanni Errani, fratello di Vasco, pende l’accusa di truffa aggravata. Il Pubblico ministero ha ipotizzato irregolarità nella procedura relativa alla costruzione di un nuovo stabilimento vinicolo nell’imolese. Indagati anche due funzionari della Regione.



Per l’Assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni non c’è stata nessuna irregolarità. Il Consigliere del Pdl ha chiesto alla Giunta spiegazioni sul fallimento di Terremerse, sulla fusione tra le cooperative Terre Imolesi e Co.p.a. (attualmente proprietarie della struttura imolese) e sul trasferimento di macchinari da una cooperativa all’altra. Filippi, inoltre, ha preteso di visionare, dopo due anni di inutili richieste, il certificato del collaudo relativo alla costruzione dell’azienda vinicola imolese (documento obbligatorio redatto da un tecnico che certifica la regolarità dell’iter procedurale e della stessa opera). “Errani ha il dovere di fare luce sulla questione, deve essere trasparente con la cittadinanza. Perché il finanziamento, da parte della Regione Emilia-Romagna, è stato erogato prima dell’approvazione definitiva del progetto dello stabilimento? Perché non mi è ancora stato consegnato il collaudo? In pochi anni Terremerse ha ottenuto 2.176.000 euro dalla Regione Emilia-Romagna, per poi fallire. Soldi dei contribuenti gettati al vento. Evidentemente le scelte dell’amministrazione avevano un obiettivo ben preciso. I vertici della coop rossa di Bagnacavallo devono restituire alla cittadinanza, ai contribuenti emiliano-romagnoli, i fondi concessi dalla Regione.” Filippi non ha potuto concludere il suo intervento in aula, perché il Presidente dell’Assemblea legislativa Matteo Richetti gli ha tolto la parola.

TODOS JUBILADOS: BREVE E PARZIALISSIMO RIEPILOGO DELLE PENSIONI “POLITICHE”, MA I CONTI NON TORNANO.

Prodi prende oltre 14mila euro di pensione al mese. Anzi: pensioni. Al plurale. Eh sì, perché il Professore di vitalizi ne incassa addirittura tre: uno da 5.283 euro come ex presiden¬te della Commissione europea, uno da 4.725 euro come ex parlamentare e uno da 4.246 come ex professore universitario. Totale 14.254 euro lor¬di. La somma lo deve imbarazzare non poco. E infatti poco tempo fa, in una dichiarazione Ansa del 24 no¬vembre 2010, si è abbassato l’asse¬gno previdenziale, esattamente co-me le donne si abbassano l’età: cita¬va sì correttamente i 5.283 della com¬missione europea, ma poi parlava di 1.797 euro lordi da ex parlamentare e di 2.811 lordi come ex professore universitario, mostrando una prematura ma quanto mai conveniente smemoratezza senile: in realtà quelle cifre cui lui si riferisce sono al netto. E al lordo corrispondono appunto a 4.725 (esattamente 4.725,04) e 4.246 (esattamente 4.246,43) euro mensili. Tutti strameritati, per carità: non c’è trucco, non c’è inganno. Ma allora, perché, Professore, dire le bugie? A sfrucugliare nei meandri della previdenza italiana si fanno scoperte assai interessanti. Per esempio, il cumulo di vitalizi d’oro è una consuetudine piuttosto diffusa, anche fra coloro che fanno professione di pauperismo operaio. Prendete il vecchio Cossutta: l’uomo dei rubli incassa una pensione Inps dal 1980, cioè dall’anno in cui a Mosca c’era ancora Breznev, Aldo Maldera era il capitano del Milan e Bobby Solo a Sanremo cantava «Gelosia». E lo sapete perché incassa quella pensione? Grazie alla famosa legge Mosca, con cui l’odiato Stato borghese ha riconosciuto a dirigenti di partito e sindacalisti contributi mai versati. Dal 2008, poi, il tovarisc Armando di pensioni ne riceve due: all’assegno dell’Inps unisce infatti il sostanzioso vitalizio parlamentare, 9.604 euro lordi al mese, una cifra che è quasi una beffa per il compagno operaio. Ma tant’è: per non farsi mancare nulla, al momento di lasciare il Parlamento, dove aveva piantato le tende da ben 10 legislature, Cossutta ha anche incassato una liquidazione monstre pari a 345.744 euro, pudicamente definita «assegno di solidarietà». Eccome no: solidarietà. Ma con chi? Con il suo conto corrente?

venerdì 1 aprile 2011

RIFIUTI INGOMBRANTI NEL SITO APEA NAVIGLIO A BAGNACAVALLO: DA AREA INDUSTRIALE ECOLOGICA A DISCARICA A CIELO APERTO.

MANO DURA CON I TRASGRESSORI

Si chiama Apea : area produttiva ecologicamente attrezzata . E qualcuno a Bagnacavallo deve averla interpretata male quella sigla, considerando l a nuova area industriale spuntata ai bordi della Naviglio alla stregua di una discarica . Lo denuncia Samantha Gardin, consiglier e comunale della Lega Nord - Pdl di Bagnacavallo, che ha documentato lo stato di degrado e chiesto conto all'amministrazione  comunale di quali interventi si intendano adottare per la pulizia dell'area . "Il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti, anche ingombranti, è in forte aumento negli ultimi va già denunciato lo stato degli argini del ti ingombranti, e così nell'area di proprietà  anni nel nostro territorio, sia in città che fiume Lamone: "Ma anche in centro storico e- di Stepra, destinata a nuovi insediamenti nelle campagne", ricorda Gardin, che ave ormai è frequente l'abbandono di rifiuti  industriali'  come la pulizia delle aree pubbliche  comporti un costo per tutti i cittadini , non considera fonte di scuse "il fatto che l'area sia ancora in fase di costruzione ed ultimazione . Anzi: forse sarebbe opportuno sistemare nell'area un cassonetto per incentivare le persone ad utilizzarlo ed evitare il fenomeno dell'abbandono indiscriminato dei rifiuti". Il consigliere leghista chiede quindi al sindaco "che Stepra si faccia carico della immediata rimozione e pulizia dell'area a proprie spese", e suggerisce di valutare la possibilità "di installare alcune telecamere nelle zone conosciute per essere a maggior rischio di abbandono rifiuti" come pure di "organizzare e coordinare un maggior controllo delle aree esterne alla città da parte delle guardie provinciali e foresti", e di "prevedere la revoca immediata di qualunque beneficio comunale, oltre alle normali ammende previste dalla legge, qualora tali beneficiari dovessero essere colti in fragrante o da telecamere, nell'atto di scaricare rifiuti di qualsiasi tipo.