mercoledì 30 gennaio 2013

RIDOLFI UN FAENTINO AL SENATO




AIUTIAMO BERLUSCONI: LETTERA DELLA RIMONTA. IMPEGNATI.


IL SIMBOLO NELLA SCHEDA FR L24 E 25 FEBBRAIO

La Grande rimonta è cominciata. I nostri avversari che si illudevano di  aver già  vinto le elezioni andranno incontro ad un’ ennesima cocente delusione. Se ne stanno rendendo conto, ed hanno paura. In tre settimane abbiamo guadagnato 10 punti nei sondaggi, ed oggi – quando la campagna elettore non è ancora cominciata davvero – la differenza fra loro e noi è INFERIORE a quella del 2006.
Possiamo farcela. dobbiamo farcela: io ci credo e mi sto impegnando con tutto me stesso. Ti chiedo, per questo, di essere al mio fianco per salvare la nostra Italia. Quello che devi fare è molto semplice: riunire 10 amici, che credono come ci crediamo tu ed io, e costituire con loro un “team di rimonta”. Ognuno di questi amici dovrà contattare 10 amici, che sono oggi ancora incerti, o che magari ci hanno votato nel passato e che ora hanno cambiato idea e spiegare loro perché vale, ora come allora, la pena di darci di nuovo fiducia andando a votare il 24 febbraio per il Popolo della Libertà. questo mi ha scritto SILVIO BERLUSCONI. Se sei disponibile prendi visione del sito www.forzasilvio.it oppure contatta: v.galassini@gmail.com,  telefona al 347 430 98 38 per dare la tua disponibilità e  riceverai le necessarie istruzioni. Questo è quello vuole SILVIO BERLUSCONI, aiutiamolo a vincere. Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale Pdl Ravenna

RIDOLFI RODOLFO : CONFLITTI D’INTERESSI ANCHE A FAENZA E RAVENNA




martedì 29 gennaio 2013

SEMPRE AVANTI, CONVINCIAMO GLI INDECISI E GLI AMICI CHE NON VOGLIANO ANDARE A VOTARE. FORZA, CHE VINCIAMO!



Piove sul Pd e su Mario Monti. Ma non piovono voti. Se si tornasse a vent'anni fa, anzi, sul maggior partito della sinistra e sul premier uscente pioverebbero monetine, come quelle che colpirono Craxi al culmine di tangentopoli. Lo scandalo Monte dei Paschi presenta il conto sia al partito che aveva il controllo assoluto sulla banca di Siena, sia sul governo che ha stanziato 4 miliardi di bond per salvarla dal baratro: secondo il sondaggio Emg che viene tradizionalmente presentato da Enrico Mentana ogni lunedì nel corso del tg di La7, il partito di Pierluigi Bersani lascia sul terreno l'1,1% in soli 7 giorni. Al centro, o centrino, giù sia la lista Scelta civica con Monti che ha il 9,6% con un -0,5% rispetto a 7 giorni fa, sia l'Udc che lascia sul terreno lo 0,4% scendendo al 3,1 (Fli, con un +0,2% sale all'1,8%). Sul fronte opposto, la notizia è che il Pdl riguadagna quota 20%, con un 1% netto guadagnato in una sola settimana. Parlando di schieramenti, la coalizione di centrosinistra guidata da Bersani e' al 36,8% ma perde lo 0,3% rispetto alla scorsa settimana (Sel guadagna 6 decimi di punto), quella di centrodestra resta stabile al 28%, mentre la coalizione di Monti subisce una flessione dello 0,7% e scende al 14,5%". Recuperano (ed anche questo è sicuramente un effetto del caso-Montepaschi) il Movimento 5 Stelle che sarebbe al 13,5% (+0,7%) e la coalizione capeggiata da Antonio Ingroia di Rivoluzione civile che avrebbe il 5% (+0,4%). L'astensione risale al 27,7%, le schede bianche al 2,4% e gli indecisi al 9,2%.

BRUNETTA:” LE FRASI DI BERLUSCONI SU MUSSOLINI? ABBIAMO UN CAPO DELLO STATO CHE HA GIUSTIFICATO LE INVASIONI SOVIETICHE



"Il pensiero comune italiano e' quello espresso da Berlusconi, vale a dire che Mussolini e' un dittatore che ci ha portato in guerra e ha fatto le leggi razziali, che sono un abominio. Che però il regime fascista negli anni '20 abbia prodotto un welfare per le masse senza democrazia, di cui alcune cose, come l'Inps, durano ancora oggi, simile a quello prodotto in Unione sovietica, gli italiani lo sanno". Così l'ex ministro Renato Brunetta commenta le dichiarazioni di Silvio Berlusconi a Milano nella giornata della Shoah.
      "Abbiamo un presidente della Repubblica che ha giustificato le invasioni sovietiche, possiamo benissimo avere un ex premier che, in maniera corretta, dica esattamente cos'e' stata la dittatura di Mussolini".

LETTERA APERTA AL SINDACO DOTT. DAVIDE MISSIROLI DI BRISIGHELLA E AGLI ABITANTI DI FOGNANO: “GRAVE SITUAZIONE DELL’ ILLUMINAZIONE PUBBLICA”. DI DARIO LAGHI VICE SINDACO BRISIGHELLA.



1° dicembre 2012.Carissimo Sindaco
ho deciso di scriverti questa lettera - che sarà "aperta" a tutti gli abitanti di Fognano - nella tua veste di Sindaco e di Assessore ai Lavori Pubblici, perché credo che la situazione dell'illuminazione pubblica nella nostra frazione sia ormai diventata insostenibile e debba essere affrontata e risolta in via definitiva. Come Vice-Sindaco e come cittadino sono convinto infatti che, anche in questi tempi di crisi e di scarsità di risorse, ci siano dei livelli di base di sicurezza ed efficienza che debbano essere salvaguardati e debbano trovare una risposta prioritaria da parte dell'Amministrazione. Come tutti sappiamo, quando piove o c'è un alto tasso di umidità nell'aria, diverse zone di Fognano rimangono al buio in conseguenza della vecchiaia e dello stato di logoramento degli impianti, che generano cortocircuiti ed interruzioni nell'erogazione della corrente. Fino ad oggi si è operato con interventi di emergenza e poiché per ragioni di bilancio l'unico elettricista del Comune lavora con un contratto part-time, se il guasto avviene nei giorni in cui non è in servizio o è in ferie o in malattia, le strade rimangono al buio; questo vale, naturalmente, anche per gli altri centri abitati del Comune e siccome non è possibile aumentare le ore di disponibilità del tecnico, l'unica alternativa è prevenire i guasti con interventi di rifacimento degli impianti, soluzione che, nel tempo, sarà senz’altro anche la più economica. In particolare l'illuminazione di Fognano presenta tre gravi criticità che devono essere affrontate separatamente:
a) Zona Torre (via Galamini, P.zza Turati, via Gobetti e vie limitrofe): l'impianto di illuminazione pubblica risale alla fine degli anni '60, è al di là di ogni possibile riparazione e deve essere completamente rifatto, comprese le vie laterali che sono all'origine della maggior parte dei guasti. Per questo specifico intervento da tre anni è a disposizione del Comune di Brisighella un finanziamento di 110.000 euro della Provincia di Ravenna (finanziamento che è ormai prossimo alla scadenza e deve pertanto essere utilizzato, pena la sua perdita). Come è noto, questa somma non è sufficiente a coprire l'intero costo dei lavori di rifacimento dell'attuale impianto sotterraneo, stimabile intorno ai 150.000 euro e pertanto è stata avanzata anche la proposta di realizzare un impianto "aereo", cioè con cavi volanti che collegano i lampioni, che verrebbe a costare meno ma che avrebbe un gravissimo impatto ambientale (secondo te, i cittadini di Brisighella si accontenterebbero di un impianto volante nelle loro strade?). Gli impianti aerei sono stati abbandonati da molti decenni, sono esposti al rischio di contestazioni da parte degli abitanti delle vie interessate, e costituirebbero un pericoloso precedente per le nuove urbanizzazioni, per le quali diventerebbe problematico pretendere l'interramento dei cavi. La mia proposta è di iniziare immediatamente la procedura per l'assegnazione dell'appalto per il rifacimento dell'impianto in interrato, utilizzando, in primis, il finanziamento provinciale ormai prossimo alla scadenza, poi, inserendo la somma che manca nel Bilancio del Comune del 2013, naturalmente senza alcun pregiudizio dei servizi sociali (sanità, scuola, sicurezza), ma ad esempio risparmiando nell’elargizione di qualche contributo non essenziale; sacrificando qualche evento turistico o spettacolare a Brisighella e/o rimandando interventi meno urgenti. Anzi in questo modo si potrebbero recuperare anche ore di manodopera dei nostri operai comunali, spesso impegnati nell’allestimento di eventi a scopo turistico.
b) Zona Centro (dalla Chiesa del Sufragio a Viale Stazione - Via Foro Boario e vie limitrofe). Qui l'intervento è fortunatamente di natura limitata in costi ed ore/uomo in quanto richiede solo la sistemazione delle scatole di derivazione in modo che non entri più acqua quando piove. Sarà sufficiente assegnare questa manutenzione ad una ditta esterna o dare la necessaria priorità all'elettricista del
Comune perché intervenga con urgenza.
c) Zona Via Brenti. La zona è scarsamente illuminata e l’impiantistica è fatiscente. E' necessario anche in questo caso programmare un investimento e nell'immediato assegnare una priorità agli interventi di manutenzione di emergenza per ridurre al minimo il disagio dei residenti. 
Spero che tu prenda in considerazione queste proposte perché l'illuminazione pubblica è un importante fattore di sicurezza per i cittadini e non può essere abbandonata a se stessa. Io credo che il nostro dovere (del Sindaco e della Giunta) sia quello di risolvere i problemi di tutto il territorio e se questo vorrà dire che, per una volta, sarà Brisighella a compiere un piccolo sacrificio, dobbiamo ricordarci che le frazioni sono sempre a disposizione con i loro volontari, non solo per l'assistenza sociale ma anche per le tante manifestazioni che si svolgono nel capoluogo, dal carnevale alle feste medievali fino al prossimo presepio vivente e che in larga misura autofinanziano le loro attività sportive e ricreative, non potendo godere, come succede a Fognano, dei contributi comunali. Concludo con un ultimo punto: poiché questa lettera non sarà riservata alle stanze interne del palazzo comunale, ma sarà resa pubblica, vorrei che anche i miei colleghi di Giunta ed i Consiglieri di Fognano esprimessero la loro opinione e prendessero posizione, dicendo in modo chiaro e diretto ai nostri elettori come giudicano il problema
dell'illuminazione pubblica a Fognano e cosa propongono per risolverlo.
Ti ringrazio e ti saluto cordialmente Vice Sindaco Dario Laghi



CONFERENZA STAMPA: PRESENTAZIONE CANDIDATI PDL



Domani, martedì 29 gennaio 2013, alle ore 12,00 presso la saletta del bar Gardenia, in Corso Mazzini a Faenza di presentazione dei candidati faentini del Popolo della Libertà alle prossime elezioni legislative del 23-24 febbraio 2013: Bianca Maria Canepa e Rodolfo Ridolfi.
Saranno presenti il Coordinatore provinciale PdL, Alberto Ancarani ed il Consigliere regionale Gianguido Bazzoni il consigliere provinciale Vincenzo Galassini.

CENTRO SCALO MERCI UNO DEI MOTIVI PER CUI A FAENZA C’E’ UNA DELLE IMU PIU’ ALTE D’ITALIA.



OGNUNO HA IL SUO MONTE DEI PASCHI.
Rispetto al buco del Centro Scalo Merci Terre Naldi era solo un aperitivo, 3.000.000 di debiti da pagare con terreno buono espropriato ai cittadini. Un buco che verrà accollato alla comunità con il passaggio a Ravenna Holding visto che questa alimenta i propri bilanci con le ricchezze derivate alla fine della filiera dalle tariffe pagate sempre dai cittadini. Le amministrazioni e le maggioranze di centro sinistra che hanno governato la città di Faenza hanno lasciato una valanga di debiti che paghiamo con la quota parte comunale dei soldi dell’IMU mentre lo Stato la sua quota parte l’ha destinata al Monte dei Paschi di Siena. Le dichiarazione che abbiamo letto sulla stampa di un assessore di Faenza che dice che se non faranno lo scalo merci lottizzeranno i terreni. ci lasciano sconcertati. Si è accorto che in città ci sono oltre tremila appartamenti nuovi invenduti che hanno tra l’altro causato il tracollo del settore immobiliare, che tante imprese del settore sono state costrette a lasciare i cantieri incompiuti e i lavoratori a casa perché strangolate dal Governo Monti che da soldi alle banche e dalle banche che non concedono credito alle famiglie e alle imprese.
L’assessore farebbe meglio a mettere a disposizione le risorse provenienti dalle partecipate alle aziende in crisi e battersi con noi per l’abolizione dell’IMU sulla prima casa per dare respiro alle famiglie e per ridurla negli altri comparti a favore delle imprese soprattutto agricole.
Fine della fiera paghiamo l’IMU per coprire i buchi della sinistra. Ricordiamocelo il 24 e 25 febbraio.


RODOLFO RIDOLFI HA RESO OMAGGIO ALLE VITTIME DELLA SHOAH



Questa mattina Rodolfo Ridolfi, come ogni anno, accompagnato da militanti e dirigenti del PDL ha reso omaggio alle vittime della Shoah al Tempietto della Memoria sul lungofiume Amalia Fleisher.
A margine della visita Ridolfi ha detto: ”Lo sterminio di stampo nazista, le deportazioni, le leggi razziali fasciste i crimini dei fascisti e dei comunisti anche nella nostra provincia sono drammi che non si devono ripetere, per questo occorre una memoria condivisa ed una cultura che metta al bando le ideologie aberranti del diciannovesimo secolo”

sabato 26 gennaio 2013

NO ALL’ IMU PRIMA CASA: BERLUSCONI MANTIENE SEMPRE GLI IMPEGNI


AVEVANO UNA BANCA NE VOLEVANO UN’ALTRA: CHE FACCE DI BRONZO!!!




Rodolfo Ridolfi, faentino candidato al Senato della Repubblica ma soprattutto autore nel 2007 del libro “Le coop rosse” a Roma, dove Silvio Berlusconi ha presentato i candidati, a margine della manifestazione ha detto fra l’altro A Faenza l’Imu è fra le più alte in Italia Monti ha utilizzato l’IMU per cercare di sanare i disastri delle Banche rosse e amiche dei tedeschi invece di intervenire per le imprese e per le famiglie. Le giunte rosse di Siena e le coop rosse della Toscana sono le padrone del Monte dei Paschi. Non sono affatto sorpreso di quanto sta accadendo nella finanza rossa ed al Presidente rosso dell’ABI che si è dimesso. Lo scandalo è che avevano una banca ne volevano un’altra BNL e vorrebbero condannare Berlusconi : Che facce di Bronzo!!  Per capire meglio quanto sta accadendo al Monte dei Paschi di Siena e per cogliere i legami fra tutti i protagonisti della finanza rossa è utile leggere il mio libro “Le coop rosse” del lontano 2007 in particolare le pagine 126 127 e 128 che contengono i capitoletti “Falce e sportello in Toscana” e “Ecco gli intrecci coop-Ds in Toscana” dove  si legge  fra l’altro  “…Il sindaco Maurizio Cenni, il presidente della provincia Fabio Ceccherini, il segretario dei Ds Franco Ceccuzzi e il presidente del Montepaschi Giuseppe Mussari sono i quattro potenti che governano Siena. Tutti sono Pci-Pds-Ds doc fin da giovani”. Ma il sistema del potere rosso in Toscana va oltre il Montepaschi ed è costruito su intrecci ed alleanze che vedono protagoniste l’Unicoop Firenze, la più grande fra le cooperativa di consumo, il Consorzio Etruria Coop di Costruzioni . Sia Monte dei Paschi che Consorzio Etruria sono in questi giorni nella bufera.
Leggere “Le coopo rosse” aiuta a capire meglio il ruolo di Bersani, Bassanini, Chiti, Consorte e degli altri protagonisti. Bisogna ricordare che il Sindaco di Siena è anche il «padrone» del Monte dei Paschi nominando personalmente 8 dei 16 membri del consiglio della Fondazione Mps (azionista di controllo della Banca) La Fondazione a sua volta nomina i vertici della Banca.
Da 28 anni a questa parte Siena ha avuto tre sindaci (Vittorio Mazzoni della Stella, Pierluigi Piccini e Maurizio Cenni), tutti funzionari del MPS ed anche ex segretari della Fisac Cgil, il sindacato dei bancari; e un sindaco, Franco Ceccuzzi, deputato Ulivo/Pd.

venerdì 25 gennaio 2013

IL COMPAGNO GIORGIO FA UNA BELLA RIMPATRIATA CON I COMUNISTI VIETCONG



di Franco Bechis. Quando finalmente martedì scorso è salito sull’aereo che lo avrebbe portato a Londra, il povero Giorgio Napolitano ha tirato un sospiro di sollievo. Finalmente era terminata la visita italiana di Nguyen Phu Trong, segretario generale del comitato centrale del Partito comunista del Vietnam. Vero che l’invito era partito dallo stesso Quirinale, ma Napolitano non immaginava si sarebbe concretizzato proprio ora, diventando una delle ultime visite di Stato del suo settennato. Il presidente italiano voleva chiudere in bellezza, infilando in un crescendo rossiniano un incontro con Barack Obama a Washington, poi con Angela Merkel a Berlino, e infine con un bel discorso davanti al Parlamento europeo pochi giorni dopo avere ospitato la Regina Elisabetta di Inghilterra al Quirinale. Invece la visita diplomatica del capo del partito comunista vietnamita (carica che in quel paese- Napolitano lo sa bene- vale più di qualsiasi presidente della Repubblica o premier), ha rischiato di mettere un timbro sinistro proprio in piena campagna elettorale italiana sul settennato di Napolitano. Tanto che la visita ha fatto venire più di uno stranguglione ai collaboratori più stretti del presidente della Repubblica. Abbracci a parte con gli ex compagni (Camusso, Diliberto e Ferrero, ma è sembrato goduto anche dei colloqui con Napolitano), Nguyen Phu Trong si è goduto con i suoi collaboratori anche l’ospitalità di lusso del Westin Excelsior di Roma. I vietnamiti volevano proprio quell’albergo, e quando hanno inviato le loro richieste alla Farnesina, si sono rischiati altri svenimenti. La richiesta era di cento stanze per la delegazione e per il leader comunista vietnamita una supersuite da 5 mila euro a notte. Con delicatezza i diplomatici italiani hanno fatto sapere di avere un budget rigido non modificabile per le varie visite di Stato: era possibile ospitare in dieci junior suite, ma nessuna a quei prezzi. Gli extra avrebbero dovuto essere a carico del partito comunista vietnamita. 
I comunisti che secondo Napolitano sono in grado di salvare l’Europa dalla crisi, non hanno battuto ciglio. Aprendo il borsellino per consentire una sistemazione dignitosa al loro segretario generale.

MONTE DEI PASCHI DI SIENA NEL 2009, DURANTE LA GESTIONE DI GIUSEPPE MASSARI, HA TRUCCATO IL BILANCIO CON UN’OPERAZIONE DI RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO PER CENTINAIA DI MILIONI DI EURO DI CUI OGGI I CONTRIBUENTI ITALIANI PAGANO IL CONTO.


CI HANNO AFFIBBIATO L’IMU PER FINANZIARE MONTE DEI PASCHI DI SIENA, CHE ADESSO SI SCOPRE ESSERE “FALLITA”

Monte dei Paschi di Siena nel 2009, durante la gestione di Giuseppe Mussari, ha truccato il bilancio con un’operazione di ristrutturazione del debito per centinaia di milioni di euro di cui oggi i contribuenti italiani pagano il conto. Ciò, attraverso un contratto occulto con la banca Nomura, che sarebbe servito a Montepaschi per abbellire il bilancio 2009 scaricando su Nomura le perdite di un derivato basato su rischiosi mutui ipotecari che poi i giapponesi avrebbero riversato sul Monte attraverso un contratto “segreto” a lungo termine, non comunicato ai vertici della MPS. Risultato: un buco nel bilancio della banca da 220 a 740 milioni di euro. Montepaschi, è bene ricordarlo, è la banca dei comunisti italiani. Mussari è stato il banchiere targato PCI e poi PDS, amatissimo da loro perché li ha lasciati depredare le casse della banca, ma stimatissimo anche dagli altri banchieri, visto che lo hanno elevato al vertice dell’Associazione Bancaria Italiana, anche se Mussari aveva lasciato una banca in rovina con operazioni altamente sospette come l’acquisto di Antonveneta per un prezzo spropositato, che lasciava intravvedere operazioni loschissime, tipo fondi neri all’estero. In poche parole, ci hanno affibbiato l’IMU allo scopo di poter finanziare MPS, che adesso si scopre essere FALLITA? Con che coraggio ci vengono a chiedere sacrifici, per salvare dalla galera gente come Mussari che ha mandato in fallimento una delle banche più antiche, solide e ricche d’Italia?

SITUAZIONE PATRIMONIALE DEI CONSIGLIERI PDL DELLA PROVINCIA DI RAVENNA. ANNO 2011



Il reddito patrimoniale dei consiglieri del PDL, all’interno anche i gettoni della Provincia, che  verranno pubblicati separatamente nel mese di febbraio 2013.
Massimo Mazzolani capo Gruppo   €. 56.693-
Marta Farolfi vice capo Gruppo   €.   5.808-
Francesco Villa consigliere         €. 39.764-
Vincenzo Galassini consigliere      €. 27.390-
Nel precedente legislatura il capo gruppo FI-PDL Vincenzo Galassini ha chiesto insistentemente la pubblicazione, prevista dalla Legge, ma rifiutata sempre anche dopo la nostra segnalazione al Ministero della Funzione Pubblica, nessuno, fino ad oggi ha  preso provvedimenti contro il responsabile. In Italia purtroppo nessuno paga per gli sbagli!  Bene a fatto la nuova Giunta a pubblicare i redditi dei consiglieri provinciali. Auspico sempre l’eliminazione di tutte le Provincie.


A RAVENNA IL PDL PUNTA AL 24 PER CENTO. LA CANDIDATURA DI RIDOLFI AL 6^ POSTO UN RICONOSCIMENTO ARRIVATO DIRETTAMENTE DA ROMA


giovedì 24 gennaio 2013

ELEZIONI 2013: IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE DEI CANDIDATI



ELEZIONI 2013, IL PDL DI RAVENNA PRESENTA I SUOI CANDIDATI



Si è svolta stamani presso la sede provinciale del PDL la presentazione dei candidati della provincia di Ravenna nelle liste di Camera e Senato per l'Emilia Romagna. Come ormai noto i candidati sono Rodolfo Ridolfi e Massimo Mazzolani per il Senato della Repubblica, Alberto Ancarani, Paolo Savelli e Bianca Maria Canepa per la Camera dei Deputati. Nel suo intervento introduttivo il coordinatore provinciale Ancarani ha manifestato la propria soddisfazione per la considerazione che il coordinamento nazionale ha espresso nei confronti della provincia di Ravenna rispetto ad altre province senz'altro ben meno rappresentate nelle liste PDL. Ancarani ha inoltre espresso il proprio compiacimento per la concreta possibilità di elezione in particolare di Rodolfo Ridolfi. Ancarani ha inoltre evidenziato come le candidature ravennati abbiano seguito da un lato una logica di riconoscibilità nazionale come nel caso di Ridolfi e dall'altro quella istituzionale locale con la candidatura del coordinatore provinciale, del suo vice e del capogruppo in consiglio provinciale. Inoltre da Ravenna è anche giunta una candidatura che nasce dalla società civile come quella di Bianca Maria Canepa, Architetto faentino e componente della Commissione Qualita del Comune di Faenza. Soddisfazione è stata espressa anche da Gianguido Bazzoni, consigliere regionale dell'Emilia Romagna, che ha voluto essere presente alla presentazione dei candidati. Nel suo intervento Ridolfi ha ringraziato il coordinamento provinciale di Ravenna per il sostegno e ha insistito sulla concreta possibilità che il centrodestra e Silvio Berlusconi possano vincere le elezioni anche se partono da una posizione apparentemente di svantaggio e ha voluto evidenziare come tutte le candidature siano di servizio a prescindere dall'effettiva posizione in lista.

RIVOLUZIONE PARCHI, COSTITUITO L’ENTE DI GESTIONE PER I PARCHI E LA BOVIVERSITA’ DELLA ROMAGNA”……….O RIVOLUZIONE DELL’AMBIENTE



Vincenzo Galassini - Dati. I diversi Governi, nella contrazione della spesa pubblica nell'arco di quattro anni, hanno ridotto le risorse per i parchi e l’obbligo di eliminare quelli regionali. Nella realtà è rimasto tutto come prima invece dello Stato, paga la Regione e gli enti locali, Provincia e Comuni. Alla faccia del risparmio, il debito pubblico passa dallo Stato alla Regioni! Dai giornali apprendo che i Consorzi di gestione dei Parchi regionali sono stati sostituiti dagli Enti di gestione per i “Parchi e la Biodiversità” per il risparmio della pubblica amministrazione! Il nuovo comitato crea una serie di scatole cinesi, incomprensibili per la scarsa trasparenza (tipico della sinistra), vedremo se il bilancio 2013 diminuirà rispetto a quello del Parco della Vena del Gesso 2012 che ha avuto una spesa corrente di 317mila euro (10% in più del 2011 di 32.000 euro). Le entrate,  contributi degli Enti soci Comuni e Province, Regione, e dai contributi degli Enti per la gestione dei centri visita del Parco (5.000 euro!) di contro le spese correnti per gli organi di gestione dell’Ente (compenso per il Direttore, rimborso all’Unione dei Comuni per il personale, compenso al Revisore Conti), ammortamento dei mutui, presunti interessi passivi, contributi obbligatori, IRAP, spese generali di funzionamento, acquisti materiali, gestione dei due Centri visita, convenzioni per la tutela ambientale, per complessive €. 317mila, compreso 40.000 euro per la promozione!
Una riflessione. L’area del “Parco Carnè” nato nel 1973, all’interno dell’area della Vena del Gesso per quasi trent'anni è stata tenuta viva e attiva, dai dei tre enti proprietari Comune di Brisighella e Faenza, Provincia di Ravenna. La volontà maggiore, bisogna ripeterla è stata del Comune di Brisighella con il piano Regolatore del 1962 (Albonetti) e quello del 1980 (Galassini), che ha negato nuovi permessi di escavazione del gesso, ricordo la chiusura della FLORSAN azienda inquinante, chiusura  della Cava del Monticino e recupero  in museo all’aperto. Il costo annuale di gestione era modesto circa di 30 milioni (15.000 euro), diventati ora di 46.000 euro! (90 milioni), divisa fra i tre enti.
Domande. Si deve risparmiare. Perché non si è smantellato il nuovo carrozzone pubblico unificato, creato dalla Regione, contro le leggi Nazionali?. Perché si mantiene un Parco Regionale dei Gessi sopra la testa dei proprietari che l’hanno sempre rispettato, con  spese duplicate (317.000) a svantaggio dei residenti quando mancano l’adeguamento e il mantenimento della viabilità? Perché il nuovo piano Regolatore (Sindaco Sangiorgi, arch. Ennio Nonni) nella zona  Parco, ha permesso di radere il sito archeologico industriale della fabbrica del Gesso (Molinone) mantenendo la memoria storica (sono caduti sul lavoro quattro operai) e ha permesso la nuova costruzione di un immenso allevamento suinicolo che danneggerà la vita dei residenti, degli agriturismi sorti nel frattempo, e dei tanti nuovi residenti, che hanno acquistato e recuperato case coloniche, affascinati dall’ambiente? Perché Il comune di Brisighella ha presentato il progetto “Brisighella 2” per un nuovo sviluppo, e non recuperato e mantenuto prima quanto fatto di buono nel passato?  Perché a Brisighella, tutto tace, maggioranza, opposizione, ambientalisti, speleologi,  un nuovo metodo di governare e per stravolgere l’ambiente naturale?
Un dubbio.  La nuova centralina installata vicino al Monticino e all’ex fabbrica Florsan, costata al Parco della Vena del Gesso quasi 30.000 euro, oltre che la temperatura raccoglierà forse anche la densità dei cattivi odori della nuova porcillaia?
Altro che “Rivoluzione parchi” meglio affermare “Rivoluzione dell’ambiente” Il consigliere provinciale (Pdl) Vincenzo Galassini

mercoledì 23 gennaio 2013

ECCO I 50 RAVENNATI IN CORSA PER LE ELEZIONI DEL 24 E 25 FEBBRAIO




PRIMO INTERVENTO DEL CANDIDATO AL SENATO RODOLFO RIDOLFI



Rodolfo Ridolfi, intervenendo ad Alfonsine, ad una assemblea di amministratori locali e militanti del Pdl della provincia di Ravenna, organizzata dal Consigliere Regionale Gianguido Bazzoni ha detto fra l’altro:. Un anno fa Berlusconi era il governo uscente e Bersani era l’opposizione che si candidava a prendere la guida del Paese, oggi il governo uscente è quello di Monti, e l’opposizione è Berlusconi, non certo Bersani che di Monti  Napolitano e il suo governo è stato il più grande sostenitore. Insomma Monti e il suo governo, di improvvisati burocrati, lontani dalla gente e vicini alle banche e agli interessi tedeschi sono i responsabili delle condizioni disastrose che tocchiamo con mano e Bersani è pronto a raccogliere il testimone da Monti per continuarne la disastrosa politica secondo la miglior tradizione della politica di più tasse per tutti ma non per le coop. All’opposizione di questa politica e a difesa delle famiglie e delle imprese, dalla parte dei lavoratori e dei ceti medi stremati e indeboliti c’è solo la coalizione guidata da Silvio Berlusconi. Monti sui programmi non è credibile la sua famigerata agenda è una carta di contraddizioni e clamorose giravolte (pensiamo all’ Imu e alla pressione fiscale) mentre invece Berlusconi ha rispettato in larghissima parte il “Contratto con gli italiani” e sa bene che il problema delle tasse è assolutamente prioritario, come non lo era mai stato prima. Di fronte a questo problema chi è più credibile? La sinistra, che le tasse e la spesa pubblica le ha nel suo Dna ? Il governo Monti, che i mali dell’Italia li ha curati innanzitutto con maggiori tasse? O Berlusconi che promette di eliminare l’Imu sulla prima casa e l’ha già fatto con l’Ici?  Bersani senza proporre nulla di concreto usa lo slogan “Mettere il lavoro al centro” Berlusconi che con il suo Governo ha messo in campo, di fronte alla crisi, un imponente sistema di risorse per la cassa integrazione propone che chi vorrà assumere un giovane a tempo pieno potrà farlo senza pagare un euro di tasse e contributi una proposta che chiunque capisce, e chi ha un’attività non può che condividere e apprezzare.


martedì 22 gennaio 2013

LA PRESENZA DI AZZURRI DEL ’94 NELLE LISTE PER LA CAMERA ED IL SENATO


E’ IL RICONOSCIMENTO DI UN IMPEGNO POLITICO COERENTE
SPICCANO LE CANDIDATURE di MASSIMO PALMIZIO (CAMERA) E RODOLFO RIDOLFI AL SENATO
Nelle liste del PDL dell’Emilia Romagna è candidato il sen. Massimo Palmizio fondatore e primo coordinatore di Forza Italia in Emilia-Romagna al n.5 della Camera ed al Senato dopo Berlusconi, gli ex Ministri Anna Maria Bernini, Carlo Giovanardi e Franco Carraro e la senatrice Laura Bianconi c’è il faentino Rodolfo Ridolfi, già sindaco e consigliere regionale uno dei leader storici di Forza Italia in Romagna.


CANDIDATI SENATO PDL EMILIA-ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA SENATO:
Silvio Berlusconi; 2) Anna Maria Bernini; 3) Carlo Amedeo Giovanardi; 4) Franco Carraro; 5) Laura Bianconi; 6) Rodolfo Ridolfi *; 7) Fabio Callori; 8) Franca Mulazzani; 9) Gian Luca Armellini; 10) Stefano Gagliardi o Gaiardi; 11) Gian-Franco Carugo; 12) Luca Finotti*; 13) Luciano Tancini*; 14) Massimo Mazzolani; 15) Luciano Biolchini; 16) Maria Gabriella Piccari; 17) Roberto Benatti; 18) Savio Barzanti; 19) Gabriella Garda; 20) Rosanna Righini; 21) Gabriella Maria Pezzuto; 22) Vittorio Anselmi.
*Azzurri ‘94

CANDIDATI CAMERA PDL EMILIA-ROMAGNA
CAMERA: 1) Michela Vittoria Brambilla; 2) Sergio Pizzolante; 3) Giovanni Carlo Francesco Mottola; 4) Deborah Bergamini; 5) Elio Massimo Palmizio*; 6) Francesco Biava; 7) Filippo Giorgetti; 8) Paolo Foschini; 9) Fabrizio Toselli; 10) Cristina Fantinati; 11) Rosaria Tassinari; 12) Stefano Venturini; 13) Jonathan Papamarenghi; 14) Simone Orlandini; 15) Alberto Di Pietro; 16) Nicola Marcello; 17) Alberto Ancarani; 18) Emanuele Rubinetti; 19) Francesco Mariani; 20) Andrea Galli; 21) Pierluigi Pollini; 22) Paolo Savelli; 23) Davide Ganapini; 24) Fabio Fabbri; 25) Laura Schianchi; 26) Matteo Lunni; 27) Anna Maria Bonacini; 28) Giuseppe Argentieri; 29) Mariacristina Barbieri; 30) Massimo Malagoli; 31) Gianluca Nicolini; 32) Michele Laganà; 33) Stefania Eleuteri; 34) Antonio Spica; 35) Bianca Maria Canepa; 36) Cinzia Camorali; 37) Domenico Formica; 38) Alessandro Menegatti; 39) Davide Nanni; 40) Luciano Roffi; 41) Cristian Rostovi; 42) Alessandro Dalrio; 43) Roberta Zilli; 44) Paolo Bergonzi; 45) Alessandro Rossi
*Azzurri ’94; sottolineato Provincia Ravenna

lunedì 21 gennaio 2013

PATRIMONIALE: BERSANI SI RIMANGIA TUTTO, ORMAI LA SINDROME DA OCCHETTO STA DIVENTANDO REALTA’



“No alla patrimoniale”, questo il dietrofront di Bersani, tanto per essere in linea con la tanto sbandierata credibilità. Questa ennesima inversione del segretario candidato a Palazzo Chigi toglie ogni velo di spocchiosa superiorità dell’ex Pci-Pds-Ds-Pd. Sta rincorrendo in tutto e per tutto il Cavaliere. E la stessa cosa sta facendo Monti. La patrimoniale è uno dei cavalli di battaglia del programma del Pd e di Sel, eppure si riesce a fare marcia indietro. Se lo fa il Berlusca lo seppelliscono di risate, se lo fa Bersani è un passo lungimirante di una persona perbene. La solita ipocrisia che serpeggia da una certa parte politica. La superiorità morale non è di casa nemmeno nel Pd. Basti pensare al primo scivolone pubblico di Bersani. Tra le tante cose dette dinanzi ad una platea di giovani al primo impatto con il voto c’è stata la rivendicazione dell’onestà. Per il segretario del Pd l’onestà deve essere uno dei cardini di ogni uomo e soprattutto di ogni politico. Quale riferimento dobbiamo prendere? Forse quello di Penati che secondo l’accusa dei pm avrebbe intascato fior di tangenti? E dov’è confluito il fiume di denaro illecitamente percepito? Nelle sole tasche dell’ex braccio destro di Bersani o forse in quelle del partito? Anche nella commedia tangentizia degli anni ’90 il partito si salvò grazie al signor G che si prese tutte le colpe. Adesso sarà il signor P a fare da parafulmine, all’insaputa di Napolitano, Bersani e D’Alema. “Non credo ci voglia una patrimoniale: abbiamo già una patrimoniale sugli immobili e si chiama Imu”, questo dice il candidato centrosinistro che non racconta favole. In pratica dice le stesse cose che dice Berlusconi. Solo che lui è visto come un santo, mentre il Berlusca è percepito come il diavolo. Si vede che l’esperienza francese sta facendo venir meno le certezze piddine. Si era partiti col far piangere i ricchi e si finisce col far piangere tutti. Anzi sono soprattutto le fasce medio-basse a soffrire di più: soffocati da tasse e dalla mancanza di prospettive per i propri figli. E la cosa paradossale è che Bersani, Vendola e Monti si apprestano a governare assieme. D’altronde questo è il progetto di D’Alema, da sempre espresso con convinzione. Che l’accordo sotto il banco sia cosa fatta questo è chiaramente deducibile dalle continue effusioni tra Bersani e Monti e i silenzi di Vendola. Da diversi giorni infatti non partono più dardi offensivi dalle rispettive corti. La stessa correzione del segretario sulla polvere sotto il tappeto non fa altro che confermare questa tendenza. Il Pd infatti non andrà più a vedere la polvere sotto il tappeto. “Non intendevo dire che i conti sono truccati ma bisogna vedere se le spese obbligate sono coperte e se le previsioni di crescita ottimiste del governo sono vere”. E’ proprio vero: quando c’è la credibilità c’è tutto. Se dovessimo fare una lista di bugiardi un posto lo riserveremmo anche a Bersani e Monti.


“TOGLIAMO L’ITALIA AGLI INCAPACI”…….MA SECONDO MONTI CHI RESTREBBE, LUI HA FATTO PIU’ DANNI DI TUTTI



Non c’è niente da fare: quando finiscono gli argomenti, si passa all’insulto. E Mario Monti, gli argomenti, li ha finita da tempo. È ormai sotto gli occhi di tutti che il Professore, in panne per la mancata operazione per formare il Grande Centro e preoccupato dai sondaggi che lo danno pericolosamente sotto il 10%, ha cambiato tono sostituendo gli slogan ai numeri, le chiacchiere al programma e, soprattutto, gli insulti al dialogo. Smontate le “prodezze” di tredici mesi di governo tecnico, Monti è rimasto col cerino. Numeri e grafici alla mano Silvio Berlusconi ha, infatti, spiegato agli italiani che non solo il Professore non è riuscito a far uscire il sistema Italia dalla crisi economica, ma ha addirittura trascinato il Paese in una recessione senza precedenti che ha falciato il mercato del lavoro e impoverito le imprese. Il Cavaliere non ha fatto altro che raccogliere i dati pubblicati dalla Banca d’Italia, dall’Istat, dalle associazioni dei commercianti e dal Fondo monetario internazionale. Tutti concordano sul fatto che nell’ultimo anno tutti gli indicatori economici sono pesantemente peggiorati: la disoccupazione è cresciuta, il pil è precipitato, l’industria è sempre più in affanno, gli italiani danno fondo ai propri risparmi. Dalle prime battute di campagna elettorale Berlusconi non ha fatto altro che illustrare agli italiani il fallimento del governo Monti. Un’operazione verità che non è affatto piaciuta al Professore che non potendo replicare coi fatti è passato agli insulti. il giornale

sabato 19 gennaio 2013

NEL 2013 AL VIA LA SPERIMENTAZIONE DEI PROGETTI DELLE “CASE DELLA SALUTE”* (MEDICI DI BASE) INIZIA RUSSI, A SEGUIRE BAGNACAVALLO, CERVIA, BRISIGHELLA, FAENZA CITTA’.


RISOLVERANNO I PROBLEMI DEI MEDICI DI BASE E DEL PRONTO SOCCORSO?
Anche sul nostro territorio inizieranno a delinearsi i progetti per la sperimentazione dei nuclei di cure primarie strutturati le Case della Salute. Lo stabilisce il protocollo firmato ieri fra la direzione dell'Ausl di Ravenna ed i rappresentanti sindacali dei medici di medicina generale, che ha come obiettivo principale, la definizione di modalità e procedure per la realizzazione di progetti di sperimentazione operativa di modelli organizzativi, per l'implemantazione sul territorio aziendale dei Nuclei Cure Primarie Strutturati/Case della Salute, in applicazione dell'accordo siglato nel marzo 2012 fra l'Ausl di Ravenna e le organizzazioni sindacali dei Medici di Medicina generale. Le sedi coinvolte nella fase di progettazione, in questa prima fase sono sei: Ravenna "Città", Cervia, Russi, Bagnacavallo, Faenza " Città" e Brisighella. Altre realtà potranno aggiungersi nel corso del 2013, al verificarsi delle condizioni necessarie. La prima sede dove verrà definito un progetto di riorganizzazione del nuovo modello riguarderà Russi, dove è già stato siglato un accordo operativo fra l'Azienda ed i medici di medicina generale presenti nel nucleo. Le Case della Salute, una volta realizzate, potranno garantire un punto di riferimento certo per l'accesso dei cittadini alle cure primarie, il miglioramento dell'assistenza, l'integrazione tra professionisti dell'area sanitaria, la continuità assistenziale e prossimità delle cure, favorendo una migliore presa in carico degli utenti e offrendo risposte certe ai bisogni di salute dei cittadini, con particolare riferimento alla gestione delle patologie croniche, consentendo un uso più appropriato dell'ospedale Garantiranno, inoltre, attraverso l'integrazione e l'interdisciplinarietà tra medici, specialisti, infermieri ed altre figure sanitarie, una maggiore valorizzazione della figura del medico di medicina generale. La direzione dell'Ausl di Ravenna e i sindacati dei medici di medicina generale hanno inoltre sottoscritto il protocollo,contenuto nell'accordo firmato nel marzo 2012,  per la prosecuzione degli obiettivi di presa in carico dei pazienti con patologie croniche, incentivando tutte le forme di assistenza domiciliare integrata, fra medici e personale infermieristico.
* Case della Salute cosa sono clicca: http://www.saluter.it/ssr/aree/cure-primarie

ACCUSA DI MAFIA A FORZA ITALIA: FISSATA LA CAUSA CONTRO L’EX PM INGROIA


IL 20 GIUGNO LA PRIMA UDIENZA PER LA CLASS ACTION DEL “GIORNALE”. IN TANTI ABIAMO ADERITO IN PROVINCIA DI RAVENNA DA RIDOLFI, BAZZONI GALASSINI
La «class action» muove i primi passi. Il Giornale contro Antonio Ingroia, ex procuratore aggiunto a Palermo, ex capo di un'unità anticrimine dell'Onu in Guatemala e oggi, dopo il passaggio più rapido di una meteora in Centroamerica, frenetico leader e candidato premier del Quarto Polo. In palio c'è l'onore di Forza Italia che il magistrato prestato alla politica ha fatto a pezzi nel libro intervista Io so. Quel testo, rilanciato in novembre dal Fatto Quotidiano, è andato di traverso a oltre settemila nostri lettori che hanno aderito immediatamente all'iniziativa lanciata dal Giornale: una causa civile, con una richiesta di risarcimento adeguato, per difendere l'immagine del partito azzurro, un pezzo fondamentale di democrazia nell'Italia degli ultimi vent'anni. Ora il procedimento si è messo in moto. Sono in corso le notifiche e intanto è già stata fissata la prima udienza: si terrà il 20 giugno al tribunale di Roma. La tesi di Ingroia è affilata come la lama di un coltello: all'origine di Forza Italia ci sarebbe un peccato originale, un accordo sotterraneo e obliquo fra i boss e Marcello Del'Utri. Il leader del movimento arancione ancora la sua ipotesi alle testimonianze di tre pentiti di mafia che a suo tempo avevano confermato i convincimenti dei pm di Palermo. Ingroia riconosce che la corte d'appello smontò il teorema, cui invece avevano creduto i giudici di primo grado, ma poi rincara la dose aggiungendo una valutazione scioccante da tecnico del diritto: la legislazione sul fronte del contrasto alla criminalità sarebbe, secondo lui, la prova provata e la conseguenza diretta di quell'accordo scellerato. Insomma, i parlamentari di Forza Italia, almeno su questo versante, sarebbero stati eterodiretti dalle coppole. E avrebbero votato e fatto approvare norme che li favorivano. Fantascienza. Fiction che contrasta, se non altro, con le centinaia di arresti e con i sequestri record di capitali mafiosi che hanno fatto dire ad un altro magistrato di punta, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, oggi peraltro pure candidato ma per il Pd, che per questo Berlusconi avrebbe meritato un premio. Lo stesso Berlusconi che però avrebbe lavorato per i boss, con uno sdoppiamento alla dottor Jekill e Mister Hyde.

AVANTI TUTTA BERLUSCONI! QUATTRO PUNTI IN SETTE GIORNI



SONDAGGIO SWG 18 gennaio 2012.  QUATTRO PUNTI IN SETTE GIORNI. Questi i numeri su quanto si è accorciato il distacco tra Centrodestra e Centrosinistra secondo l'ultimo sondaggio Swg, pubblicato oggi.
Con il 33% la coalizione intorno al Pd si conferma quella con più consensi, ma perde quasi due punti (-1,9%) rispetto alla settimana scorsa. Il Pd cala di un punto (da 29,8% a 28,8%) mentre Sel scende dal 4,4% al 3,8%. Sale invece il Centrodestra, che si attesta al 27,2%(+1,9%) per effetto della crescita del Pdl (+2%, toccando quota 17,7%), che bilancia la flessione di Lega Nord-Lista Tremonti (-0,7%).  Nel centro, la Scelta civica di Monti è all'8,6% (da 8,8), Udc al 4,1% (4), Fli stazionario all'1%; la coalizione montiana è vista al 13,7% (dal 13,8). Fra gli altri si ferma il regresso di Beppe Grillo che anzi recupera quasi un punto sulla settimana precedente (16,8% ora da 15,9%), così come Ingroia (5,4% da 4,5); scende Oscar Giannino al 2,2% (da 2,5), stabili i Radicali all'1%.

venerdì 18 gennaio 2013


E IO PAGO………..PANNELLA

E IO PAGO: Il costo annuale di Radio Radicale, doppione di Radio Parlamento della Rai. Difficile togliere i privilegi!

BRUTTA GIORNATA PER MONTI. DOPO LA BCE, ANCHE IL FINANCIAL TIMES LO DISTRUGGE.



¨Brutta giornata per Monti. Dopo la BCE, anche il Financial Times lo distrugge. Con 3 passaggi al vetriolo.
1) “Via via che l’Italia si avvicina alle elezioni di metà febbraio, cresce la rabbia contro i tagli alla spesa pubblica e l’aumento delle tasse imposte dal governo di Mario Monti, così compromettendo il risultato della sua corsa per un secondo mandato come primo ministro alla guida di una nuova alleanza di centro. Ora al suo settimo trimestre, la recessione in Italia è la più lunga dal dopoguerra e Mario Monti se ne sta prendendo la responsabilità, nonostante i tentativi di giustificare le sue misure impopolari con lo stato di emergenza”.
2) “Nella campagna elettorale, Mario Monti sta concentrando i suoi attacchi non più sulle ali estreme della sinistra, ma sul centrodestra guidato da Silvio Berlusconi, che questa settimana ha definito “pifferaio magico”. Per quanto Mario Monti stia imparando velocemente le lezioni della politica (la sua ultima “giravolta” riguarda l’intenzione di ridurre la tassa più odiata sugli immobili, che lui stesso ha introdotto), i sondaggi rivelano che la sua presenza ha poco impatto. Silvio Berlusconi sta recuperando la distanza che lo separava dalla sinistra e Mario Monti è ancora molto indietro, e si dovrà giocare il terzo posto con il movimento euroscettico di Beppe Grillo. Anche i dati economici non danno supporto alla tesi di Mario Monti, secondo cui si intravede la luce fuori dal tunnel. La disoccupazione giovanile ha raggiunto il 37,1% a novembre 2012, 7 punti in più
rispetto all’inizio del mandato di Mario Monti e nonostante la riforma del mercato del lavoro approvata a luglio, che avrebbe dovuto rilanciare il mercato del lavoro. I consumi hanno registrato il maggiore calo dal dopoguerra e la produzione industriale è a -25% rispetto ai massimi del periodo precedente il 2008”.
3) “Sembra che quanto peggio va l’economia italiana tanto maggiori siano le speranze, almeno nella comunità internazionale, che “Super Mario” terrà la barra dritta. Con il debito pubblico che ha superato 2 miliardi, secondo solo alla Grecia se si considera in percentuale rispetto al PIL, Mario Monti è visto come il garante che l’Italia rispetterà le misure di consolidamento fiscale imposte da Bruxelles per evitare l’implosione dell’euro”.
Evidentemente cura meglio i loro affari piuttosto che gli interessi dell’Italia.
Professor Monti, anche il FT lo riconosce: hai prodotto un disastro e lo hai chiamato credibilità. 

LISTE PULITE PD…..






giovedì 17 gennaio 2013

MALI, MONTI STA CON LA FRANCIA: “SUPPORTO TECNICO E LOGISTICO”. SIAMO IN GUERRA.



ALTRO CHE “GESTIONE DEGLI AFFARI ORDINARI”
Il presidente del Consiglio dimissionario e i ministri rimarranno in carica per la gestione degli affari ordinari. Così recita, più o meno, la Costituzione a proposito del ruolo degli esecutivi in fin di legislatura. A quel dettato dovrebbero attenersi pure Monti e i suoi "tecnici" a meno di due mesi dalle elezioni politiche. Ora, vien da chiedersi: rientra nella gestione degli "affari ordinari" anche dichiarare la guerra a un paese straniero? Perché, se qualcuno non se ne fosse accorto, è quel che ha fatto il governo Monti in queste ultime ore, offrendo supporto tecnico e logistico all'intervento militare francese in Mali. Una guerra vera e propria, in cui 2.500 soldati francesi stano fronteggiando le milizie jihadiste attestate nella parte nord-oerientale del paese sub-sahariano. A proposito: i jihadisti hanno già attaccato per rappresaglia una installazione petrolifera occidentale al confine tra Mali e Algeria, uccidendo due persone e prendendone in otaggio 41. E hanno "promesso" attentati a Parigi. Ora, agli alleati militari di Hollande (come l'Italia) che trattamento spetterà?