venerdì 18 gennaio 2013

BRUTTA GIORNATA PER MONTI. DOPO LA BCE, ANCHE IL FINANCIAL TIMES LO DISTRUGGE.



¨Brutta giornata per Monti. Dopo la BCE, anche il Financial Times lo distrugge. Con 3 passaggi al vetriolo.
1) “Via via che l’Italia si avvicina alle elezioni di metà febbraio, cresce la rabbia contro i tagli alla spesa pubblica e l’aumento delle tasse imposte dal governo di Mario Monti, così compromettendo il risultato della sua corsa per un secondo mandato come primo ministro alla guida di una nuova alleanza di centro. Ora al suo settimo trimestre, la recessione in Italia è la più lunga dal dopoguerra e Mario Monti se ne sta prendendo la responsabilità, nonostante i tentativi di giustificare le sue misure impopolari con lo stato di emergenza”.
2) “Nella campagna elettorale, Mario Monti sta concentrando i suoi attacchi non più sulle ali estreme della sinistra, ma sul centrodestra guidato da Silvio Berlusconi, che questa settimana ha definito “pifferaio magico”. Per quanto Mario Monti stia imparando velocemente le lezioni della politica (la sua ultima “giravolta” riguarda l’intenzione di ridurre la tassa più odiata sugli immobili, che lui stesso ha introdotto), i sondaggi rivelano che la sua presenza ha poco impatto. Silvio Berlusconi sta recuperando la distanza che lo separava dalla sinistra e Mario Monti è ancora molto indietro, e si dovrà giocare il terzo posto con il movimento euroscettico di Beppe Grillo. Anche i dati economici non danno supporto alla tesi di Mario Monti, secondo cui si intravede la luce fuori dal tunnel. La disoccupazione giovanile ha raggiunto il 37,1% a novembre 2012, 7 punti in più
rispetto all’inizio del mandato di Mario Monti e nonostante la riforma del mercato del lavoro approvata a luglio, che avrebbe dovuto rilanciare il mercato del lavoro. I consumi hanno registrato il maggiore calo dal dopoguerra e la produzione industriale è a -25% rispetto ai massimi del periodo precedente il 2008”.
3) “Sembra che quanto peggio va l’economia italiana tanto maggiori siano le speranze, almeno nella comunità internazionale, che “Super Mario” terrà la barra dritta. Con il debito pubblico che ha superato 2 miliardi, secondo solo alla Grecia se si considera in percentuale rispetto al PIL, Mario Monti è visto come il garante che l’Italia rispetterà le misure di consolidamento fiscale imposte da Bruxelles per evitare l’implosione dell’euro”.
Evidentemente cura meglio i loro affari piuttosto che gli interessi dell’Italia.
Professor Monti, anche il FT lo riconosce: hai prodotto un disastro e lo hai chiamato credibilità. 

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