martedì 8 gennaio 2013

“ESCLUDO DI CONSIDERARE UNA MIA CANDIDATURA DOPO IL 2013”. QUANTO VALE LA PAROLA DI UN UOMO?



“Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. L’abilità consiste nel ridurre le spese”. Maffeo Pantaleoni, economista e politologo italiano (1857-1924).
Non gli piace la politica, ma non vuole mollare la poltrona di senatore a vita, non vuole fondare un partito, ma si presenta con un simbolo elettorale che porta il suo nome.
Vediamo allora 10 motivi per non votare Mario Monti alle prossime elezioni:



1. «Escludo di considerare una mia candidatura dopo il 2013»: sin dai primi giorni di Governo Tecnico, Monti ha dichiarato più volte che alla fine della legislatura si sarebbe fatto da parte. L’impegno di Mario Monti, sul proprio ritiro dopo l’esperienza alla guida del governo tecnico, si rivela una promessa da marinaio. Quanto vale la parola di un uomo? 2. Monti è un bocconiano e come tale si presenta in tutta la sua arroganza. Alla Bocconi non interessa creare geni. Bocconi, Luiss, Cattolica, non inseguono la ricerca del genio ma la creazione della futura classe dirigente. LA BOCCONI ? UNA SCUOLA DI RICCHI PER RICCHI INCAPACI DI CAPIRE. 3. Come può un professore, chiuso da sempre nel proprio mondo di regole e idealismi, capire il complesso sistema del mercato del lavoro? Cos’ha fatto Monti per l’Italia in tutti questi anni, precedenti all’esperienza del governo tecnico? 4. Monti afferma : “Che monotonia il posto fisso. I giovani si abituino a cambiare”. Per quanto ancora dovremo sentire codeste imbecillità da parte di persone che dovrebbero essere quantomeno mediamente intelligenti? 5. Monti non è nient’altro che un esattore. Glielo si legge in faccia, ha lo stile e il contegno di un esattore, beneducato freddo e determinato a far quadrare i suoi conti. Una disciplina o una scienza la sua, su come vampirizzare i popoli. 6. L’agenda Monti per l’Italia è dalla prima all’ultima riga un susseguirsi continuo di banalità. Non c’è un progetto che si possa considerare innovativo, non c’è un’idea originale, è la solita litania che parla di un Paese che deve essere più solidale, con la scontata lotta all’evasione fiscale, ed una pubblica amministrazione da rendere più efficiente, un Paese che vuole puntare sulla formazione professionale e la ricerca, meritocratico e che guarda come opportunità all’economia “verde”. Non poteva mancare la scontata citazione sulle bellezze artistiche dell’Italia che potrebbero essere meglio sfruttate economicamente da un settore turistico da potenziare, ed i giovani, e le donne e il welfare e la famiglia. L’agenda Monti, in buona sostanza, è un’accozzaglia di discorsi scontati, banali e soprattutto vecchi, vecchi e poi ancora vecchi. 7. Gli alleati di Monti sono Casini, Fini e Montezemolo. Non aggiungiamo altro. 8. Le ultime dichiarazioni di Monti contro alcuni esponeneti del PD, del PDL e dei sindacati lasciano davvero perplessi e costituiscono una caduta di stile inequivocabile. 9. Con Monti per la Merkel, questo avrebbe dovuto essere il nome del partito. 10. In un anno di operato del governo tecnico non riusciamo a trovare un solo provvedimento a favore delle fasce deboli della popolazione e più in generale degli Italiani.  Da che parte sta Monti ?

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