Non c’è niente da fare: quando
finiscono gli argomenti, si passa all’insulto. E Mario Monti, gli argomenti, li ha
finita da tempo. È ormai sotto gli occhi di tutti che il Professore, in panne per la mancata
operazione per formare il Grande Centro e preoccupato dai sondaggi che lo danno pericolosamente sotto il 10%,
ha cambiato tono sostituendo gli slogan ai numeri, le chiacchiere al programma
e, soprattutto, gli insulti al dialogo. Smontate le “prodezze” di tredici mesi
di governo tecnico, Monti è rimasto col cerino. Numeri e grafici alla mano Silvio Berlusconi ha, infatti,
spiegato agli italiani che non solo il Professore non è riuscito a far uscire
il sistema Italia dalla crisi economica, ma ha
addirittura trascinato il Paese in una recessione senza precedenti
che ha falciato il mercato del lavoro e impoverito le imprese. Il Cavaliere non
ha fatto altro che raccogliere i dati
pubblicati dalla Banca d’Italia, dall’Istat, dalle associazioni
dei commercianti e dal Fondo monetario internazionale. Tutti concordano sul
fatto che nell’ultimo anno tutti gli
indicatori economici sono pesantemente peggiorati: la
disoccupazione è cresciuta, il pil è precipitato, l’industria è sempre più in
affanno, gli italiani danno fondo ai propri risparmi. Dalle prime battute di
campagna elettorale Berlusconi non ha fatto altro che illustrare agli italiani
il fallimento del governo Monti.
Un’operazione verità che non è affatto piaciuta al Professore che non potendo
replicare coi fatti è passato agli insulti. il giornale
Nessun commento:
Posta un commento