mercoledì 12 aprile 2017

CIAO VINCENZO!


E' con profondo rammarico che si annuncia la scomparsa di Vincenzo Galassini, ieri sera intorno alle 20.
Vincenzo aveva 78 anni e fino all'ultimo giorno ha portato avanti le sue idee e le sue innumerevoli battaglie.
Nella sua vita è stato sindaco di Brisighella, dirigente di Forza Italia, consigliere comunale e provinciale, negli ultimi anni era l'anima dei blog di Forza Italia, un canale di informazioni sempre aggiornato e seguito da moltissimi utenti.
Questa triste ed inaspettata notizia ha lasciato tutti senza parole, le più sentite condoglianze alla moglie e ai figli che sono sempre stati il supporto di Vincenzo in tutti questi anni.
Grazie Vincenzo per tutto quello che hai fatto.

lunedì 10 aprile 2017

AMMINISTRATIVE IN VISTA IL PD INDOTTRINA GLI AVVOCATI


Al teatro Diego Fabbri di Forlì dove sabato scorso si è svolto un corso di aggiornamento professionale promosso dagli ordini degli avvocati di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini mancavano solo le bandiere del Pd e poi il quadretto sarebbe stato perfetto. Ma è un dettaglio visto che in sala, come relatori, erano presenti ben quattro esponenti del Partito democratico. All'evento, che garantiva ai partecipanti quattro crediti formativi in materia di deontologia su quindici obbligatori da conseguire ogni anno, era stata resa nota da mesi la presenza del ministro della Giustizia Andrea Orlando ma, dopo la decisione di quest'ultimo di scendere in campo e sfidare Matteo Renzi nella conquista della segreteria nazionale del partito, gli organizzatori hanno pensato bene di «riequilibrare» invitando anche esponenti politici di area renziana. A coordinare gli interventi è stato chiamato all'ultimo momento il deputato forlivese Marco Di Maio - che infatti non compare nella locandina ufficiale inviata agli avvocati tramite la newsletter dell'Ordine - componente del comitato a sostegno della riconferma del segretario uscente Renzi che, oltretutto, in Parlamento non è neanche in commissione Giustizia e nulla ha a che fare con la professione forense. Come del resto non vi ha a che fare la terza esponente del Pd invitata a tenere una lezione di deontologia agli avvocati romagnoli: Emma Petitti, ex deputata, attualmente assessore regionale al Bilancio (e Riordino istituzionale, Risorse umane e Pari opportunità) chiamata ad illustrare le «strategie della Regione Emilia Romagna per il contrasto alla violenza contro le donne». Ottimo tema per un convegno femminista, meno per un corso di deontologia.
Per completare il quadro non sono inoltre mancati i saluti ai partecipanti del sindaco di Forlì Davide Drei, anch'egli eletto col Pd, ça va sans dire.
Tutto in casa Pd, dunque: non si è pensato minimamente né di invitare rappresentati di altri partiti né che un corso di aggiornamento professionale valido per l'acquisizione di crediti obbligatori dovesse rimanere estraneo a logiche partitiche e non trasformarsi in un convegno politico a un mese dalle primarie e soprattutto a un mese dalle elezioni amministrative a cui sono interessati diversi Comuni della zona fra cui Riccione.


DICHIARAZIONE DEI REDDITI 2017. RICORDATI CHE RENZI CON LA SCUSA DI AVERE TUTTO ON-LINE CI FA PAGARE 80 EURO. PRIMA ERA GRATUITA CON I CAF CHE SI ASSUMEVANO LA RESPONSABILITA’.


venerdì 7 aprile 2017

ALLARME CORTE DEI CONTI: TROPPE TASSE SULLE IMPRESE


Luca Romano - Il sentiero per il risanamento secondo la Corte dei Conti sarà faticoso ma necessario. I magistrati contabili tracciano un futuro duro per il Paese. Per la Corte il risanamento finanziario per l'Italia ''è reso più faticoso'' da una dinamica del prodotto interno lordo meno pronunciata degli altri Paesi dell'area euro. Ma ''considerando il maggior livello del debito'' questo sentiero è ''necessario''. Nel Rapporto 2017 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti, presentato oggi a Roma dal presidente Arturo Martucci di Scarfizzi viene analizzata la situazione dei conti pubblici che a quanto pare è sempre più preoccupante. ''Nella prospettiva storica e nel confronto con gli altri Paesi europei, lo sforzo di risanamento finanziario perseguito dall'Italia, reso necessario da un livello del debito elevato, prosegue o si attenua? Guardando al periodo intercorso dalla decisione di aderire alla moneta unica ad oggi - spiega il rapporto - il saldo primario rimane sempre positivo, ma si riduce progressivamente".
"La riduzione degli oneri per interessi - continua il documento - ne compensa gli effetti sull'indebitamento, che rimane in prossimità del 3% del prodotto, la soglia fissata nel Trattato di Maastricht". "Nel contesto di bassa crescita che ha caratterizzato gli anni più recenti e di un'inflazione ben al di sotto degli obiettivi delle Autorità monetarie, livelli del saldo primario più contenuti, uniti ad un costo medio che si mantiene comunque vicino al 3%, generano un ulteriore aumento del debito che, a fine 2016, arriva al 132,6% del Pil'', continua il rapporto. Ma la Corte pone l'attenzione anche sul macigno fiscale sulle imprese italiane: "Accanto a una pressione fiscale tra le più elevate dei paesi Ue, il total tax rate stimato per un’impresa di medie dimensioni testimonia di un carico fiscale complessivo (societario, contributivo, per tasse e imposte dirette) che penalizza l’operatore italiano in misura (64,8%) eccedente quasi 25 punti l’onere per l’omologo imprenditore dell’area Ue/Efta". Anche il cuneo fiscale "colloca al livello più alto la differenza fra costo del lavoro a carico dell’imprenditore e reddito netto del lavoratore", ben 10 punti sopra l’onere medio ne resto d’Europa.


ATTACCO CHIMICO IN SIRIA: E SE NON FOSSE STATO ASSAD?


di MARIO ARPINO -  ATTENZIONE, SE OGGI ci mettiamo a discutere su chi ha lanciato i gas a Khan Sheikun, rischiamo di cadere in una trappola mediatica. Le convinzioni le lasciamo a quel coro di benpensanti ‘politicamente corretti’ che, lanciando anatemi, puntano il dito contro Bashar al-Assad. Nessuno si può esimere, è il bersaglio più facile. I gas si diffondono con vari mezzi: aerei, granate speciali (obici e mortai), oppure, come nelle battaglie sul Carso, generatori posti sottovento. Nella Coalizione che non solo combatte quella parte dei ribelli non presente agli accordi di Astana, ma fa anche altre cose, gli aerei li hanno tutti. I siriani, certo, ma anche i russi, i turchi, i sauditi e i qatarioti. I ribelli no, né i ‘buoni’ né i ‘cattivi’. Le armi terrestri gassificanti, quelle, per intenderci, sparite in massa nel 2011 dagli arsenali di Gheddafi, con alta probabilità sono in mano ai ribelli jihadisti non-Isis. Restringendo il campo, sembrerebbero nella disponibilità dell’ex al-Qaeda, ex al-Nustra e oggi Jahbat Fatah al-Sham. Allora ragioniamo, partendo da Astana e da un fondamentale quesito: cui prodest? Ovvero: a chi giova. Forse non arriveremo a nulla, ma ci chiariremo un po’ le idee. In prospettiva, i ribelli del Free Syrian Army (quelli ‘buoni’) avranno un loro limitato spazio a Nord, con tutela turca. Assad e Putin mirano a distruggere (con la sporadica partecipazione degli Usa) tutti i gruppi jihadisti, concentrati ormai nella provincia di Idlib. Se perdono quell’area, sono praticamente finiti. Assad, se l’avanzata prosegue, ha già la vittoria in tasca. L’offensiva, allora, va delegittimata agli occhi del mondo con ogni mezzo. Indovinello: chi può aver interesse a farlo?


ROCCA, BERTOLINO (FI): BENE GLI INVESTIMENTI MA PRIMA PENSIAMO AI BAMBINI


"Apprendiamo con gioia la notizia degli investimenti approvati per la riqualifica della Rocca Brancaleone, situazione per la quale ci battiamo da anni, investimenti già annunciati dal assessore Fagnani in un incontro all’inizio del corso della nuova giunta per discutere, per l’ennesima volta, del triste stato in cui versa uno dei gioielli della nostra città - commenta Bertolino - Ci stupiamo però, che ancora non siano stati eseguiti interventi di minor entità economica sui giochi per i bimbi che risultano malandati e pericolosi; le palestrine per l’arrampicata presentano ancora funi sempre più sfilacciate e anima in metallo a vista, altalene mancanti e pavimentazione nei pressi dei giochi sempre più sconnessa e pericolosa. Pensiamo che questi interventi debbano essere realizzati al più presto, anche perché da anni a ogni primavera bimbi e genitori sono costretti a constatare che la situazione giochi peggiora sempre".



mercoledì 5 aprile 2017

SERGIO MATTARELLA, LA RABBIA CONTRO MATTEO RENZI:”BASTA CHIEDERE ELEZIONI ANTICIPATE”


È furibondo Sergio Mattarella. Questa volta Matteo Renzi lo ha fatto davvero arrabbiare con questa storia delle elezioni anticipate. Subito dopo la batosta del 4 dicembre aveva cercato di essere comprensivo ma ora la pazienza è finita: per il presidente della Repubblica andare a votare prima dell'estate come vuole l'ex premier è un'ipotesi di cui non vuole più nemmeno parlare.
Riporta il Giornale in un retroscena che il presidente della Repubblica ha un'agenda fittissima nei prossimi mesi: non solo il 26 e 27 maggio sarà a Taormina per il G7 insieme a Paolo Gentiloni, Donald Trump, Theresa May e al prossimo presidente francese ma in autunno il governo sarà alle prese con una legge di Bilancio su cui pesa l'incognita di clausole di salvaguardia per 20 miliardi. La trattativa in corso tra Palazzo Chigi e la Commissione Ue sarà determinante al fine di ottenere una certa flessibilità sul rapporto deficit/Pil. E in questo scenario il fuoco amico di Renzi sul governo nuocerebbe all'Italia rispetto alla possibilità di ottenere qualcosa da Bruxelles.


ARRIVA LA STANGATA DI PRIMAVERA. ECCO QUANTO PAGHEREMO


È in arrivo una manovrina: ammesso che una «correttiva» da 3,4 miliardi di euro si possa definire tale. Così il governo Gentiloni, sempre più piegato ai diktat della Ue, si prepara ai rincari alla faccia della lotta dura contro Bruxelles. Paghiamo sempre noi. 
Sul tavolo le ipotesi sono tante: apparentemente bocciata l’idea di un incremento dell’aliquota Iva intermedia e messo in cantiere il taglio delle spese dei ministeri, un sempreverde della spending review, si studiano, inevitabilmente, anche ipotesi di aumenti fiscali. A partire dalle accise di sigarette ed alcolici, ma forse anche dei carburanti, l’estensione dello split payment e persino un aumento del prelievo sul gioco. Insomma: tutti gli ingredienti giusti per la solita stangata, anche se stavolta di primavera e non di autunno come siamo abituati.


SICUREZZA A BOLOGNA –



PRIMARIE PD: BRUNETTA "RENZI SI CONSOLA CON AGLIETTO"

"Renzi si consola con l'aglietto, cioè con la sua vittoria e con la sconfitta di Orlando, a fronte di pochi iscritti che sono andati a votare. Rispetto per la democrazia di partito, rispetto per i congressi, ma i numeri sono risicatissimi rispetto agli elettori votanti in Italia. Cinquanta milioni di aventi diritto al voto, ne servono almeno 17-18 milioni per vincere le politiche, contro i poco più di 200 mila votanti in questo congresso del Pd, e Renzi di questi ne ha poco più di 140 mila, quanto per eleggere un parlamentare europeo". Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un'intervista a Radio Radicale.

CONGRESSI PD, IL POPOLO DEMOCRATICO È “RENZIANO”


Si sono conclusi domenica i congressi del Pd dei circoli della provincia di Ravenna. Hanno partecipato al voto 2.552 persone (pari al 44.32% degli aventi diritti al voto che erano 5.758). Una percentuale in forte crescita rispetto al congresso del 2013, quando espressero la loro preferenza 2.733 votanti su un totale di 8.047, il 33.95% degli iscritti. Il comune con più partecipazione è stato quello di Cotignola. Ora l’appuntamento è per le primarie nazionali, che si terranno il 30 aprile dalle ore 8 alle ore 20. Potranno votare quanti si dichiareranno elettori del Pd e potranno esercitare il diritto di voto versando 2 euro.
Matteo Renzi ha ottenuto 1.699 voti pari al 66.86% del totale; per Andrea Orlando 812 voti e il 31.95%; Michele Emiliano ha avuto appena 30 voti (1.18%).
BAGNACAVALLO CENTRO .ORLANDO 19  EMILIANO 0 RENZI 41
BAGNACAVALLO GLORIE ORLANDO 5 EMILIANO 0 RENZI 21
 BAGNACAVALLO MASIERA ORLANDO 1 EMILIANO 0 RENZI 0
 BAGNACAVALLO ROSSETTA ORLANDO 1 EMILIANO 0 RENZI 19
 BAGNACAVALLO TRAVERSARA ORLANDO 4 EMILIANO 0 RENZI 1
 BAGNACAVALLO VILLA PRATI ORLANDO 1 EMILIANO 0 RENZI 1
 BAGNACAVALLO VILLANOVA ORLANDO 23 EMILIANO 0 RENZI 2
BAGNARA DI ROMAGNA votanti n. 13 ORLANDO 5, EMILIANO 0, RENZI 8
 BRISIGHELLA votanti n. 19 ORLANDO 4, EMILIANO 0, RENZI 15
 CASOLA VALSENIO votanti n. 31 ORLANDO 8, EMILIANO 1, RENZI 22
 CASTEL BOLOGNESE votanti n. 54 ORLANDO 7, EMILIANO 0, RENZI 47
 COTIGNOLA BARBIANO votanti n. 56 ORLANDO 2, EMILIANO 0, RENZI 8
 COTIGNOLA CENTRO ORLANDO 23, EMILIANO 0, RENZI 23
 FAENZA 14 OTTOBRE 2007 ORLANDO 4, EMILIANO 0, RENZI 14
FAENZA BORGO ORLANDO 4, EMILIANO 1, RENZI 26
FAENZA CENTRO ORLANDO 11, EMILIANO 0, RENZI 78
FAENZA DON MILANI ORLANDO 0, EMILIANO 0, RENZI 6
FAENZA ENRICO DE GIOVANNI ORLANDO 7, EMILIANO 0, RENZI 36
FAENZA PIEVE CESATO ORLANDO 1, EMILIANO 0, RENZI 2
FAENZA REDA ORLANDO 4, EMILIANO 1, RENZI 12
FAENZA SANTA LUCIA ORLANDO 4, EMILIANO 0, RENZI 10
FAENZA VENIERO LOMBARDI ORLANDO 7, EMILIANO 1, RENZI 23
 MASSA LOMBARDA CENTRO ORLANDO 12; EMILIANO 2; RENZI 37
MASSA LOMBARDA FRUGES ORLANDO 3, EMILIANO 0, RENZI 44
RIOLO TERME votanti n.33 ORLANDO 11, EMILIANO 0, RENZI 22
RUSSI votanti n- 32 ORLANDO 16, EMILIANO 1, RENZI 15
S. AGATA SUL SANTERNO votanti n. 24  ORLANDO 15, EMILIANO 1, RENZI 8
SOLAROLO votanti 32 ORLANDO 15, EMILIANO 0, RENZI 16 

SICUREZZA A BOLOGNA –



lunedì 3 aprile 2017

SICILIA DIGA PRONTA AL 95% DA 20 ANNI. MA E’ ABUSIVA: IO PAGO


L’infrastruttura di Pietrarossa avviata nel 1990 “senza autorizzazioni e valutazione ambientale” è ferma dal ’97. E’ costata 75 milioni. In Regione si chiede di completarla. Per gli esperti dovrebbe essere demolita. Incompleta e abbandonata. Ma non dimenticata. Hanno promesso di portarla a termine non solo Rosario Crocetta, ma anche Raffaele Lombardo e Totò Cuffaro. Gli agricoltori che sono nell’area ne chiedono il completamento, la politica regionale s’impegna. A parole. Sembra l’ennesima storia di un’opera che sarebbe utile completare. Non è così. Perché la diga di Pietrarossa, stando agli studi è abusiva, da demolire: sorta su un sito archeologico e costruita senza autorizzazioni. Eppure, in 27 anni è stata realizzata al 94,61% e sono stati spesi 75.147.869 euro stanziati dalla Cassa per il Mezzogiorno

LA SICUREZZA A BOLOGNA - COME USCIRE DA UNA EMERGENZA SENZA FINE

Cari amici, l'incontro sulla Sicurezza a Bologna del 27 marzo scorso, è stato partecipato e, a detta di tutti, molto interessante. Abbiamo voluto offrire dati ufficiali (ma che non vengono mai diffusi da stampa e altri media) circa le denunce di delitti attuati nel territorio del comune di Bologna nel corso del 2015, l'evoluzione negli anni a partire dal 2010, il confronto con gli altri grandi comuni italiani.


Tutto questo con risultati sorprendenti per la nostra città che risulta "capitale d'Italia" per i record negativi che conquista per i reati predatori che più preoccupano la gente. A conclusione del dibattito è stato proposto di riassumere quanto emerso in un documento da rendere pubblico e da inviare alle Istituzioni.  In allegato con dieci denunce e dieci richieste. Cordialissimi saluti. Coordinamento Seniores di Forza Italia Bologna


sabato 1 aprile 2017

VILLANI EX CAPO GRUPPO PDL REGIONE EMILIA ROMAGNA ASSOLTO!! CONDANNATI TUTTI GLI ALTRI: NESSUN GIORNALE RIPORTA LA NOTIZIA



La condanna è confermata per tutti tranne che per l’ex presidente Pdl Luigi Giuseppe Villani, assolto. Il denaro, per i magistrati, è stato speso in modo illegittimo perché i consiglieri non possono farsi intervistare a pagamento in programmi di informazione condanne a risarcire l’erario per gli ex capigruppo in Regione Emilia-Romagna nella scorsa legislatura, in relazione alle cosiddette “interviste a pagamento” in tv. La condanna è confermata per tutti tranne che per l’ex presidente Pdl Luigi Giuseppe Villani, assolto. Della sentenza del secondo grado contabile hanno dato notizia quotidiani locali. I fatti risalgono al triennio 2010-2012 e riguardano Marco Monari (Pd), Gian Guido Naldi (Sel), Roberto Sconciaforni (Fds), Silvia Noé (Udc), Andrea Defranceschi (M5S) e Mauro Manfredini (Lega Nord), quest’ultimo nel frattempo deceduto. La cifra totale supera di poco i 132mila euro, anche se 70mila erano contestati a Manfredini. Il denaro, per i magistrati, è stato speso in modo illegittimo perché i consiglieri non possono farsi intervistare a pagamento in programmi di informazione: la legge prevede il pagamento solo per i messaggi politici autogestiti, con chiara indicazione sullo schermo. Le ‘comparsate’ dei politici regionali di ogni schieramento in servizi, trasmissioni e approfondimenti giornalistici su radio e televisioni locali private venivano pagate dai gruppi in consiglio regionale con i soldi pubblici, senza che gli spettatori fossero a conoscenza dei contratti stipulati dai consiglieri con le emittenti. Fatto Quotidiano

BERLUSCONI AL CONGRESSO PPE A MALTA: “CON ME IN CAMPO IL POPULISMO M5S NON PASSA”

Silvio Berlusconi rassicura i leader europei al Congresso del Ppe a Malta: "Finché ci sono io, non ci sono problemi" Silvio Berlusconi torna in campo. E lo fa da protagonista anche in Europa.
"Tutti i leader che sono qui sono contenti che io sia ancora in campo in Italia per garantire che non ci sia uno spostamento verso i partiti populisti...'', ha detto il leader di Forza Italia partecipando al Congresso del Ppe. "Noi corriamo alle elezioni per vincere", ha spiegato il Cavaliere a Rainews24, "Se Berlusconi potrà essere in campo, come io penso, non si sono difficoltà a vincere, sono sicuro del risultato".
A Malta Berlusconi ha incontrato diversi leader, tra cui Angela Merkel, con la quale ha affrontato diversi temi, come le sfide economiche che l'Europa deve affrontare e il terrorismo. Al centro del vertice di Valletta, del resto, c'erano i principali temi di attualità internazionale, soprattutto l'emergenza immigrazione. Ma molti leader avrebbero espresso preoccupazione per il futuro politico e la stabilità dell'Italia. Ma Berlusconi si sarebbe detto pronto "ad altri sacrifici per proteggere il mio Paese", rassicurando così i presenti. Fondamentale per il leader di Forza Italia riunire il centrodestra e i moderati. "Siamo l'unica alternativa credibile a Grillo e Pd", avrebbe sottolineato, "Finché ci sono io, non ci sono problemi".
Ma non manca un pensiero alle prossime Amministrative. Berlusconi ha infatti mandato il suo sostegno a Sergio Abramo, candidato sindaco di Catanzaro: "Confido molto in Voi, nel Vostro bagaglio di energia, competenza ed entusiasmo", ha scritto, "Dovete essere i protagonisti del futuro, il volto nuovo e giovane di un movimento politico che coltiva il sogno di cambiare l’Italia. Da quando sono disceso in campo nel 1994, lasciando un lavoro che amavo per dedicarmi al mio Paese, il mio primo impegno è stato quello di rinnovare la politica. Oggi come allora, senza rottamazioni di cui non abbiamo bisogno, dobbiamo essere capaci di portare nelle istituzioni donne e uomini che siano espressione della società civile, del lavoro, delle professioni, dell’impresa, della cultura".

mercoledì 29 marzo 2017

BERLUSCONI GIOVEDI A MALTA PER IL CONGRESSO DEI POPOLARI: BASTA EGOISMI NAZIONALI E BUROCRAZIA


Berlusconi ancora centrale. Anche in Europa. A prescindere dalla sentenza della Corte di Strasburgo. Questo il senso della sua presenza a Malta al prossimo congresso del Ppe, in programma domani e dopo.
Il Cavaliere dovrebbe atterrare a La Valletta giovedì mattina, per essere al tavolo del pranzo con i capi di Stato e di governo popolari. Quindi anche con quell'Angela Merkel già cancelliera quando nel 2011 Berlusconi fu costretto alle dimissioni. Tra Merkel e Berlusconi gli attriti passati (tutti ricordano le risatine tra la cancelliera e l'ex capo dello Stato francese Nicolas Sarkozy del 23 ottobre 2011 ndr) sono da tempo superati. I due si rincontrarono il 22 ottobre a Madrid, proprio in occasione di un altro congresso del Ppe e si strinsero la mano durante un faccia a faccia di una buona mezz'ora. Insomma, un chiarimento a tutto tondo sulle passate incomprensioni.
La visita di giovedì prossimo ha però un altro significato e peso politico. Con la sua presenza, Berlusconi conferma di essere ancora in campo e di essere ancora un interlocutore privilegiato nel consesso internazionale. E questo nonostante l'ex premier sia ancora in attesa della sentenza degli eurogiudici di Strasburgo che dovrebbero riabilitarlo definitivamente, rendendogli giustizia e permettendogli così la candidatura alle prossime elezioni politiche. Nessun discorso ufficiale per il leader di Forza Italia che preferisce aspettare proprio il verdetto degli eurogiudici prima di intervenire su un palco. In ogni caso Berlusconi dirà la sua in occasione del pranzo con gli altri big popolari, non nascondendo le sue critiche a quest'Europa. Un'Europa che deve cambiare ma dalla quale non si deve e non si può uscire. E Forza Italia resta ancorata a questa visione: «Siamo stabilmente nella grande famiglia del Ppe - ripete l'ex premier - Siamo un partito moderato, alternativo alla sinistra e alleato alla destra. Siamo critici di questa Europa contraddittoria, poco solidale, troppo burocratica e alla mercé degli egoismi nazionali ma rimaniamo europeisti». Non a caso Forza Italia ha espresso, con Antonio Tajani, la prestigiosa figura del presidente del Parlamento europeo. Berlusconi sarà accompagnato da una folta delegazione azzurra. Oltre agli eurodeputati, per l'occasione ci saranno anche, in veste di delegati e ospiti, anche molti

I TROPPO BUONI O…


La vecchia polemica sulla necessità dei corridoi umanitari per i migranti provenienti dall’Africa è superata. Perché i corridoi umanitari sono già stati realizzati. Da dicembre dello scorso anno ad oggi, cioè nel giro di appena quattro mesi, i migranti che hanno usufruito di questi corridoi umanitari sono stati più di 44mila. Il maltempo invernale, che fino all’anno scorso frenava l’afflusso dei profughi, è stato bellamente debellato da 14 navi attrezzate di proprietà delle Ong che hanno assicurato un viaggio tranquillo ai fuggitivi da fame e guerre raccogliendoli dai barchini dei trafficanti di persone e depositandoli nei porti italiani. A prima vista sembra una vicenda da premio Nobel per la solidarietà. Ma 14 navi private che operano quotidianamente nel Canale di Sicilia e fanno la spola tra le acque antistanti i porti libici e i moli dei porti italiani costituiscono un fenomeno che non può essere derubricato ad atto di bontà di privati generosi. Perché queste Organizzazioni non governative saranno pure guidate da novelli buoni samaritani decisi a garantirsi il Paradiso, ma quando la bontà costa ai neosamaritani parecchi milioni al giorno (i costi delle navi sono particolarmente elevati) e rischia di scaricare sul nostro Paese il costo dell’accoglienza di più di duecentomila migranti all’anno, è necessario porsi qualche interrogativo oltre il plauso per una bontà così esasperata e carica di inquietanti e pericolose conseguenze. A Catania, il Procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro ha aperto un’inchiesta per scoprire la legalità o meno secondo la legge italiana di questo singolare fenomeno. Ed è bene che la magistratura metta in chiaro se, ad esempio, esista un qualche rapporto tra Ong e trafficanti di persone. Ma è fin troppo evidente come la vicenda non sia una questione esclusivamente giudiziaria. Queste Organizzazioni non governative introducono nel nostro Paese un flusso di migranti che incide pesantemente sul bilancio dello Stato al punto da costringere il nostro Governo a chiedere l’aiuto dell’Unione europea. Cioè compiono un atto che non essendo stato concordato con le autorità nazionali e, a quanto pare, neppure con quelle sovranazionali, costituisce una pesante ingerenza negli affari interni di una nazione sovrana. Nessuno pretende che l’Italia dichiari guerra alle Ong che fanno traffico di migranti. Ma sapere chi finanzia queste Organizzazioni e perché sia così interessato ad introdurre fattori di oggettiva destabilizzazione della società italiana e di quella europea diventa una necessità assoluta.
Che aspettano i partiti, non solo di opposizione ma anche di maggioranza, a sollevare il problema ed a chiedere al Governo di sciogliere gli interrogativi prima che le Ong samaritane abbiano trasportato in Italia qualche milione di mine vaganti? Arturo Diaconale

VERTICI BCC A PROCESSO PER IL CASO ZAMA


PD NASCE IL COMITATO PER ORLANDO


Nasce anche nella Romagna Faentina il Comitato a sostegno della candidatura di Andrea Orlando a segretario del pd per FAENZA: Massimo Isola, Simona Sangiorgi, Andrea  Piazza, Mauro Ghetti, Antonio Ricchi, Angelo Zoli. BRISIGHELLA. Viscardo Baldi, CASOLA VALSENIO. Nicola Iseppi, Marco Unibosi, RIOLO TERME. Valeriano Solaroli, CASTELBOLOGNESE. Luca Della Godenza, Jader Dardi, Attilio Della Godenza, Mauro Zani. SOLAROLO. Fabio Anconelli,Alessandro Carroli, Nicola Dalmonte.
Fanno parte, come coordinatore provinciale, l'onorevole Alberto Pagani, affiancato da Fabio Sbaraglia come referente per il Comune di Ravenna, Matteo Fantuzzi per la Bassa Romagna, e Massimiliano Venturiper la comunicazione. Le attività del comitato sono aperte alle adesioni e ai contributi di tutti gli interessati: tra i primi ad aderire vi sono stati, il consigliere regionale Mirco Bagnari, gli ex parlamentari Widmer Mercatali e Aldo Preda, la presidente del Consiglio Comunale Livia Molducci,l'assessore Ouidad Bakkali, i consiglieri comunali Fiorenza Campidelli eMarco Turchetti, i quattro sindaci della Bassa Romagna Ranalli (Lugo), Venturi (Alfonsine), Pasi (Fusignano) e Piovaccari (Cotignola).


domenica 26 marzo 2017

INTERROGAZIONE FORZA ITALIA: L’ASL DELLA ROMAGNA, ENORME E INGOVERNABILE PACHIDERMA OFFRE SOLO UN PEGGIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI E INEVITABILE AUMENTO DEI COSTI



Al Presidente, dell’Assemblea Legislativa Simonetta Saliera Sede
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Il sottoscritto Enrico Aimi Consigliere Regionale del Gruppo di Forza Italia,
premesso che nei giorni scorsi la Cgil ravennate ha lanciato un grido d’allarme sulla grave difficoltà che si sta manifestando negli ospedali di Ravenna, Faenza e Lugo, dovuta alla mancata di sostituzione di medici, infermieri e personale tecnico che, gradualmente, ha lasciato sguarniti ben 130 posti;
considerato che le carenze riguardano diversi reparti, anche se il problema è più evidente in quelli di  medicina, dove si focalizza la maggiore richiesta di assistenza;
preso atto che all’origine ti tale situazione ci sarebbero tagli agli  organici, perdurati negli anni, che hanno pesantemente penalizzato gli Ospedali del comprensorio Ravennate;
valutato infine che, già dalla nascita dell’Asl della Romagna, era stata riscontrata una disparità riorganizzativa che ad oggi non è stata ancora compensata dalla attuale Direzione Amministrativa;
Tutto ciò premesso: INTERROGA La Giunta per sapere:
·         Se è a conoscenza della situazione sopra esposta;
·         Se tutto ciò non determina un eccessivo carico di lavoro che finisce per costringere medici e operatori sanitari ad inaccettabili doppi turni e rientri in servizio, con inevitabile deterioramento fisico e psicologico che nuoce alla qualità e tempestività delle loro prestazioni, senza escludere ovviamente rischi per i pazienti;
·         Se non si reputi ormai più che evidente che l’ Asl della Romagna, questo enorme e ingovernabile pachiderma, sia riuscita solo ad offrire un peggioramento delle prestazioni con inevitabile aumento dei costi.
Enrico Aimi

BERLUSCONI AI SENIORES; “NO TASSE SU PRIMA CASA, SUCCESSIONI, E POI PENSIONI MINIME A TUTTI


Silvio Berlusconi, parlando ai seniores di Forza Italia riuniti a Villa Gernetto, suona la carica al partito e garantisce: "Confido in Strasburgo. Ma, se anche per assurdo, non potessi candidarmi, sarò comunque in campo per fare la campagna elettorale, Ma, se anche per assurdo, non potessi candidarmi, sarò comunque in campo per fare la campagna elettorale. Sto in campo per senso di responsabilità verso il mio paese, che continuo ad amare, sto in campo per rispetto agli italiani che mi hanno dato negli anni 200 milioni di voti, sto in campo anche per voi, che avete combattuto con me in tutti questi anni le nostre battaglie di libertà. Contate su di me, io ci sarò. D'altronde neppure Renzi e Grillo sono in Parlamento. I sondaggi dicono che sul referendum ho spostato il 5% a favore del No. Farò la stessa cosa in campagna elettorale, proprio come accadde nel 2013".

Il Cav poi ribadisce il programma di Forza Italia: "Vogliamo garantire una pensione minima a 1000 euro per tutti. La pensione alle mamme per dare loro una vecchiaia dignitosa e serena. Vogliamo introdurre un sussidio di compensazione per le famiglie in condizione di povertà assoluta e relativa, una convenzione con i cinema per l'ingresso gratuito agli anziani, viaggi gratuiti per gli anziani in treno in certi giorni della settimana, cure odontoiatriche gratis per gli anziani, molti dei quali non possono permettersi il dentista, e aiuti agli anziani che possiedono un animale domestico".
In merito alle imposte, Berlusconi spiega: "Nel nostro programma prevediamo nessuna tassa sulla prima casa, che per noi è sacra, nessuna tassa sulla successione, che è ricchezza già tassata quando è stata prodotta, nessuna tassa sulla prima auto, che è uno strumento di lavoro, Flat Tax uguale per tutti al 22-24%. Meno non è credibile. E ancora abolizione dell'Irap che l'azienda paga anche quando perde. Le imposte non sono un diritto dello stato, sono il pagamento di servizi. Per questo se lo stato ci chiede 1/3 di quello che guadagniamo lo sentiamo giusto e lo paghiamo volentieri, se invece ci chiede oltre il 60% ci sembra una rapina. Questo non vuol dire ovviamente che le tasse non vanno pagate, significa che vanno ridotte".  Poi il leader di Forza Italia aggiunge: "Il Movimento Cinque Stelle può fare qualsiasi figuraccia. Eppure continua ad aumentare i propri voti. Perché? Perché con gli ultimi governi il numero dei poveri è aumentato a dismisura: 15 milioni di italiani sono in condizione di povertà e 4.600.000

martedì 21 marzo 2017

MINZOLINI, SALLUSTI QUELLI CHE MILLANTANO DI NON ESSERE MAIALI.


Alessandro Sallusti - Pensandola diversamente su molte cose abbiamo preso strade diverse ma ci siamo sempre rispettati, per cui mi sento di parlarne liberamente. In queste ore è a capo, con la sua penna, del partito degli indignati per il voto del Senato contrario alla decadenza di Augusto Minzolini, condannato in via definitiva per peculato per fatti che risalgono a quando dirigeva il Tg1. «Politicamente parlando - ha scritto tra l'altro Gomez - i senatori che si sono rifiutati di applicare una legge dello Stato nei confronti di un pregiudicato loro collega sono dei maiali. Del resto era stato proprio George Orwell a insegnarci che tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri». Ora, mi risulta che la legge in questione preveda appunto sulla decadenza il voto del Senato a garanzia delle non rare e documentate porcate della magistratura. E il voto, almeno per ora, nel nostro paese è libero e legittimo, altrimenti saremmo in una dittatura. L'Italia, caro Peter, ancora non è un enorme partito unico dei tuoi amici grillini, nel quale se non voti come dice il capo l'elezione è annullata (vedi primarie Cinquestelle a Genova). Da noi ancora il voto vale, non è ripetibile, e qualsiasi sia l'esito, non ci crederai, è considerato legale. Non solo: nel tuo articolo, caro Gomez, accomuni nelle maialate il caso Minzolini al caso Napoletano, il direttore del Sole-24 ore indagato per false comunicazioni sociali (si è autosospeso in attesa di chiarimenti). Ti chiedi: ma come fanno, quelli di Confindustria, a non cacciare un indagato? Già, probabilmente fanno come voi che avete tenuto e tenete tra i vostri opinionisti di punta la brava Selvaggia Lucarelli, che non solo è indagata ma è a processo per intercettazione abusiva e accesso abusivo a sistemi informatici (ai danni di Mara Venier ed Elisabetta Canalis). Io spero sia assolta, ma voi del Fatto - tenendola in squadra a mo' di casta - già vi siete comportati come i «senatori maiali». Perché Napoletano fuori e la Lucarelli dentro? E anche tu, caro Peter, nulla hai scritto - maialescamente parlando - contro un vostro amico, l'ex pm Ingroia, che accusato (esattamente come Minzolini) di peculato per le sue note spese è appena stato riconfermato nel posto e nel lauto stipendio. E no, se tutti i maiali sono uguali - per dirla alla Orwell - non è possibile che voi e i vostri amici millantiate di esserlo un po' meno o per niente. Altrimenti è solo una maialata. Con immutata amicizia.


venerdì 17 marzo 2017

LA FED ALZA I TASSI DI UN QUARTO DI PUNTO: TEMPI DURI PER L’ITALIA, PER GLI INTERESSI CHE DOVREMMO PAGARE.


La Fed alza i tassi di interesse di un quarto di punto, portandoli in una forchetta fra lo 0,75% e l’1%. Si tratta del primo aumento del 2017 e del terzo dal 2006. Gli aumenti dei tassi, afferma la Fed al termine della due giorni di riunione, saranno «graduali». La Fed prevede altri due rialzi nel 2017, per un totale di tre nell’anno. Altri tre rialzi sono attesi per il 2018. Wall Street resta in territorio positivo dopo l’aumento dei tassi da parte della Fed, il secondo in tre mesi. Il Dow Jones sale dello 0,46% a 20.932,09 punti, il Nasdaq avanza dello 0,63% a 5.893,57 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,38% a 2.374,38 punti. 


RIPARTE LA RIFORMA DEL CATASTO. MA E’ STANGATA SUGLI IMMOBILI


L'Europa chiede all'Italia una riforma del catasto in tempi brevi. Confedilizia: "Emergenza vera è ridurre le tasse sugli immobili". Infatti il nuovo catasto, come sottolinea il Sole24Ore, rientra nel Pnr, il piano nazionale delle riforme che arriverà con il Def. La riforma del catasto di fatto ritorna sulla scena dopo alcune raccomandazioni da parte di Bruxelles per l'Italia. E soprattutto dopo le previsioni macroeconomiche. E Bruxelles su questo punto è molto chiara sottolineando come Roma abbia fatto "progressi limitati" proprio sul completamento della "riforma del catasto". La riforma di fatto era già pronta e il governo Renzi era in procinto di mandarla alle Camere. Ma è arrivato lo stop per l'esecutivo sono stati i rilievi sull'osservanza della clausola della invarianza per la tassazione degli immobili. Insomma il rischio è che possano mutare ancora le tasse sugli immobili col nuovo catasto. E così Confedilizia prova a lanciare un messaggio chiaro a Gentiloni: “Leggiamo sulla stampa che il Governo Gentiloni starebbe pensando di riesumare quella riforma del catasto che il Governo Renzi aveva ritirato, nel giugno del 2015, perché non forniva adeguate garanzie di invarianza di gettito, aprendo all’opposto uno scenario di ulteriori aumenti di tassazione sugli immobili, mascherati attraverso improbabili "redistribuzioni", si legge in una nota. Poi l'avvertimento: "Quella legge delega è scaduta e non è certo questo il momento per iniziare un nuovo percorso, checché ne dica la Commissione europea, che inserisce pigramente il tema catasto nelle sue rituali raccomandazioni copia e incolla, senza avere un minimo contatto con la realtà.Per il settore immobiliare l’urgenza non è la riforma del catasto, ma una decisa riduzione di un carico fiscale che dal 2012 è stato quasi triplicato e che continua a causare danni incalcolabili a tutta l’economia: crollo dei valori, impoverimento, caduta dei consumi, desertificazione commerciale, chiusura di imprese, perdita di posti di lavoro. Dovrebbe essere questa la priorità di un Governo responsabile

giovedì 16 marzo 2017

LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI


UN BILANCIO SEMPRE PIU’ DI UNIONE: LA SINISTRA ELIMINA I COMUNI SENZA CONSULTAZIONE REFERENDARIA



Contrastare la riduzione del personale con economicità, uniformità, e un piano unico per la formazione: sono questi alcuni degli strumenti con cui l’Unione dei Comuni vuole sopperire al calo delle risorse umane nei vari presidi comunali. Negli ultimi cinque anni il personale è calato del 10%. Il processo che porterà all’Unione della Romagna faentina si completerà il primo gennaio 2018: nel prossimo anno si proseguirà dunque con il conferimento di tutte le funzioni mancanti all’Unione dei Comuni ed entro il 31 dicembre 2017 tutto il personale sarà trasferito (al momento il Comune di Faenza conta ancora 75 dipendenti su 492 complessivi nell’Unione).
Nel 2017 si prevedono una ventina di assunzioni
Il 2016 ha visto complessivamente 33 assunzioni (di cui 23 tra settembre e dicembre) mentre per il 2017 «nonostante si avranno maggiori difficoltà dal punto di vista economico – afferma il sindaco Giovanni Malpezzi – sono già in cantiere una ventina di ulteriori assunzioni per recuperare gap che negli ultimi anni ha gravato sulla nostra struttura per via dei pensionamenti».
I numeri dei dipendenti dei sei Comuni dell’Unione della Romagna faentina: dal 2018 faranno tutti capo all’Unione.



martedì 14 marzo 2017

UN GRANDE BERLUSCONI….: L’ALBERO DELLA LIBERTA’


Foto Giorgio di Cento

È un Silvio Berlusconi in forma e carichissimo quello che parla alla manifestazione Primavera azzurra a Milano. Con il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, "non c'è nessuna concorrenza, abbiamo un programma comune che è stato approvato integralmente". "E' certo e sicuro che il centrodestra saprà riunirsi per le prossime elezioni", assicura Silvio, "con tutti coloro che aderiranno al nostro programma comune", ha aggiunto Berlusconi. Salvini e Meloni, ha sottolineato, "hanno già approvato questo programma, dobbiamo solo riunirci attorno a un tavolo per approfondire". Fra i punti da chiarire quello sull'euro che sta a cuore a Salvini. Secondo Berlusconi, la strada è quella di una "seconda moneta nazionale, come le Am Lire". Del Pd, dice: "Pd è imploso, è senz'anima e senza numeri. Da un lato vediamo che il M5s non ha neppure le capacità di governare la più piccola entità comunale, dall'altro il Pd è imploso. Oggi il Pd non ha, a mio parere, neppure un'anima e ha soltanto forse ancora l'eterna volontà di potere. Ma credo che non sia in grado di esprimere dei numeri per poter arrivare a governare il Paese". 
"Le persone disperate votano chi promette la rivoluzione", dice sempre a proposito di Grillo, "votano contro l'establishment, votano il Movimento 5 Stelle. Quello è un movimento fatto di sottoposti a un dittatore, di incapaci, di pauperisti e giustizialisti". "Oggi loro sono il primo partito, sono al 30%. E nulla ferma questa ascesa: aumenta la povertà, aumentano i voti ai 5 Stelle". 
Ogni volta che si ascolta il presidente Berlusconi capisci che se i politici da strapazzo lo avessero lasciato "comandare" in questo paese, l’Italia sarebbe stata diversa. il popolo con i suoi milioni di voti gli ha dato ampio consenso ma i giochi di palazzo ogni volta hanno creato problemi. Il popolo aimè è chiaro che non comanda basta pensare che 4 governi non eletti hanno fatto il bello e cattivo tempo alla faccia delle elezioni e a pagarne le conseguenze tutti noi che viviamo in un paese privo dell’autorevolezza politica che solo un grande leader come silvio può creare e dare. con #lalberodellaliberta si riparte speriamo che questa volta gli si riconosca l’autorevolezza del grande consenso popolare e che possa governare alleati permettendo che a suo confronto sono davvero pochissima cosa




lunedì 13 marzo 2017

ALTRO CHE TAGLI ALLE TASSE MAZZATA DA 30 MILIARDI


È già sulla carta l'aumento previsto entro il 2019. Manovra, certo il ritocco sulle accise
Difficile dire sì a Gentiloni e no a nuove tasse, come ha fatto ieri l'ex premier Matteo Renzi nell'intervista alla Stampa.  Perché a legislazione invariata, cioè se il governo in carica non modificherà le decisioni prese dai precedessori, le tasse aumenteranno eccome. Un promemoria sull'andamento dei grandi numeri delle finanze pubbliche è il «Bilancio semplificato» della Ragioneria generale dello Stato. Una sintesi delle previsioni sugli andamenti dei conti pubblici che precede la pubblicazione del Def, il documento di economia e finanza. Quello del governo Gentiloni arriverà in aprile, conterrà gli effetti finanziari della prossima legge di bilancio, compresi quelli di misure come il taglio del cuneo fiscale e l'aumento dell'Iva. Se il governo Gentiloni non dovesse fare nulla, tra il 2017 e il 2019 le entrate dello Stato aumenteranno comunque di circa 30 miliardi. Nel complesso passeranno dai 523 miliardi di quest'anno ai 552,9 del 2019. Le entrate tributarie, cioè quelle tasse e imposte, passeranno da 463 miliardi a 497,6 nel 2019, per poi sfondare il muro dei 500 miliardi a partire dal 2020. Il tutto mentre la spesa corrente, nelle previsioni del governo, dovrebbe scendere: dai 502,6 miliardi al netto degli interessi sul debito, a 492,2 del 2019. In calo anche la spesa per gli interessi sul debito, da 79 a 76,7 miliardi di euro. Gli aumenti delle tasse, insomma, sono già sulla carta.

AIMI (FI): “CARENZA DI PERSONALE NEGLI OSPEDALI DI RAVENNA, FAENZA, LUGO E RISCHI PER I PAZIENTI”


 “Un eccessivo carico di lavoro finisce per costringere medici e operatori sanitari degli ospedali del comprensorio ravennate a inaccettabili doppi turni e rientri in servizio, con inevitabile deterioramento fisico e psicologico che nuoce alla qualità e tempestività delle loro prestazioni, senza escludere ovviamente rischi per i pazienti”. A denunciare i disagi degli operatori sanitari attivi negli ospedali di Ravenna, Faenza e Lugo, in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale è Enrico Aimi (Forza Italia).
 “La Cgil - si legge nel testo dell’atto ispettivo - ha lanciato un grido d’allarme sulla grave difficoltà che si sta manifestando negli ospedali ravennati, dovuta alla mancata sostituzione di medici, infermieri e personale tecnico che, gradualmente, ha lasciato sguarniti ben 130 posti: le carenze riguardano diversi reparti, anche se il problema è più evidente in quelli di medicina, dove si focalizza la maggiore richiesta di assistenza”. Già dalla nascita, evidenzia Aimi, “nell’Ausl unica della Romagna era stata riscontrata una disparità organizzativa che ad oggi non è stata ancora sanata”. Il consigliere di Forza Italia, sul tema, vuole quindi sapere dalla Giunta “se non reputa ormai più che evidente che l’Ausl della Romagna, questo enorme e ingovernabile pachiderma, sia riuscita solo a offrire un peggioramento delle prestazioni con inevitabile aumento dei costi”. 


REDDITI IN PROVINCIA: TUTTI I 18 COMUNU IN CRESCITA, BOOM DELLA BASSA.


BUON SENSO FAENZ -  Come si distribuiscono gli oltre 5,9 miliardi di euro di redditi percepiti in provincia di Ravenna? A dircelo sono le dichiarazioni fiscali 2016, relative all’anno di imposta 2015, disponibili su base comunale. I dati del Mef, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, riflettono una situazione sostanzialmente positiva per tutti i Comuni del ravennate: per la prima volta dall’inizio della crisi vi è stato un aumento in tutti e 18 i Comuni, pur in presenza di significative variazioni territoriali. La tabella sottostante indica i dati del reddito medio per contribuente e la variazione rispetto al dato del 2014.
Comune
Reddito medio per contribuente
Variazione 2014-2015
CERVIA
16.790,96
218
CASOLA VALSENIO
16.825,32
257
BRISIGHELLA
17.691,03
386
SOLAROLO
17.762,02
702
FUSIGNANO
18.168,19
384
MASSA LOMBARDA
18.329,94
286
RIOLO TERME
18.404,17
220
ALFONSINE
18.438,85
457
CONSELICE
18.629,11
559
BAGNACAVALLO
18.787,48
324
RUSSI
19.065,40
440
CASTEL BOLOGNESE
19.256,08
379
BAGNARA DI ROMAGNA
19.357,74
761
COTIGNOLA
19.874,09
363
FAENZA
19.995,89
224
SANT’AGATA SUL SANTERNO
20.138,81
680
LUGO
20.376,68
617
RAVENNA
20.836,48
288
A Ravenna e Lugo il reddito medio più alto della provincia
I dati diffusi dal Ministero confermano alcuni squilibri territoriali presenti nella nostra provincia. Sul podio troviamo la città capoluogo, con oltre 20.800 euro di reddito medio, seguita da Lugo (20.376,68) in seconda posizione. Medaglia di bronzo per Sant’Agata sul Santerno, che con 20.138 euro ed un aumento di quasi 700 euro su base annua riesce a spodestare Faenza, che scivola al quarto posto perdendo due posizioni rispetto al 2014. Nella città manfreda il reddito medio si attesta a 19.995,89, un soffio sotto la soglia dei ventimila. All’estremo opposto troviamo come tre Comuni più “poveri” i tre Comuni turistici per eccellenza: Cervia (16.790 euro), Casola Valsenio (16.825) e Brisighella (17.691), a dimostrazione che sono ancora i territori ad una forte vocazione produttiva a generare più reddito. Emerge infatti una situazione nel quale i salari più alti si accumulano nei centri maggiori e nei paesi alle porte di essi (Bagnara e Sant’Agata, sostanzialmente due quartieri di Lugo) o lungo le direttrici viarie della via Emilia (Castel Bolognese) o della san Vitale (Russi).