“Un eccessivo carico di lavoro finisce
per costringere medici e operatori sanitari degli ospedali del comprensorio
ravennate a inaccettabili doppi turni e rientri in servizio, con inevitabile
deterioramento fisico e psicologico che nuoce alla qualità e tempestività delle
loro prestazioni, senza escludere ovviamente rischi per i pazienti”. A
denunciare i disagi degli operatori sanitari attivi negli ospedali di Ravenna,
Faenza e Lugo, in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale è Enrico Aimi
(Forza Italia).
“La
Cgil - si legge nel testo dell’atto ispettivo - ha lanciato un grido d’allarme
sulla grave difficoltà che si sta manifestando negli ospedali ravennati, dovuta
alla mancata sostituzione di medici, infermieri e personale tecnico che,
gradualmente, ha lasciato sguarniti ben 130 posti: le carenze riguardano
diversi reparti, anche se il problema è più evidente in quelli di medicina,
dove si focalizza la maggiore richiesta di assistenza”. Già dalla nascita,
evidenzia Aimi, “nell’Ausl unica della Romagna era stata riscontrata una
disparità organizzativa che ad oggi non è stata ancora sanata”. Il consigliere
di Forza Italia, sul tema, vuole quindi sapere dalla Giunta “se non reputa
ormai più che evidente che l’Ausl della Romagna, questo enorme e ingovernabile
pachiderma, sia riuscita solo a offrire un peggioramento delle prestazioni con
inevitabile aumento dei costi”.
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