venerdì 31 luglio 2015

PROVINCIA RAVENNA,ALTRO CAMBIO DOPO L’USCITA DI RIVOLA DALLA GIUNTA PROVINCIAE FORZA ITALIA HA CHIESTO NUOVAMENTE CHE L’INTERO CONSIGLIO SI DIMETTA

Il consiglio provinciale ha preso atto dell’uscita dal gruppo Pd di Ermanno Tani che è confluito nel gruppo misto. Il consigliere Galassini, dopo l’uscita nei giorni scorsi dell’assessore Rivola, vista la completa assenza dai lavori del consiglio provinciale del presidente Casadio e del vice Valenti, in dispregio ai consiglieri eletti, ha chiesto nuovamente le dimissione di tutti i consiglieri per anticipare l’ingresso dei consiglieri comunali, ma il Pd non ci sente.

giovedì 30 luglio 2015

AREA VASTA DELLA ROMAGNA APPROVATA DAL CONSIGLIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA. ULTERIORI SPESE PER LE PROVINCE


La riforma del riordino istituzionale è legge regionale. L’assemblea legislativa oggi ha dato il via libera con il si di Pd e Sel, l’astensione di Forza Italia e Fratelli d’Italia, (incomprensibile n.d.r) il voto contrario di Lega nord, Movimento 5 stelle e Altra Emilia-Romagna. Il presidente Bonaccini ha dichiarato: una giornata importante, entro l’estate daremo corpo alle indicazioni della legge Delrio. L’area vasta della Romagna, su cui negli ultimi anni si è spinto tanto, fa da precursore alle linee della nuova riforma del riordino istituzionale. Aree vaste e fusioni sono infatti le parole d’ordine di una legge che ha l’obiettivo di semplificare e ottimizzare i servizi. Un modello che dalla Romagna la Regione, che vuole fungere da baricentro, tende ad estendere a tutto il territorio emiliano romagnolo. “La legge proposta dalla Giunta mette a frutto un grande lavoro – ha sottolineato l’assessore regionale al Bilancio e riordino istituzionale– per realizzare un nuovo sistema di governo locale e un’ampia prospettiva di riforma che semplifichi il quadro istituzionale, ottimizzi i servizi e aumenti la competitività dei nostri territori attraverso un patto tra le Istituzioni. Con questa legge la Regione esprime la capacità di essere all’altezza della sua funzione istituzionale e politica proponendo una visione strategica del proprio ruolo di baricentro del sistema territoriale”
Entro il 2020 si vorrebbe ridurre i comuni a 300, oggi sono 340. Per le Unioni, dalla Regione arriveranno quasi 17 milioni per incentivare le gestioni associate di funzioni comunali. Un riordino, , ottenuto anche grazie all’accordo con le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali. Partita importante quella dei dipendenti delle province, quasi 4mila. Entro la fine del 2015 duemila saranno ricollocati, gli altri resteranno in capo alle province per occuparsi di funzioni come il trasporto pubblico e l’edilizia scolastica. Per garantire il processo, nel 2015, la regione ha stanziato, oltre ai 31milioni di euro già previsti, altri 28milioni.
Altra novità l’istituzione di nuove agenzie. Arpa, oltre che di prevenzione ed ambiente si occuperò anche di energia, l’Agenzia regionale di protezione civile prenderà anche le funzioni di sicurezza territoriale. Verrà istituita anche un’Agenzia regionale per il lavoro, che andrà ad assorbire il ruolo dei centri per l’impiego.

mercoledì 29 luglio 2015

IL PD BLINDA LA FESTA DELL’UNITA’ PER EVITARE FISCHI CONTRO RENZI

La tensione è alle stelle. Perché la base del Pd non impazzisce più per l’ex rottamatore. Non lo apprezzano né nelle vesti di presidente del Consiglio né nei panni di segretario di partito. E nei giorni di massima bagarre per la Capitale, a fior di nervi per i disagi causati dal trasporto locale, i rifiuti ammucchiati agli angoli delle strade del centro storico e, soprattutto, i pachidermici problemi di un sindaco incapace come Ignazio Marino, il rischio che Renzi venga fischiato, se non addirittura contestato, sono più che concreti.
Renzi ha chiesto (e ottenuto) da Orfini di non vedere Marino. “Non intende incontrarlo neanche di sfuggita”. D’altra parte, domani sera, non affronterà le beghe del partito, ma, come suo solito farà le solite promesse: taglio delle tasse, riforme per il Paese e così via. “Non affronterà la crisi che da settimane paralizza la prima città d’Italia”.

martedì 28 luglio 2015

IL PUGNO DURO SUL CETO MEDIO

Renzi si appresta a infliggere un colpo mortale alla classe sociale di riferimento di ogni democrazia liberale. La sua cultura politica è quella del compromesso storico

lunedì 27 luglio 2015

SUCCESSO CONVENTION A MARRADI AZZURRI 94. INTERVENTI DI BRUNETTA E DEL COORDINATORE REGIONALE MUGNANI, DI NOTEVOLE SPESSORE POLITICO




Interessante e qualificato incontro a Marradi alla convention di Azzurri 94 organizzata da Rodolfo Ridolfi, intervento telefonico di Renato Brunetta e Bergamini, presente anche l’assessore del comune di Arezzo (Forza Italia), vinto dalle forze di centro destra unito ma interessente e di notevole qualità politico e culturale del nuovo coordinatore regionale della Toscana Mugnai, nominato da nemmeno un mese da Berlusconi che ha lavorato nel partito e riconosce chi mette la faccia davanti agli elettori da anni e consigliere regionale toscano. Da segnalare la notevole differenza di ragionamento con il coordinatore dell’Emilia Romagna. Auguri di buon lavoro a Mugnai e altri imparino o cedano il posto a persone preparate e attive come Mugnai.

giovedì 23 luglio 2015

PROVINCIA UN ALTRO ASSESSORE SI DIMETTE: FORZA ITALIA CONTINUA A CHIEDERE LO SCIOGLIMENTO. UN NOTEVOLE RISPARMIO ECONOMICO PER LE INDENNITA’ PRESIDENTE, ASSESSORI E CONSIGLIERI

“La giunta provinciale di Ravenna perde un altro assessore. Dopo le dimissioni di Gianni Bessi  assessore allo sviluppo e vicepresidente della Giunta, a seguito della sua elezione a consigliere regionale, segue il ritiro di Eleonora Proni, assessore alle politiche sociali e scolastiche, eletta sindaco di Bagnacavallo. Arriva ora il recesso dall’incarico “per motivi personali” di Francesco Rivola responsabile della formazione, del lavoro e di altri settori. Su un esecutivo insediato nel giugno 2011 composto di otto persone, restano cinque, compreso il presidente Claudio Casadio già titolare di venti deleghe assessorili cui, probabilmente, aggiungerà quelle lasciate da Rivola.
Vincenzo Galassini consigliere provinciale di Forza Italia insiste, che tutta la giunta provinciale  i consiglieri si dimettano, con un anno di anticipo, come richiesto varie volte, con un notevole risparmio economico per l’ente  porterebbe a risparmiare sino alla fine del mandato 2016 oltre 800 mila euro. Risorse economiche che potrebbero essere impiegate per lavori pubblici e manutenzioni delle strade, dalla nuova gestione la provincia rimane cecchè ne dica Renzi, ma con rappresentanti senza indennità in rappresentanza dei consigli comunali.
Ma  il PD e IDV non sentono da quest’orecchio

mercoledì 22 luglio 2015

RIFLESSIONI ESTIVE SULLA TARI A FAENZA DEL CONSIGLIERE CERICOLA MA VALIDO PER TUTTI I COMUNI DELLA PROVINCIA DI RAVENNA


Lunedì 27 luglio il Consiglio Comunale di Faenza approverà l’importo della tassa rifiuti (TARI) che dovremo pagare per il 2015, per cui voglio condividere con i cittadini alcune mie personali osservazioni. Il processo di formazione della TARI è il seguente: Hera spa propone una cifra per la gestione operativa del servizio rifiuti, un ufficio regionale (ATERSIR) dovrebbe controllare tale importo e cercare di tutelare gli interessi dei cittadini, sempre questo ufficio regionale convoca i Comuni della Provincia di Ravenna e gli presenta il conto, i singoli Comuni ne prendono atto e deliberano come ripartire questo importo tra utenze domestiche e non domestiche, usando i parametri previsti da alcuni decreti ministeriali. Ovviamente HERA ha il servizio in affidamento diretto, senza lo straccio di una vera gara d’appalto, per cui si parte proprio con il piede sbagliato. La prima voce della TARI è quindi data dal costo di gestione del servizio da parte di HERA spa, pari per il 2015 a € 7.833.540,19= (per il 2014 era di € 7.921.166= con una diminuzione di € 87.626=).  Nessun dirigente del Comune di Faenza è in grado di capire se questo costo è congruo, che tipo di controlli abbia veramente fatto l’ufficio regionale e, soprattutto, se i servizi effettivamente resi da HERA spa sul nostro territorio corrispondano per quantità e qualità a quelli preventivati. Inoltre nessun dirigente comunale è in grado di controllare se questa cifra comprenda una giusta retrocessione dei guadagni di HERA derivanti dalla nostra raccolta differenziata. Inoltre va considerato che negli ultimi tre anni Faenza ha perso circa 260 abitanti e circa 200 imprese (- 3,6%) e che la perdurante crisi economica ha ridotto il volume degli acquisti domestici e commerciali: ciò vuol dire che il volume dei rifiuti da trattare dovrebbe essere ragionevolmente calato. A fronte di questi dati HERA spa riduce il suo prezzo solo di € 87.626= circa (- 1,1%). Dai bilanci di HERA spa, pubblicati su internet, risulta che il servizio di gestione dei rifiuti è molto lucroso, generando un margine operativo lordo (cioè un utile lordo industriale) pari a circa il 27% del fatturato: questo dato lascia perplessi sull’effettiva capacità di Atersir di controllare e calmierare il prezzo del servizio. Un’altra voce importante della TARI è data dalla gestione amministrativa delle bollette e dei pagamenti, che il Comune ha affidato ad HERA spa per € 269.521,18= (IVA inclusa). In sostanza il nostro ufficio tributi comunale ha dato forfait perché oberato di altro lavoro, per cui dobbiamo pagare ad HERA questo servizio aggiuntivo. Se consideriamo che a Faenza ci sono circa 28.000= “famiglie anagrafiche” e circa 5.500 imprese attive, risulta che ogni bolletta ci costa € 8=, cifra probabilmente elevata considerando che tutta la gestione avviene in modo automatizzato. Ma, cosa ancora più grave, l’intero “data base” della TARI è gestito da HERA con un suo software, inaccessibile al Comune di Faenza: in sostanza il nostro Comune non ha il controllo dei contribuenti. Le altre voci della TARI sono date dalla scontistica per le utenze domestiche e non domestiche: in sostanza quei piccoli bonus che ci vengono dati per la nostra raccolta differenziata non li paga HERA spa (che comunque lucra su tali rifiuti), ma sostanzialmente vengono ripartiti a carico di tutti i faentini, in una sorta di “mutualità dei rifiuti”. Vi è poi un importo per il “fondo per disagio sociale” (€ 101.713=), cioè per le famiglie assistite dai servizi sociali e una quota per restituire ad HERA i soldi delle bollette insolute (€ 335.040,50=). In totale noi pagheremo per il 2015 una TARI di € 9.728.219,44=. Viste le condizioni economiche delle famiglie e delle imprese faentine, forse sarebbe il caso che il nostro Comune facesse un’analisi più approfondita della TARI, cercando di avere uno sconto da HERA, gestendo in proprio la bollettazione e controllando la quantità e qualità dei servizi resi. Se potessimo avere uno sconto del 7% da HERA (vuol dire ridurre il suo utile lordo dal 27% al 20%) e se facessimo le bollette con i nostri uffici (in fin dei conti basta comprare un software dedicato) potremmo avere una riduzione del costo totale di circa € 800.000=. Dimenticavo una cosa: il nostro Comune prende i dividendi da HERA spa (tramite la partecipata Ravenna Holding), per cui non ha alcun interesse a contestare i prezzi imposti da HERA a tutti noi. Forse dovremmo cominciare anche noi a chiamare Robin Hood perché ci tuteli da tutti questi sceriffi di Sherwood.

lunedì 20 luglio 2015

TELEFONIA MOBILE: CATTIVE NOTIZIE



i principali operatori di telefonia mobile - Tim, Vodafone e Wind - hanno da poco introdotto nuove regole sulle offerte dei piani delle ricaricabili: dal 2 agosto il canone non avrà più una durata di un mese, bensì di 28 giorni. Risultato? Alla fine dell'anno si sarà pagata una mensilità in più.

venerdì 17 luglio 2015

“STEPRA – GRECIA: PIANO DI LIQUIDAZIONE – ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI”. ANALOGIE O FORSE REALTA’?


Le ultime parole famose del PD in Provincia di Ravenna nel maggio 2008 “STEPRA fornisce informazioni sulle opportunità di investimento, valorizzando le potenzialità del territorio. A Massa Lombarda dove si sta sviluppando l’intervento su un’area di complessivi 80mila metri quadrati. Dall’urbanizzazione si ricaveranno circa 62mila metri quadrati di lotti vendibili a destinazione produttiva. Il secondo a San Pietro in Vincoli, alle spalle dell’esistente zona artigianale.”  Nella dichiarazione di voto Carla Benedetti (attuale capo gruppo PD) richiamò «la necessità che Stepra continui la proficua collaborazione con i Comuni perché garantisce trasparenza e imparzialità». Giovanna Benelli di Forza Italia confermò la contrarietà del gruppo «a un’immobiliare pubblica che detiene il monopolio del marketing territoriale». STEPRA di proprietà interamente pubblica (Camera di commercio, Provincia di Ravenna e 16 comuni) ha realizzato un record…. Un buco da 30 milioni (circa) per volersi mettersi a fare gli imprenditori immobiliari, un ruolo che non spetta agli enti pubblici contro le norme di legge e non certamente definito e chiarito nel mese scorso con la presa d’atto delle partecipazioni esistenti nella Provincia di Ravenna.  Un buco del genere dovrebbe essere con evidenze a livello nazionale a suo tempo ho segnalato il fatto alla Procura della Repubblica di Ravenna e alla Corte dei conti di Bologna. La maggiore parte dei terreni non ha mercato e il finanziamento è avvenuto con la banche.  Ieri i Capi gruppo della Provincia di Ravenna hanno preso atto della proposta di ristrutturazione dei debiti, in corso di elaborazione fra la società e le banche, una situazione nota da alcuni anni. Un paragone quando si parla “Accordo di ristrutturazione dei debiti”, porta alla mente quanto sta avvenendo in questi giorni in Grecia, ma anche nella vicina Forlì, con SAPRO  una  situazione simile a Ravenna. A rimetterci sono i ravennati perché, forse le banche utilizzeranno i fondi europei destinati al mercato, come avviene in Grecia.
Una vergogna, ma la cosa più grave che i responsabili di quanto avvenuto “non ne rispondano personalmente” e si “autopropongono il Piano di liquidazione e ristrutturazione dei debiti”, questa purtroppo è l’Italia che non funziona.
Auspico solo, che non capiti all’Italia quanto sta avvenendo in Grecia…… ma ho una grande paura.
-       - Consigliere Provinciale FORZA ITALIA Vincenzo Galassini

mercoledì 15 luglio 2015

EXPO, IL CAVALIERE ALLA MOSTRA DI SGARBI TRA APPLAUSI E CORI ENTUSIASTI

Expo 2015 accoglie Silvio Berlusconi tra gli applausi e i cori entusiasti.

"Forza Milan". "Forza presidente". Turisti e visitatori entusiasti della presenzaa del Cav che ha visitato la mostra di Sgarbi
Con uno strappo rispetto a quanto previsto, l'ex premier, accompagnato da Vittorio Sgarbi e dal commissario unico di Expo Giuseppe Sala, si è concesso un bagno di folla lungo il Decumano. Poi ha fatto rotta alla mostra I Tesori d’Italia allestita negli spazi di Eataly dal celebre critico d'arte.
"Forza Milan". "Forza presidente". Mentre girava tra gli stand del padiglione di Eataly, la società di Oscar Farinetti che a Expo accoglie ristoranti tipici di tutte le Regioni d'Italia, e un cordone di polizia lo accompagnava passo passo, Berlusconi, in abito e camicia scuri, è stato accompagnato da veri e propri cori da stadio magnetizzando l'attenzione della maggior parte dei visitatori presenti. L'ex premier ha osservato le opere degli artisti italiani contemporanei presenti al primo piano del padiglione di Eataly sotto la guida di Sgarbi che gli ha illustrato le opere una a una, divise regione per regione. Il tutto mentre diverse centinaia di turisti e visitatori che, mentre stavano pranzando ai tavoli allestiti nel padiglione di Eataly, hanno osservato tra lo stupito e l'incuriosito la presenza del Cavaliere. Tra i più sorpresi gli stranieri, che non si aspettavano la presenza dell'ex premier.


martedì 14 luglio 2015

BERLUSCONI: TOUR DELLE CENTO PROVINCE, TI APETTIAMO


Nonostante la denigrazione infame, il nostro Presidente è ora in campo, pronto per rilanciare Forza Italia. Serve una grande mobilitazione, una “crociata di libertà”. Anche ieri, il Presidente ha confermato di volersi impegnare in prima persona per questo, con il “tour delle 100 province”: tornare in mezzo alle persone, ascoltare, convincere. Incontrare in giro per l’Italia gli imprenditori, gli artigiani, i lavoratori dipendenti, i commercianti, le partite Iva, i liberi professionisti. Ascoltare e dare risposte, convincendo ogni persona che non tutta la politica fa schifo, che c’è ancora chi sa impegnarsi concretamente per cambiare le cose e riportare l’Italia al ruolo che merita. Forza Italia  Ravenna, fondatori del 94, consiglieri e, tanti amici ti aspettano con immenso piacere, a presto Berlusconi!



venerdì 10 luglio 2015

TARI, 29 MILIONI DI EURO EVASI DA MINISTERI E AGENZIA DELLE ENTRATE! E NON GLI ACCADE NULLA RISPETTO AI PRIVATI CITTADINI, POVERA ITALIA….


Tartassano i cittadini, alzano le tasse e poi sono i primi a non pagarle. Quello che esce fuori dalla lista degli evasori della Tari (la tassa per le utenze non domestiche) è una beffa per i cittadini, costretti a versare puntualmente le gabelle.
Tra gli enti che non pagano la Tari all'Ama di Roma, infatti, ci sono tutti i Ministeri, la Presidenza del Consiglio e le Sovrintendenze. Non solo: tra gli evasori c'è anche l'Agenzia delle Entrate.
In sostanza ora gli esattori dovrebbero sanzionare loro stessi. E non per qualche spiccio, ma per somme da centinaia di migliaia di euro. Come riporta il Messaggero, infatti, il ministero dell'Interno non ha pagato 3.459.000 di euro, quello delle Infrastrutture 2,2 milioni e la Presidenza del Consiglio 616mila. Ancora: il ministero della Giustizia è indietro nei pagamenti per 700.000 euro e quello dell'Economia per 709.000 euro. E poi ci sono il Tar del Lazio che deve all'Ama 244mila euro, Ama che deve ancora ricevere ben 418mila euro dall'Agenzia delle Entrate. In pratica Angelino Alfano, Graziano Delrio, gli altri ministri e anche Matteo Renzi, che guidano questi enti ancora indietro con il pagamento della Tari, evadono in complesso 29 milioni di euro. Su questi grandi evasori ha presentato una interrogazione parlamentare il senatore di Ncd Andrea Augello, che scrive: "È davvero singolare, per le famiglie romane che pagano puntualmente la tari e sono inseguite dalle cartelle dell'Agenzia delle Entrate con penali e interessi aggiuntivi per ogni minimo ritardo, scoprire che la Presidenza del Consiglio sia morosa per 2 milioni di euro". Nella lista nera messa insieme dal consigliere comunale Roberto Cantiani (che ha possibilità di accesso agli atti), poi, ci sono anche molte banche, alcune con morosità che arrivano anche al milione di euro. In totale, gli istituti di credito non hanno pagato circa 5,5 milioni. Non poco, anzi. Troppo.

Ora si attende una risposta all'interrogazione. Intanto i cittadini annaspano e le isitituzioni evadono.

GIUSTIZIA IN ITALIA: 200 DEPUTATI E SENATORI HANNO CAMBIATO GRUPPO ALCUNI SOSTENGONO IL GOVERNO RENZI, QUINDI PROCESSATELI TUTTI PER “PAR CONDICIO”.


Compravendita senatori: "Sentenza è atto di violenza politica" la sentenza del Tribunale di Napoli che ha condannato Silvio Berlusconi e Valter Lavitola per la compravendita dei senatori nel 2008. Tra le prime reazioni, c'è stata quella dell'ex Forza Italia Fabrizio Cicchitto che ha attaccato il doppiopesismo dei giudici: "Seguendo il meccanismo che ha portato alla condanna di Berlusconi, allora anche Cossiga avrebbe dovuto essere come minimo seriamente indagato quando spostò una trentina di parlamentari dal centro-destra all’Udr che poi fu fondamentale per la nascita del governo D’Alema che giustamente bombardò gli stragisti serbi. Quella fu una operazione provvidenziale e invece quella di Berlusconi un’operazione criminale". Sovietici - Il capogruppo al senato Renato Brunetta attacca più duramente una sentenza che appare come: "un inaccettabile atto di violenza politica. Il processo ricorda nel suo svolgimento le procedure staliniane, allorché il procuratore Vyšinski vedeva nel
dissidente un nemico da abbattere, un avversario da sconfiggere, un cane rabbioso da fucilare. La sentenza non avrà effetti perché il reato di corruzione è passato in prescrizione: "Il fatto che non abbia conseguenze penali - ha aggiunto Brunetta - non rende meno sconvolgente quel che è accaduto. Si vuole semplicemente giustiziare moralmente chi si oppone al potere assoluto di una casta. Non finisce qui"
SCANDALO A PIETRASANTA:Un governo non eletto  caccia un sindaco eletto
Al di là della defenestrazione da  sindaco di Pietrasanta di Massimo Mallegni (di centrodestra, naturalmente) con una interpretazione sui generis della legge Severino, devo convenire con lo  stesso amministratore che un  governo non eletto dal popolo  ha sospeso dalla sua carica un sindaco eletto dal popolo. Pazzesco. La sinistra ha un concetto  tutto suo di democrazia.
LEGGE SEVERINO La bella pantomima Renzi-De Luca
Decreto Renzi: De Luca non può  prendere possesso della carica di presidente della Regione  Campania (sotto sotto si sente sicuro che troverà qualche magistrato che annullerà quanto stabilito). De Luca: ricorre al magistrato che, ovviamente, essendo do dalla parte del PD mette in moto l’aiuto fraterno. Risultato: a tambur battente arriva la sospensione del decreto Renzi. E  tutto torna in ordine. Viva la giustizia giusta

 



mercoledì 8 luglio 2015

VERSO LE ELEZIONI A RAVENNA FORZA ITALIA PRESENTA “DILLO A FORZA ITALIA”

Dai giornali di oggi apprendiamo: “ il parlamentare di Forza Italia, Massimo Palmizio, ha presentato lunedì a Ravenna l'iniziativa "Dillo a Forza Italia", una sorta di piazza virtuale ideata da Mauro Bertolino, che dà la possibilità ai cittadini di confrontarsi sulle questioni del territorio attraverso il web. Iniziano le grandi manovre in vista delle prossime elezioni amministrative, dove i cittadini saranno chiamati alla successione del sindaco Fabrizio Matteucci. Il parlamentare di Forza Italia, Massimo Palmizio, ha presentato lunedì a Ravenna l'iniziativa "Dillo a Forza Italia", una sorta di piazza virtuale ideata da Mauro Bertolino, che dà la possibilità ai cittadini di confrontarsi sulle questioni del territorio attraverso il web. Palmizio ha tracciato un identikit del futuro candidato sindaco degli azzurri, che deve "venire dalle professioni e non da partito e che abbia fatto qualcosa per la città", che "abbia un programma per i prossimi due mandati", focalizzato sullo sviluppo turistico, industriale e sulla sicurezza. La cartolina digitale sarà reperibile sul sito http://www.forzaitalia-emiliaromagna.org/dillo-a-forza-italia.html, oppure sulla pagina Facebook.
Il nuovo corso di Forza Italia regionale e provinciale, gli eletti non informati apprendono le notizie dei giornali.


martedì 7 luglio 2015

E LA E55 POTREBBE TORNARE IN GIOCO: VOCI POSITIVE DA BRUXELLES



Resto del Carlino Ravenna - E55  Orte-Mestre  sembrava quasi accantonata, fuori dall'elenco delle opere prioritarie, ma a  quanto pare potrebbe tornare in  gioco. A quanto pubblicato da Milano Finanza, l'autostrada Orte -  Mestre considerata strategica da  buona parte della politica e del  mondo imprenditoriale ravennate, in particolare per quanto riguarda il collegamento con Venezia - è una delle quattro grandi  opere stradali che rientrerebbero  nel cosiddetto 'piano Juncker. SI TRATTA, insomma, di una  delle poche infrastrutture stradali italiane candidate a ricevere i finanziamenti derivanti da un piano Ue da 315 miliardi, almeno secondo le notizie (tutte da confermare) che trapelano da Bruxelles.  Oltre alla E55, il piano - ancora non definitivo- include la Pedemontana veneta, la Pedemontana lombarda e la tangenziale dì Mestre.  La E55, nel suo tratto Ravenna - Orte, dovrebbe sostituire la superstrada E45 (intervento particolarmente complesso, che prevede l'allargamento e adeguamento delle  attuali carreggiate), mentre a  nord, verso Venezia, costituirebbe un'alternativa alla Romea. Un aspetto, questo, ritenuto importante in relazione ai traffico su gomma legati al porto di Ravenna.  IL COSTO dell'intervento è  di 10 miliardi. La E55 dovrà se realizzata in project financing, ovvero con un investimento a carico. dei privati, da coprire poi con la riscossione dei pedaggi.' La lunghezza della nuova autostrada è 400 chilometri.

E…. IL PD DI RAVENNA NON E’ D’ACCORDO, HA RESPINTO L’ODG DI FORZA ITALIA PRESENTATO DAL CONSIGLIERE GALASSINI FORZA ITALIA PROVINCIA DI RAVENNA



lunedì 6 luglio 2015

LE METEORE DEL 1994 SI TENGONO STRETTI I VITALIZI


È stato l'anno della svolta che ha seppellito la prima Repubblica ma anche quello degli esordienti in politica.  Dal 1994 nulla è stato più come prima. Forse perché, come il 1992, è esistito veramente e non è stato partorito da un'idea di Stefano Accorsi. Altro che fiction, ci sono testimonianze nell'elenco dei vitalizi della Camera che dimostrano come quel Big Bang elettorale abbia inciso sui destini del nostro Paese, ma anche come la politica non fosse pronta a un grande cambiamento.
Le resistenze alla novità hanno in qualche modo prevalso, ieri come oggi, e l'impreparazione di molti, insieme all'opportunismo di alcuni, ha fatto il resto. Più che della «gioiosa macchina da guerra» dei Progressisti di Achille Occhetto, sbaragliata da Silvio Berlusconi, val la pena di partire da un segno premonitore nelle circoscrizioni fiorentine. Il Pds presenta un trentottenne consigliere comunale, il segretario fiorentino Leonardo Domenici (-51mila euro il suo sbilancio previdenziale), destinato a diventare cinque anni dopo sindaco del capoluogo. Gli fa idealmente posto un deputato ex dc (Ppi e sinistra non sono ancora alleati): l'ex sottosegretario all'Istruzione Giuseppe Matulli (-600mila euro). Se ne torna nel Mugello a fare il sindaco del suo Paese (Marradi), poi diverrà il vice di Domenici. Proprio in quegli anni diventa lo «sponsor» politico di uno studente universitario e caposcout, coinvolgendolo di lì a poco nei comitati per Prodi e nello staff di un altro diccino di sinistra, Lapo Pistelli. Sì, Matteo Renzi nasce dalle «porte girevoli» di Montecitorio nel 1994. Certo, agli occhi della grande stampa in quel periodo desta maggiore attenzione il pattuglione di homines novi portati in Parlamento da Silvio Berlusconi e da Umberto Bossi. E, in effetti, rispetto al grigiore del passato la

sabato 4 luglio 2015

BERLUSCONI RIABILITATO, SINISTRA CHIEDA SCUSA: ORA DEVE TORNARE IN SENATO!


La decisione del Tribunale di Napoli riabilita il Presidente Silvio Berlusconi. Ma il caso De Luca resta più aperto che mai. Adesso la sinistra giustizialista chieda scusa al Cav. Ufficiale: la Severino è una legge da cambiare! Il tribunale di Napoli accoglie il ricorso del governatore Vincenzo De Luca contro la sospensione per effetto della legge Severino e scatta la protesta di Forza Italia. "La legge Severino è solo contro Berlusconi", sostengono Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, e Paolo Russo, coordinatore azzurro di Napoli, mentre Anna Maria Bernini, vice presidente vicario di Forza Italia a palazzo Madama dice: "Ora Berlusconi deve tornare in Senato".



POVERA ITALIA: UN GIUDICE LASCIA A CASA CINQUEMILA PERSONE .ALTRI SI DANNO AL GOSSIP


Le toghe bloccano i lavori di Fincantieri a Monfalcone basandosi sul semplice sospetto che un deposito di ferri vecchi non sia tenuto a regola d'arte
Non è vero che siamo messi così male, altro che allarme disoccupazione o crescita zero. Tutte frottole. Evidentemente non è così se dei magistrati, come è successo ieri, possono permettersi di mettere in strada in un colpo solo 5.000 lavoratori e le loro famiglie sul semplice sospetto che un deposito di ferri vecchi non fosse stato tenuto a regola d'arte. E dire che per due volte i pm di Gorizia si erano visti rifiutare la richiesta di sigilli. Nessun pericolo imminente per ambiente o persone, avevano sentenziato prima il Gip e poi il tribunale. Ma loro cocciuti, sono andati avanti fino a che in Cassazione hanno trovato soddisfazione. Morale: Fincantieri, prestigiosa azienda italiana, da ieri ha dovuto bloccare i lavori che aveva in corso a Monfalcone. Tutti a casa, commesse a rischio, milioni di euro al vento. Poi, magari tra qualche mese o anno, scopriremo che non solo non c'erano rischi – come già accertato – ma neppure reati, come succede in moltissimi casi. L'ultimo, in ordine di tempo, quello di Antonio Pelaggi, dirigente del ministero dell'Ambiente che ha passato cinque mesi in cella da assoluto innocente. Personalmente, più che il destino dell'euro, mi spaventa che il destino, il benessere e il futuro di 5.000 persone sia lasciato nelle mani di una casta di intoccabili e impunibili. La stessa casta che in queste ore sta sferrando un nuovo attacco personale a Silvio Berlusconi inscenando un processo, il Ruby ter, su fatti e ipotesi di reato che una sentenza definitiva ha già dichiarato inesistente. Sempre ieri, infatti, i magistrati di Milano hanno convocato una conferenza stampa, manco fossero i conduttori del Festival di Sanremo, per annunciare che 34 persone a vario titolo amiche di Berlusconi sono state rinviate a giudizio per falsa testimonianza. Su cosa? Su come si svolgevano le cene ad Arcore, ospiti signore e signori maggiorenni e consenzienti. Qui andiamo oltre la persecuzione giudiziaria, entriamo nel campo della psicoanalisi. Perché l'unica risposta possibile è: chi se ne frega di cosa succedeva a cena, chi se ne frega di come Berlusconi vuole spendere i suoi soldi. Quelli nostri, di soldi, invece li hanno spesi i pm per migliaia di intercettazioni telefoniche tra signore il cui contenuto da domani sarà su tutti i giornali. Il peggior gossip elevato a giustizia. E dire che Corona, per molto meno, si è beccato undici anni di carcere. Ma lui non era magistrato.

mercoledì 1 luglio 2015

IL PD IN CONSIGLIO PROVINCIALE RESPINGE L’ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DA FORZA ITALIA: “E 55 UN’ INFRASTRUTTURA INDISPENSABILE”


Il consiglio provinciale di Ravenna, stamane aveva fra gli altri temi un ordine del giorno presentato da Forza Italia, gruppo misto, per sollecitare il Presidente della Provincia casadio, i consiglieri regionali e parlamentari locali, trasversalmente e unitamente affinché intervengano per sostenere il reinserimento dell’E55 tra le opere prioritarie, tolta dal ministro Del Rio, in considerazione della tenuta della nostra economia, dove già il livello di disoccupazione è il più alto del nord del Paese. Purtroppo il gruppo Pd, maggioranza, ha votato contro asserendo che l’ordine del giorno è strumentale e non risolve il problema che ha tante problematiche. Hanno votato a favore Forza Italia, NCD, UDC, astenuta IDV, assenti tutti tre consiglieri della Lega.
Galassini ha ripetuto che le scelte del PCI divenuto ora Pd da Bersaniano ora di Renzi hanno mantenuto sempre da quaranta anni gli stessi atteggiamenti contrari alla realizzazione dell’infrastruttura così importante per l’economia nazionale, regionale e provinciale, mettendo sempre come si suole dire “il bastone fra le ruote” condizionato anche dagli ambientalisti o verdi. Oggi stesso hanno ribadito che il percorso  tocca una zona vincolata ambientale.
Curiosi questi PD o ex comunisti, la Regione Veneto ha ottenuto il Parco del Delta del Po’, Ravenna no. Si accorgono ora che a Conselice l’inserimento di Matrix rovina l’ambiente e fino a ieri hanno approvato il progetto, a Castel Bolognese da quaranta anni sostengono la necessità della circonvallazione e ottengono un nuovo casello autostradale che porterà ulteriore maggiore traffico all’interno della città e una nuova zona industriale di 104 ettari (presunta considerati i tempi di crisi), non cito Stepra e altri fatti del ravennate.
Alla faccia della coerenza e dell’ambiente, il problema dell’E55 non è sostenuto. Auspico che nelle prossime elezioni del 2016 il Pd perda il controllo di Ravenna per il bene di tutta la provincia.
Vincenzo Galassini Forza Italia