La riforma del riordino
istituzionale è legge regionale. L’assemblea legislativa oggi ha dato il via
libera con il si di Pd e Sel, l’astensione
di Forza Italia e Fratelli d’Italia, (incomprensibile
n.d.r) il voto contrario di Lega nord, Movimento 5 stelle e Altra
Emilia-Romagna. Il presidente Bonaccini ha dichiarato: una giornata importante,
entro l’estate daremo corpo alle indicazioni della legge Delrio. L’area vasta
della Romagna, su cui negli ultimi anni si è spinto tanto, fa da precursore
alle linee della nuova riforma del riordino istituzionale. Aree vaste e fusioni
sono infatti le parole d’ordine di una legge che ha l’obiettivo di semplificare
e ottimizzare i servizi. Un modello che dalla Romagna la Regione, che vuole
fungere da baricentro, tende ad estendere a tutto il territorio emiliano romagnolo.
“La legge proposta dalla Giunta
mette a frutto un grande lavoro – ha sottolineato l’assessore
regionale al Bilancio e riordino istituzionale– per realizzare un nuovo sistema di governo locale e un’ampia
prospettiva di riforma che semplifichi il quadro istituzionale, ottimizzi i
servizi e aumenti la competitività dei nostri territori attraverso un patto tra
le Istituzioni. Con questa legge la Regione esprime la capacità di essere
all’altezza della sua funzione istituzionale e politica proponendo una visione
strategica del proprio ruolo di baricentro del sistema territoriale”
Entro il 2020 si vorrebbe
ridurre i comuni a 300, oggi sono 340. Per le Unioni, dalla Regione arriveranno
quasi 17 milioni per incentivare le gestioni associate di funzioni comunali. Un
riordino, , ottenuto anche grazie all’accordo con le organizzazioni sindacali e
le istituzioni locali. Partita importante quella dei dipendenti delle province, quasi
4mila. Entro la fine del 2015 duemila saranno ricollocati, gli
altri resteranno in capo alle province per occuparsi di funzioni come il
trasporto pubblico e l’edilizia scolastica. Per garantire il processo, nel
2015, la regione ha stanziato, oltre ai 31milioni di euro già previsti,
altri 28milioni.
Altra novità l’istituzione
di nuove agenzie.
Arpa, oltre
che di prevenzione ed ambiente si occuperò anche di energia, l’Agenzia regionale di protezione civile
prenderà anche le funzioni di sicurezza territoriale. Verrà istituita anche un’Agenzia regionale per il lavoro,
che andrà ad assorbire il ruolo dei centri per l’impiego.
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