Le toghe bloccano i lavori di Fincantieri a
Monfalcone basandosi sul semplice sospetto che un deposito di ferri vecchi non
sia tenuto a regola d'arte
Non
è vero che siamo messi così male, altro che allarme disoccupazione o crescita
zero. Tutte frottole. Evidentemente non è così se dei
magistrati, come è successo ieri, possono permettersi di mettere in strada in
un colpo solo 5.000 lavoratori e le loro famiglie sul semplice sospetto che un
deposito di ferri vecchi non fosse stato tenuto a regola d'arte. E dire che per
due volte i pm di Gorizia si erano visti rifiutare la richiesta di sigilli.
Nessun pericolo imminente per ambiente o persone, avevano sentenziato prima il
Gip e poi il tribunale. Ma loro cocciuti, sono andati avanti fino a che in
Cassazione hanno trovato soddisfazione. Morale: Fincantieri, prestigiosa azienda italiana,
da ieri ha dovuto bloccare i lavori che aveva in corso a Monfalcone. Tutti a
casa, commesse a rischio, milioni di euro al vento. Poi, magari tra qualche
mese o anno, scopriremo che non solo non c'erano rischi – come già accertato –
ma neppure reati, come succede in moltissimi casi. L'ultimo, in ordine di
tempo, quello di Antonio Pelaggi, dirigente del ministero dell'Ambiente che ha
passato cinque mesi in cella da assoluto innocente. Personalmente, più che il
destino dell'euro, mi spaventa che il destino, il benessere e il futuro di
5.000 persone sia lasciato nelle mani di una casta di intoccabili e impunibili.
La stessa casta che in queste ore sta sferrando un nuovo attacco personale a
Silvio Berlusconi inscenando un processo, il Ruby ter, su fatti e ipotesi di
reato che una sentenza definitiva ha già dichiarato inesistente. Sempre ieri,
infatti, i magistrati di Milano hanno convocato una conferenza stampa, manco
fossero i conduttori del Festival di Sanremo, per annunciare che 34 persone a
vario titolo amiche di Berlusconi sono state rinviate a giudizio per falsa
testimonianza. Su cosa? Su come si svolgevano le cene ad Arcore, ospiti signore
e signori maggiorenni e consenzienti. Qui andiamo oltre la persecuzione
giudiziaria, entriamo nel campo della psicoanalisi. Perché l'unica risposta
possibile è: chi se ne frega di cosa succedeva a cena, chi se ne frega di come
Berlusconi vuole spendere i suoi soldi. Quelli nostri, di soldi, invece li
hanno spesi i pm per migliaia di intercettazioni telefoniche tra signore il cui
contenuto da domani sarà su tutti i giornali. Il peggior gossip elevato a
giustizia. E dire che Corona, per molto meno, si è beccato undici anni di
carcere. Ma lui non era magistrato.
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