Il Prof non firma le garanzie per la candidatura di Roma ai Giochi del 2020. Il governo teme un buco nell'acqua: "Non è coerente impegnare l’Italia in questa garanzia che potrebbe mettere a rischio i denari dei contribuenti". E avverte: "Siamo nei mesi in cui è prematuro sganciare la cintura di sicurezza". "Roma ha già vinto le Olimpiadi del debito". Meno compatta la politica. Gli investimenti si stanno spostando ancor più sul versante privato. Alemanno ha assicurato che i privato sosterranno almeno 400 milioni per realizzare la città dello sport di Tor Vergata. "Questo fa diventare in attivo i Giochi", ha detto il sindaco spiegando che su 4,7 miliardi di investimenti pubblici finora si prevedeva un ritorno fiscale di 4,6, ma "se l’investimento pubblico diventa di 4,3 miliardi, l’attivo è di 300 milioni". Le conseguenze dei Giochi Olimpici di Atene nel 2004 sono sotto gli occhi di tutti: il buco economico generato dalle Olimpiadi è stato, con buone probabilità, il primo passo verso il default che sta mettendo in ginocchio la moneta unica e i Paesi dell'Eurozona.
Nel bilancio di previsione di Palazzo Chigi, del 2011, una voce faceva riferimento ai mutui accesi con una legge del 1987 per costruire gli stadi del mondiale di calcio Italia 1990: 55 milioni di euro, 60 milioni l'anno prima. Il Delle Alpi di Torino, costato 226 miliardi di lire, dopo neanche 20 anni fu raso al suolo
Nel bilancio di previsione 2011 di Palazzo Chigi c'era un capitolo sui mutui accesi con la legge 65 del 1987, quella che diede il via alla costruzione degli stadi per Italia '90: 55 milioni di euro (leggi l'articolo di Gian Maria De Francesco sul Giornale). L'anno prima erano 60 quelli messi in bilancio. In totale per gli stadi lo Stato spese 1.248 miliardi di lire, molto di più - ovviamente - di quanto preventivato all'inizio: l'incremento dei costi rispetto al preventivo è stato calcolato nell'84%. Il problema non erano solo gli stadi (quelli nuovi e quelli restaurati). Basti pensare alle clamorose opere incompiute, come l'enorme albergo a Ponte Lambro, Milano, iniziato e mai terminato. Ed è solo uno degli esempi più clamorosi di soldi buttati al vento. Oppure la stazione ferroviaria romana di Farneto, di cui si sono occupati molti servizi in tv: costò 15 miliardi di lire e fu utilizzata solo quattro giorni. Ora, è vero che gli investimenti - specie se intelligenti - servono a migliorare le infrastrutture del Paese, a far girare l'economia e, prima di tutto, a organizzare un grande evento con un ritorno non solo d'immagine ma, ovviamente, anche economico. Però, in un periodo difficile come questo, in cui si chiedono sacrifici a tutti, indebitarsi ulteriormente per organizzare l'Olimpiade del 2020 non sarebbe stata, forse, la scelta più oculata. Finiamo prima di pagare i conti di Italia '90, poi ne riparleremo...
Io vivo a Torino ed ho un'attività commerciale. Le olimpiadi invernali hanno solo causato disagi e sprechi colossali di denaro pubblico, gli unici a beneficiarne i corrotti che hanno fatto incetta di mazzette.
RispondiEliminaAdesso tutte le strutture sono pronte per diventare munumenti del malgoverno e della malversazione. Per arginare gli sprechi e le ruberie che ci saranno per l'Expo a Milano ci vorrà una finanziaria. Se avessimo fatto le Olimpiadi a Roma in aggiunta il default sarebbe certo