lunedì 13 febbraio 2012

CHI CONTROLLA I CONTROLLORI


L’avevano già previsto, purtroppo, i nostri padri romani (quis custodiet custodes) che la corruzione, come una pianta malefica, si sarebbe insinuata nella  politica e nella pubblica amministrazione. Oggi la pianta velenosa è cresciuta a dismisura ed ha invaso ogni partito politico, ogni ramo della pubblica amministrazione, dalla sanità, alle università a chi dovrebbe controllare l’esatta applicazione della legislazione vigente nei vari settori di cui sopra. Ma in che Italia viviamo se la corruzione dilagante deve essere scoperta e diffusa da trasmissioni televisive come “Striscia la notizia” e “Le iene” senza che la magistratura se ne faccia carico occupata in processi politici o intercettazioni telefoniche degne di curiosità morbosa. Ero contrario alla costituzione di un governo tecnico non eletto dal popolo, ma spero che i professori dall’alto della loro condizione economica rilevante possano cominciare a fare piazza pulita dello schifo imperante che devo leggere o sentire ogni giorno che leggo un giornale o vedo la televisione. Emilio Deckelmann

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