Italia- (di Gerardo Mazziotti) Soltanto in diaria, Emma Bonino e Livia Turco hanno sfondato il muro
delle sette cifre.
Poco più sotto c’è anche Anna Serafini, moglie di Fassino. Le tre signore percepiscono
una diaria incassata, in teoria, per
pagarsi vitto e alloggio nella capitale: quattromila e tre euro
mensili.
L’affare sta nel fatto che tutte a
Roma già ci risiedono, ergo vengono finanziate per una trasferta che trasferta non è. Così la leader dei radicali, dopo 260 mesi di attività
parlamentare, ha ammonticchiato 1.040.808 euro. Una vittoria al
fotofinish rispetto alla Turco, staccata
d’ una manciata di euro : 259
mesi e 1.032.774 euro . A chi pensano di darla a bere, i nostri
politici? Parlano di austerità,
di sacrifici,
di tagli di stipendi,
di misure anticrisi
necessarie per rimettere in sesto l’Italia. Ma loro, quando pagano? Intanto, se
si fa il conto di quanto hanno accumulato in questi lunghi anni di saccheggio o di rapina, fate voi, non basterebbe
neppure decurtare lo stipendio del 50% ( l’ho riproposto pochi giorni fa) per
pareggiare i conti. Un esempio per tutti? La storia di Pierferdinando Casini pubblicata recentemente
su Libero a
firma di Franco
Bechis.
“A Pier Ferdinando Casini gli
italiani hanno regalato un casone. Da quando l’ex braccio destro di Arnaldo
Forlani è entrato in Parlamento nel lontanissimo 1983 la Camera gli ha
corrisposto un rimborso spesa per pagarsi un appartamento a Roma
che tenendo conto dell’ inflazione da allora ad oggi ammonta a 1.297.007 euro, una cifra che nella
capitale vale una casa di lusso”. E l’ex presidente della Camera non è certo
il solo ad aver goduto dei super
privilegi di parlamentare. Grazie alla diaria, l’indennità corrisposta
per i parlamentari residenti a Roma, onorevoli e senatori si son fatti ricchi. Una manna, quella della
diaria, che ha consentito di comprarsi casa (o di pagarsi l’affitto) nella
Capitale a spese del
contribuente. I più ricchi sono quelli
che hanno registrato una permanenza più lunga in Parlamento. Come Giovanna Melandri, per esempio Hanno
scritto Bolloli
e Gorra su
Libero “Nonostante figuri da lustri alla voce
“giovani promesse della sinistra”, l’ex ministro è alla Camera da un pezzo.
Precisamente dal 1994: cinque legislature tonde,
per un totale di 182 mesi. Calcolando la diaria sull’importo attuale di 4.003
euro mensili, il totale dà 728.546 euro. Che, oltre che per
acquistare una bella casa a Roma, non è da escludere possano essere serviti
anche per l’acquisto della seconda casa della Melandri, comprata in Kenya (a
Watamu, vicino a Malindi) dalla moglie di Roberto Vecchioni”. Altro colosso della diaria
è Fabrizio Cicchitto. Il capogruppo del PdL
a Montecitorio,
fra Camera e Senato, fra Psi, Forza Italia e PdL, ha inanellato 205 mesi da parlamentare
(esordio nella settima legislatura, anno di grazia 1976). I recordman della
Camera, tuttavia, sono Casini e Gianfranco Fini,: otto legislature, otto
(primi timidi passi a Montecitorio nel giugno 1983: presidente del consiglio Amintore Fanfani, Roma campione d’Italia
con 43 punti, ultima avveniristica novità dell’automobile la Polo, costo otto
milioni). A oggi fanno 306
mesi da parlamentari. Equivalenti all’inezia di 1.224.918 euro. Quando uscirono il
mio “ L’assalto
alla diligenza”
( luglio 2005)
, Il “Costo
della democrazia”
di Salvi
e Villone ( dicembre 2005) e poi “La casta” di Rizzo- Stella ( maggio 2006 ) Massimo D’Alema disse ” Dobbiamo fare qualcosa prima di essere
travolti dalla rabbia popolare”. Ma la paura passò presto e “L’allegra giornata di rapina”
, come la definì Benedetto
Croce,
ricominciò come prima. E più di prima. Non passa giorno senza venire a
conoscenza di aumenti
di stipendi,
di spese
folli
e di nuovi
privilegi
della classe politica e dei loro “clientes”. Che fare ? Ci vorrebbe Lenin per dare una convincente
risposta. Per quanto mi riguarda mi limito ad aggiornare il mio “L’assalto alla diligenza” con l’intenzione di
ripubblicarlo con un titolo più icastico “ Il saccheggio”. (Segnalato
da Giovanni iorio) Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”
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