venerdì 18 maggio 2012

A PIRAZZINI CONSIGLIERE PROVINCIALE LA PRESIDENZA DELLE FARMACIA. NOMINA POLITICA, NON HA IL CURRICULUM, MA IL PD PAGA IL DEBITO DELLA MANCATA NOMINA ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA, OTTENUTO DOPO UN BRACCIO DI FORZA DALL’IDV.


LA SINISTRA NON LASCIA A CASA NESSUNO.
Sarà Paolo Pirazzini, direttore generale di Legaautonomie Emilia Romagna, il nuovo presidente di RAVENNA FARMACIE. Il consigliere provinciale del PD ex Sindaco di Fusignano, è stato nominato dal sindaco di Ravenna che ha comunicato ieri la notizia ai gruppi consigliari. A Pirazzini mancano i titoli professionali adeguati dal curriculum presentato dal Pirazzini, si evince come titolo di studio la licenza media e come professione il rapporto di lavoro dipendente di PCI/PDS/DS dal 1975 al 2004 e poi da Legautonomie dell’Emilia Romagna (associazione di comuni nella quale il partito stesso ha un ruolo predominate) Il resto è costituito dai più svariati incarichi politici. Il retroscena politico della nomina è da ricercare nello scorso anno quando fu indicato dal PD per assumere la carica di presidente del consiglio  provinciale ma”dovette lasciare il posto a Gabriele Rossi dell’IDV”. Ora il domino politico vede un uomo del PD occupare il posto del Pri (finora a capo delle Farmacie c’era Enrico Laghi). A questo punto ai repubblicani dovrebbe rimanere la presidenza del TER, con Luisa Babini pronta a prendere il timone. “Tutte le nomine nelle società a capitale partecipate dal comune sono di competenze del Sindaco, che tuttavia non può scegliere chi gli pare, dovendo osservare gli indirizzi approvati dal consiglio Comunale, nel caso Pirazzini. l’illegittimità è in contrasto con l’art. 3 degli indirizzi deliberati. Il curriculum non mostra traccia di avere competenze e professionalità del settore farmaceutico. Il compenso è di 20 mila euro che sia pure ridotto agli inauditi 43 mila euro del precedente mandato. Lo stipendio corrisponde allo stipendio che avrebbe preso come presidente del consiglio Provinciale, pari e patta e compensa il posto dato all’IDV. Questa è la logica della sinistra che comanda a Ravenna e Bologna, fatti più in là, ma il posto non si perde, vedi i casi precedenti dall’ex assessore Giangrandi, all’ex presidente del consiglio, e tanti altri ancora.

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