Il coordinamento provinciale del PDL riunitosi in
data 11 maggio 2012 dopo aver esaminato il quadro politico emerso alle elezioni
amministrative di Riolo Terme ha svolto un’analisi del voto per quanto avvenuto
in ambito nazionale prendendo atto della notevole flessione subita dal PDL pur
tenendo conto dell’aumentato numero di coloro che non sono andati a votare
nonchè dell’aumento delle schede bianche e nulle. Al termine, su proposta del Coordinatore
Provinciale Alberto Ancarani e del Vice Vicario Paolo Savelli, ha approvato il
seguente documento: "Non può soddisfare l'affermazione che la somma dei
voti riportati da PDL e liste civiche ad esso riconducibili raggiungerebbe il
28%. Il PDL sta attraversando un periodo di notevole difficoltà e la caduta
di consenso appare invece una diretta conseguenza di un sempre maggiore
distacco del partito dai cittadini e dagli elettori. Il coordinamento
provinciale di Ravenna ritiene che i vertici nazionali del partito non possano
continuare ad enunciare proclami senza darvi poi un seguito sia per quanto
riguarda la vita interna del partito sia per quanto riguarda il rapporto con il
governo Monti. I cittadini chiedono un rinnovo dei contenuti da un lato, e dei
metodi dall'altro che riconducano il partito a quella sobrietà necessaria a
dimostrare che i sacrifici richiesti da un governo da noi sostenuto ricadono su
tutti e non solo sui soliti noti. Per quanto riguarda
la stessa vita interna del partito, è evidente che
sebbene si tratti di liturgie sempre meno comprensibili dai cittadini, la
celebrazione dei congressi provinciali, non seguita da quella dei congressi
comunali, con dei vertici regionali da tempo mummificati e privi di un legame
concreto con le loro realtà regionali (come ad esempio conferma il risultato
conseguito dalle liste e dai candidati del PDL a Parma, a Budrio e a Comacchio)
appaiono un'opera incompiuta che non può essere solamente risolta con
operazioni di restyling quali cambi di denominazione del partito e similari. Lo
stesso rapporto con il governo Monti che, pur rappresentando a detta di tutti
l'unica soluzione possibile in questo momento, finora ha assunto solamente
provvedimenti del tutto contrari a quanto da sempre affermato dal PDL come ad
esempio l'introduzione dell'IMU e l'esagerato aumento della pressione fiscale,
nonché la gestione del tema dell'articolo 18, va fortemente rivisto. I cittadini
e gli elettori si aspettano un netto cambio di marcia per quanto concerne la
ripresa economica, attualmente non possibile in quanto non può esservi un
aumento dei consumi interni per le diminuite risorse dei cittadini stessi e
delle famiglie. Con i costi dei servizi in perenne aumento (benzina, gas, enel)
senza che non si verifichi alcuna sostanziale e concreta riduzione delle spese
della macchina pubblica non si risolvono i problemi di questo paese. Ed in
questo contesto non appaiono giustificati i ritardi in materia di abolizione
delle provincie, di abolizione dei rimborsi elettorali, di riduzione dei
compensi dei grandi manager e dei benefici di parlamentari e di alte cariche
dello Stato comprese quelle giudiziarie, per non parlare del finanziamento alla
stampa di partito. Il coordinamento provinciale esprime l'indirizzo al
coordinatore provinciale e al suo Vice vicario di rendere noti quanto prima al
Presidente Berlusconi e al Segretario Alfano i contenuti del presente
documento. Esprime altresì l'indirizzo di rendere pubblico tale
documento."
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