Cambiare
tutto, ma proprio tutto, il sistema di governo del paese. Lo propone il Pdl
come unica via d'uscita possibile allo stallo politico e alla crisi cronica. La mamma di tutte le riforme,
trasformare cioè l'Italia in una Repubblica presidenziale sul modello francese,
è stata messa ieri sul tavolo da Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. Basta
aggiustamenti, mezze misure, inciuci e complotti. Svoltiamo una volta per
tutte, così chi vince le elezioni governa con i galloni di capo dello Stato,
gli altri fanno opposizione. Ci vuole coraggio per affrontare la questione,
forse troppo per piccoli leader attaccati ai piccoli privilegi di piccoli
potentati. Tanto che la proposta è già stata respinta al mittente da nanetti
tipo Di Pietro e snobbata da Bersani. Toccare in meglio le regole del gioco è
troppo anche per lui, meglio continuare a toccare all'insù tasse e tariffe e
all'ingiù occupazione e redditi. Non ci sono i tempi, dicono. Già i tempi. È cinquant'anni
che non ci sono i tempi, che invece non mancano quando si tratta di approvare
leggi che ingrassano partiti e clientele. E poi c'è lo spauracchio Berlusconi.
Vuoi vedere che in una elezione diretta l'ex premier se ne inventa una delle
sue e fa di nuovo il pieno di voti? Giammai, meglio stare alla larga,
l'efficienza del Paese può aspettare, sacrificata sull'altare
dell'antiberlusconismo che già tanti danni ha seminato in questi ultimi 18
anni. Oltre che piccoli, questi presunti leader sono anche miopi, non vedono
che il grillismo dilaga, che Montezemolo sta arrivando con la velocità di una
Ferrari, che se non si danno una mossa le loro ore in politica sono contate. Noi
che non siamo appassionati ai destini personali, non siamo neppure preoccupati
che tutti loro possano essere spazzati via. Anzi, non sarebbe un male assoluto.
Ci preoccupiamo invece che chiunque venga dopo, fosse anche Grillo, si trovi
nelle stesse condizioni di oggi, cioè non poter governare. Per questo chiediamo
a Berlusconi e al Pdl di tenere duro, stanare codardi e ipocriti. È un'impresa
che sembra impossibile ma non sarebbe la prima volta che il miracolo accade. E
se così non sarà, almeno il Pdl avrà dimostrato di avere le palle. Dote rara di
questi tempi sobri e politicamente corretti.
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