L'introduzione dell'IMU con
criteri in parte diversi dalla vecchia ICI sta creando grossi problemi a molte
categorie di cittadini che si trovano a dover pagare cifre spropositate e non
corrispondenti al reale valore del bene. Un caso eclatante è quello degli anziani
ricoverati in istituti e case di riposo i quali necessariamente hanno lì la
loro dimora abituale e spesso anche la residenza. L'introduzione dell'IMU
considera la casa di loro proprietà, che hanno dovuto lasciare, come seconda
casa, disponendo quindi il pagamento secondo le aliquote massime. È veramente
grottesco che i cosiddetti "tecnici" combinino degli svarioni del
genere e non si premurino di correggerli, dimostrando un'insensibilità degna
dei peggiori banchieri. A questo proposito il Consigliere Bazzoni ha presentato in Regione una risoluzione, che
alleghiamo, per impegnare Assemblea legislativa e Giunta ad attivarsi in ogni
modo al fine di correggere tale stortura che colpisce duramente anziani, spesso
non autosufficienti, malati e comunque in condizioni economiche non agiate.
RISOLUZIONE
L'Assemblea Legislativa Regionale
dell'Emilia-Romagna,
premesso
- che la
casa è un bene fondamentale per la persona e per la famiglia e che
l'impegno della Repubblica italiana è sempre stato quello di favorirne
l'acquisto ed il possesso a fini abitativi;
- che la
"prima casa" ha sempre goduto di regimi fiscali e di condizioni
finanziarie agevolate, proprio per corrispondere al volere del
Legislatore;
- che per
molti la proprietà di un'abitazione è il punto di arrivo di innumerevoli
sacrifici e rinunce ed è caricata di un valore psicologico ed affettivo
enorme;
visto
- che il
Governo ha introdotto la nuova tassa patrimoniale IMU, che va a colpire
tutti gli immobili sia adibiti a "prima casa" che usati come
"seconda casa" o come investimento per l'affitto;
- che sono
comunque stati introdotti criteri di mitigazione dell'esborso per la
"prima casa", così come di aggravio per le "seconde
case" non affittate;
considerato
- che,
nella fretta di imporre tasse e gabelle ed inserendo il concetto di dimora
abituale, il Governo non ha neppure tenuto conto dei casi particolari in
cui si trovano strati della popolazione, che si vedono colpiti in maniera
eccessiva ed ingiusta;
- che un
caso eclatante è quello degli anziani ricoverati in casa di riposo, per i
quali ovviamente la dimora abituale non può più essere la loro casa anche
nel caso in cui ivi rimanga la residenza, cosa comunque rara in quanto i
Comuni preferiscono far spostare anche la residenza;
- che in
questo modo la "prima casa" dell'anziano viene considerata
automaticamente "seconda casa", comportando un esborso
altissimo, spesso non sopportabile da persone invalide, non autosufficienti,
allettate, malati terminali ecc.. .
impegna l'Assemblea
legislativa e la Giunta regionale
ad attivarsi immediatamente in
ogni sede opportuna e specificatamente presso il Governo, la Conferenza
Stato-Regioni e tutti i Comuni della Regione Emilia-Romagna, al fine di evitare
che gli anziani che si trovano nelle condizioni citate siano colpiti da una
misura abnorme e grottesca.
Nessun commento:
Posta un commento