giovedì 10 maggio 2012

TORTURA INIQUIA L’IMU SECONDA CASA PER ANZIANI RICOVERATI IN CASA DI RIPOSO


L'introduzione dell'IMU con criteri in parte diversi dalla vecchia ICI sta creando grossi problemi a molte categorie di cittadini che si trovano a dover pagare cifre spropositate e non corrispondenti al reale valore del bene. Un caso eclatante è quello degli anziani ricoverati in istituti e case di riposo i quali necessariamente hanno lì la loro dimora abituale e spesso anche la residenza. L'introduzione dell'IMU considera la casa di loro proprietà, che hanno dovuto lasciare, come seconda casa, disponendo quindi il pagamento secondo le aliquote massime. È veramente grottesco che i cosiddetti "tecnici" combinino degli svarioni del genere e non si premurino di correggerli, dimostrando un'insensibilità degna dei peggiori banchieri. A questo proposito il Consigliere Bazzoni ha presentato in Regione una risoluzione, che alleghiamo, per impegnare Assemblea legislativa e Giunta ad attivarsi in ogni modo al fine di correggere tale stortura che colpisce duramente anziani, spesso non autosufficienti, malati e comunque in condizioni economiche non agiate.


RISOLUZIONE

L'Assemblea Legislativa Regionale dell'Emilia-Romagna,
premesso
  • che la casa è un bene fondamentale per la persona e per la famiglia e che l'impegno della Repubblica italiana è sempre stato quello di favorirne l'acquisto ed il possesso a fini abitativi;
  • che la "prima casa" ha sempre goduto di regimi fiscali e di condizioni finanziarie agevolate, proprio per corrispondere al volere del Legislatore;
  • che per molti la proprietà di un'abitazione è il punto di arrivo di innumerevoli sacrifici e rinunce ed è caricata di un valore psicologico ed affettivo enorme;
visto
  • che il Governo ha introdotto la nuova tassa patrimoniale IMU, che va a colpire tutti gli immobili sia adibiti a "prima casa" che usati come "seconda casa" o come investimento per l'affitto;
  • che sono comunque stati introdotti criteri di mitigazione dell'esborso per la "prima casa", così come di aggravio per le "seconde case" non affittate;
considerato
  • che, nella fretta di imporre tasse e gabelle ed inserendo il concetto di dimora abituale, il Governo non ha neppure tenuto conto dei casi particolari in cui si trovano strati della popolazione, che si vedono colpiti in maniera eccessiva ed ingiusta;
  • che un caso eclatante è quello degli anziani ricoverati in casa di riposo, per i quali ovviamente la dimora abituale non può più essere la loro casa anche nel caso in cui ivi rimanga la residenza, cosa comunque rara in quanto i Comuni preferiscono far spostare anche la residenza;
  • che in questo modo la "prima casa" dell'anziano viene considerata automaticamente "seconda casa", comportando un esborso altissimo, spesso non sopportabile da persone invalide, non autosufficienti, allettate, malati terminali ecc.. .
impegna l'Assemblea legislativa e la Giunta regionale
ad attivarsi immediatamente in ogni sede opportuna e specificatamente presso il Governo, la Conferenza Stato-Regioni e tutti i Comuni della Regione Emilia-Romagna, al fine di evitare che gli anziani che si trovano nelle condizioni citate siano colpiti da una misura abnorme e grottesca.


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