giovedì 29 ottobre 2015

LA MANOVRA DEL RAGGIRO: NUOVI DEBITI PER 30 MILIARDI PER I GIOVANI


Analisi nuda e cruda della Legge di Stabilità di Renzi-Padoan che affonda l’Italia in un mare di deficit
UNA LEGGE DI STABILITÀ TUTTA IN DEFICIT, COME NON SI VEDEVA DAI TEMPI DELLA PRIMA REPUBBLICA
PRIMO PUNTO. La Legge di stabilità di Renzi, da 27 miliardi (modello base) o 30 miliardi (“accessoriata”) è tutta in deficit.
1) Non solo sono in deficit le nuove misure che il governo vuole inserire, tutte da discutere in quanto piccole mance per dare poco a tanti: dalla cancellazione della Tasi al rinnovo (si fa per dire) del contratto dei dipendenti pubblici; dal part-time per gli ultra-sessantenni ai super-ammortamenti per le imprese; dalla conferma del bonus 80 euro alla decontribuzione (dimezzata) per le nuove assunzioni. E chi più ne ha più ne metta, per un totale di circa 10-11 miliardi.
2) In deficit è anche, paradosso dei paradossi, la cancellazione delle clausole di salvaguardia che, per il solo anno 2016, hanno un valore di 16-17 miliardi di euro.
Ecco le vere due componenti della manovra di Matteo Renzi: nuove misure (destinate ad avere effetti irrilevanti in termini di crescita del Pil e/o dell’occupazione, perché troppo spezzettate) + sterilizzazione (incredibilmente in deficit) delle clausole di salvaguardia. Ecco come sono composti veramente i 27-30 miliardi della sua Legge di stabilità.






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