Riccardo Isola. Si va al
ballottaggio. E lo si fa per la prima volta nella storia elettorale di Faenza.
Per sapere chi dovrà guidare palazzo Manfredi nei prossimi cinque anni si dovrà
aspettare il secondo turno. Il sindaco uscente Giovanni Malpezzi, sostenuto dal
Partito democratico dalla lista civica Insieme per cambiare, da La tua Faenza e
Idv, non ce l’ha fatta a strappare la riconferma nella tornata del 31 maggio.
La coalizione si è fermata al 45% dei consensi. Nel 2010 Malpezzi vinse al
primo turno con il 55,5%. Si torna così alle urne tra due settimane. Il 14
giugno i faentini saranno di nuovo chiamati ad esprimersi per scegliere il
primo cittadino tra Giovanni Malpezzi ed il leghista Gabriele Padovani
(20,35%). Quello della Lega nord è stato un exploit atteso. Forte del sostegno
di due liste, quella ufficiale (15,23%) e quella a sostegno del candidato
(4,35%), Gabriele Padovani è così riuscito nell’impresa storica. Nel 2010 il
Carroccio si era fermato al 12,85% Un risultato inedito questo arrivato a causa
di una serie di motivi. In primis l’astensionismo (41%) a cui fa seguito una
frammentazione dei candidati in lizza (9) e un malcontento nei confronti della
gestione della città da parte della maggioranza uscente. A destare
preoccupazione, anche per il prossimo turno, è ancora l’astensionismo. Rispetto
a cinque anni fa (76.5%) questa volta il 17,5% in meno di faentini ha deciso di
esprimere il voto nel segreto dell’urna arrivando a quota 59%. Tra i partiti
che non hanno brillato c’è il Pd che si è ferma al 36% dei suffragi (9.054
voti) mentre nel 2010 raggiungeva quasi il 41% (12.773 voti). Minimo storico
per i partiti fondatori del progetto berlusconiano che non sono arrivati al 4%.
Forza Italia, Nuovo Psi, Fratelli d’Italia e Popolari per l’Italia con
candidato Tiziano Cericola hanno ottenuto il 3,97%. È andato meglio Alessio
Grillini (Io faentino) che con il 4% supera gli ex alleati del Pdl. Sempre
dalle parti della destra, Forza nuova ottiene il suo miglio risultato di sempre
raggiungendo il 3,43% dei consensi. Male invece il civismo duro e puro. Il
Comitato No piano sosta, con candidata Claudia Berdondini, si ferma all’1,87%
mentre Emanuele Visani, promotore del Comitato faventia ottiene l’1,42%. Chi
compie un vero e proprio balzo in avanti è il Movimento 5 stelle. Rispetto a
cinque anni fa i pentastellati raddoppiano quasi i voti arrivando ad essere la
terza forza politica con il 14%. Bene anche l’Altra Faenza che riesce ad
ottenere un incoraggiante 5,38%. La tornata del 31 maggio si è caratterizzata
per una lentezza dello spoglio. Solo in tarda notte, attorno alle 4.30, i
risultati sono diventati definitivi. A rendere difficoltosa la procedura è
stato anche il sistema del voto disgiunto che ha portato diversi elettori a
sbagliare. Un vero e proprio decimo soggetto in campo, il partito dell’errore,
che sfiora il 3% (786 schede).
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