La proposta Galassini in consiglio provinciale a Ravenna, accolta dal nuovo direttore, utilizzare anche viceversa Forli-Faenza. Articolo Corriere Romagna di Francesco Donati
sabato 27 febbraio 2016
venerdì 26 febbraio 2016
USA SPIAVANO BERLUSCONI, SERVE COMMISSIONE DI INCHIESTA. TUTTO SI MUOVE LENTAMENTE PERCHE’ SILVIO FA ANCORA PAURA…..
Una
commissione parlamentare di inchiesta e il governo in Aula alla Camera per
rispondere alle domande dei parlamentari. Lo ha chiesto Renato Brunetta
intervenendo alla Camera dopo le rivelazioni sulle intercettazioni da parte
dell'agenzia governativa americana Nsa durante il governo Berlusconi.
"Rischia di essere uno dei più grandi scandali della nostra Repubblica e
chiediamo ancora una volta una commissione di inchiesta"
mercoledì 24 febbraio 2016
martedì 23 febbraio 2016
IL DIRETTORE GENERALE AUSL UNICA DI ROMAGNA DOMANI IN CONSIGLIO PROVINCIALE A RAVENNA
ASL della Romagna il Direttore Generale dell'Ausl Marcello Tonini
Il presidente della provincia di Ravenna Casadio, dopo la richiesta di un ordine del giorno presentata il 19.1.2016 dal consigliere provinciale di Forza Italia in merito ad “AREA VASTA ROMAGNA, FAENZA CON RAVENNA O MEGLIO FORLI'” , come da impegno assunto domani alle 23 febbraio alle ore 15 il Direttore Generale Marcello Tonini nell’ ambito della presentazione della “ RELAZIONE SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELL'AUSL UNICA DI ROMAGNA DEL DIRETTORE GENERALE MARCELLO TONINI” riferirà al consiglio provinciale.
Il consigliere Galassini chiederà chiarimenti anche per i punti sospesi merito di altre interrogazioni fra le quali: PG. 2015/84755 - INTERROGAZIONE IN DATA 30/10/2015 AD OGGETTO: ASL LUGO: COSA NON FUNZIONA?; PG. 2016/4956 - IN DATA 15/02/2016 AD OGGETTO: ASL LUGO: CHI E' IL RESPONSABILE DELLA MEDICINA ALL'OSPEDALE DI LUGO?; PG 2015/96634 – SPERPERO NELLA SANITA? LAVOVI DI ADEGUAMENTO FUNZIONALE EX OSPEDALE DI BRISIGHELLA A RESDIENZA PSICHIATRICA, NUCLEO DELLE CURE PRIMARIE ED ATTIVITA’ AMBULATORIALI QUANTO MANCA AL TERMINE A COSA SERVONO COSTI OLTRE 2,5 MILIONI”; Evoluzione situazione sulla risposta ricevuta su ASL LUGO; AL PRONTO SOCCORSO ABITUDINE ILLEGITTIME? Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale Ravenna Forza Italia
domenica 21 febbraio 2016
RUSSI: ADDIO A WALTER ZANNONI
Nato nel 1929, -86 ANNI- Walter Zannoni
aderì giovanissimo al Partito Socialista
Democratico Italiano di Giuseppe Saragat,
che seguì all'unificazione con il Psi.
Per molti anni dirigente locale del
Partito Socialista, negli anni 80 divenne componente del Consiglio di Amministrazione nell’ Ospedale civile di Ravenna. Dal 1922 al
1995 ricoprì il ruolo di Assessore ai Lavori Pubblici nel Comune di Russi, del quale è stato dipendente proprio nel settore Lavori
pubblici. Il suo percorso politico è poi
approdato a Forza Italia, con
la sua adesione nel tempo di fondazione
delle stessa. Per diversi anni ha ricoperto il ruolo di presidente dell'associazione Invalidi civili della provincia di Ravenna con impegni che lo hanno portato spesso anche a Roma. G.I dal
Piccolo
Vincenzo
Galassini porge sentite condoglianza alla moglie e famiglia
venerdì 19 febbraio 2016
FORZA ITALIA, “ ALBERGHINI BUON CANDIDATO, PRONTI A SOSTENERLO”
Il Responsabile Provinciale di Forza Italia
Bruno Fantinelli e il Capogruppo
in Consiglio comunale Alberto Ancarani hanno dichiarato la loro
piena approvazione alla scelta del candidato
sindaco di Lega Nord e Lista per Ravenna ricaduta su Massimiliano Alberghini:
“Massimiliano Alberghini corrisponde al profilo civico che Lega Nord e Lista
per Ravenna avevano sin dall’inizio delineato e che aveva trovato da subito
consenso da parte nostra – spiegano Fantinelli e Ancarani -. Restiamo in attesa
di incontrarlo e di meglio conoscere la proposta programmatica che egli intende
fornire alla città, fiduciosi che essa possa essere sostenuta da Forza Italia
alla luce del comune sentire già dimostrato fra il nostro movimento e le due
realtà che hanno lanciato il candidato, una delle quali alleato storico e
naturale di Forza Italia già a livello nazionale. Il candidato sindaco
Alberghini sconta probabilmente un piccolo
deficit di riconoscibilità nel mondo politico, mentre è ben
radicato nell’associazionismo e nel mondo delle categorie professionali –
continuano -. Non vi sono dunque ostacoli che non possano essere facilmente
colmati nelle numerose settimane di campagna elettorale che ci separano dalle
elezioni. Poiché l’intera Forza Italia, dal nazionale al regionale al locale è
unita nella volontà di perseguire l’obiettivo di un’ampia alleanza con la Lega
Nord, ma anche con tutti gli alleati storici, fra cui Fratelli d’Italia,
tenendo conto di un attore importante sul nostro territorio come Lista per
Ravenna non sussistono più ambiguità di sorta sulla posizione del nostro movimento.
Per tutti questi motivi,
una volta incontrato il candidato e condiviso il programma, sarà necessario ufficializzare l’alleanza il
prima possibile per iniziare la campagna elettorale con pari
dignità di tutte le forze che lo sosterranno.
Forza Italia è pronta a
dare il proprio contributo.”
martedì 16 febbraio 2016
PARLAMENTARI LAVORANO POCHISSIMO
di Arrigo Antonellini - Lo dice Napolitano, lo mette in prima
pagina SKY TG24
La rete televisiva in diretta che tra l'altro ci dice in diretta cosa
ne pensano gli italiani, mentre sapere cosa ne pensano i lughesi sulle tante
cose che incidono sulla loro qualità della PD lo sanno in Rocca, al Pd....
Questa volta il tema è quanto lavorano i nostri parlamentari, tre
giorni la settimana, che come tutti sappiamo è di sette, di giorni.
Ma negli altri giorni devono lavorare sul loro territorio!
Ogni quanto siete con i nostri parlamentari, quelli che abbiamo mandato
noi, parlate, vi confrontate, con loro? Arrigo Antonellini
lunedì 15 febbraio 2016
BRISIGHELLESE RUBA ARNIE PER API.
Ladro di miele, recuperate
65 arnie e attrezzature rubate per un valore di 20.000 euro
Denunciato per ricettazione un 64enne di
Brisighella. Tutto il materiale recuperato e le api sono state restituite ai
legittimi proprietari
L’indagine dei Carabinieri della stazione di Brisighella (RA) ha
consentito di rinvenire nelle pertinenze dell’abitazione di un 64enne del luogo
ben 65 arnie in legno (le tipiche “casette” dove le api trovano riparo e che
sono utilizzati dagli apicoltori per la produzione del miele), insieme a
numerosi accessori ed attrezzature apistiche risultate provento di una lunga
serie di furti commessi a partire dall’anno 2006 ai danni di apicoltori del
faentino.
La refurtiva recuperata, del valore complessivo di circa € 20.000,
è stata tutta restituita agli increduli proprietari che ormai avevano perso le
speranze di poter ritrovare la loro attrezzatura ma soprattutto di poter
rivedere le loro amate api.
I militari dell’Arma di Brisighella quando hanno auto notizia del
“fenomeno” predatorio che stava procurando non solo malumori ma anche un
ingente danno economico agli apicoltori della zona (basti pensare che
un’arnia arriva ad avere un costo compreso fra i 250 e i 300 euro a cui
va aggiunto il valore del miele prodotto), hanno dato inizio ad un’indagine e
soprattutto hanno cominciato a raccogliere notizie in giro per capire la
portata di quei furti.
Grazie alle informazioni raccolte, i Carabinieri hanno approfondito gli accertamenti ed hanno localizzato un podere ubicato in località “Bicocca” di Brisighella, dove vi era un allevamento di api composto da 26 arnie, per la maggior parte dipinte di verde. Effettuati ulteriori accertamenti con la collaborazione di personale del corpo forestale della locale stazione, i Carabinieri appuravano che non vi era alcuna comunicazione ufficiale di quell’allevamento di conseguenza veniva interpellato il 64enne proprietario di quell’appezzamento di terreno che riguardo il possesso di quelle arnie ha reso dichiarazioni contraddittorie. La sua versione non ha assolutamente convinto gli uomini dell’Arma che hanno dato luogo ad una meticolosa perquisizione. L’attività di ricerca ha portato alla scoperta di altre arnie nell’oliveto adiacente l’abitazione del 64enne, alcune sono state trovate in una zona boschiva sempre a ridosso dell’abitazione, altre ancora nel cortile, per un totale di 65 “casette”.
Ritrovati anche 45 “melari” (i tipici telai in legno atti alla raccolta del miele) insieme a varia attrezzatura apistica. Sul posto c’erano anche alcuni barattoli di venice di colore verde utilizzata per “ridipingere” e quindi modificare il colore originale delle singole arnie.
Al 64enne è stata contestata l’ipotesi di reato di “ricettazione” dopodichè i Carabinieri di Brisighella hanno sequstrato tutte le arnie ed il restante materiale apistico che veniva trasferito presso la caserma del luogo, grazie alla collaborazione di alcuni apicoltori che hanno messo a disposizione i loro mezzi. A quel punto i militari dell’Arma hanno dato inizio ad una scrupolosa attività di verifica sul numero matricolare impresso su ciascuna “casetta”, che ha consentito di risalire a tutti i proprietari, i quali subito convocati in caserma hanno confermato il furto delle arnie riconoscendole nonostante totalmente riverniciate. Su alcune arnie addirittura vi era ancora impresso, in un punto nascosto, il nome e cognome del proprietario apicoltore. Massima attenzione è stata prestata alle “colonie” di api trovate nelle arnie sequestrate, infatti alcune erano ormai spossate dall’incauto trattamento pertanto sono state affidate alle “cure” di apicoltori esperti appartenenti all’Associazione Romagnola Apicoltori di Bagnacavallo (RA). L’indagine ha consentito di risalire addirittura ad un furto commesso dieci anni fa anche se la maggior parte della refurtiva è riconducibile a furti commessi in più riprese fra il 2010 ed il 2015. A questi si aggiungono gli episodi più recenti risalenti al mese di gennaio di quest’anno. Oltre alla denuncia alla Procura della Repubblica di Ravenna, i Carabinieri hanno segnalato l’episodio all’AUSL di ravenna, infatti il 64enne dovrà rispondere di pesanti sanzioni amministrative per l’abusiva gestione di un allevamento apistico. Il fenomeno dei furti di arnie e degli sciami destinati al mercato nero ha una portata nazionale perché è un fenomeno segnalato continuamente in diverse regioni italiane dalle associazioni di categoria che purtroppo contano numerose sottrazioni indebite di alveari, non a caso esattamente un anno fa, alcuni quotidiani nazionali ne avevano dato ampio risalto sulle loro pagine.
Grazie alle informazioni raccolte, i Carabinieri hanno approfondito gli accertamenti ed hanno localizzato un podere ubicato in località “Bicocca” di Brisighella, dove vi era un allevamento di api composto da 26 arnie, per la maggior parte dipinte di verde. Effettuati ulteriori accertamenti con la collaborazione di personale del corpo forestale della locale stazione, i Carabinieri appuravano che non vi era alcuna comunicazione ufficiale di quell’allevamento di conseguenza veniva interpellato il 64enne proprietario di quell’appezzamento di terreno che riguardo il possesso di quelle arnie ha reso dichiarazioni contraddittorie. La sua versione non ha assolutamente convinto gli uomini dell’Arma che hanno dato luogo ad una meticolosa perquisizione. L’attività di ricerca ha portato alla scoperta di altre arnie nell’oliveto adiacente l’abitazione del 64enne, alcune sono state trovate in una zona boschiva sempre a ridosso dell’abitazione, altre ancora nel cortile, per un totale di 65 “casette”.
Ritrovati anche 45 “melari” (i tipici telai in legno atti alla raccolta del miele) insieme a varia attrezzatura apistica. Sul posto c’erano anche alcuni barattoli di venice di colore verde utilizzata per “ridipingere” e quindi modificare il colore originale delle singole arnie.
Al 64enne è stata contestata l’ipotesi di reato di “ricettazione” dopodichè i Carabinieri di Brisighella hanno sequstrato tutte le arnie ed il restante materiale apistico che veniva trasferito presso la caserma del luogo, grazie alla collaborazione di alcuni apicoltori che hanno messo a disposizione i loro mezzi. A quel punto i militari dell’Arma hanno dato inizio ad una scrupolosa attività di verifica sul numero matricolare impresso su ciascuna “casetta”, che ha consentito di risalire a tutti i proprietari, i quali subito convocati in caserma hanno confermato il furto delle arnie riconoscendole nonostante totalmente riverniciate. Su alcune arnie addirittura vi era ancora impresso, in un punto nascosto, il nome e cognome del proprietario apicoltore. Massima attenzione è stata prestata alle “colonie” di api trovate nelle arnie sequestrate, infatti alcune erano ormai spossate dall’incauto trattamento pertanto sono state affidate alle “cure” di apicoltori esperti appartenenti all’Associazione Romagnola Apicoltori di Bagnacavallo (RA). L’indagine ha consentito di risalire addirittura ad un furto commesso dieci anni fa anche se la maggior parte della refurtiva è riconducibile a furti commessi in più riprese fra il 2010 ed il 2015. A questi si aggiungono gli episodi più recenti risalenti al mese di gennaio di quest’anno. Oltre alla denuncia alla Procura della Repubblica di Ravenna, i Carabinieri hanno segnalato l’episodio all’AUSL di ravenna, infatti il 64enne dovrà rispondere di pesanti sanzioni amministrative per l’abusiva gestione di un allevamento apistico. Il fenomeno dei furti di arnie e degli sciami destinati al mercato nero ha una portata nazionale perché è un fenomeno segnalato continuamente in diverse regioni italiane dalle associazioni di categoria che purtroppo contano numerose sottrazioni indebite di alveari, non a caso esattamente un anno fa, alcuni quotidiani nazionali ne avevano dato ampio risalto sulle loro pagine.
venerdì 12 febbraio 2016
IL PD PUO’ FARE DI TUTTO IL CASO “PIRAZZINI” EX SINDACO DI FUSIGNANO
Sì, ha sollevato un polverone il
caso dell'ex sindaco di Fusignano Paolo Pirazzini e delle consulenze affidate
alla compagna, dipendente del Comune di Argenta, mentre era direttore di
Legautonomie Emilia-Romagna. Quattro incarichi, in altrettante annualità, per
realizzare e aggiornare il sito internet dell'associazione, al costo
complessivo di 1Omila euro. Il tutto senza bando. Una questione di opportunità,
quella riportata dal Carlino, che in Regione ha già fatto addrizzare le
antenne, soprattutto adesso che l’ Anci ha inglobato Legautonomie.
L'Associazione nazionale dei Comuni italiani, nel 2010, era già finita
nell'occhio del ciclone per le assunzioni
a parenti fatte dall'allora direttore Gioiellieri e, in risposta, a presidente
Daniele Manca annunciò l'arrivo un codice etico ad hoc. Codice che, però, non
risulta sul sito dell'associazione. «A noi consiglieri è vietato contrarre rapporti
lavorativi con parenti e conviventi - afferma Galeazzo Bignami, consigliere
regionale di Forza Italia -. Non ci si può parare dietro la norma privatistica
dell'associazione, quando i soci sono enti pubblici». Bignami annuncia ricorso
alla Corte dei conti, ma intende rivolgersi anche alla prefettura per «far
valutare la regolarità degli atti». E affonda: «II Pd (Pirazzini fu sindaco Ds
di Fusignano, ndr) ormai ci ha abituato a queste cose». Per Bignami, infatti,
«chi si dimetta» dice che la persona scelta da Pirazzini fosse la migliore?
Argenta poi, se era socio di Legautonomie, avrebbe potuto prestare gratuitamente
una sua dipendente». Il collega d'aula Daniele Marchetti (Lega nord) alza il
tiro e invoca le dimissioni di Pirazzini che adesso, in Anci, è responsabile
del settore Welfare. «E l'unico modo per dare il giusto segnale ai cittadini -
sostiene l'esponente del Carroccio -. Capisco che Manca abbia 'ereditato' una
situazione riconducibile ad altri, ma questo getta ombre sull'Anci stessa,
visto l’incarico attuale di Pirazzini». Per Marchetti il modello Regione andrebbe
esportato «in tutte le realtà che
riguardano la pubblica amministrazione e la politica in genere - dice -. Trovò
giusto che, nei gruppi regionali, non possano essere assunti o affidati
incarichi ai congiunti». Parla di consulenze «totalmente fuori luogo e inopportune»
anche Silvia Piccinini, consigliera del Movimento 5 stelle.
giovedì 11 febbraio 2016
FOIBE: BERLUSCONI, RENDIAMO ONORE A ITALIANI VITTIME COMUNISMO
Roma, 10 feb. (AdnKronos) - “In
questa giornata del ricordo per le vittime delle Foibe, istituita dal nostro
governo di centrodestra nel 2004, rendiamo onore agli italiani che pagarono con
una morte terribile il loro attaccamento alla nostra Patria. Non si piegarono
alla cieca brutalità comunista, non abbassarono lo sguardo dinanzi ai loro
spietati carnefici ma si immolarono per la libertà e la democrazia
dell’Italia". Così in una nota il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
"Erano, sono - prosegue l'ex premier - le nostre madri e i nostri padri,
le nostre sorelle e i nostri fratelli di Fiume, dell’Istria e della Dalmazia,
scacciati dalle loro case e privati di tutto ciò che possedevano. Noi oggi li
ricordiamo, con riconoscenza ed emozione. Non dimenticheremo mai quella
barbarie, non dimenticheremo mai i crimini del comunismo contro l’Italia e
contro l’umanità”
martedì 9 febbraio 2016
IL SALTO DELLA QUAGLIA DI RENZI VOLTAGABANNA SUI VOLTAGABANNA
Nel 2010
attaccò chi cambiava casacca come Dorina Banchi: "Si dovrebbe
dimettere". Ma oggi dopo l'altimo passaggio da Forza Italia a Ncd l'ha
scelta come sottosegretario
Sui voltagabbana Renzi è
un voltagabbana. Lo ha ricordato bene Marco Travaglio qualche giorno fa a Otto
e mezzo su La7. Come ospite c'è
l'onorevole Dorina Bianchi, recordwoman del salto della quaglia. Eletta per la
prima volta in Parlamento nel 2001, Dorina è passata dal Ccd all'Udc, quindi
nella Margherita e nel Pd per poi tornare nell'Udc prima di approdare al Pdl.
Da qui, il trasferimento nell'Ncd di Alfano e la recente promozione a
sottosegretario dei Beni culturali. Vero che i Parlamentari non hanno vincoli
di mandato ma da noi si esagera spesso nel pendolarismo partitico.
Trasformismo, italico vizio.
Il problema è che il
malcostume dei traslochi parlamentari era proprio messo alla berlina da quello
stesso Renzi che oggi, per convenienza, tace. Cosa diceva l'allora sindaco di
Firenze lo si può ascoltare bene su Youtube digitando «Renzi-Binetti-Porta a
Porta». È il 2010: ospiti di Bruno Vespa ci sono Paolo Bonaiuti, Matteo Renzi e
Paola Binetti. Quest'ultima, eletta nel Pd, ha appena deciso di sbattere la
porta e aderire all'Udc assieme a Bianchi, Carra ed altri. I cosiddetti teodem.
Ebbene, Matteo Renzi la infilza: «La tua posizione, di Carra e degli altri, è
rispettabile ma dovevate avere il coraggio di dimettervi dal Pd e dal
Parlamento. Perché non si sta in Parlamento con i voti presi dal Pd per andare
contro il Pd». Ganzo. Non solo. Renzi ne fa una questione di principio e
perentorio dice: «È ora di finirla con chi viene eletto con qualcuno e poi
passa di là. Vale per quelli di là, per la sinistra e per tutti. Se c'è
l'astensionismo è anche perché se io prendo e decido di mollare i miei... Mollo
i miei, ed è legittimo farlo, per carità; però devo avere anche il coraggio di
avere rispetto per chi mi ha votato perché chi mi ha votato non ha cambiato
idea». Renzi dixit nel febbraio del 2010. Passa un annetto e giura: «Io non
esco dal Pd nemmeno se mi cacciano. Non sono mica uno Scilipoti... Se uno
smette di credere in un progetto politico non deve certo essere costretto con
una catena a stare in un partito. Ma quando se ne fa deve fare il favore di
lasciare anche il seggiolino». Predicava bene, il ragazzo. Salvo poi, per
convenienza, calpestare le sue prediche e premiare con posti di governo e
sottogoverno la pattuglia di transfughi. Il manuale Renzelli ricompensa Gennaro
Migliore, eletto con Sel e poi passato nel Pd: sottosegretario alla Giustizia.
Ma anche Enrico Costa, eletto nel Pdl, passato all'Ncd: neo ministro degli
Affari regionali; Antonio Gentile, già sottosegretario all'Economia del governo
Berlusconi IV, eletto nel Pdl, poi passato con Alfano. Gentile era già stato
premiato con un sottosegretariato nell'esecutivo Renzi ma fu costretto a
dimettersi per un'inchiesta poi archiviata. Ora è sottosegretario allo Sviluppo
economico. Medaglia e seggiola (sottosegretario alla Giustizia) anche alla
senatrice alfaniana Federica Chiavaroli.
Insomma, Renzi non soltanto non ha preteso le
dimissioni dei tanti voltagabbana ora suoi amici ma li ha pure remunerati con comode
poltrone. Le quali servono tutte a tenere in piedi quella a cui tiene di
più: la propria
sabato 6 febbraio 2016
ASL LUGO INCOMPRENSIBILE IL MODO DI OPERARE DEL PRONTO SOCCORSO: 9 MESI PER RISPONDERE
E’ evidente che se tali indicazioni non vengono rispettate, possono configurarsi non solo comportamenti illeciti, ma anche gravi rischi per i pazienti.
La risposta dell’Asl conferma purtroppo quanto temevamo quando ammette che “non si vuole negare la presenza di procedimenti disciplinari attualmente in corso che riguardano il personale medico della Radiologia su un episodio realmente accaduto di posticipo della refertazione. L’episodio deve considerarsi come una eccezione alla gestione della attività”. Ci mancherebbe solo che tali comportamenti segnalassero una routine!
Ma riteniamo che sia bene chiarire che l’episodio sarebbe connotato non solo dall’ assenza del medico reperibile durante l’esecuzione dell’esame richiesto dal Pronto Soccorso nelle ore notturne, ma anche dalla mancata contestuale refertazione dell’esame che risulterebbe stata predisposta nel mattino successivo - e dunque diverse ore dopo – da un radiologo diverso da quello che era reperibile durante la notte. Se queste informazioni rispondessero al vero, emergerebbe una situazione che potrebbe lasciare supporre un accordo precostituito fra professionisti.
Senza approfondire la valutazione sul ritardo nella compilazione del referto (che potrebbe configurare una situazione di ritardo di diagnostica per un paziente del Pronto Soccorso) ci risulta incomprensibile come un siffatto modo di operare non abbia provocato una richiesta di chiarimenti da parte del Pronto Soccorso che aveva richiesto l’esame ed aveva la gestione clinica del paziente.
Una considerazione finale: nove mesi per rispondere ad una interrogazione come questa, forse per errore della Provincia di Ravenna (risposta consegnatami il 20 gennaio ’16), fanno forse pensare ad una elevata inefficienza del servizio pubblico? che si protrae da molti anni e si estende fino ai vertici dell’azienda, che intenzionalmente o meno genera una tolleranza o forse una connivenza e protezione rispetto alle piccole e grandi illegalità di cui si sta occupando la magistratura, certo una risposta aggiornata ad oggi sarebbe importante insieme alla risposta ad un’altra interrogazione presentata il 30 ottobre 15 sempre sul servizio di radiologia.
Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale Ravenna FORZA ITALIA
giovedì 4 febbraio 2016
E' MORTO STEFANO SERVADEI, PER DECENNI IN POLITICAPER IL PARTITO SOCIALISTA E ANIMATORE DEL MAR: UOMO ONESTE E COERENTE.
Pochi giorni fa era stato il suo 93° compleanno. E' morto lunedì pomeriggio alla casa di riposo Pietro Zangheri di Forlì Stefano Servadei, sepolto oggi, figura politica che ha attraversato sessant'anni di storia della Repubblica e della Romagna per il partito socialista. Fino a pochi anni fa era ancora attivo sotto le insegne del “Mar”, il Movimento per l'Autonomia della Romagna. Attivo in politica fin dall’immediato dopoguerra, Stefano Servadei è stato per decenni un punto di riferimento nello scenario romagnolo, come esponente del Partito Socialista, come uomo delle istituzioni, come animatore nel campo dell’associazionismo di carattere culturale ed identitario romagnolo.
La sua esperienza politica ha attraversato tutto il secondo Novecento, a cominciare dai comizi tenuti nelle piazze di città e paesi in occasione delle prime elezioni indette nella storia della Repubblica Italiana, Vicepresidente della Provincia, allora comprendente anche il riminese, assunto nel 1951. Il percorso ha intercettato quindi gli scranni del Consiglio Comunale di Forlì, della Regione Emilia Romagna e del Parlamento dove, in vent’anni di permanenza. Nel curriculum spiccano anche incarichi in due compagini di Governo, fra il 1973 e il 1974, quale Sottosegretario al Ministero di Industria, del commercio e dell'artigianato e, poi, al Commercio Estero.
Negli anni '90 al suo nome sono legati soprattutto la battaglia per l’autonomia della Romagna e la realizzazione di un Archivio storico, a beneficio di ricerche e approfondimenti tematici, nel quale raccogliere le carte collegate alla sua lunga esperienza e ai diversi settori seguiti. ADDIO, Vincenzo Galassini
mercoledì 3 febbraio 2016
GALASSINI AVEVA REGIONE E’ IN CORSO UN PROCEDIMENTO DISCIPLINARE. ASL LUGO: AL PRONTO SOCCORSO ABITUDINI ILLEGITTIME.
L’interrogazione : Ci viene riferito che presso il presidio ospedaliero di Lugo si verificherebbero episodi che, se trovassero conferma, configurerebbero comportamenti ed abitudini illegittime ed inaccettabili. I pazienti che accedono al servizio di Pronto Soccorso e nelle ore notturne vengono sottoposti ad esami radiologici, dovrebbero ricevere la relativa risposta scritta in tempi brevi, ordinariamente attorno ai sessanta minuti. Pare invece che a Lugo, in alcuni casi, l’esito dell’esame venga redatto solo il mattino successivo, a distanza di molte ore dall’esecuzione dello stesso.
Se, come ci risulta, la regolamentazione sulla reperibilità comporta l’obbligo per il medico interessato di recarsi in ospedale entro trenta minuti dalla chiamata e di fornire la risposta scritta immediatamente, ci troveremmo, in questi casi, di fronte ad una palese violazione delle vigenti normative con conseguenti gravi rischi per i pazienti. Chiede pertanto di conoscere se tale situazione risponda al vero ed in tal caso quali provvedimenti siano stati adottati (o si intenda adottare) per evitare ai cittadini di trovarsi in tale intollerabile condizione. Consigliere provinciale Forza Italia Ravenna Vincenzo Galassini
In riferimento alla richiesta di informazioni del Consigliere Vincenzo Galassini del 30/04/2015 si precisa quanto segue:
presso l'ospedale di Lugo è attiva una radiologia che presta l'attività in sede nelle ore diurne feriali
È disponibile tramite pronta disponibilità nelle ore notturne e festive sia del medico che dei tecnici. L'istituto della pronta disponibilità prevede che il medico ed il tecnico attivati tramite portineria dell’ospedale si portino dentro la struttura nel più breve tempo possibile. Dalle verifiche effettuate tramite timbratura de! cartellini marcatempo si evidenzia che per ogni notte sono presenti uno o più accessi sia del medico che dei tecnico per gestire questa attività
Nel confermare che l’istituto della pronta disponibilità viene esercitato secondo i dettami dati del contratto non si vuole negare la presenza di procedimenti disciplinari attualmente in corso che riguardano il personale medico della Radiologia su un episodio realmente accaduto di posticipo delle refertazione. L’episodio deve considerarsi come una eccezione alla gestione dell’attività e sulle responsabilità la Direzione sta prendendo i provvedimenti adeguati affinchè non si verifichino ulteriori fatti. Dott.ssa Maria Grazie Stagni
Domani la risposta all’ASL
martedì 2 febbraio 2016
E IO PAGO: LA BOLDRINI SALVA I BARBIERI DELLA CAMERA PROMOSSI ASSISTENTI PARLAMENTARI A 140MILA EURO L’ANNO
Negli ultimi anni il Reparto Barberia della camera ha ridotto gli
introiti, 90mila euro circa a fronte di un costo di 500mila euro per il
bilancio di Montecitorio, ovvero 400mila euro in perdita. Si calcola che taglino
i capelli non più di 23 volte alla settimana, in tutto. Una soluzione andava
trovata. Come scrive il quotidiano "Il giornale", la trattativa è
finita a tarallucci e vino, con una delibera del massimo organo interno di
Montecitorio che tiene aperto l' indispensabile servizio di barberia per gli
onorevoli (esteso per pari opportunità, su indicazione della Boldrini, anche
alle deputate come servizio di parrucchiere), con la differenza che i barbieri
in servizio non saranno più sette, ma quattro. E gli altri tre? Qui sta il
colpo di genio. I tre barbieri in esubero da domani diventeranno «assistenti
parlamentari». In altre parole verranno promossi,
perché l' inquadramento dei barbieri alla Camera è quello di «operatore
tecnico», livello più basso rispetto all'«assistente parlamentare», a cui si
accede per concorso come per le altre qualifiche. Lo stipendio? Più o meno lo
stesso, intorno ai 140mila euro l'anno.
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