Negli ultimi anni il Reparto Barberia della camera ha ridotto gli
introiti, 90mila euro circa a fronte di un costo di 500mila euro per il
bilancio di Montecitorio, ovvero 400mila euro in perdita. Si calcola che taglino
i capelli non più di 23 volte alla settimana, in tutto. Una soluzione andava
trovata. Come scrive il quotidiano "Il giornale", la trattativa è
finita a tarallucci e vino, con una delibera del massimo organo interno di
Montecitorio che tiene aperto l' indispensabile servizio di barberia per gli
onorevoli (esteso per pari opportunità, su indicazione della Boldrini, anche
alle deputate come servizio di parrucchiere), con la differenza che i barbieri
in servizio non saranno più sette, ma quattro. E gli altri tre? Qui sta il
colpo di genio. I tre barbieri in esubero da domani diventeranno «assistenti
parlamentari». In altre parole verranno promossi,
perché l' inquadramento dei barbieri alla Camera è quello di «operatore
tecnico», livello più basso rispetto all'«assistente parlamentare», a cui si
accede per concorso come per le altre qualifiche. Lo stipendio? Più o meno lo
stesso, intorno ai 140mila euro l'anno.
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