venerdì 25 marzo 2016

ACQUA NON E’ PIU’ UN BENE PUBBLICO. IL BLITZ DEL PD DI RENZI


L’acqua non è più un bene pubblico. Un’altra novità del governo Renzi, che è diventata ufficiale con l’approvazione, da parte della commissione Ambiente della Camera e con il parere favorevole di relatore e governo, dell’emendamento del Pd, che apre alla gestione dell’acqua da parte dei privati.
Tale emendamento, relativo alla proposta di legge che ha recepito l’esito del referendum sull’acqua pubblica di cinque anni fa, ha proposto – e ottenuto – la soppressione dell’articolo 6 del testo, secondo cui il servizio idrico integrato quale servizio pubblico locale è privo di rilevanza economica. Di conseguenza, la proposta di legge stabiliva l’affidamento esclusivo a enti di diritto pubblico e vietava l’acquisizione di quote azionarie di società di gestione del servizio idrico integrato.
E invece ora i privati, grazie all’approvazione dell’emendamento del Pd e con il consenso del governo, potranno gestire i servizi idrici. A dispetto di quei 26 milioni di ‘Sì’ del referendum del 12 e del 13 giugno del 2011, quando il 54% degli elettori bocciò qualsiasi forma di privatizzazione dell’acqua.
“Il Pd ha affossato la legge popolare sull’acqua pubblica e calpesta la volontà di 27 milioni di italiani. La maggioranza ha votato a favore dell’emendamento del deputato piddino Borghi che cancella l’articolo che prevede che l’acqua sia pubblica, che la gestione dell’acqua sia pubblica e che le infrastrutture dei servizi idrici siano pubbliche”.


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