giovedì 21 luglio 2016

IL PICATRIX, UN LIBRO MAGICO. UN TRATTATO ARABO DI MAGIA ASTROLOGIA TRADOTTO A BRISIGHELLA, PAESE DEI CARDINALI, NEL 1536. MISTERI E SEGRETI ANCORA DA SCOPRIRE




La redazione del Blog Brisighella Ieri Oggi, nato nel marzo 2012, avendo raggiunto (2016) le 235mila visite, per festeggiare l’evento promuove la terza rassegna “SAPERE E GUSTO ALLE TERME DI BRISIGHELLA” con una serata dedicata ai “480 ANNI DALLA TRADUZIONE DEL PICATRIX E LA SUA RISCOPERTA IN OCCASIONE DELLE FESTE MEDIEVALI DI BRISIGHELLA” con il Prof. ANDREA VITALI e VINCENZO GALASSINI.  Il 26 maggio 1536 a Brisighella fu trascritto dall’arabo al latino il Picatrix un libro di profezie magico-astrologiche non consentito dal dominio papale. Tale traduzione venne data alle stampe per volontà di Andrea Vitali, direttore artistico delle Feste, e di Vincenzo Galassini presidente dell’Associazione Feste Medievali, in occasione delle Feste del 1994 che vertevano sul tema della Profezia.  Per il commento critico ci si avvalse della collaborazione del prof. Paolo Aldo Rossi, docente di storia del pensiero scientifico presso l’università di Genova.
Una teoria magico-astrologica di cui il Picatrix risulta essere la maggior fonte di ispirazione di quel tempo. Il motivo della non diffusione di questo testo, fin dal Rinascimento, si deve a diversi motivi, il primo dei quali è senz’altro l’essere stato messo all’indice dalla Chiesa. Dobbiamo infatti ricordare che la Brighella di allora viveva sotto un regime cattolico che vietava qualsiasi atteggiamento contrastante l’ortodossia cristiana. Inoltre Brisighella vide in quegli anni la presenza, fra gli altri, di un personaggio importante della Santa Inquisizione, cioè il brisighellese Agostino Galamini, divenuto nel tempo cardinale. Un altro personaggio che per le sue prediche e i sermoni venne a Brisighella chiamato appositamente per sanare liti e contrasti (fra le diverse fazioni?) fu Bernardino Ochino che per il suo atteggiamento devozionale venne addirittura equiparato a Bernardino da Siena tanto da essere appellato in tal modo. Una devozione la sua, che non resse nel tempo, tanto da divenire un accanito protestante. Dopo 480 anni si parlerà quindi del Picatrix, del suo contenuto e del contesto storico in cui venne alla luce. Gli eventi che portarono alla pubblicazione del Picatrix vengono ricordati nel libro Feste Medievali di Brisighella Gli anni d’Oro pubblicato nel 2015 dalla “Memoria Storica di Brisighella”. Non fu a caso che nel 1994 Vincenzo Galassini volle, su suggerimento del Vitali, giungere alla creazione di una struttura sotterranea di carattere simbolico, chiamata l’Antro di Ermete, in quanto esaltazione di quel pensiero platonico di cui il Picatrix risulta essere la migliore fonte di spiegazione.
Una serata quindi di grande interesse, un tuffo nella storia, non solo locale ma anche europea in quanto il Picatrix, come detto, venne conosciuto in tutto il continente.
Un appuntamento per conoscere i misteri e i segreti di una Brisighella che molto in realtà ha dato alla cultura e alla conoscenza. Una conoscenza che occorre ancora approfondire e che ci sia augura di stimolare anche attraverso questo incontro.




La traduzione del Picatrix, scritto in lingua araba nel XI secolo, nella traduzione compiuta da un Brisighellese rimasto anonimo, risulta essere la migliore fra le diverse che si trovano disseminate in diversi paesi europei. Il manoscritto originale della traduzione si trova ora presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Il motivo per cui il Picatrix venne inserito fra i libri messi all’indice dalla Chiesa Cattolica, si deve al fatto che la filosofia che esso sottende appare impregnata di Platonismo, un pensiero che contrastava con il ruolo della Chiesa che si poneva quale intermediaria fra il Divino e l’uomo. Per Platone l’uomo era in realtà libero di cercare e trovare in se stesso quell’essenza che lo rendeva partecipe della natura divina, quell’anima mundi nascosta all’interno di ogni essere vivente.
Abelardo vedrà nello Spirito Santo l'anima del mondo, l'Anima Mundi della quale parlano anche i monaci di Chartres. Guglielmo di Conches, glossando il platonico Timeo (34 c-35 c) afferma che l'anima del mondo è uno spirito o una forza naturale inerente alle cose, che conferisce loro il movimento e la vita. Essa è interamente e integralmente in ogni cosa, ma la sua potenza si esercita diversamente. Essa, posta nel mezzo dell'Universo, dà il movimento agli astri, la vegetazione agli alberi e alle piante, la sensibilità agli animali, la ragione agli uomini.
Questo principio divino già durante l’esistenza terrena poteva condurre l’uomo alla contemplazione del Bene Supremo attraverso l’esercizio delle virtù e tramite la meditazione delle diverse entità angeliche.
Un altro importante aspetto filosofico implicava l’idea che l’universo si riflettesse in ogni cosa esistente. L’uomo era concepito come un “piccolo mondo”, un Microcosmo identico per struttura e contenuto al Macrocosmo. I filosofi del Rinascimento, a partire da Ficino, immaginarono elaborati sistemi di corrispondenze tra gli astri del firmamento e le diverse parti dell’organismo umano
Su questi presupposti avvenne la rivalutazione della magia, dell’astrologia e dell’alchimia, arte ermetica per eccellenza. Tali scienze avrebbero aiutato l’uomo a capire i segreti legami che mantengono unito l’universo e influiscono sul comportamento umano. Così le antiche divinità astrali, Saturno, Giove, Marte, Venere, Mercurio, il Sole e la Luna, tornarono a rivestire il ruolo di spiriti potenti e temibili a cui si potevano rivolgere preghiere e interrogazioni per conoscere la sorte degli uomini. Attraverso la costruzione di amuleti, lo svolgimento di particolari riti e la realizzazione di specifiche operazioni, l’uomo avrebbe potuto difendersi dalla potenza degli astri, celata anche nelle pietre e nei metalli, ottenendo la facoltà di catturarla e di servirsene per un’elevazione spirituale.
Profilo di Andrea Vitali
Andrea Vitali, Presidente dell'Associazione Culturale Le Tarot, medievista e storico del simbolismo, è considerato a livello accademico una fra le massime autorità internazionali per quanto riguarda lo studio sull'universo simbolico. Ha curato importanti mostre sulla storia del pensiero simbolico, ermetico ed esoterico e scritto  numerosi libri, oltre a centoquaranta saggi storici, molti dei quali tradotti in sei lingue. In qualità di ideatore e direttore artistico delle Feste Medievali di Brisighella (1980-2004), prima rassegna al mondo di cultura e spettacolo del medioevo, ha scritto in chiave simbolica medievale numerose drammaturgie, oggetto di tesi di laurea presso svariate università. Collabora fattivamente con diversi dipartimenti universitari per quanto attiene lo studio del simbolismo.
 L'Associazione Culturale Le Tarot, fondata nel 1985 dal prof. Andrea Vitali, è un organismo di studi storico-simbolici con sede a Faenza. Ne fanno parte eminenti accademici italiani e stranieri, fra cui, solo per citarne alcuni, il Prof. Franco Cardini (Università di Firenze), il Prof. Michael Howard (New York University), il dott. Claudio Widmann, famoso analista junghiano, e tanti altri.


Nessun commento:

Posta un commento