domenica 31 gennaio 2016
giovedì 28 gennaio 2016
GIORNO MEMORIA “FORZA ISRAELE, NOI DI FORZA ITALIA SIAMO CON TE”
“La giornata della memoria è il modo migliore
per guardare il presente. La Shoah ci guarda ancora con gli occhi
delle sue vittime e ci fa vergognare non del passato ma dell’oggi.
L’antisemitismo non è un rischio, ma un’evidenza di queste ore. Esso si esprime
certo nella volontà di taluni Stati e dei loro leader di annientare Israele e
di alimentare l’odio verso gli ebrei, ma ha focolai vivi e minacciosi in Europa
e in Italia. Non basta puntare il dito contro le cellule dell’Isis o certi
movimenti di estrema destra o di estrema sinistra, ma va denunciata
l’acquiescenza che determina il clima intollerabile respirato dagli ebrei
italiani, in pericolo per il solo fatto di farsi riconoscere come tali. Oggi va
denunciato e combattuto con le armi della cultura e dell’informazione un
antisemitismo da zona grigia di tanta opinione pubblica, ‘moderato’, pigro, che
non muove le mani e non tira coltellate, condanna Auschwitz, e ci mancherebbe,
ma guarda ai coltelli dell’Intifada a Gerusalemme o a Milano con indifferenza o
giustificazionismo. In tanti devono farsi oggi l’esame di coscienza, e uscire dall’ambiguità.
Forza Israele, noi di Forza Italia siamo totalmente con te”.
Così in una
dichiarazione congiunta, a nome di tutto il gruppo di Forza Italia alla Camera,
il presidente dei deputati azzurri, Renato Brunetta, e la portavoce dei
parlamentari a Montecitorio, Mara Carfagna, che oggi interverrà in Aula in
occasione della giornata della memoria.
martedì 26 gennaio 2016
BENZINA A 44 CENTESIMI AL LIBRO. MA RENZI NON TOGLIE LE TASSE COME AVEVA PROMESSO A PORTA A PORTA.
https://www.facebook.com/WIlM5s/videos/720945581339118/
L’unica
colpa è dello Stato. Altro che le compagnie petrolifere.
Oggi la benzina alla pompa potrebbe costarci 44 centesimi al litro. Ma non succederà mai. Mai
il prezzo andrà sotto l’euro. Nemmeno se le compagnie petrolifere, stordite da
un colpo di sole, dovessero iniziare a regalare a destra e a manca l’oro nero.
Questo perché in Italia le imposte, che Matteo
Renzi si guarda bene dal cancellare, gravano sul prezzo di benzina e diesel per oltre
due terzi. Quando andiamo a fare rifornimento, insomma, dobbiamo tener presento
che oltre a riempire il serbatoio della nostra auto, stiamo anche riempiendo le
tasche di uno Stato famelico e incapace di amministrate i nostri soldi. Rispetto
al 2008 il prezzo della benzina al netto delle tasse è inferiore del 18,8%. Il che, come fa
notare Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, si
tramuta in “un rincaro del
31,4% esclusivamente attribuibile alle tasse”. Negli ultimi sette
anni le accise sono, infatti, cresciute del 46% mentre il carico dell’Iva è aumentato del 21,8%. “Nel dicembre 2008 le accise pesavano su un
litro di gasolio per 42,3 centesimi – spiega Rizzo – c’erano poi da sommare
18,53 centesimi di Iva: non il 20 per cento (livello dell’aliquota dell’imposta
sul valore aggiunto allora vigente) rispetto ai 50,34 centesimi che all’epoca
costituivano il prezzo della nafta al netto del carico fiscale, bensì quasi il doppio. Esattamente, il
36,8 per cento”. Questo perché l’Iva viene applicata anche sulle
accise, non solo sul prodotto industriale. Insomma, lo Stato tassa anche le
tasse. Sette anni fa le imposte sulle imposte toccavano i 60,82 centesimi, il
57,4% del totale. Oggi, continua Rizzo sul Corsera,
“si è arrivati a 84,31, e siamo
al 67,4% del totale. Una differenza di quasi 23,5 centesimi per litro, che
proiettata sulle 22 milioni di tonnellate
di gasolio consumate annualmente in
Italia significa per il fisco un maggiore introito di quasi 5,2 miliardi di
euro ogni 12 mesi”.
Tanto per capirci: le tasse sulle tasse valgono da sole circa 3 miliardi di euro
sui consumi totali di gasolio.
Su ogni litro di benzina
le imposte
gravano per 72,8 centesimi. “Se
si aggiunge anche l’Iva, considerando anche in questo caso l’impatto delle
tasse sulle tasse – calcola Rizzo – il peso del prelievo fiscale sfiora un euro
su un costo medio alla pompa di un euro e 421”. Insomma, poco
meno del 70% del prezzo finale va al Fisco, quindi allo Stato. Quindi, non è
così peregrino chiedersi perché sino a ora Renzi, che si vanta di abbassare le
tasse ovunque, non ha ancora messo mano a questo furto legalizzato. Perché non
possiamo pagare un litro di benzina 44 centesimi?
Perché dobbiamo finanziare
un Fisco
sanguisuga.
lunedì 25 gennaio 2016
CHI DIRIGE LA SANITA’ PUBBLICA, LA POLTICA O LA TECNICA!
Da Pavaglione Lugo
La
Sanità di Faenza da Ravenna a Forli, un vantaggio per i cittadini.
Il Presidente della Provincia Claudio Casadio ha preso l'impegno di discuterne al prossimo consiglio provinciale con il nuovo direttore dell'ASL Romagna.
Vincenzo Galassini Consigliere provinciale Ravenna Forza Italia
Il Presidente della Provincia Claudio Casadio ha preso l'impegno di discuterne al prossimo consiglio provinciale con il nuovo direttore dell'ASL Romagna.
Vincenzo Galassini Consigliere provinciale Ravenna Forza Italia
Già,
ma chi ha potere in merito a questa fondamentale scelta, come a tante altre,
altrettanto importanti, in un settore la sanità, il più importante, il più
"pubblico" dei settori.
Il
direttore, il direttore generale o il presidente?
In
italiano direttore significa, tecnico; presidente, democraticamente eletto,
significa politica, democrazia.
Chi
governa la nostra sanità, affidata ad un'"azienda"?
Il
Presidente della Provincia democraticamente eletto chiede ad un direttore se
non pensa che sia il caso? Cosa lui intenda decidere in merito ad una questione
posta da un amministratore anche lui democraticamente eletto dal popolo?
Sarebbe
davvero il caso che si ragionasse invece con gli Amministratori della Regione,
anche loro espressione della volontà popolare, per poi chiamare il Direttore
Generale per comunicargli cosa sia deciso dai rappresentanti del popolo, che
tra l'altro i costi del Sistema Sanitario Nazionale è lui a pagare, compreso lo
stipendio del Direttore Generale, ne è il proprietario.
Traspare una sorta di complesso di inferiorità, di sudditanza, della politica, verso i "Direttori Generali".....
Traspare una sorta di complesso di inferiorità, di sudditanza, della politica, verso i "Direttori Generali".....
Arrigo
Antonellini
sabato 23 gennaio 2016
QUALITA’ DELL’ARIA: SCADENTE, SOLO LA COLLINA ACCETTABILE
E’ letteralmente precipitata la qualità dell’aria in
tutta la provincia di Ravenna e Faenza non è immune dalla situazione di
disagio. In città sono stati registrati ben 38 ng/mc di PM10, praticamente il
triplo di inizio settimana, e per oggi Faenza è attesa un’aria definita
“scadente”. Per poter respirare bene e trovare la prima aria ‘accettabile’
occorre salire sulle colline almeno sopra Brisighella.
mercoledì 20 gennaio 2016
GALASSINI FI: AREA VASTA ROMAGNA, FAENZA CON RAVENNA MEGLIO FORLI. IL PRESDIENTE CASADIO ACCETTA LA PROPOSTA, SE NE PARLERA’ NEL PROSSIMO CONSIGLIO PROVINCIALE CON LA PRESENZA DEL DIRETTORE ASL AREA VASTA!
La sinistra sta cambiando
tutta la politica istituzionale e infrastrutturale decisa da decenni con la
proposta Delrio di eliminare l’importante opera dell’E55 e la riforma
istituzionale,
La proposta di una vasta area Romagna per le
Camere di Commercio sembra svanire dopo la proposta che le due Camere di commercio di Ravenna e Ferrara contro la fusione con Forli/Cesena e Rimini.
Nella scelta ravennate forse c’è una logica: Ravenna e Ferrara sono sull'asse dell’ Adriatica e
Comacchio intende allearsi istituzionalmente! I Comuni della Romagna Faentina hanno come loro
perno l'asse della via Emilia e di
questo non possono fare a meno. Infatti è nato un progetto di sviluppo
turistico tra Faenza e Imola con la
costituzione di una società parapubblica fra le due realtà. L'Unione dei Comuni
della Romagna Faentina fa perno sulla
via Emilia. Quindi la Romagna
Faentina non può non fare riferimento
alla Camera di Commercio Forli-Rimini. Anche gli studi istituzionali per le
elezioni dei deputati prevede che Faenza sia legato a Bologna, disminunendo il
valore aggiunto faentino;
In questa logica una riflessione
sull’ dell’ area vasta Romagna. Sono state create 3 subaree, Ravenna (comprendente Lugo e Faenza); Cesena-Forli,
Rimini a senso che Faenza, debba
continuare ad andare a Ravenna? Scomodo sotto tutti gli aspetti non sarebbe
meglio a Forlì-Vecchiazzano che si raggiunge con 15 minuti di auto! Pur non condividendo
la politica istituzionale del Pd ravennate che ha vinto le elezioni regionali
con il 40% dei votanti e il 40% dei consensi che rappresenta solo il 18% degli aventi diritto , CHIEDO: Viste le modifiche del PD sulle
politiche istituzionali, il consiglio provinciale di Ravenna faccia una RIFLESSIONE per l’interesse dei cittadini per un migliore
utilizzo dei servizi erogati per il turismo, istituzionale, Camere di commercio
e in particolare per la Sanità da
inserire con Faenza, nell’asse della via
Emilia con Forli investendo nella discussione i consigli comunali delle zone
interessate. Vincenzo Galassini
Consigliere Provinciale Ravenna FORZA ITALIA
martedì 19 gennaio 2016
GIUSTA LA DENUNCIA DI MANCATA TRASFARENZA ALL’INTERNO DEL PORTO DI RAVENNA E GLI INTRECCI POLITICI ED ECONOMICI CHE GIRANO ATTORNO ALLA SAPIR DI BUCCI
"Da molti osservatori
della politica locale ormai è chiaro che gran parte dello scontro politico per
le prossime amministrative passerà dal porto di Ravenna" - ha affermato
Maurizio Bucci nella conferenza stampa di ieri, sabato 16 gennaio. "Per
una parte della opinione pubblica si tratta e si è trattato di uno scontro personale: da
una parte il presidente della Autorità Portuale Galliano di Marco, nominato dalla dirigenza
del PD tramite Comune, Provincia e Camera di Commercio, e dall’altra il
presidente di Confindustria Guido
Ottolenghi, che ha trovato in appoggio proprio gli stessi
soggetti del PD che in precedenza lo avevano nominato".
"Il tema è sul dragaggio dei fondali - ha
continuato Bucci - indispensabile per il rilancio e la competitività del porto
di Ravenna: dove riporre i fanghi, una operazione con un investimento di oltre
200 milioni di euro. I cittadini sono così venuti a conoscenza di termini come
“Progettone”, logistiche con varie numerazioni, casse di colmate a terra o a
mare e poi del ruolo di Sapir nella vicenda. La lista civica La Pigna è
stata la prima ad avviare l’azione trasparenza, ritenendo che dagli intrecci
economici all’interno di Sapir e dal ruolo che la stessa opera all’interno del
porto si nascondano le reali motivazioni che hanno portato allo scontro. Non
divergenze di opinioni e questioni personali, bensì interessi economici e
incarichi politici che l’azione del presidente Di Marco hanno fatto
emergere".
"E’ partendo da Sapir
- sottolinea Bucci - società che per quanto ci riguarda non dovrebbe avere soci
gli enti pubblici perché impresa portuale esercente l’attività terminalistica,
e quindi esclusivamente commerciale, che intendiamo porre alla conoscenza dei cittadini
ravennati gli intrecci che la investono. Che cosa centrano gli
enti locali con l’attività di impresa portuale? Nulla, ma la presenza serve a
garantire da una parte incarichi ben retribuiti ai vari soggetti politici che
negli anni si susseguono, dall’altra il sostegno di pochi soggetti
imprenditoriali, che pur essendo competitori della società, di fatto la
gestiscono impedendo l’ingresso di nuovi operatori".
COME E’ GESTITA SAPIR
Secondo quanto riferisce
Bucci, "Sapir spa è gestita da un Sindacato di voto tra:
1) Comune di Ravenna, attraverso Ravenna Holding proprietaria del 18,531%;
1) Comune di Ravenna, attraverso Ravenna Holding proprietaria del 18,531%;
2) Provincia di Ravenna,
socia al 9,956%;
3) Camera di Commercio,
proprietaria dell’11,071%;
4) Argentario spa e
Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, proprietarie del 14,076%;
sabato 16 gennaio 2016
SILVIO BERLUSCONI IN VISITA A CASA SGARBI PER FESTEGGIARE I 95 ANNI DEL PADRE.
ESTENSE. Com di Daniele Modica Sono le 12.30 quando tre lussuose berline nere saettano negli occhi
stupiti di un passante nel centro del paese di Ro. In una di quelle auto,
l’Audi con i vetri oscurati, c’è Silvio Berlusconi, scortato da agenti e
guardie del corpo. Il presidente è arrivato nella tarda mattina di oggi per una
visita di cortesia all’amico Vittorio Sgarbi, che lo ha invitato a pranzo a
villa Cavallini-Sgarbi, a fianco alla farmacia. I motivi della visita sono
molteplici: intanto visitare l’amico Sgarbi che si è da poco ripreso da un
intervento al cuore; poi festeggiare i 95 anni del padre di Vittorio, senza
scordare il recente lutto dovuto alla scomparsa della mamma, Rina Cavallini.
Già dalle dodici si era radunata di fronte alla casa del critico
ferrarese una piccola folla di fotografi, forze dell’ordine, invitati, tra cui
una bella ragazza, tal Carlotta, forse una modella, amica di Vittorio,
all’apparenza poco più che maggiorenne . Poi si è presentato lui, Sgarbi,
avvolto in una mantella di feltro, ha salutato gli amici, tra cui lo chef. Dopo
l’arrivo di Elisabetta Sgarbi, pian piano ecco i vari invitati, compresi i direttori
dei giornali, i generali e i comandanti, e finalmente le tre berline nere e
l’ospite d’onore, Silvio Berlusconi. Mentre i bodyguard serrano i ranghi per
non far passare nessuno che non sia autorizzato, Sgarbi va ad aprire la portiera dell’Audi e scende il presidente, con
il suo celebre sorriso e in tenuta sportiva, quasi da casa, tuta e scarpe da
ginnastica. Sgarbi fa gli onori di casa e le presentazioni. Berlusconi si
sofferma solo su uno degli invitati: la bella ragazza di cui si è accennato. Il
presidente sembra rispettare il suo copione. “Ti voglio dare subito un
insegnamento – dice e il corteo si zittisce, aspettando la battuta che li
faccia sganasciare tutti -: quando saluti un uomo, non stringere la mano così
forte, altrimenti si impaurisce e scappa e poi non ti sposi più”. Risate
generali. Poi tutti verso l’ingresso principale della casa. Sgarbi accompagna
il presidente, mostrandogli cose, indicandogli persone, tutto in un’atmosfera
di piacevole distensione: “Vedi – dice il critico – questo è più ricco di te”,
“Questo albero ha i miei stessi anni”, e intanto arriva l’arcivescovo di Ferrara, Luigi Negri, accompagnato dal
vescovo di un’altra diocesi. “Questo è l’arcivescovo di Ferrara, è uno che
nella Chiesa è proprio di sinistra”, ironizza il padrone di casa. “Vieni
Carlotta, fai vedere il paradiso al presidente”. Sgarbi scherza, Berlusconi
racconta barzellette e il gruppetto di invitati assistono e partecipano con
allegria, aspettando che sia pronto il pranzo. Primo di tortellini, almeno a
giudicare dall’odore. La sala da pranzo è inaccessibile a causa delle guardie
del corpo che la blindano. Appena pronto da mangiare è il momento della
benedizione del pasto da parte degli alti prelati presenti e poi si inizia, ma
a porte chiuse. Quando il pasto è iniziato arriva anche il noto gionalista
Nicola Porro (Virus, Rai 2).
giovedì 14 gennaio 2016
FORZA ITALIA IN LUTTO: E’ MORTA LA CONSIGLIERA TERRITORIALE FRANCESCA VICO
Francesca si è spenta
lunedì, dopo una breve malattia, Francesca Vico, capogruppo di Forza Italia nel
consiglio territoriale del Mare. La ricorda Alberto Ancarani, capogruppo
azzurro in consiglio comunale: "Storica esponente azzurra sin dalla prima
ora, Francesca era stata un'anima entusiasta sia di Forza Italia sia del Popolo
della Libertà, oltrechè esponente di rilievo del Club Argentario".
"Piango un'amica e una collega di tante battaglie sempre attenta alle
esigenze dei più deboli e a quelle del suo territorio di residenza, che era
Lido Adriano - aggiunge -. Francesca lavorava spesso dietro le quinte, ma con
estremo entusiasmo. Tutta Forza Italia la ricorda con affetto e commozione e si
stringe attorno alla famiglia in questo momento di grande dolore".
Ciao, grande e brava Francesca, vincenzo
martedì 12 gennaio 2016
PER RILANCIARE IL TURISMO ARRIVANO 800MILA EURO DALLA TASSA DI SOGGIORNO.
AUMENTARE
LE TASSE PALLINO DELLA SINISTRA
Fra pochi giorni la sinistra Imolese
e Faentina dovrebbero formalizzare la
ripartizione delle quote, ed entro fine mese sì dovrebbe sapere con esattezza
quali sono i soci che faranno parte della nuova società. La quale sarà
privato-pubblica: i privati non dovranno scendere sotto il 51%, il resto sarà
pubblico, in mano al Con.Ami* il consorzio che comprende 23 comuni, fra i
quali quelli dell'Unione Faentina, ripartizione come ex Terra di Faenza, ma
dove il pubblico domina. Il progetto è
auspicato dalla Città Metropolitana di Bologna e !a Regione Emilia Romagna e
parte del sostentamento. La nuova
società non dovrebbe essere un'appendice degli uffici turistici ma sostenersi
economicamente autosufficiente con i
proventi della tassa di soggiorno», già varata nell'Imolese e in procinto di esserlo
in quelli del Faentino. Dai calcoli della sinistra la tassa dovrebbe valere 5OOmila euro l'anno nell'Imolese e potrebbe andare dai 230mila ai 300mila euro nel Faentino. «Il cda sarà nominato a marzo
costituito da sette o nove membri: in parti
eguali Faenza e Imola (manuale Cencelli?), più il rappresentante del Con.Ami,
che avrà il ruolo predominate II presidente sarà scelto a rotazione. Tra i soci
pubblici, escono i Comuni e subentra loro il Con.Ami. Resta una presenza di altri soggetti pubblici, il
Circondarlo Imolese e l'Unione della Romagna Faentina come nel fallimentare
società Terre di Faenza che ha ceduto le quote al Con.Ami. In un momento di
crisi turistica del Faentino crediamo che l’applicazione della tassa di
soggiorno sia negativa e non faccia aumentare i turisti, considerato che la
mgggiore parte è extraalberghiero e legato principalmente a turisti legati al
Parco della Vena del Gesso, di passaggio. Vincenzo Galassini consigliere provinciale
Forza Italia Ravenna
* Con.Ami ha rilevato le quote
di proprietà del comune di Marradi, Brisighella e Faenza dell’ex acquedotto
consorziale e delle sorgenti per andare a sostenere prima l’autodromo di Imola
e ora il turismo,
domenica 10 gennaio 2016
venerdì 8 gennaio 2016
ZITTI ZITTI, GLI EURO BUROCRATI SI SONO AUMENTATI LO STIPENDIO ADDIRITTURA CON VALORE RETROATTIVO DA LUGLIO 2015 (LADRI)
Per i burocrati parassiti dell’Unione Europea, non serve festeggiare il Natale, perché per loro è Natale tutto l’anno. Se per molti italiani questo Natale 2015 è stato misero lo stesso non si può dire per questi parassiti di Bruxelles i quali non hanno perso occasione di garantirsi prima delle festività natalizie un aumento di stipendio del 2,4%. Buon Natale e sopratutto Buon Anno, vero?
La cosa più interessante e’ che questo aumento e’ addirittura retroattivo, per cui a fine anno hanno ricevuto un bonus in contanti dall’amministrazione dell’Unione Europea che ha tenuto conto degli aumenti a cui hanno avuto diritto da Luglio 2015 (!) e complessivamente tale aumento costerà ai contribuenti di tutta la Ue – italiani inclusi – qualcosa come 100 milioni di euro in più all’anno.
Com’e’ facile immaginare il primo a essersi premiato è stato il presidente della commissione europea Jean-Claude Junker il quale ha ottenuto per Natale un premio di 3679 euro e nel 2016 avrà un aumento dello stipendio che farà morire di rabbia tutti coloro che stanno soffrendo per via delle misure di austerità volute dall’UE.
Infatti nel 2016 Junker avrà un aumento di stipendio di 6348 euro così che il totale guadagnato sarà di 316.466 euro, superiore a quello del primo ministro britannico David Cameron e questo non è che l’inizio. Infatti a questo vanno aggiunti 47.019 euro di indennità residenziale e 16.986 euro di rimborsi spese e poi quando lascerà l’incarico riceverà una indennità di aggiustamento di 26.121 euro più un’indennita’ di transizione di 125.386 euro per 3 anni e una pensione di 66.374 euro che potrà incassare dopo i 65 anni.
A rivelare questi dati e’ stato il Daily Mail il quale li ha usati per convincere i cittadini britannici della necessità di uscire dalla UE e il leader dello UKIP Nigel Farage non si e’ fatto scappare l’opportunità’ di commentare negativamente su questo spreco inaccettabile di denaro pubblico.
lunedì 4 gennaio 2016
CASSA RISPARMIO DI FAENZA…….
Tiziano Cericola - C'era una volta la
Cassa di Risparmio di Faenza, ma non era trendy per cui l'hanno fusa con quella
di Lugo, ed è diventata la Banca di Romagna. Poi anche questa non era
"performante" per cui l'hanno messa nel gruppo con la Cassa di Risparmio di Cesena. Grande
operazione entrare in società con chi è tre volte più grosso di te: chissà chi
comanda nel gruppo ... E adesso si svela ciò che da tempo girava per la piazza:
quelli di Cesena hanno messo troppa carne al fuoco e si sono scottati le dita
... . Morale della favola: adesso l'advisor cercherà un socio di capitale che
prenda la maggioranza del capitale, mettendo in riga le tre fondazioni bancarie
che (poverine) dovranno anche ringraziarlo perché altrimenti dovrebbero
svalutare le loro partecipazioni creando un buco enorme nei loro bilanci.
Chissà se i responsabili di questi disastri verranno inquisiti dalla
magistratura e se saranno chiamati a risarcire i danni provocati: io ne dubito,
però mi auguro di essere smentito.
Comunicato Stampa Cassa di Risparmi di Cesena
“FUTURO DIFFICILE, CARISP
SOLIDA“. L’ISTITO VERSO IL RINNOVO COMPLETO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Leggi articolo Resto del Carlino di Cesena
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