lunedì 27 giugno 2011

MAGGIORANZA FORTE E COESA, AVANTI CON LE RIFORME

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Care amiche e cari amici,
il Consiglio Europeo dei Capi di Stato e di Governo venerdì ha nominato Mario Draghi, che è il nostro go-vernatore della Banca d'Italia, alla Presidenza della Banca Centrale Europea, che è, come sapete, l'isti-tuzione finanziaria più importante dell'Unione Europea. E' una decisione assunta all'unanimità dai 27 Paesi dell'Unione, una decisione che dimostra il prestigio e la stima di cui gode il nostro governo ed an-che, se permettete, la capacità che abbiamo di tenere i rapporti con i nostri colleghi europei. Il giorno dopo, il Consiglio permanente dell'OSCE, che è l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa a cui partecipano 56 Stati, ha approvato la nomina dell'italiano Lamberto Zanier alla massima carica dell'OSCE, cioè Segretario Generale dell'Organizzazione. Zanier è oggi il rappresentante spe-ciale per il segretario generale per le Nazioni Unite, Ban Ki-moon per il Kosovo. Quindi un'altra decisio-ne che conferma come siamo considerati da tutti gli Stati che appartengono a questa organizzazione. La settimana poi era una settimana per molti altri versi assolutamente importante e soddisfacente per noi e abbiamo provato molto orgoglio, negli ultimi due giorni, per quello che è successo in Parlamento. Ed io sono stato chiamato, come sapete, dal Capo dello Stato a riferire in Parlamento delle nomine di nove Sottosegretari che hanno sostituito quelli di Fini che avevano dato le dimissioni, e in questa occasione, durante la seduta parlamentare, io avrei dovuto, secondo l'opposizione, subire una sconfitta tanto da essere costretto alle dimissioni. Invece questo passaggio, che loro consideravano una sciagura per noi, si è rivelato assolutamente positivo e ci ha dato una duplice vittoria, perché: la Camera ha approvato in prima lettura il Decreto sviluppo per il rilancio dell'economia. Lo ha fatto con 317 voti, dandoci quindi una fiducia che non solo è superiore alla maggioranza assoluta, ma è anche la più elevata dopo il passag

gio all'opposizione di Fini e dei suoi. Vi ricordo che il 14 dicembre, quando le opposizioni vecchie e nuove tentarono di rovesciare il governo legittimo con un colpo di Palazzo, i voti di fiducia che ci evitarono il ribaltone furono 314 contro i 311 delle opposizioni. Quindi da allora il nostro governo ha superato vitto-riosamente ben 44 voti di fiducia ed ha guadagnato ad ogni votazione sempre più consensi. I voti di scarto questa volta sono risultati 24 e sono saliti dai 3 della votazione del 14 dicembre a 24 in quella di martedì scorso sul Decreto sviluppo. Direi che è l'ennesima conferma di quanto dico da tempo e cioè che la maggioranza, dopo che non comprende più Fini e i suoi, è una maggioranza politicamente meno nu-merosa nei numeri, ma è molto più forte e coesa, ed è finalmente in grado di approvare quelle riforme che per troppo tempo gli oppositori interni ci avevano impedito addirittura di presentare al Parlamento. Voglio ricordare che queste riforme, che erano scritte nel programma approvato dai nostri elettori, so-no delle riforme importanti perché c'è la riforma del fisco, la riforma della giustizia, la riforma dell'ar-chitettura istituzionale dello Stato, che vuole ridurre della metà il numero dei parlamentari, che vuole introdurre il Senato delle Regioni e vuole conferire al premier gli stessi poteri che hanno tutti gli altri capi di governo in Europa. Quindi sono tre riforme necessarie per poter realizzare il nostro Paese. Du-rante questi miei due discorsi in Parlamento, prima al Senato e poi alla Camera, ho anche auspicato la possibilità di un dialogo con l'opposizione, che, questa è la mia speranza, almeno sulle riforme più impor-tanti voglia collaborare con noi per poter realizzare queste riforme al meglio. Quindi credo che sia sta-ta una settimana che si è chiusa molto positivamente per la nostra parte politica. Veniamo ad al-tro.Avete probabilmente notato che tutti gli organismi internazionali di controllo hanno dato dei pareri molto positivi sulla nostra attività di Governo, hanno riconosciuto che nei primi tre anni di governo ab-biamo operato al meglio e abbiamo posto i conti pubblici in sicurezza, al riparo dagli attacchi della spe-culazione internazionale. Però la crisi economica, che è una crisi globale, non è ancora finita, la specula-zione internazionale è sempre pronta a colpire le prossime prede, cioè quei Paesi che mostrassero segni di debolezza. L'attacco sarebbe sui titoli pubblici degli stati e se si dovessero riscontrare dei segni di cedimento del bilancio pubblico, la speculazione internazionale sarebbe pronta ad approfittarne sotto-scrivendo dei titoli del debito pubblico dei vari Paesi ma chiedendo degli alti, altissimi interessi. Quindi noi, anche e soprattutto -direi- per questo, dobbiamo proseguire nella nostra politica di prudenza e di rigore, nella politica che abbiamo seguito sino ad adesso. Nella politica di bilancio, quindi il Governo manterrà tutti gli impegni. Sia quelli presi con l'Unione europea, sia quelli presi con le famiglie dei ri-sparmiatori e con gli investitori. Per questo già da ora, grazie alle ricognizioni che abbiamo compiuto con molto scrupolo nei mesi scorsi sui vari capitoli di spesa, già ora sappiamo come dobbiamo intervenire per fare in modo che la manovra, che approveremo questa settimana, e la successiva riforma tributaria non provochino dei buchi di bilancio. Il Governo chiederà al Parlamento la delega per la riforma fiscale pri-ma della pausa estiva, in modo da rendere operativa questa riforma, che è voluta da tutti gli italiani, perché bisogna spazzare via quel ginepraio di leggi fiscali che si sono succedute in quarant'anni dal 1970 ad oggi e che sono diventate veramente incomprensibili e controproducenti. Questa riforma si do-vrebbe realizzare ed andare in vigore entro 18 mesi da oggi e cioè entro il termine naturale di questa legislatura. All'opposizione, che da mesi chiede le mie dimissioni, io, come detto prima, ho rivolto in Parlamento un invito ad operare insieme a noi. Quindi un invito che ho rivolto con forte spirito costrut-tivo. Voi sapete, come prescrive la Costituzione, il Governo ha ancora 18 mesi di legislatura davanti a sé. Ho detto ai nostri oppositori: cerchiamo di impiegarli bene insieme, cerchiamo di realizzare insieme le riforme che servono al Paese, e soprattutto pensate se non vale la pena di accettare questa nostra of-ferta dopo che ormai avete ben chiaro che il nostro governo continuerà fino alla fine della legislatura. Tanto vale quindi cercare di andare d'accordo. Allora se il governo e la maggioranza sono più forti e più coesi, io dico che il merito è di tutti noi e anche vostro, cari Amici, che anche in questo clima avvelena-to, in questo clima in cui i media si sono scatenati -i giornali, le radio e le televisioni-contro di noi, voi avete sempre tenuto alta la nostra bandiera, che è la bandiera della verità, la bandiera della libertà. Quindi tra pochi giorni, con la riunione del Consiglio Nazionale, deve iniziare una nuova fase nella vita del nostro movimento. Sono convinto che anche il Segretario del Popolo della Libertà che verrà eletto il primo di luglio e assumerà le responsabilità che sino ad oggi erano dei tre coordinatori nazionali, sono convinto che il nuovo segretario potrà contare sul vostro sostegno concreto, così come sono certo che saprà assicurare a voi lo spazio e il ruolo che meritate.

Vi ringrazio ancora per quanto avete fatto, vi auguro di realizzare i progetti, i desideri e i sogni che avete nella mente e nel cuore, e vi invito a restare sereni e vi abbraccio tutti uno ad uno, davvero cor-dialmente. Grazie ancora di cuore.

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