"Re
Giorgio, davvero dormivi? Il direttore del Tg4 Mario
Giordano va giù durissimo con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e nell'edizione
delle 19 del telegiornale targato Mediaset
punta il dito contro il comunicato
ufficiale del Quirinale sul caso
Geithner, il presunto complotto di funzionari europei contro il
governo di Silvio
Berlusconi nel 2011.
Il Colle si è limitato a dire che Berlusconi "lasciò liberamente e
responsabilmente" e che di quei "complotti" il Colle non è mai
venuto a conoscenza. Considerando che, stando a quanto rivelato da Mario Monti ad Alan Friedman per il suo discusso
libro Ammazziamo il gattopardo,
in quel caldissimo autunno dello spread e della crisi economica fu proprio il
Capo dello Stato uno dei più attivi nel preparare il dopo-Cavaliere, questo
"scarica-barile" fa un certo effetto. E Giordano, in un servizio affidato a
Francesco Maddaloni, punta il dito proprio sui silenzi, gli
imbarazzi e le repliche a scoppio ritardato del Quirinale.
L'attacco
di Giordano - "Negli ultimi tempi - è l'esordio del
servizio - abbiamo sentito i moniti di Napolitano sulle carceri, sull'Europa,
sulle riforme, sulla violenza negli stadi, sui tagli alla difesa, sulla
violenza negli stadi, sul lavoro nero, sullo sviluppo sostenibile, sulla legge
di stabilità, sugli emendamenti fuori tema, sul sessismo che diventa virus,
sull'eutanasia, sulla coesione del paese, sui partiti e su molto altro ancora.
Sull'attacco che il nostro Paese ha subito dall'Europa, invece, non è arrivato
nessun monito se non un timido e ritardatario "non sapevo". Una breve
nota per dire che il Capo dello Stato non fu mai portato a conoscenza di
pressioni e coartazioni subite dal Presidente del Consiglio". Gli
interrogativi però restano, anche perché nel frattempo non sono mancate le
ricostruzioni che hanno gettato più di un'ombra su quel periodo. "E i
racconti di Berlusconi? - chiede il Tg4
- E le svariate testimonianze? E i dubbi sollevati dal libro di Alan Friedman?
E la testimonianza dell'ex ministro di Obama? "Il Capo dello Stato non fu
mai portato a conoscenza". Eppure dovrebbe essere nostro diritto sapere
come siamo arrivati alla situazione di oggi, che cosa è successo davvero in quel
2011, perché sono state prese decisioni che hanno influito pesantemente sulle
nostre vite. Quell'autunno della Repubblica, piaccia o no, è ancora avvolto da
una nebbia di misteri e il "non sapevo" del Colle non contribuisce
certo a diradarla".
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