mercoledì 28 maggio 2014

EUROPEE, ANALISI DEL VOTO, CON IL PD SOLO VELTRONI MEGLIO DI RENZI. AI CINQUE STELLE MANCANO TRE MILIONI DI PREFERENZE : ASTENUTI I CONVINTI DAL PREMIER?


Il Partito Democratico ha sfondato quota 11 milioni di voti. Strapazzato il Bersani delle Politiche 2013 (due milioni e mezzo di voti in più) e il Franceschini delle Europee 2009, che si fermò sulla soglia degli 8 milioni. Nei giorni precedenti al voto si era parlato di Walter Veltroni, leader del primo PD e candidato premier alle Elezioni del 2008, come termine di di paragone. Se la percentuale vede Renzi ampiamente avanti (40-33), Veltroni sei anni fa ottenne un maggior numero di voti (12 milioni contro gli 11 e rotti del PD di Renzi). La differenza tra percentuali e voti effettivi si spiega con l'alto numero di astenuti di ieri (ha votato appena il 58%, contro l'80% del 2008). 
I Democratici sono il primo partito in ciascuna delle cinque Circoscrizioni (le due del Nord, Centro, Sud, Isole), ma il voto non è omogeneo. Renzi sfonda soprattutto al Centro (46%) e in quel Nord-Est che è stato per anni il 'tallone d'Achille' del PD (43%). Meno ampio il margine sui Cinque Stelle al Sud (+11%) e nelle Isole (+7).
Il Movimento Cinque Stelle si ferma a meno di sei milioni di voti. Rispetto allo scorso anno il partito di Grillo ha perso per strada poco meno di tre milioni di preferenze, qualcosa in più di quanto ha guadagnato il PD di Renzi. Se lo scorso anno si disse che molti delusi del Partito Democratico votarono Cinque Stelle, oggi si potrebbe sostenere che molti delusi da Grillo sono tornati al PD. Il Movimento, al contrario del partito di Renzi, ha faticato soprattutto al Nord (sotto al 20% sia ad Ovest che a Est), raggiungendo percentuali simili alle Politiche solo al Sud e nelle Isole (rispettivamente 24 e 27 per cento).
Per il centrodestra è una sconfitta rispetto alle Politiche, ma la coalizione nel suo complesso perde la metà dei voti persi da Grillo. Diventa una debacle rispetto alle Europee 2009.  Il combinato di Forza Italia, NCD, Lega Nord e Fratelli d'Italia ottiene circa 8.5 milioni di voti, perso per strada quasi un milione e mezzo di voti rispetto alle Politiche dello scorso anno. Si tratta comunque del



minimo storico per la coalizione, che cinque anni fa alle Europee otteneva quasi 14 milioni di preferenze. In controtendenza sia la Lega Nord che Fratelli d'Italia, oltre 300mila voti in più a testa rispetto a 15 mesi fa. Ma il Carroccio ha di fatto dimezzato le preferenze rispetto alle Europee di cinque anni fa.
Per quanto riguarda le circoscrizioni, Forza Italia ottiene il minimo (13%) al Nord-Est, ma risultati sopra il 20% tanto al Sud che nelle Isole. Se la Lega vola al Nord (oltre la doppia cifra nelle due circoscrizioni), il Nuovo Centrodestra supera lo sbarramento grazie al buon risultato nelle circoscrizioni Sud-Isole (media superiore al 6%).
L'Altra Europa con Tsipras supera lo sbarramento di un soffio, con un milione e centomila voti. Ma se il metro di paragone è la 'sinistra radicale' degli anni passati, non è un gran risultato. In termini di voti SEL lo scorso anno arrivò sugli stessi livelli. A cui potrebbero essere aggiunti i 765mila di Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia. Cinque anni fa alle Europee, la sinistra radicale presentò due liste diverse (che non superarono lo sbarramento) ma ottennero complessivamente 2 milioni di voti. Il voto di Tsipras nelle cinque circoscrizioni è abbastanza omogeno, con miglior risultato al Centro (4.7%).
In conclusione, oltre al PD sorride solo la Lega Nord. Il voto europeo descrive un paese diviso sulla partecipazione (tra il 65 e il 60% tra Nord e Centro, meno del 50% la media tra Sud e Isole) e disomogeno nella distibuzione dei voti (Cinque Stelle e centrodestra limitano i danni al Sud, ma prendono vere batoste se si risale lo Stivale). Vince anche l'astensionismo (+4 milioni rispetto al 2009, cifra che raddoppia se paragonata alle Politiche 2013).
I tre milioni di voti persi dai Cinque Stelle sono finiti quasi tutti in casa PD? Più probabile che Renzi abbia pescato tanto nel bacino grillino che in quello del centrodestra, un obiettivo che ha sempre dichiarato di voler centrare. E che una discreta percentuale degli elettori persi dal M5s abbia deciso di astenersi.   

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