Vent’anni
nei quali abbiamo tenuto alta con orgoglio la bandiera della Libertà. Oggi
siamo alla sfida decisiva. Mentre il Paese rischia seriamente di precipitare
nel caos, sotto gli effetti della crisi economica e della parallela crisi di
credibilità della politica, la sinistra e la magistratura non hanno esitato,
per la prima volta nella storia d’Italia, a cacciare dal parlamento il leader
di una grande forza politica, che ha il consenso di un terzo degli italiani. Al
tempo stesso, però, si è aperta una finestra di opportunità importante per
cambiare le regole obsolete di funzionamento dello Stato. Se davvero il nuovo
leader del Partito Democratico è seriamente convinto che le istituzioni si
devono riformare insieme, a partire dalla legge elettorale, è giusto che i due
grandi partiti italiani, Forza Italia e il Partito Democratico, lavorino
insieme per una svolta importante. In questo quadro, pieno di incognite ma
anche di opportunità, Ti chiedo di essere protagonista con me della sfida
decisiva. Puoi farlo aderendo a Forza Italia, oltre che ai Club Forza Silvio,
che stanno nascendo in tutt’Italia, e che hanno raccolto migliaia di persone
entusiaste del nuovo impegno. Le due
cose non sono alternative, sono complementari, svolgono due funzioni diverse ma
parallele, e si può benissimo partecipare ad entrambe. L’adesione a Forza
Italia può essere effettuata online attraverso il nostro sito nazionale.
La decisione di fondare un Club o quella di aderire ad un Club già esistente
può essere effettuata online attraverso il nostro sito aprendo le apposite
pagine dedicate ai Club Forza Silvio oppure, per avere
informazioni più dettagliate, telefonando al numero 06/6731444.
venerdì 28 febbraio 2014
GRANDE SODDISFAZIONE PER IL VIALIBERA ALLA DELEGA FISCALE
RENATO Brunetta: “Grande
soddisfazione per il via libero definitivo da parte della Camera dei deputati
sulla delega fiscale, che diventa ufficialmente legge. Grande soddisfazione per
il lavoro fatto in questi mesi da Forza Italia e, in modo particolare, dal
’nostro’ presidente della Commissione Finanze di Montecitorio, Daniele Capezzone. Adesso sarà
possibile fare: una reale revisione del sistema fiscale; una vera e propria
responsabilizzazione fiscale; la riforma dei procedimenti e del processo in
materia tributaria; la riforma del catasto; la dichiarazione precompilata; una
reale semplificazione del sistema; etc. Passano le proposte di Forza Italia,
passa la nostra linea politica, dalla parte dei cittadini, dalla parte delle
imprese. Adesso tocca al governo, si facciano subito i decreti attuativi e si
creda con determinazione a questa nuova sfida”. Capezzone: Con delega fiscale sfida liberale. Dopo riforma
Equitalia, secondo grande successo della nostra Commissione. Di seguito, alcuni
punti fermi della legge delega:
giovedì 27 febbraio 2014
I PARLAMENTARI AZZURRI NON PAGANO LE QUOTE. UNA VERGOGNA DA RIMEDIARE SUBITO. RISPETTO DEGLI IMPEGNI PRESI
Daniela
Santanchè, intuendo la grana che le sarebbe arrivata addosso, ha declinato la
nomina a responsabile nazione del fundraising (cioè di raccolta fondi) in Forza
Italia. Già, perchè come ha confidato ieri sera ad Arcore lo stesso Silvio
berlusconi incontrando i responsabili liguri del partito, quello dei finanziamenti
continua a restare un grosso problema in Forza Italia. Anche nella sua versione
2.0. Perchè va bene aprire nuovi club, mettere radici sul territorio. Ma senza
soldi, alla lunga (ma anche alla breve) non si va da nessuna parte. E il
Cavaliere da tempo, ormai, ha fatto capire di non essere più disposto a sganciare
per tutti. Così, ai dirigenti insolventi (la cifra da accreditare a un apposito
conto è per deptatti e senatori pari a 800 euro al mese) sono arrivate le prime
lettere di richiamo, una versione azzurra delle cartelle di Equitalia. E in
alcuni casi le somme arretrate arrivano fino a 50mila euro. "Ci sono tre
tipi di missive - sottolinea un deputato -, la prima evidenzia solo alcune
irregolarità commesse: "Caro amica/o - si legge nella lettera - dalla
verifica che abbiamo effettuato sulla base dei versamenti previsti per ogni
parlamentare (tenendo conto del contributo per l'ultima campagna elettorale,
del contributo mensile e dell’iscrizione a Forza Italia per l’anno 2014),
risulta che il credito nei Tuoi confronti da parte del nostro movimento ammonta
ad Euro... Come sai bene - prosegue la missiva inviata il 17 febbraio - la
nuova legge sul finanziamento pubblico dei partiti e il dovere morale che noi
tutti abbiamo di contribuire alle spese del nostro Movimento, impongono di
adempiere scrupolosamente a questi impegni, sia pur minimi, che abbiamo
assunto. Ti prego perciò di voler provvedere al più presto al saldo residuo dei
Tuoi versamenti". Altri parlamentari, però, hanno ricevuto una lettera in
cui si calca la mano leggermente di più, chiedendo gli arretrati della scorsa
legislatura. In altre missive infine si chiede anche di versare la quota dei
25mila euro che ogni parlamentare avrebbe dovuto versare all’atto della
candidatura.
"Gli
ammanchi vanno oltre il milione di euro", dice un senatore che denuncia
che anche berlusconiani della prima ora non hanno mai pagato un euro eppure
sono stati candidati. Ora si dovrebbe cambiare registro: niente più candidatura
se non si è in regola con i versamenti, e per gli inadempienti scatterebbe la
denuncia al collegio dei probiviri. La lettera è firmata da Sandro Bondi in
qualità di amministrazione nazionale e commissario straordinario.
mercoledì 26 febbraio 2014
FIDUCIA A RENZI: FACENDOSI ASSUMERE DALL’AZIENDA DI FAMIGLIA S’E’ FATTO PAGARE 10 ANNI DI CONTRIBUTI PENSIONISTICI DA DIRIGENTE DA PROVINIA E COMUNE DI FIRENZE
Matteo
Renzi stasera, un minuto dopo avere ottenuto la fiducia, dovrebbe fare un gesto
fondamentale per la sua credibilità: dimettersi dalla società di famiglia. Renzi ha ottenuto il diritto alla pensione
grazie a un trucco: nel 2003, quando l’Ulivo decise di candidarlo alla Provincia di Firenze Renzi si fece
assumere dalla società di famiglia nella quale era un semplice collaboratore. La
Chil Srl si occupava di marketing e vendita dei giornali ai semafori con gli
strilloni. Il padre e la madre l’avevano fondata nel 1993 e
avevano ceduto nel 1997 le quote ai figli Matteo (40 per cento) e Benedetta (60
per cento). Quando matura la candidatura
alla Provincia, Matteo è solo un co.co.co. Se fosse rimasto un
collaboratore non avrebbe maturato i 10
anni di contributi pensionistici da dirigente né avrebbe avuto
diritto alle cure mediche gratuite e al Tfr. Per regalare questo vantaggio al
figliolo, babbo Tiziano e mamma Laura lo
assumono e lo pagano come dirigente per pochi mesi, per poi
metterlo in aspettativa.
Così i contributi sono a carico della
Provincia, e del Comune dal 2009, che nel 2013 pagava 3mila e 200 euro al mese per il suo sindaco.
Così, grazie a una somma stimabile in circa 350
mila euro versata dagli enti locali per lui in dieci anni, Renzi oggi è un trentenne fortunato dal punto di vista
assistenziale e pensionistico. Se non può essere definita una truffa allo Stato, quella realizzata
da Renzi, è una truffa alla ratio, allo scopo alto dello Statuto dei lavoratori
del 1970. Il dubbio che sorge leggendo la cronologia di quelle giornate è che
nel 2003 abbia usato la norma nata per garantire la partecipazione alle
elezioni ai lavoratori per ottenere una
pensione e un Tfr ai quali – fino a pochi giorni prima della
sua candidatura – non aveva diritto.
martedì 25 febbraio 2014
NON VOTEREMO LA FIDUCIA A RENZI
La nota del consigliere politico di Forza Italia
“Federica
Guidi fa parte di una famiglia di imprenditori, sta in un ministero che si deve
occupare di impresa, quindi mi sembra una delle scelte più sensate di questo
esecutivo. Non credo affatto che Guidi sia un ministro in quota Forza Italia.
Noi stiamo all’opposizione e tra poche ore voteremo la sfiducia a Renzi.”
Capezzone: Renzi ha smarrito il foglio Excel, glielo ridaremo noi da
opposizione costruttiva, con cifre e obiettivi.
“Il discorso programmatico del Presidente del Consiglio Renzi mostra
alcuni obiettivi desiderabili, ma una preoccupante vaghezza, specie a proposito
dell’effettiva entità degli interventi su spesa e tasse. E’ come se avesse
smarrito il foglio Excel di cui si era parlato molto nelle scorse settimane.
Glielo ridaremo noi, da opposizione costruttiva, con cifre e obiettivi concreti
e tempificati. La strada maestra è offerta dalla delega fiscale (della quale io
stesso sono relatore, oltre che estensore di moltissime delle misure innovative
che in essa sono state inserite in questa legislatura), che sta rappresentando
un punto di incontro vero tra le forze politiche sia di maggioranza che di
opposizione. Mi fa piacere che Renzi abbia citato la dichiarazione dei redditi
precompilata (che è una delle nostre proposte). Gli illustreremo anche le
altre, ben più importanti e significative, che possono davvero consentire reali
tagli di spesa e reali tagli di tasse.”
COME SONO SPESI I NOSTRI SOLDI DEL CON.AMI: 21,1 MILIONI D’INVESTIMENTI E 22,5 MILIONI DI UTILI AI COMUNI SOCI, MINIMI GLI INTERVENTI NEL FAENTINO E NELLA DISCARICA
Stefano Manara, presidente
CON.AMI (Consorzio Azienda Multiservizi Intercomunale) ha illustrato il
bilancio di previsione 2014 ed il Piano triennale degli investimenti
2014/2015/2016. Il Consorzio, che ha sede ad Imola, è composto da 23 Comuni ubicati
nelle Province di Bologna, Ravenna e Firenze*. Il Bilancio ed il piano
triennale degli investimenti vengono sottoposti all'esame dei singoli Comuni
consorziati, in vista dell'approvazione definitiva che compete all'Assemblea dei 23 Comuni
soci del CON.AMI, in programma il 28 febbraio prossimo. Il Con.Ami è il terzo azionista di Hera, con una partecipazione
azionaria pari al 7,40%. Nel 2014 sono previsti complessivamente oltre 20 milioni di euro di ricavi, di cui
quasi 10,6 milioni di euro da canoni di affitto delle reti (circa 10,7 milioni
di euro sono previsti nel 2015 e poco meno di 10,8 nel 2016); mentre dai
dividendi delle azioni Hera sono previsti quasi 9,5 milioni di euro nel 2014
(stessa cifra anche nei due anni successivi). L'utile netto previsto si
aggira per il 2014 su quasi 8, 2 milioni di euro. (ricavati dal pagamento delle utenze senza concorrenza n.d.r.). Nel triennio 2014-2016 il Con.Ami prevede
un utile netto di quasi 24,7 milioni di euro di cui 22,5 milioni distribuiti ai
Comuni soci. Questa cifra si aggiunge agli oltre 21,1 milioni di euro di
investimenti previsti nel triennio dal Con.Ami. A fine 2014 il patrimonio
netto si assesta a quasi 314,2 milioni di euro, mentre il totale delle
immobilizzazioni (immateriali, materiali e finanziarie) raggiunge i 398 milioni
di euro. "Anche nel prossimo triennio CON.AMI contribuirà alla formazione
dei bilanci comunali ponendosi l'obiettivo di distribuire dividendi ai
Comuni soci per
un importo di circa 7,5 milioni di euro per ciascun anno - dichiara Stefano Manara
-. Con queste risorse intendiamo dare risposta alle richieste dei Comuni soci
di mantenere una politica dei dividendi tale da concorrere a far sì che i
Comuni stessi possano assicurare i servizi ai propri cittadini". "Con
i suoi 21,1
milioni di investimenti, il Piano triennale di Attività 2014/2016 vuole
mantenere una forte politica di intervento, in specifico nei settori dei
servizi a rete e nelle attività di interesse generale, per concorrere a
sostenere l'economia locale e la tutela ambientale, come ci chiedono i Comuni soci per dare risposta allo loro ridotta
possibilità di promuovere investimenti in tutti i settori, a partire da quelli
necessari a mantenere una sufficiente manutenzione delle dotazioni
patrimoniali, che contribuiscono a rafforzare la coesione sociale, a stimolare
nuove iniziative imprenditoriali e a creare opportunità occupazionali" Il
Con.Ami nel triennio si qualificherà nel ruolo di referente per conto dei
Comuni Soci nelle relazioni con HERA, contemporaneamente sarà importante
continuare, per quanto possibile, nell'acquisto di piccole quantità di azioni
pubbliche proposte sul mercato vincolato, sia perché fino ad ora questa si è rivelata una strategia economicamente
remunerativa, sia per mantenere il peso della quota pubblica e del CON.AMI
rispetto agli altri azionisti. A questo proposito, nel Piano Triennale sono
previsti 3 milioni di euro per l'acquisto di azioni Hera (1 milioni all'anno
nel triennio). CON.AMI intende rafforzare la comunicazione verso i
Comuni soci, le associazioni e i cittadini in generale Per quanto riguarda il
patrimonio immobiliare, Con.Ami fa sapere che il prossimo triennio sarà
determinante per dare continuità all'attività dell'autodromo perseguendo il pareggio di bilancio attraverso lo svolgimento
delle competizioni sportive di moto ed auto, dei corsi di guida sicura e dello sviluppo
del Museo e delle attività commerciali. la Società Osservanza, pur in liquidazione
(Imola), i lavori per la costruzione della nuova caserma dei Vigili del Fuoco a
Imola (4 milioni di euro (300 mila già finanziati; 1 milione a bilancio nel
2014, 1,2 milioni nel 2015 e 1,5 milioni nel 2016) il Comune di Imola si tratta di interventi
sui parcheggi; la Gestione dell'Ufficio Mobilità; nel 2014, per giungere
all'affidamento ad Area Blu della gestione delle pratiche di occupazione di
suolo pubblico; l'acquisizione nel corso del 2014 di un software di gestione
del Catasto Strade e della Segnaletica e realizzazione della relativa banca
dati; il potenziamento del sistema di mobilità ciclabile pubblica nella città
di Imola. Per la Provincia di Bologna
si prevede, nel corso del triennio, la realizzazione di ulteriori investimenti
per € 355.500,00 per lo sviluppo e il potenziamento del sistema di controllo.
lunedì 24 febbraio 2014
PADOAN, L’UOMO CHE SPINSE L’ARGENTINA NELL’ABISSO: POVERI NOI……
Il neo
ministro dell'Economia proviene da Fmi e Ocse. Ha contribuito alle crisi di
Grecia e Portogallo. Krugman: «E' l'uomo dai cattivi consigli» [Franco
Fracassi] «La
riforma Fornero è stato un passo importante per la risoluzione dei problemi
dell'Italia», dichiarò un anno fa il neo ministro dell'Economia Pier Carlo
Padoan. Ex dirigente del Fondo monetario internazionale, ex consulente della
Bce ed ex vice segretario dell'Ocse, Padoan è di casa tra i potenti del mondo. Scelto
personalmente dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e osannato dai
grandi media italiani, il neo ministro non è stimato da tutti gli economisti,
soprattutto da quelli non liberisti. Sentite cosa scrisse di lui sul "New
York Times" il premio Nobel per l'economia Paul Krugman: «Certe volte gli
economisti che ricoprono incarichi ufficiali danno cattivi consigli; altre
volte danno consigli ancor peggiori; altre volte ancora lavorano all'Ocse». A
cosa si riferiva Krugman? Padoan è stato l'uomo che ha gestito per conto del
Fondo monetario internazionale la crisi argentina. Nel 2001, Buenos Aires fu
costretta a dichiarare fallimento dopo che le politiche liberiste e monetariste
imposte dal Fmi (quindi, suggerite da Padoan) distrussero il tessuto sociale
del Paese. In quegli anni il neo ministro si occupò anche di Grecia e
Portogallo. Krugman scrisse in un altro articolo che furono proprio le ricette
economiche «suggerite da Padoan a favorire la successiva crisi economica nei
due Paesi». Ecco cosa dichiarò Padoan a proposito della crisi greca: «La Grecia
si deve aiutare da sola, a noi spetta controllare che lo faccia e concederle il
tempo necessario. La Grecia deve riformarsi, nell'amministrazione pubblica e
nel lavoro». In altre parole, Atene avrebbe dovuto rendere il lavoro molto più
flessibile, alleggerendo (licenziando) la macchina della pubblica
amministrazione. Nel marzo del 2013, quando la Grecia era sull'orlo del
collasso, l'allora numero due dell'Ocse suggerì più esplicitamente: «C'è
necessità che il governo greco adotti una disciplina di bilancio rigorosa e di
un continuo sforzo di risanamento dei conti pubblici, condizioni preventive per
il varo di misure a sostegno dello sviluppo». Padoan è stato per quattro
anni responsabile per conto del Fmi della Grecia. Successivamente, ha
influenzato le politiche economiche di Atene in qualità di vice presidente
dell'Ocse.
PALMIZIO COORDINATORE REGIONE INFORMA
Cari amici, ho tardato un po’ ad aggiornarVi ma
gli impegni sono stati tanti e tali da non darmene il tempo. Ho finito il
tour delle provincie emiliano romagnole con grande soddisfazione per
l’entusiasmo che mi avete dimostrato nel voler seguire un percorso
politico fatto di rinnovamento e maggiore sinergia tra tutti i livelli.
Ho iniziato a valutare le persone che potrebbero entrare nei prossimi
coordinamenti provinciali ma mi mancano ancora alcuni tasselli e sto aspettando
che , come richiesto dal Presidente Berlusconi, siano tesserati almeno i
quadri e gli eletti, entro il 31 marzo. I tesseramenti proseguiranno poi fino
al 30 giugno; è importante il tesseramento perché Vi darà l’opportunità
di fare i congressi ed eleggere i Vostri rappresentanti Forza Italia. Le maggiori energie sono dedicate alle
prossime amministrative. In Emilia Romagna andranno al voto 256 comuni,
di cui 39 sopra ai 15.000 abitanti e 5 capoluoghi di provincia. Dei 5
capoluoghi di provincia , Ferrara e Modena hanno già un candidato sindaco e si
stanno preparando le liste Forza italia; all’architetto Anselmi e al Sig.
Galli vanno i miei migliori auguri di buon lavoro . Nei comuni
sopra ai 15.000 abitanti stiamo lavorando per fare liste Forza Italia
apparentate con le altre formazioni di centro destra per poter raggiungere
almeno il ballottaggio. Di questi 39 comuni solo 5 sono amministrati dal
centrodestra: Bondeno (FE), Molinella (BO), Sassuolo (MO), Fidenza (PR) e
Bellaria Igea Marina (RN) Appena
la situazione sarà dipanata Vi farò avere l’elenco dei candidati da
sostenere.
A Roma la situazione , rispetto a venti
giorni fa, si è completamente “rimescolata”. Vi avevo lasciato
raccontandoVi dei 5 stelle che occupavano l’aula e ci troviamo con Renzi
che ha occupato la seggiola di Letta. Martedì mattina voteremo la fiducia a
questo governo modificato , non posso certo chiamarlo nuovo. L’Emilia Romagna è
sovra rappresentata perché ben tre ministri sono di Bologna. Vengono tutti da
mondi diversi l’un dall’altro, come si possano amalgamare insieme tutte queste
esperienze non mi è dato di saperlo , ma
come sempre son d’accordo con il Presidente Berlusconi : faremo una opposizione
responsabile. Cordialità. On. E.M.
Palmizio
sabato 22 febbraio 2014
L’OPPOSIZIONE RESPONSABILE DI BERLUSCONI E FORZA ITALIA. APPOGGIARE IL BENE DA QUALUNQUE PARTE PROVENGA. PREPARANDOCI AL VOTO CON I CLUB FORZA SILVIO
Il 67
per cento approva la decisione di Silvio Berlusconi e di Forza Italia di
mettere in atto una opposizione responsabile nei confronti di un eventuale governo
Renzi. Il quale, ricordiamolo, non arriva da un voto, ma ha anche la
positiva e non secondaria caratteristica di non essere mai stato comunista né
di aver assorbito neppure il cattocomunismo. (Si noti la repellenza reciproca
tra Matteo e la pasionaria Rosy Bindi). Opposizione responsabile non vuol
dire cedevole. Responsabile viene da “risposta”. Noi a chi rispondiamo? Per
evitare di adoperare la parola valori o principi, che sono cose vere ma
rischiano di essere consegnate alla retorica, trasformiamo così la domanda: che
cosa abbiamo di più caro? Per noi è inevitabile pensare ai volti di chi ci sta
intorno, alle persone che oggi sono schiacciate dall'enorme peso della crisi.
Noi rispondiamo sulla base del bene che vogliamo a queste persone, a questo
nostro popolo, che è la fibra vera dell'Italia e si chiama ceto medio.
Che non è una categoria solo sociologica. Ma una comunità umana fatta di
affetti e desideri, problemi e drammi. Noi crediamo che il governo debba
operare scelte che siano una frustata autentica alla stagnazione dell'economia
che equivale al precipizio senza fine. Per usare una frase di Lin Piao:
il momento è tanto grave, che non ci importa il colore del gatto, purché sia
bravo a cacciare i topi. Se Renzi proporrà, con il suo governo, riforme serie e
liberali, saprà trovare alleanze in Europa perché Bruxelles la smetta di essere
serva di Berlino, non troviamo ragioni valide per dire responsabilmente di no.
Di
certo, è indispensabile che – affinché queste riforme non siano
effimere, e non siano soffocate dalle burocrazie e da meschini interessi – si
elimini il sottobosco mortifero il
quale finora ha reso impossibile al governo, qualsiasi governo, di governare coerentemente
con il suo programma elettorale.
venerdì 21 febbraio 2014
A PROPOSITO DI ACQUA: MONOPOLIO ROSSO
Un monopolio di fatto
legalizzato. Bazzocchi: la bufala dell'acqua microfiltrata
Il 30 maggio del 2006,
Antonio Catricalà, Presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del
mercato,
ha inviato al Parlamento, al Governo, al Presidente del CdM, al Ministro per
gli Affari Regionali e le Autonomie Locali, al Presidente della Regione
Emilia-Romagna (l'eterno Errani), all'ATO n.7 di Ravenna, alla Conferenza
Stato-Regioni, all'Anci, il parere in merito a: raccolta, depurazione e
distribuzione di acqua, energia elettrica, gas e acqua. Il Garante rileva come
siano nell'ambito degli accertamenti, sono state riscontrate “alcune
distorsioni della normativa”, “il perdurare di situazioni di monopolio con
conseguente creazione di ingiustificate rendite di posizione”, una distorsione
del normale confronto concorrenziale”. Conclude il Garante, invitando “al rispetto
rigoroso della concorrenza quale primaria garanzia di trasparenza ed efficienza
per l'affidamento e la gestione dei servizi pubblici”. Il tutto, proprio nella
gestione dei servizi da parte dell'ATO nr. 7 di Ravenna.
Mi fermo e vi invito a
leggere, di Rodolfo Ridolfi, “Le Coop
Rosse”, il capitolo 6: “ Hera spa: il nuovo modello del capitalismo in
rosso”. Siamo schiavi di tutto questo: lo sono le imprese che dovrebbero essere
concorrenti ma non lo sono, lo siamo noi, vessati da tariffe imposte e blindate.
Per il bene di chi? Non certo dei bambini che berranno l'acqua della bufala. Il
Sindaco e l'Assessore lo sanno: chiedeteglielo. "
Ma veniamo ad altro.
SOLIDARIETA’ PIENA DEL GRUPPO FORZA ITALIA IN REGIONE A MASSIMO MATTEUCCI ED ALLA CMC
Gianguido Bazzoni Presidente
del Gruppo Assembleare Forza Italia in Regione Emilia-Romagna, ha rilasciato la
seguente dichiarazione: “In questa Italia essere dalla
parte di chi lavora e adoperarsi per l’ammodernamento del paese richiede
coraggio. Non è al sicuro chi lavora per
un’Italia migliore, perché ciò è sufficiente per finire tra gli obbiettivi dei
Noa- Nuclei operativi Armati” , le cui minacce di morte sono purtroppo
credibili.
Un gruppo di codardi che sabota le imprese che lavorano e realizzano
appalti, un movimento antidemocratico ed eversivo che vuole imporre, con la
violenza e la paura, la volontà di una minoranza. Lo sdegno è ancor più
profondo se si pensa al momento economico che stiamo vivendo e all’importanza
che si deve dare al lavoro, all’impresa. Abbiamo sempre condannato la politica
del terrore e lo facciamo con forza oggi che si rivolge contro una forma di
impresa a conduzione politica di sinistra, sulla quale non sono mai mancate le
nostre critiche nel merito, soprattutto nella nostra Regione. Coltivare l’odio
politico genera mostri e talvolta ne è vittima anche chi ha la responsabilità
di aver lasciato che questo odio montasse. Non vogliamo tornare indietro e
rivivere la stagione più buia di questa Repubblica; è per questo che riteniamo
che tutti dovrebbero sempre e comunque condannare ogni forma di violenza, anche
verbale.”
Continua Bazzoni: “esprimo
quindi a nome mio e di tutto il Gruppo assembleare Forza Italia in Regione
Emilia-Romagna piena solidarietà al presidente della CMC Massimo Matteucci ed
alla sua azienda tutta”.
giovedì 20 febbraio 2014
NOI E RENZI. PARTECIPA AL FOCUS GROUP
Nell'incontro di oggi con Matteo Renzi, Silvio Berlusconi ha ribadito il nostro ruolo di opposizione responsabile.
Allo stesso tempo ha confermato la necessità di approvare secondo i tempi previsti la legge elettorale e ha dato una disponibilità sulle riforme istituzionali e su quelle che riguardano lavoro, fisco, giustizia.
Allo stesso tempo ha confermato la necessità di approvare secondo i tempi previsti la legge elettorale e ha dato una disponibilità sulle riforme istituzionali e su quelle che riguardano lavoro, fisco, giustizia.
Tu come pensi che dovremmo agire nei confronti del nuovo governo?
Grazie! Cordialmente, on. Antonio Palmieri responsabile internet Forza Italia
mercoledì 19 febbraio 2014
IN BARCA LA TELEFONATA DELLA ZANZARA SVELA I SEGRETUCCI DEL POTERE FLOSCIO ALL’ITALIANA. QUI SI SPIEGA TUTTO”
Fabrizio
Barca è il numero 279 della nomenclatura. Conta un cazzo. Nessuno gli ha mai
chiesto di fare il ministro dell’Economia. E’ stato un funzionario bravino in
Bankitalia, poi con Ciampi al Tesoro, poi con Tremonti e Berlusconi (buona
performance sui fondi europei), poi ministro di un coesivo Nulla coccolato da
Monti. Poi lo splash. E’ tornato a fare il funzionario del Tesoro. E fin qui,
passi. Ma il giovanotto, privo di discernimento politico ma non di ambizione, è
stato insignito di una immagine pubblica totalmente ridicola.
martedì 18 febbraio 2014
PAROLE CHIAVE……
Berlusconi – Solo lui è il leader legittimato da oltre 10 milioni di voti. Lui ė stato l'ultimo Presidente del Consiglio dal 2011 ad oggi ad essere stato eletto dagli italiani. E lui ha subìto quattro, quasi cinque golpe, culminati con la sua estromissione dal Senato. Ed è lui, con il senso di responsabilità che lo ha sempre ispirato, che farà con Forza Italia una opposizione costruttiva al nuovo esecutivo. Lui sì che pensa solo al bene del Paese e non alle ambizioni personali.
Toti/1 – Senza se e senza ma. “Questo governo Forza Italia lo contesta nel metodo e nel merito. Non riesco a capire quale impulso in più possa dare Renzi all'economia con la stessa maggioranza di Letta”. Non lo capiamo noi e non lo capiscono gli italiani. Così il consigliere politico del Presidente Berlusconi a “In mezz’ora”.
Toti/2 – Pacta servanda sunt. Ma forse Renzi non sa il latino. “Renzi ha bisogno di Forza Italia per fare le riforme ed intende dialogare con tutti. Abbiamo fatto un accordo sull'Italicum, Titolo V e Senato e noi lo rispetteremo fino in fondo. Vediamo se sarà lui a rispettarlo, noi siamo pronti a votare anche domani mattina. La mia previsione è che se il Pd farà slittare la legge elettorale ci riterremo svincolati dal patto”. Se ne ricordino, non si può prescindere da Berlusconi e Forza Italia per le riforme istituzionali.
Toti/3 – “Il Nuovo centrodestra ha una responsabilità gigantesca. Ha spaccato il fronte moderato aprendo la strada a provvedimenti che han nuociuto al Paese. L'asse si era spostato a sinistra. Quando Berlusconi parla di utili idioti, al netto degli idioti, loro sono stati la stampella del governo di sinistra”. Lo ha detto Toti ieri dalla Annunziata: rispediamo al mittente l’accusa.
lunedì 17 febbraio 2014
Telegraph, il quotidiano
politico più venduto in Gran Bretagna.
Un pesante atto d’accusa nei confronti del governo tecnico Monti, del centro-sinistra italiano e dell’Unione Europea. A partire dall’eloquente titolo: “Italia in crisi. Berlusconi ritorna – tutto è perdonato”.
In Italia ormai si guarda con nostalgia ai giorni del governo Berlusconi.
L’UE ha promosso la politica tecnocratica in Italia spodestando Berlusconi nel 2011 e inaugurando una nuova era di governi che non godono di sostegno elettorale.
Matteo Renzi, il politico di centro-sinistra che ha mandato via Enrico Letta, sarà il terzo leader non eletto in Italia in poco più di due anni.
Il marciume si è insediato da quando Mario Monti, un tecnocrate che non era mai stato eletto a nessuna carica, è stato installato dal volere dell’Unione europea dopo che i leader europei spaventati dai mercati obbligazionari hanno messo in discussione pubblicamente la credibilità di Berlusconi nel novembre 2011.
Un pesante atto d’accusa nei confronti del governo tecnico Monti, del centro-sinistra italiano e dell’Unione Europea. A partire dall’eloquente titolo: “Italia in crisi. Berlusconi ritorna – tutto è perdonato”.
In Italia ormai si guarda con nostalgia ai giorni del governo Berlusconi.
L’UE ha promosso la politica tecnocratica in Italia spodestando Berlusconi nel 2011 e inaugurando una nuova era di governi che non godono di sostegno elettorale.
Matteo Renzi, il politico di centro-sinistra che ha mandato via Enrico Letta, sarà il terzo leader non eletto in Italia in poco più di due anni.
Il marciume si è insediato da quando Mario Monti, un tecnocrate che non era mai stato eletto a nessuna carica, è stato installato dal volere dell’Unione europea dopo che i leader europei spaventati dai mercati obbligazionari hanno messo in discussione pubblicamente la credibilità di Berlusconi nel novembre 2011.
sabato 15 febbraio 2014
LA “TRUFFA” SULLE UTENZE
Inutile negare che gli aumenti esponenziali delle
imposte sulla casa rappresentino una delle concause all’ormai endemica crisi
del settore edilizio. Le vendite e, conseguentemente, i piani di sviluppo
edilizio, negli ultimi anni, hanno subito una brusca frenata. A tutto questo
dobbiamo aggiungere il ginepraio delle innumerevoli regole e imposizioni
collegate alle tasse su energia elettrica, acqua e gas, rifiuti, depurazione,
le cosiddette utenze. Per fare solo pochi esempi, le tasse sull’energia
elettrica e dei rifiuti denominate maggiorazione sulle utenze per i non
residenti e la maggiorazione sulle seconde case, rappresentano una vera e
propria ingiustizia, una forma di iniquità palese. Superfluo dire che questi
ulteriori balzelli non contribuiscono a ridurre le imposte per i residente e
per i possessori di prime case, semplicemente diventano uno strumento, una
palese scusa, per fare cassa, per caricare i portafogli di quelle tante
aziende, quasi sempre a partecipazione pubblica, che gestiscono il sistema
energia e le materie prime. Aziende spesso in crisi, non certo per la scarsità
di entrate ma per la scelta di sponsorizzare manager super pagati, che,
soventemente, occupano queste poltrone d’oro non per capacità ma per scelte
politiche sbagliate. Un sistema inaccettabile che i cittadini non
possono più tollerare oltre. I costi della bolletta dell’energia
elettrica e delle altre utenze dovrebbero dipendere dai reali consumi e non da
sovrattasse inventate dalle aziende, al limite della truffa legalizzata.
In Italia, dal 1995, l’Autorità per l’energia
elettrica e il gas (AEEG) si occupa della regolazione tariffaria, dell’accesso alle reti e
della tutela degli utenti finali nei mercati concorrenziali di energia
elettrica e gas. Con la liberalizzazione oggi il consumatore dovrebbe essere
libero di scegliere il suo fornitore di energia, gas e servizi, in realtà
l’utente è costretto a convivere con trust più o meno manifesti, il principale
artefice di questo sistema inefficiente è il pubblico, che pare non gradire la
libera concorrenza. Fabio Filippi
venerdì 14 febbraio 2014
DA FORZA ITALIA NESSUN PREGIUDIZIO CONTRO RENZI
La nota della nostra vicecapogruppo Vicario alla Camera Gelmini.
“Premesso che la nascita di un nuovo governo senza elezioni, ed é il terzo di
seguito, é un vulnus della democrazia, la collaborazione con un eventuale
governo Renzi dipende dalla capacità di innovazione che il governo metterà in
campo.
Questo é chiaro che e’ un governo che non vede la partecipazione di Forza
Italia, tuttavia non abbiamo un pregiudizio né positivo né negativo nei
confronti di Renzi, lo aspettiamo alla prova dei fatti, soprattutto in materia
economica. Resta l’impegno di Forza Italia sulle riforme”
giovedì 13 febbraio 2014
SI ESCE DALLA PORTA E SI RIENTRA DALLA FINESTRA, COSA NON SI FAREBBE PER RIPRENDERE UN PO’ DI VISIBILITA’
ga.
«È la prima volta che mi
trovo dall'altra parte», ha commentato l'ex pm di «Mani pulite». Nel corso
dell'udienza, l'avvocato Bruno La Rosa ha avanzato richiesta della costituzione
di Forza Italia come responsabile civile.Dopo una breve camera di consiglio, il
Tribunale di Napoli ha respinto le eccezioni sollevate dalla difesa per le
notifiche nel processo sulla presunta compravendita di senatori, cominciato
oggi, e ha dichiarato la contumacia di Berlusconi, ritenendolo regolarmente
avvisato. L'udienza di oggi si è conclusa; quella di domani sarà dedicata alla
costituzione delle parti civili tra cui quella del Senato.
mercoledì 12 febbraio 2014
DA FORZA ITALIA NO A STAFETTA, LETTA GOVERNI O DOPO LEGGE ELETTORALE AL VOTO
“Sempre più insistenti le voci su una possibile
staffetta tra Renzi e Letta a Palazzo Chigi. Forza Italia è contraria a questo
scenario, perché di fatto avremmo, in poco più di due anni, il terzo presidente
del Consiglio senza legittimazione popolare: dopo Monti (tecnico) e Letta (non
candidato alla premiership), arriverebbe Renzi che finora ha vinto elezioni solo
a Firenze e provincia. L’accordo tra Berlusconi e Renzi riguardava la legge
elettorale e le riforme istituzionali. Noi continuiamo a volere realizzare
quanto pattuito. Si approvi al più presto la legge elettorale e si avviino le
riforme istituzionali, senza perdere altro tempo. Che Letta governi, se ne è
capace, e che il Pd lo sostenga, se lo ritiene ancora opportuno. In caso
contrario, lo ripetiamo, si faccia la nuova legge elettorale e poi si ritorni
al popolo sovrano. Noi manteniamo i patti, faccia altrettanto il Partito
democratico di Renzi e Letta, che fino a prova contraria appartengono ancora
alla stessa formazione politica”. Renato Brunetta
E IO PAGO: TRUFFA L’INPS E SCAPPA! CHI HA INSEGNATO AGLI IMMIGRATI UNA LEGGE PER FREGARE LA PREVIDENZA ITALIANA?
Fuggono
in Africa con i soldi dell’Inps. Tre indagati per truffa aggravata.
L’inchiesta della Procura di Padova sul fenomeno delle partite Iva per attività fantasma. Richard Antwi l’ha pensata così: apro una partita Iva, chiedo i soldi allo Stato e scappo. Gli è andata bene. Ora è in Ghana, nel villaggio ashanti di Jamasi che aveva lasciato nel 1991, e con quei 29 mila euro punta forse a fare il principe. Stessa scelta ha per un suo connazionale, Oscar Owusu, anche lui ghanese, anche lui protagonista di un mordi e fuggi con le casse pubbliche che gli ha fruttato 28 mila euro, incassati e portati in fretta fra le colline della foresta pluviale dell’Africa nera, dicono gli inquirenti.
FINTO KEBAB – Mentre Youssef Mohamed avrebbe scelto il ritorno al suo deserto marocchino per ripartire da zero, o meglio, da quei 18 mila euro versati sul suo conto dall’Inps per finanziare un kebab che nessuno ha mai visto. Tre storie analoghe di altrettanti stranieri, forse solo i primi tre di una lunga lista nella quale potrebbero figurare anche vari italiani, come sospetta la procura di Padova dopo aver aperto in rapida successione diversi, distinti fascicoli.
L’inchiesta della Procura di Padova sul fenomeno delle partite Iva per attività fantasma. Richard Antwi l’ha pensata così: apro una partita Iva, chiedo i soldi allo Stato e scappo. Gli è andata bene. Ora è in Ghana, nel villaggio ashanti di Jamasi che aveva lasciato nel 1991, e con quei 29 mila euro punta forse a fare il principe. Stessa scelta ha per un suo connazionale, Oscar Owusu, anche lui ghanese, anche lui protagonista di un mordi e fuggi con le casse pubbliche che gli ha fruttato 28 mila euro, incassati e portati in fretta fra le colline della foresta pluviale dell’Africa nera, dicono gli inquirenti.
FINTO KEBAB – Mentre Youssef Mohamed avrebbe scelto il ritorno al suo deserto marocchino per ripartire da zero, o meglio, da quei 18 mila euro versati sul suo conto dall’Inps per finanziare un kebab che nessuno ha mai visto. Tre storie analoghe di altrettanti stranieri, forse solo i primi tre di una lunga lista nella quale potrebbero figurare anche vari italiani, come sospetta la procura di Padova dopo aver aperto in rapida successione diversi, distinti fascicoli.
martedì 11 febbraio 2014
GIORNO DEL RICORDO. BAZZONI (FORZA ITALIA): “NON DIMENTICARE PERSECUZIONE DI ITALIANI SOLO ED IN QUANTO TALI”
“La
Giornata del Ricordo non è una celebrazione di secondo piano, come purtroppo
molti vorrebbero far intendere. Oggi, infatti, commemoriamo le vittime delle
foibe e dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati. Una pagina nera della
nostra storia nazionale, purtroppo a lungo dimenticata ma che è stata
giustamente fatta riemergere negli ultimi anni e la cui memoria deve essere
conservata soprattutto a favore delle giovani generazioni affinché simili
massacri e persecuzioni mai più si ripetano. Di tutta questa complessa tragedia
del confine orientale italiano quello che deve far riflettere è che le vittime
sono state tali solo ed in quanto italiani. Ciò vale ancora di più per quel pezzo
d’Italia che è l’Emilia-Romagna dove si verificò l’infame episodio del treno
della vergogna, il convoglio carico di esuli che non si poté fermare alla
stazione di Bologna il 16 febbraio 1947 perché contestato dai comunisti.
L’identificazione degli italiani con i fascisti è un falso storico che la
sinistra fa ancora fatica a riconoscere nonostante anche il Presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, sia stato chiaro nell’affermare che tale
vicenda assunse i contorni della pulizia etnica”. Il Presidente del Gruppo Forza
Italia – PDL Assemblea legislativa Emilia-Romagna Gianguido Bazzoni
GOLPISTI NELL’ESTATE 2011?
Finalmente
la verità sul golpe del 2011. Monti già nel giugno, a spread basso, era stato
scelto dal Colle. Il Presidente Napolitano nei giorni scorsi ha detto
solennemente: i nomi di Monti e Letta sono stati descritti come «quasi
inventati per capriccio del Presidente della Repubblica». Ma ciò non è vero
perché furono indicati «nel corso delle consultazioni». Insomma: agì come Costituzione
comanda. Invece. Forse le consultazioni ci furono, ma non esattamente quelle
previste dalla Costituzione. Consultò qualcun altro.
Un’altra
verità, rispetto a quella fornita dal Quirinale, viene documentata da Alan
Friedman oggi sul “Corriere della Sera” e incastonata in un video di poco più
di dieci devastanti minuti. Eccola: già nel giugno del 2011 il presidente
Napolitano aveva chiamato a sé Mario Monti per allertarlo. Sarebbe toccato a
lui sostituire Berlusconi a Palazzo Chigi. Anche Corrado Passera, allora
banchiere semplice, era stato incaricato dal Colle di confezionare un programma
economico che poi mostrò allo stesso Monti. Lo sapevano tutti, a quanto pare,
quelli del gran mondo della sinistra ricca e colta, di banchieri, finanzieri, editori.
E il popolo? Il popolo chi? De Benedetti, Prodi confermano. Monti chiese loro
consiglio, ed essi non mancarono di fornirgliene. "Accetta,
accetta...". Ci domandiamo: perché Napolitano ha sostenuto che non si è
trattato di un suo capriccio? Siamo d’accordo, non è stato un capriccio, non si
tratta di uno scatto di umore bizzoso, ma qualcosa di lento, maturato piano,
coltivato prima delle tempeste. Come si può chiamare qualcosa che viene
progettato in contraddizione con il responso delle urne? A uragano finanziario
ancora al di là dell’orizzonte, fuori dagli schermi radar, il nome e cognome di
un premier senza suffragio universale, ma solo a suffragio di quartierini alti
e stranieri era già stabilito. Presidente Napolitano, osa ripetere ancora che
sarebbe stata la consultazione di partiti ad aver fatto uscire il nome Monti?
Sul serio?
Andiamo
al documento filmato di Alan Friedman. Le ultime parole sono di Mario Monti,
quando ammette, faticosamente, dolorosamente, a proposito della sua investitura
a premier, che in effetti già a giugno del 2011, Napolitano “sì, mi ha dato
segnali in questo senso”.
Poi basta
parole. Primo piano del senatore a vita. In trenta secondi di un volto
silenzioso viene raccontata una brutta verità sull’Italia. C’è un pieno di
verità in quel vuoto di parole che nemmeno in un poderoso volume di documenti e
giuramenti. Monti è smarrito, stringe le labbra. Le corruccia, le abbassa. È
consapevole, non mente. A cosa ha detto di sì? E chiude gli occhi per otto
secondi eterni.
Si
rifletta. Quando Monti fu investito di un piano elaborato fuori Costituzione
(da chi? da Napolitano? quali consultazioni ci furono?) lo spread, con la sua
tempesta poi provocata ad arte, non si era ancora abbattuto sull’Italia, ma se
ne stava tranquillo sotto i 200 (quota 200 sarà toccata solo il 3 luglio).
Eppure in quel giugno 2011 era già tutto predisposto. La road map o, meglio, la
Strassenkarte, per dirlo in tedesco che temiamo sia la lingua giusta, era
disegnata. Prendeva le mosse così un tranquillo colpo di Stato, pacifico,
sereno, discusso in fresche sere d’estate a Saint-Moritz, non con il popolo
elettore ma tra poteri forti.
Ma sono
anche poteri boomerang. Pensavano di aver dato scacco matto a Berlusconi e al
popolo italiano. Ora grazie alle rivelazioni fornite da Alan Friedman,
convergenti, limpide, senza possibilità di letture minimaliste o benevole, lo
scacco matto è al Re, ed è inutile che schieri cavalli ed alfieri, torri e
pedine. Di certo siamo garantisti. Persino quando un volto impassibile come
quello di Mario Monti canta più di un verbale.
lunedì 10 febbraio 2014
sabato 8 febbraio 2014
MALAN: CON IL SENATO DI RENZI 41 MILIONI DI CITTADINI DI SERIE B
“Siamo
certamente favorevoli a una riforma anche radicale del Senato, del resto
l’avevamo già fatta nel 2005. Ma il modello che abbiamo sentito descrivere ieri
comporterebbe enormi disparità tra gli elettori. Infatti, quel 29% degli
italiani che vive nei capoluoghi di provincia avrebbe l’esclusiva su 108
Senatori- sindaci dei capoluoghi, oltre a partecipare all’elezione dei
Senatori- Governatori.
Al restante 71% resterebbe solo la possibilità di partecipare alle elezioni degli ultimi 21; il Presidente della Repubblica avrebbe perciò da solo più senatori di 41 milioni di italiani ’provinciali’. Sfugge poi il senso di dare tutto questo potere ai capoluoghi di province che contemporaneamente si vogliono abolire. Persino il cattivo modello del Bundestrat, che molti tedeschi vorrebbero abolire è preferibile a questa strampalata proposta. I 41 milioni di italiani che vivono in provincia non possono diventare cittadini di serie B sul modello del bantustan del Sudafrica dell’apartheid”.
Al restante 71% resterebbe solo la possibilità di partecipare alle elezioni degli ultimi 21; il Presidente della Repubblica avrebbe perciò da solo più senatori di 41 milioni di italiani ’provinciali’. Sfugge poi il senso di dare tutto questo potere ai capoluoghi di province che contemporaneamente si vogliono abolire. Persino il cattivo modello del Bundestrat, che molti tedeschi vorrebbero abolire è preferibile a questa strampalata proposta. I 41 milioni di italiani che vivono in provincia non possono diventare cittadini di serie B sul modello del bantustan del Sudafrica dell’apartheid”.
LA ROMAGNA-TOSCANA SI TINGE D’AZZURRO
7^Convention-Cena Azzurra
Marradi (Firenze)-Venerdì 28 febbraio ore
20
Albergo Ristorante Il Lago Via Sibilla.
Aleramo, 23, 50034 Marradi Firenze
Sarà presente l’attore Maurizio Ferrini
Intervengono:
Mauro Ridolfi Presidente del Club Forza Silvio “Celestino Bianchi”
Gianguido Bazzoni Capogruppo Forza Italia Regione Emilia Romagna
On.Stefania Fuscagni Portavoce dell’opposizione Regione Toscana
Vincenzo Galassini Capogruppo Forza Italia Provincia di Ravenna
Nicola Nascosti Consigliere regionale Forza Italia Regione Toscana
Raffaella Ridolfi Capogruppo Forza Italia Comune di Faenza
Tommaso Villa Consigliere regionale Forza Italia Regione Toscana
COSTO: € 18,00
Prenotazioni: forzaitaliamarradi@gmail.com oppure 055
804 5035
Prenotazione entro Mercoledi 26 Febbraio
Menu: Antipasto tipico di
crostini-Tagliatelle tirate a mano con ragù-Arrosti misti allo spiedo Patate e
pomodori al forno- Budino di Marroni- Acqua, vino caffè e liquori
venerdì 7 febbraio 2014
LA GERMANIA LANCIA MINACCE DI GUERRA VERSO CHI NON “COLLABORA” CON L’UNIONE EUROPEA
La crescita dei gruppi euroscettici, come ad esempio
l’Ukip di Nigel Farage in Inghilterra, minano quella cooperazione che
ha permesso al continente di restare in pace per decenni. Lo ha
dichiarato, in un incontro con il suo collega inglese William Hague a Londra,
il neo ministro degli esteri tedesco, il socialista Frank-Walter
Steinmeier, che, come riporta lunedì il Telegraph, ha voluto mandare
anche un messaggio chiaro al tentativo di ridefinizione dei rapporti con l’Ue
voluto da Cameron: “la Germania e la Gran Bretagna non stanno spingendo
esattamente nella stessa direzione”.
Steinmeier ha poi sostenuto di essere preoccupato
del crescente scetticismo che ha aiutato partiti come l’Ukip, Afd, Fronte
Nazionale e portato Cameron ad offrire un referendum sulla permanenza
nell’Ue. Invece di separarsi, ha concluso il ministro tedesco, le
nazioni europee dovrebbero cooperare più strettamente: la storia ha
dimostrato che quando i paesi europei non hanno relazioni strette, possono
arrivare i conflitti militari.
giovedì 6 febbraio 2014
SEMPRE I PRIMI NELLE SPESE DELL’ITALIA E IO PAGO: AMBASCIATORI ITALIANI? LA LORO BUSTA PAGA DUE VOLTE E MEZZO QUELLA DEI COLLEGHI TEDESCHI.
Tanto per
fare un paio di esempi: l’ambasciatore italiano a Parigi porta a casa 20.995 euro al mese, l’omologo tedesco 8.449; l’ambasciatore italiano a Mosca
è retribuito con la bellezza di 26.998
euro al mese, mentre il suo omologo tedesco con 10.018. Una sproporzione abissale che non sembra affatto
preoccupare la Farnesina.
Negli ultimi mesi la rete diplomatica italiana non è certo brillata la sua
efficienza. I marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono ancora
ingiustamente trattenuti in India. L’ex terrorista Cesare Battisti si sollazza
sulle spiagge di Rio de Janeiro. Per non dimenticare lo schiaffo a quei
genitori rispediti a casa dal Congo senza i figli adottivi. Adesso i
diplomatici finiscono nel mirino dell’opinione pubblica per i lauti guadagni che ogni mese si portano a
casa. A far le pulci alla Farnesina è il sito Lavoce.info riportando le
remunerazioni degli ambasciatori italiani e mettendole a confronto con quelle dei
tedeschi. “Sono remunerazioni
teoriche, che assumono un ambasciatore senza moglie e senza figli – spiega
Roberto Perotti che coordina un gruppo di lavoro della segreteria di Matteo
Renzi sulla spesa pubblica – i dati italiani mi sono stati forniti direttamente
da funzionari del ministero degli Esteri, quelli tedeschi sono basati su fonti
ufficiali scaricate da internet”. In media, le remunerazioni nette italiane sono due
volte e mezzo quelle tedesche. Con punte che, in Europa e in America del Nord,
arrivano quasi a trplicarsi. A Tokyo, per esempio, l’ambasciatore italiano
prende 27.028 euro al mese, mentre quello tedesco deve “accontentarsi” di
10.018. E ancora: a Washington l’ambasciatore italiano guadagna 24.606 euro al
mese, mentre quello tedesco 9.495 euro.
“Sia gli
ambasciatori tedeschi sia quelli italiani hanno ovviamente diritto
all’abitazione”, ricorda Perotti. Secondo un’indiscrezione di Wall Street Italia, il
rappresentante italiano alle Nazioni Unite di Ginevra, che guadagna 19.757 euro
al mese mentre il suo omologo tedesco ne prende 8.449 euro, risiede “in una villa a con 12 bagni da 22 mila
euro di affitto al mese”. Casa a parte, la rete diplomatica
italiana gode anche di una indennità per le spese
di rappresentanza che può variare da 4mila euro mensili a
Pretoria a 22mila euro a Tokyo. Con tutti questi soldi gli ambasciatori possono
pagarsi il leasing e la benzina della macchina di servizio, i viaggi di
rappresentanza, i domestici, i ricevimenti e così via. E gli ambasciatori
tedeschi? Tutte le spese di rappresentanza sono a carico della sede.
mercoledì 5 febbraio 2014
UE. SCHULZ SMEMORATO E SPUDORATO, NON RICORDA SUOI INSULTI A BERLUSCONI?
Il presidente del
Parlamento europeo, Martin Schulz, ha definito ‘semplicemente deplorevole’ la
contestazione dei leghisti durante l’intervento del presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano.
Cosa dire: è semplicemente
smemorato e spudorato.
Non ricorda il buon Schulz
cosa fece a Berlusconi nel luglio del 2003? Non ricorda
i suoi insulti e le sue assurde accuse? Ha la memoria così corta? O forse siamo
davanti a un’autoaccusa postuma?
Nella
precedente dichiarazione avevo provato ad usare l’ironia per commentare il
comportamento contraddittorio di questo antico burocrate tedesco, di questo
improvvisato ‘campione della democrazia’, o come disse una volta Berlusconi di
questo ‘turista della democrazia’, ma evidentemente l’ironia non basta per un
uomo di tale imbarazzante pochezza.
martedì 4 febbraio 2014
GRILLO E I GRILLINI GRILLO E’ UN FUORILEGGE, MA GLI ELETTORI GRILLINI NO. RICONQUISTIAMOLI. (E INTANTO RICORDIAMO CHE I NO-CAV FECERO DI PEGGIO , E TUTTO TACQUE)
Ci
associamo al grido contro il grillismo, che non fa gentilmente cri-cri,
ma grugnisce come gli animali più uguali degli altri nella fattoria orwelliana.
Questi insulti sessisti sono però un dato che veniva tranquillamente perdonato
ai grillini e ai loro antesignani se a esserne vittima erano donne del
centrodestra.
Ci
ricordiamo male o a Piazza Navona, nel 2008, sul palco di sinistra si
imbastì un prese quel del grillismo? La manifestazione si intitolava “No
Cav” e la frase più innocua che si udì è questa di Sabina Guzzanti:
"Osteria delle ministre/paraponzi ponzi po/le ministre son
maestre/paraponzi ponzi po/e se al letto son portento, figuriamoci in
Parlamento ". Le ministre erano ovviamente del Pdl.
Compiacimento a sinistra. Ora che alle loro deputate è indirizzato il
medesimo sghignazzamento truce e sessista, apriti cielo. Il cielo scaglierà
senz’altro fulmini.
Ma almeno il cielo è
giusto e saetterà anche contro le precedenti oscene violenze verbali. Adesso interviene il presidente Napolitano, la Conferenza
episcopale si scandalizza. Giustamente. Se lo fanno ora, perché non ieri?
Offendere la Boldrini è una minaccia alla democrazia, insultare Carfagna
e Gelmini, un’opinione forse colorita ma accettabile?
In realtà chi
insulta, vogliamo chiarirlo una volta per tutte, non sono gli otto
milioni di cittadini che hanno votato Grillo, ma il capocomico e i suoi
deputati. Costoro specialmente con i loro giannizzeri del Web, che
impazziscono per la notorietà e il potere acquisito, arrivano da lì, dai No-Cav,
dalla sinistraccia che Renzi oggi sta cercando di spingere verso sponde
occidentali di civiltà.
Molti
di questi elettori invece, come dimostra lo studio dei flussi elettorali
di Roberto D’Alimonte, arrivano dal centro e dal centrodestra. Sono
dunque gente nostra, schiacciata dalla crisi, e che non spera più
esca qualcosa di buono dalla politica, comunque essa sia. Ma non è gente votata
allo stupro mediatico e virtule. Conquistiamoli. L’invito di Berlusconi
a dialogare e incontrare questa fetta di società, di ceto medio disperato,
sedotta da Grillo e sacrificata ad una pura politica di ribellismo, è sacrosanto.
Così come quello di venire incontro alle esigenze di tanti giovani tagliati
fuori dal lavoro e dalla speranza. Come scrive Giuliano Ferrara,
sono stati ingannati.
Grillo è un fuorilegge della
democrazia. La sinistra l’ha coltivato. Sia punito Grillo, scrive
“Il Foglio”. Ma anche la sinistra che lo ha vezzeggiato. E i diversamente
grillini che lo hanno rincorso su giornali e tivù.
lunedì 3 febbraio 2014
AL 35 PER CENTO DOPO I FUNERALI BERLINGUER
Forza
Renzi?. Non esageriamo, auguri sì, però. Il suo tentativo si scontra con un
sacco di nemici, pescecani e murene da fondo fangoso. Se rende il Pd un partito
socialdemocratico, la contesa sarà leale. Ma non si illuda, al massimo la
sinistra in Italia è salita al 35 per cento dopo i funerali di Berlinguer”. Lo
scrive, nelle sue parole chiave, “Il Mattinale”, la nota politica redatta dallo
staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati
INAUGURATA LA NUOVA SEDE DI FORZA ITALIA A RAVENNA
E' stata inaugurata oggi, alla presenza del
coordinatore regionale di Forza Italia, On. Massimo Palmizio, la nuova sede
provinciale di Forza Italia che sarà sempre in via Circonvallazione al Molino
114.
Al taglio del nastro, con il Capogruppo in regione
Gianguido Bazzoni e il Capogruppo in consiglio comunale Alberto Ancarani erano
presenti tutti gli eletti di Forza Italia nei diciotto comuni della provincia
nonché i candidati alle prossime amministrative con i quali il coordinatore
regionale si è intrattenuto facendo il punto sulla situazione politica
nazionale e sulle prossime iniziative.
Il coordinatore regionale ha annunciato poi che i nuovi assetti del movimento in tutte le province verranno ufficializzati verso la fine di febbraio ed ha contestualmente spronato tutti a lavorare fianco a fianco in vista dell'imminente appuntamento elettorale del 25 Maggio.
Il coordinatore regionale ha annunciato poi che i nuovi assetti del movimento in tutte le province verranno ufficializzati verso la fine di febbraio ed ha contestualmente spronato tutti a lavorare fianco a fianco in vista dell'imminente appuntamento elettorale del 25 Maggio.
sabato 1 febbraio 2014
INCONTRO DI FORZA ITALIA RAVENNA E LUGO VENERDI 7 FEBBRAIO 2014
Forza Italia di Lugo e Ravenna Invito a cena Venerdì 7 febbraio 2014 ore 20.00; al ristorante Ala D’Oro corso Matteotti 56 a Lugo on. DEBORAH BERGAMINI Responsabile nazionale comunicazione Forza Italia
Partecipano: Gianguido Bazzoni Capogruppo Forza Italia Regione Emilia
Romagna; Cesare Bedeschi Capogruppo Forza Italia Comune di Lugo; Alberto
Ancarani Capogruppo Forza Italia Comune di Ravenna
Prenotazioni: 346
6829146 oppure pdlfantinelli@gmail.com; 3292138492
Donatella Donati; 335490334 Primo Costa; Posti riservati secondo l’ordine
di prenotazione.; Prenotazione entro
Mercoledi 5 Febbraio
Menu :Aperitivo; Bis di primi; Lasagnette ; con zucchine e guanciale;
Gramigna alla bolognese; Bis di secondi; Filetto di mora romagnola con senape e
miele; Tagliata di manzo al rosmarino; Patate al forno; Torta di Forza Italia;
Acqua, vino e caffè ; COSTO: € 25,00
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