mercoledì 30 luglio 2014

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, COMPONENTE ATR (AGENZIA TERRITORIALE REGIONALE), COSA INTENDE FARE PER LE IMPRESE RAVENNATE E I CITTADINI SCHIACCIATE DAL AUMENTATO PESO DEL COSTO DEI RIFIUTI. INTERROGAZIONE FORZA ITALIA


In questi giorni alle imprese e alle famiglie sono arrivate le cartelle per il pagamento della TARI, come si chiama ora la nuova tassa sui rifiuti, dopo la notevole mazzata per la TARI, due prelievi forzati che  stroncano l’economia della provincia ravennate. La Tari, la nuova tassa sulla raccolta e gestione dei rifiuti, è un’imposta che va a coprire il 100% dei costi, dev’essere versata da chi occupa a pieno titolo un’immobile, e calcolata sia sulla base dei metri quadrati dell’abitazione che sul numero dei residenti. L’imposta è calcolata secondo il piano economico finanziario del soggetto gestore dei rifiuti il gestore unico in accordo con Agenzia territoriale Regionale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti (Ex ATO provinciale) istituita nel 2011, nel consiglio fa parte il presidente della Provincia di Ravenna Claudio Casadio. La Provincia di Ravenna fa parte dell’ AATO Ravenna ente gestore, nell'Ambito Territoriale ottimale  il servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati è svolto dal gestore: HERA spa Bologna divisa in due zone: Ravenna e Imola – Faenza. Esiste anche un Osservatorio Regionale non individuabile e  nel sito ufficiale non c’è la tariffa per il 2014, ma solo quelle del 2012, ed emerge che  non c’è differenza di tariffe fra comune e comune.
Le proposte di tariffa registrano aumenti che in alcuni casi superano il 100% rispetto al 2013 trasformando così la Tari in una vera e propria patrimoniale sull’immondizia: inoltre il 10% di Iva, detraibile fino allo scorso anno, oggi rappresenta un successivo costo che grava ancora di più sui bilanci aziendali. La prima rata arrivata nei giorni scorsi da pagare entro il 31 luglio è purtroppo soltanto una piccola anticipazione della stangata che si completerà  per la fine dell'anno. L’Agenzia e i Comuni mancano della volontà di rivedere la ripartizione del costo del servizio tra utenze domestiche e non domestiche, da sempre sbilanciata sulle aziende della provincia. Non è possibile che, mediamente, il 30% delle superfici complessivamente occupate dalle aziende sul territorio provinciale paghi oltre il 40% del costo del servizio, ma con disuguaglianze fra settori e settori e Comune e comune con diverse realtà economiche.  RILEVATO:L’agenzia regionale e l’ente gestore Hera non si vergognano a pretendere di anno in anno somme sempre maggiori per lo smaltimento dei rifiuti domestici e non domestici; Hera ha fatto utili nell'anno 2013 pari a 181,7 milioni di euro (+35.2% rispetto al 2012). E mai possibile che in un periodo di ristrettezze economiche come queste in cui aziende e privati sono costretti a tirare la cinghia, ci siano imprese che operano in regime di monopolio che fanno oltre 180 milioni di euro di utile con un incremento rispetto all anno precedente del 35.2%, in parte suddiviso con i comuni proprietari. Gli amministratori comunali della Provincia di Ravenna cosa fanno per mantenere in piedi un sistema di piccole e medie imprese che in Italia rappresentano l'ossatura del sistema produttivo e quindi occupazionale, che se scompaiono non ci sarà chi paga queste tasse. Gli amministratori non capiscano che le famiglie e gli imprenditori ravennati da soli non ce la fanno più e da anni stanno gridando a gran voce basta. Il presidente della Provincia di Ravenna parte del consiglio di amministrazione AGTR non si sa cosa abbia fatto per l’economia ravennate, non avendo mai svolto una relazione in merito al Consiglio Provinciale. La Provincia vuole sanare il debito, da lei creato insieme ai comuni e alla Camera di commercio, da STEPRA di oltre 30milioni, portando via le risorse alle banche nei confronti delle aziende sane, invece di fare pagare ai responsabili del danno, è meglio che si interessi di tutta l’economia ravennate che si trova in uno stato di “gravità” anche per causa di queste tariffe insensate; Interroga la Giunta per sapere Se intenda riferire in consiglio Provinciale di quanto ha fatto nel consiglio di amministrazione dell’Agenzia territoriale Regionale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti (Ex ATO provinciale). Se intende intervenire al fine di garantire l’equità fiscale, sul versamento di tasse e imposte, nei vari settori; Se intende riscontrare la disponibilità ad alleggerire le procedure burocratiche previste per la richiesta di agevolazioni.  Se intende chiedere ai Comuni le richieste di mantenere le tariffe 2013, rivedere i regolamenti, i costi e la loro ripartizione tra domestico e non domestico e la necessità di rinviare o rivedere a settembre l'approvazione delle delibere tariffarie e del regolamento Tari; Se intenda sostenere l’applicazione di tariffe articolate da comune a Comune, per le tariffe diverse per genere di attività o riduzioni percentuali sulle diverse attività e anche con quelle attività stagionale. Se intende alleggerire le tariffe nei confronti della zona collinare e in particolare di Brisighella, dove la strada provinciale chiusa per un anno, ha creato notevoli danni all’economia, senza che nessuno abbia riconosciuto un “centesimo” nei confronti dei brisighellesi e le sue aziende. . Il Consigliere Provinciale Forza Italia Vincenzo Galassini

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