venerdì 11 luglio 2014

L’ORA DELL’ALTERNATIVA DOPO 44 ANNI DI REGIME


Rodolfo Ridolfi - Nel denunciare lo stretto legame tra PCI - PDS - DS - PD e coop rosse ho rischiato in questi anni di essere monotono e additato come visionario. Chi vive nella nostra Regione può constatare come questo binomio politico economico rappresenti una vera cappa del sistema condizionandolo fortemente. Le recenti azioni della magistratura penale e amministrativa, la condanna in appello di Vasco Errani e le annunciate dimissioni del Presidente dell’Emilia Romagna non pongono evidenziano solo i casi più eclatanti, ma il più grande conflitto di interessi d'Italia che ha tanti altri attori e tante altre cooperative e aziende che beneficiano di un clima tutto particolare soprattutto nelle regioni rosse. Il dato politico è evidente: nelle Regioni rosse si consuma da decenni il più grande conflitto di interessi dell'Italia del dopoguerra, un vero sistema di potere che piega e condiziona, la burocrazia, le imprese private e i cittadini. Dobbiamo rimuovere quella cappa di oppressione che ingessa il sistema democratico della regione Emilia-Romagna e mettere in discussione sotto l'operato di quella classe dirigente dedita al valzer delle poltrone nell'amministrazione pubblica, nel partito e nelle coop rosse. Dobbiamo denunciare come nel momento di massima oppressione fiscale per le famiglie e per le imprese sia intollerabile lo stato di esenzione fiscale e di elusione fiscale legalizzata di cui godono le coop rosse.
Così come appare un paradosso che a guidare il ministero del Lavoro sia stato chiamato il Presidente di Lega Coop Giuliano Poletti in evidente conflitto di interessi, altro che Berlusconi. Oggi la buona politica avrebbe il dovere di intervenire subito per introdurre misure perequative del mercato che riportino la cooperazione nel suo alveo naturale. Noi di Forza Italia, non tutti per la verità, ci siamo battuti per smascherare il conflitto di interesse e l’intreccio non sempre trasparente e lecito fra coop rosse e istituzioni governate dal PCI PDS DS PD. Il mio libro del 2007 Le coop Rosse il più grande conflitto di interessi nell’Italia del dopoguerra racconta molte situazioni che hanno visto protagoniste, in negativo, le coop rosse. Non sono quindi sorpreso di Terremerse né delle altre vicende che vedono coinvolte le coop rosse. Su Terremerse,  faccio parlare alcuni brani delle pag 39-40 del mio libro: “…Vasco Errani …dal 1999 presidente Ds della Regione. Il fratello (Gianni) presidente della cooperativa agricola rossa Terremerse è padre di Linda attuale sindaco ds di Massalombarda: Da Massalombarda proviene anche Guido Tampieri…assessore all’agricoltura e poi sottosegretario alle politiche agricole del Governo Prodi. Nel 2005 Terremerse ottiene dalla Regione contributi per 2.500.000 euro ed un importante contributo è alla firma del direttore generale dell’agricoltura per il 2006. (Sarà quello da un milione oggetto delle attenzioni dei magistrati) Qualche conflitto d’interesse è difficile sostenere che non esista. Ovvio, il forte intreccio Ds-Lega Giunte rosse…. Quindi, avanti tutta, come prima e più di prima… Le “coop rosse” sono l’arma più militante nel settore economico-imprenditoriale- commerciale della sinistra ed hanno fatto e fanno del Pci-Pds-Ds il primo partito della Regione. Noi rispondiamo a chi vorrebbe farci credere che le coop rosse sono autonome dai Ds e dalla pubblica amministrazione: come mai tutti i dirigenti coop che di seguito riportiamo sono tutti dirigenti attivi del Pci-Pds-Ds?
In vista delle elezioni regionali i militanti di Forza Italia in Emilia-Romagna, come e in tutte le Regioni Rosse dove sono animati da una forte passione civile devono perseguire senza incertezze un preciso impegno democratico: rendere effettiva e compiuta la democrazia dell’alternanza e superare il monopolio politico-istituzionale del centro-sinistra. Sappiamo di dover sacrificare molto, nel lavoro e negli affetti, perché la speranza di rinnovamento delle istituzioni e della politica non vada delusa. Per vincere questa sfida dovremo avere testa ed essere capaci di parlare al cuore della gente. Dovremo essere capaci di difendere la persona, la sua dignità, la vita umana, la nostra identità culturale, civile e religiosa. Dovremo essere capaci di scelte coraggiose, di realizzare istituzioni al servizio della società civile e non delle burocrazie che vi lavorano, perché, nonostante tutto, c’è una società civile pronta ad assumersi maggiori responsabilità. Possiamo e dobbiamo rigenerare la politica, perché abbiamo cuore e idee per riuscirci. Lasciare ai nostri figli una Regione migliore è’ ciò che ci fa dire con orgoglio di essere “azzurri 94”, di essere berlusconiani di Forza Italia.

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