Ancora una volta gli
italiani sono stati presi in giro da una politica assente, lontana e fedifraga,
Grazie alla Tasi ed ai
diversi regolamenti della IUC che i Comuni italiani stanno in questi giorni
approntando, finalmente si diradano le nubi e si vede il cielo! Detta così,
eufemisticamente, non ha molto senso, ma chi non ricorda l’Alfano nazionale, che ha preso il posto nella politica italiana del
suo mentore, il Silvio nazionale e che nel governo Letta, come una “Marianne”
sulle barricate, a petto nudo e con in mano il tricolore, urlava che loro, i
fuoriusciti di Forza Italia/Pdl, mai sarebbero stati in un governo in cui si
sarebbero mantenute tasse odiose, come l’Imu, o ne sarebbero state introdotte
di nuove? Chi non lo ricorda, ancora, sin dai primi passi del governo Renzi con il solito refrain del
non governo delle tasse, a cui ha fatto da sponda Del Rio, sia nel precedente
governo Letta che in questo, confermando prima che non vi sarebbero state nuove
tasse, poi che in ogni caso (la Tasi) non sarebbe stata un’ulteriore tassa e
quindi che lo sarebbe stata, ma in misura molto, molto ridotta, rispetto
all’Imu? Ebbene, tenetevi forte, ecco ancora una volta il vero volto di una
politica perennemente smentita dai fatti e con in mano un mazzo di carte da
baro. In questi giorni si stanno approntando i pagamenti per la famosa Tasi,
acronimo di Tassa sui Servizi Indivisibili, voluta con la legge di stabilità
2014 e riguardante i servizi comunali, come ad esempio la manutenzione stradale
o l’illuminazione comunale, etc. e che già avevamo visto fare capolino con il
pagamento della Tares 2013, lo scorso anno, e per cui si pagavano solo 30/40
centesimi per mq. direttamente allo Stato centrale.
Se già quello era stato
uno scandalo, che aveva visto lievitare la bolletta della “spazzatura”, la Tasi
non solo è uno scandalo ma è addirittura un’imposizione che grida vendetta,
perchè oltre ad essere un altro balzello caricato sulle spalle degli italiani,
stremati da una fiscalità iniqua e sempre più pervasiva, risulta, in alcuni
casi, ma per come strutturata lo potrebbe essere sulla totalità dei casi,
maggiore di quell’Imu già pagata nel 2012 e da pagare, eventualmente, sulla
prima casa.
Quindi ecco la mossa del
“baro”: viene tolta l’Imu sulla prima casa, che permane per le case considerate
di lusso, scompare l’addizionale (forse, lo sapremo solo più avanti, quando si
avranno gli importi da pagare) dei famosi 30/40 centesimi sulla tassa dei
rifiuti, ma compare la Tasi che altro non è che una Imu camuffata e
maggiormente aggravata di elementi fiscali, quali il valore del fabbricato che
viene calcolato con riferimento alla rendita catastale comprensiva della
rivalutazione del 5%, prevista dalla normativa vigente, moltiplicata per i
coefficienti di legge, in poche parole l’Imu con l’aumento del 5%!
Ma la mossa del noto baro
non finisce qui perchè la Tasi la si paga in aggiunta all’Imu ed alla Tari (la
prossima tassa sui rifiuti) per coloro che hanno delle case di lusso, ma anche
per coloro che dopo tanti sacrifici si sono realizzati una seconda casa per le
vacanze al mare o hanno avuto un immobile in eredità, etc. etc. .
Quindi non solo altre
tasse ma anche maggiori nell’esosità rispetto alle precedenti e in aggiunta
rispetto a quelle rimaste!
E’ anche vero che i comuni
possono azzerare (eventualità più unica che rara, ma è successo nel Comune di
Rifreddo) l’aliquota e quindi non fare pagare la Tasi ai cittadini, ma con i
chiari di luna che vi sono sulle casse degli Enti locali, sembra quasi
un’ulteriore beffa del legislatore verso gli ultimi avamposti della Pubblica
Amministrazione.
A questo punto, svelato il
vero volto anche di questo governo, che da una parte fa gran cassa per un
contentino di facciata elargito ad alcuni cittadini (i famosi 80 euro) e
dall’altra ti ammazza con tasse maggiori e suppletive rispetto a prima, c’è da
chiedersi se alle prossime elezioni Renzi avrà di nuovo il 41% di consensi
considerata anche l’avvisaglia avuta con il turno di ballottaggio per i Comuni
di Livorno e Bagheria (PA); di sicuro avrà il 41% meno qualche voto e cioè
quello di coloro che finalmente, con quest’altra mazzata fiscale, si svegliano
dallo stato di torpore soporifero cui sono stati indotti dalla spalla mediatica
che, in questo gioco delle tre carte, è stata determinante. Dr. Carmelo Cataldi
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