Il 12 ottobre, si sa, è data che richiama grandi
scoperte e anche nell’anno del Signore 2014 gli italiani si attendono che la
rotta delle caravelle renziane, partite mesi or sono dal porto delle riforme
istituzionali, consenta l’approdo ad un nuovo mondo privo di province e, per
ciò stesso, più equo e più funzionale. Ci duole comunicare che, con buona pace di tutti, la scoperta per gli
italiani sarà esattamente contraria a quella annunciata da capitan Matteo. Non solo le province
continueranno ad esistere ma l’esercizio delle funzioni fondamentali che
dovranno continuare a svolgere (si pensi a strade provinciali e edilizia
scolastica superiore) subirà dei contraccolpi terrificanti. Andiamo
per ordine. Negli ultimi anni il sistema delle province è stato sottoposto ad
una cura dimagrante di proporzioni impressionanti. Se infatti agli 8.000 comuni
italiani, nell’ultimo lustro, la crisi ha imposto sacrifici per non meno di 16
miliardi di euro, per le province non è andata certamente meglio Dal
2011 ad oggi, dati alla mano, la scure centrale si è abbattuta sui vituperati
enti intermedi per 9,5 miliardi. Nel solo 2014 il conto (tra patto e spending
review) ammonta a più di 3,6 miliardi. Ci sarebbe molto da
dire sulla congruità di manovre che colpiscono duro i comuni (7,6 % della spesa
pubblica italiana) e le province (1,3% della spesa pubblica italiana) ma
lasciano sostanzialmente indenne i centri di costo (ministeri e regioni) che
producono il restante 90% della spesa. In
questa sede mi limito tuttavia a ricordare come le province si apprestino ad
affrontare il “giro di boa” del 12 ottobre in condizione di grave debilitazione
economica e finanziaria Per farsi un’idea della situazione basti
pensare che, su poco più di un centinaio di enti: 2
Province (Vibo Valentia e Biella) sono in dissesto;
3 si sono viste costrette ad attivare piani
di riequilibrio, (Potenza per 4,5 milioni, Chieti per 10,3 milioni, Ascoli
Piceno per 14 milioni); 2 (Imperia, con 6,6 milioni e Verbano-Cusio-Ossola, con
2,1 milioni) sono in attesa di accedere
al piano di riequilibrio; 11 hanno sforato
il patto di stabilità; 15 province (per completare il “martirologio”),
hanno dovuto ricorrere ad anticipazioni
della Cassa Depositi e Prestiti a causa di gravi carenze di liquidità, per
quasi 60 milioni.
martedì 30 settembre 2014
lunedì 29 settembre 2014
AUGURI PRESIDENTE BERLUSCONI: “VISIBILITA’ OTTIMA”
Auguri
presidente Berlusconi per il compleanno bene: su impresa e lavoro Renzi viene
sulle posizioni di Forza Italia, non viceversa. Andrea
Sallusti - Se saprà stare unito, prevedo visibilità ottima, per
il centrodestra - Era il
1994 quando il Corriere della Sera salottiero e la Cgil barricadiera lanciarono
tenendosi a braccetto l'assalto al neopremier e astro nascente della politica
Silvio Berlusconi, da pochi mesi insediato a Palazzo Chigi. Il famoso avviso di
garanzia recapitato via stampa al G8 di Napoli e lo sciopero generale contro le
riforme di lavoro e pensioni furono un uno-due micidiale che costrinse il
centrodestra a mollare il governo in mano a un tecnico, Dini, e alla sinistra
più retriva. Sono passati vent'anni e la storia si ripete. In settimana è
partito l'affondo del Corriere contro il neopremier, ieri la Camusso ha chiuso
il cerchio minacciando, sulla riforma del lavoro targata Renzi, lo sciopero
generale. Anche il tintinnio di manette c'è, più ovattato rispetto al '94, ma
c'è. E pure i vescovi non stanno alla finestra. Del resto quando mai lo sono
stati? Basti ricordare che il governo Monti nacque in un convento e il suo
partito in una sacrestia. Tutto lecito, per carità. Sacra è la libertà di
opinione e di informazione, legittima è la protesta sindacale, liberi i giudici
di indagare e i preti di pregare che le cose vadano secondo i piani del loro
personalissimo Dio. Ma vogliamo mettere almeno sullo stesso piano la libertà
dei governi di governare e delle maggioranze di legiferare? Già i politici ci
costano un occhio della testa, se poi li costringiamo a non far niente perché a
decidere devono essere altri, be' almeno non lamentiamoci poi dell'inutilità
della casta. Sulla riforma del lavoro
si sono formate maggioranze strane. Berlusconi
la appoggia, coerente con se stesso e i principi liberali del suo partito.
Alleati con la Cgil ci sono mezzo Pd parlamentare (quello della Bindi e di
Bersani), Vendola e l'immancabile Grillo, quello che doveva cambiare tutto e
che è invece diventato il più feroce dei conservatori. Dentro Forza Italia c'è
qualche maldipancia a dare un aiuto a Renzi anche su questo tema. Raffaele Fitto, per esempio, invoca una
«opposizione visibile». Dico io, quale occasione migliore per essere visibili
che votare questa legge e vendicarsi del '94, dimostrando a Corriere, Cgil,
magistrati e vescovi quanto miopi furono. È
la sinistra che con Renzi, sui temi impresa e lavoro, viene sulle posizioni di
Forza Italia, non viceversa. Se saprà stare unito, prevedo visibilità ottima,
per il centrodestra.
sabato 27 settembre 2014
ALLUVIONE: LAMONE, MARZENO, SENIO
Fino a quando la Regione Emilia-Romagna continuerà ad essere
amministrata con la cieca ideologica filo ambientalista (dove se tocchi un
alberello nel fiume ti becchi una denuncia) questi sono i risultati. Perché non
dare la possibilità ai bisognosi o ai frontisti di fare legna nel fiume come
facevano una volta. Avremmo fiumi con l’alveo pulito e meno alluvioni come
quelli recenti di Brisighella; Modigliana, Castrocaro; Tredozio; Riolo Terme.
venerdì 26 settembre 2014
ITALIA PAESE DOVE I LECCACULI FANNO CARRIERA EI “MERITEVOLI” VENGONO ESILIATI. IL CAPITANO DE FALCO “NON PROMOSSO” MA RIMOSSO
“Sono amareggiato e sto riflettendo su molte
cose, comprese le stellette che porto addosso”. Il capitano Gregorio De Falco, l’eroe
della notte della Concordia,
quello che ordinò a Francesco
Schettino il celebre e rabbioso “torni a bordo cazzo”. Lo
stesso che dalla sala operativa della capitaneria di Livorno sospettò prima di
tutti gli altri, assieme al collega Alberto
Tosi, che il black out a bordo della grande nave da crociera fuori
rotta, fosse una colossale
bugia.
Il capitano di fregata è stato
informato ieri che dovrà lasciare il settore operativo della Capitaneria di
Livorno. Pensa che ci sia un collegamento fra il suo spostamento di incarico e
quello che accadde la notte di Concordia? “Penso di sì, mi sono fatto questa idea: che ci possa essere
un collegamento col lavoro che ho fatto per il soccorso e forse nelle
indagini”.
giovedì 25 settembre 2014
ELEZIONI REGIONALI: “UNITA’ DEL CENTRO DESTRA” E RINNOVAMENTO DELLE LISTE
Azzurri del ’94 con Silvio Berlusconi
Il coordinamento di Azzurri ’94 ha unanimemente proposto
il documento che di seguito sintetizziamo:
Le Donne e gli uomini di Azzurri’94 con Silvio Berlusconi
sono già al lavoro per Forza Italia. A livello della Regione Emilia Romagna
Azzurri ’94 hanno dimostrato lungimiranza politica e determinazione nel
condividere lo spirito, i principi e le idee che hanno caratterizzato la
politica di Silvio Berlusconi e di Forza Italia e si sono caratterizzati come
un punto di riferimento per chi sa coniugare il rinnovamento con l’antico cuore
(che non significa affatto nostalgia) di proposte e programmi politici concreti
e capaci di generare ripresa e sviluppo. Tutti coloro che anche nella nostra
regione nell’autunno del 2012, sottoscrissero Il manifesto appello Azzurri ’94
con Silvio Berlusconi confermano oggi il loro impegno per realizzare, dopo
quarantaquattro anni, l’alternativa al regime delle giunte rosse. l’alternativa
di governo democratico credibile.
Se in questi ultimi anni in Emilia Romagna, il
centro-destra non sempre è stato percepito come l’opposizione al PD cedendo il
testimone di troppe battaglie al Movimento Cinque Stelle, oggi è tempo di
ritrovare una forte passione civile e di esprimere candidati capaci di parlare
al cuore della gente, perché, nonostante tutto, c’è una società civile pronta ad
assumersi maggiori responsabilità. Possiamo e dobbiamo rigenerare la politica,
perché abbiamo cuore e idee per riuscirci. Per questo gli Azzurri del ’94 con
Berlusconi, sono fortemente impegnati nel tesseramento a Forza Italia che si
conclude alla fine ottobre e che condurrà ai Congressi Comunali e Provinciali
previsti per la fine del 2014 e l’inizio del 2015.
Azzurri ‘94 Condivide con il Presidente Silvio Berlusconi
che Forza Italia abbia bisogno di rinnovarsi, candidando alle elezioni
regionali persone, prevalentemente donne e giovani, che sappiano tornare allo
spirito del '94. In questa ottica a differenza di chi lega la propria
sopravvivenza alla strenua difesa dell’esistente, Forza Italia ha il dovere di
guidare il cambiamento. Indicare quella rotta di libertà che conduce allo
sviluppo. Patrimonio genetico dei moderati italiani, maggioranza sociale nel
Paese che deve e può diventare, attraverso il contributo di tutti, maggioranza
politica.
Non è sufficiente, tuttavia, la presenza di candidate e
candidati berlusconiani formatisi nelle assemblee elettive locali, se non
accompagnata dalla premessa politica dell’Unità di tutte le formazioni che
compongono il centrodestra. Perché questa unità è anzitutto nella testa e nel
cuore della gente che vota i partiti che si riferiscono a questa storia che
dura da vent’anni, dal giorno cioè della discesa in campo di Silvio Berlusconi.
Uniti in Emilia Romagna perché alle elezioni regionali, la visibilità di una
ritrovata coesione darebbe cuore a tanta gente che oggi assiste sgomenta allo
strapotere inconcludente del regime catto-comunista renzista che ha trovato i
moderati scompaginati.
Azzurri 94 ritiene che in questa fase sia necessario
superare la tattica e gli egoismi, le legittime pulsioni identitarie e
privilegiare la difesa dei cittadini che sono lentamente ma inesorabilmente
depredati del loro presente e del loro futuro. L’unità del centrodestra è nelle
cose. Rifiutarla significherebbe rinunciare a vincere e le belle sconfitte ,
dopo 44 anni di regime di sinistra non servono alla gente.
Rodolfo Ridolfi (coordinatore)-Werner
Argellati (Piacenza)- Gabriella Bianchi (Rimini)- Liborio
Cataliotti (Reggio-Emilia) Vincenzo Galassini (Ravenna)- Daniele
La Bruna (Forlì)- Giancarlo Mazzoli (Bologna)Adolfo
Morandi (Modena)- Valerio Stanziani (Bologna)- Luciano
Tancini (Ferrara)
mercoledì 24 settembre 2014
GIOVANNI TOTI:” COALIZIONE CON FORZA ITALIA CON LEGA, NCS E FDI. ALLE POLITICHE BERLUSCONI CANDIDATO PREMIER
Prove tecniche per una nuova coalizione di centrodestra. A rivelarlo è Giovanni Toti in un'intervista ad Affaritaliani. Il consigliere politico del Cav svela i piani di Forza Italia per le prossime regionali: "Per questo tipo di appuntamento elettorale puntiamo a una coalizione di tutto il Centrodestra con Ncd, Udc, Fratelli d'Italia e Lega. Politiche di corsa solitaria indeboliscono la possibilità di battere la sinistra". Nelle ultime settimane però Matteo Salvini ha sempre chiuso le porte ad un'eventuale alleanza tra Lega ed Ncd. I nodi da sciogliere - E così Forza Italia è a lavoro per convincere il leader del Carroccio: "Domani ci incontriamo con la Lega, ragioneremo delle loro esigenze, faremo presenti le esigenze di avere una coalizione larga per poter essere competitivi con le sinistre. Contiamo, passo dopo passo, di arrivare a una composizione di interessi diversi. Sappiamo che non è facile ma questo è il nostro obiettivo. Ci stiamo spendendo con generosità e speriamo che gli alleati capiscano che sono i loro elettori prima di tutto a chiedere che il Centrodestra torni ad essere vincente". Le regionali potrebbero essere un banco di prova per testare la tenuta della coalizione per poi presentare lo stesso schieramento alle politiche. Silvio candidato premier - Ma quale sarebbe il candidato premier di una coalizione con Forza Italia, Ncd, Udc, Fratelli d'Italia e Lega? Toti su questo punto non ha dubbi: "Per quanto ci riguarda un leader ce l'abbiamo e si chiama Silvio Berlusconi e non abbiamo nessuna esigenza di confermarlo con strumenti tipo le primarie. Dopodiché, è stato lo stesso presidente Berlusconi a dire che quando la coalizione sarà formata discuteremo con gli alleati e non sarà esclusa la possibilità di ricorrere alle primarie ove ci sia la necessità". Infine Toti parla anche del ricorso presentato alla Corte di Giustizia europea per la condanna del Cav nel processo Mediaset: "Quando la Corte europe darà, perché ne siamo certi, ragione a Berlusconi per noi certamente resta il nostro leader e quindi è evidente che se pensiamo a un candidato premier pensiamo a Silvio Berlusconi. Speriamo che le condizioni lo consentano"
martedì 23 settembre 2014
domenica 21 settembre 2014
TAGLI DEL 3 PER CENTO AL SERVIZIO SANITARIO. I PRESIDENTI DI REGIONI INSORGONO GRIDANDO CHE NON SARANNO IN GRADO DI FORNIRE I SERVIZI ESSENZIALI, MA CHI PUO’ CREDERCI?
Il governo annunciata tagli del3 per cento al servizio sanitario nazionale
e subito i padroni della sanità, i presidenti delle Regioni, insorgono
annunciando che così gli ospedali non saranno più in grado di fornire i servizi
essenziali ai cittadini. Ma chi può crederci?
Certo che no, Un (ventilato) taglio del 3 per cento
alla dote triennale del Servizio Sanitario - che è, per favore, di 337miliardi quale
ripercussione potrebbe mai avere sui «servizi essenziali»? Caso mai ci andrebbe
di mezzo, ma senza grossi traumi, la
voce di spesa - una novantina di miliardi - «Beni e altri servizi». E poi,
sarebbero tagli? Non c'è presidente di
Regione, non c’è direttore generale
(poltrona che non si ottiene per concorso, ma per «chiamata» politica). E poi
ci si lamenta della gestione festante
delle aziende ospedaliere, non c'è primaria, medico o infermiere che non conosca la verità: nella Sanità gli
sprechi - massime nelle forniture, ma anche nei sevizi detti «alberghieri» sono
la regola, non l'eccezione. Anche negli ospedali meglio diretti e «virtuosi»,
dove lo sperpero è caso mai ridotto, certo non assente. Un esempio al san Raffaele
morto il suo fondatore, per rimettersi amministrativamente in sella un ospedale
privato, il liquidatore, affondo il
coltello nello ”spreco” che fu valutato attorno al 15 per cento delle spese generali. E del 15 per
cento secco tagliò i costi delle forniture «alberghiere» e biomediche. Partendo
dalle siringhe monouso per finire ai peacemaker. Senza che per questo fosse minimamente
compromessa l’ eccellenza che è vanto
dell’ ospedale milanese o che i fornitori sospendessero gli approvvigionamenti.
Ora se la spending review sanraffaellina tarata al 15 per cento si è conclusa
con successo senza pregiudicare i
«servizi essenziali»e non, si dica che per che la stessa cosa, tarata alla miseria
del 3 per cento, risulti impossibile o comunque catastrofica per il Servizio
Sanitario Nazionale. Non ce la raccontano giusta, questo è.
venerdì 19 settembre 2014
E IO PAGO: IL PIEMONTE BUTTA OGNI MESE 730MILA EURO IN VITALIZI D’ORO. MA E’ COSI IN TUTTE. ELIMINARLE!
All'ex vicepresidente della Regione quasi 8mila euro al mese. Il paradosso: alcune pensioni sono più alte degli stipendi degli attuali eletti
Si possono spendere
732mila euro ogni mese per corrispondere un vitalizio a 199 ex consiglieri
regionali o ai loro eredi? Per il Piemonte la risposta è affermativa.
Questa particolare forma
di trattamento pensionistico è stata abolita solo pochi mesi fa, ma vale solo
per gli eletti alle ultime amministrative che hanno visto prevalere il
centrosinistra con Sergio Chiamparino. Per coloro che erano in carica fino alla
passata consiliatura il privilegio rimane e, in alcuni casi, è cospicuo.
A Palazzo Lascaris, sede
della Regione Piemonte, sono stati furbi. Come rivela il quotidiano web Lo
Spiffero , nel dicembre del 2010 - all'inizio dell'era Cota - fu approvata una
legge regionale che commisurava i vitalizi alle indennità di carica percepite
alla data del 30 settembre 2010, ossia ben prima che entrassero in vigore i
tagli degli emolumenti previsti dalla spending review tremontiana. Considerato
che la pensione viene calcolata in base alla durata del mandato (dal 30% per
soli 5 anni all'80% per 20 o più), si giunge a trattamenti monstre che poco
hanno da invidiare a quelli corrisposti dai parlamentari, sfiorando gli 8mila
euro. A tutto questo si aggiunge un paradosso: mentre i tagli hanno colpito i
consiglieri regionali in carica, che attualmente percepiscono 6.600 euro al
mese, gli «anziani» (si fa per dire, visto che fino al 2005 bastavano 60 anni
per ottenerla) guadagnano più degli attivi.
La classifica dei supervitalizi
è guidata dall'ex vicepresidente Ugo Cavallera (Forza Italia), che dopo 24 anni
a Palazzo Lascaris, ha ottenuto una rendita di 7.958,47 euro mensili. Sul
secondo gradino del podio, Giuliana Manica (Pd), ex assessore della giunta
Bresso e al terzo posto pari merito - con 7.560,55 euro - Giuseppe Chiezzi (Pci
e Rifondazione) e l'ex assessore di Forza Italia con un passato nel Psdi, Pier
Luigi
giovedì 18 settembre 2014
mercoledì 17 settembre 2014
800 MORTI AFFOGATI NEGLI ULTIMI GIORNI MENTRE TENTAVANO DI VENIRE NEL PAESE PIU’ IDIOTA DEL MONDO
800 immigrati morti annegati sulle coste della Libia, mentre tentavano di
venire nel paese più idiota del mondo.
Solo un paese idiota lascia morire i suoi cittadini per voler salvare paesi di dimensioni cento volte superiori.
Solo un paese di idioti può votare al 40% per sostenere il terzo non eletto (fra poco arriva Draghi quarto non eletto).
Solo un paese di idioti pensa di nascondersi dietro la Caritas e le Coop di (falsa) solidarietà, fingendosi Cristiano.
Ma non sono cristiani tutti gli italiani che si suicidano perchè lo Stato non li paga ma paga gli immigrati?
Non sono Cristiani tutti quelli a cui è stata tolta o diminuita la pensione, dopo 30 anni di versamenti, da Monti-Fornero in favore delle pensioni agli immigrati e familiari appena arrivati.
Siamo tutti cristiani verso il governo che come la Chiesa ci chiede di “credere senza vedere”.
Ma per quanto 60 milioni di idioti continueranno a credere senza vedere un c… ?
Solo un paese idiota lascia morire i suoi cittadini per voler salvare paesi di dimensioni cento volte superiori.
Solo un paese di idioti può votare al 40% per sostenere il terzo non eletto (fra poco arriva Draghi quarto non eletto).
Solo un paese di idioti pensa di nascondersi dietro la Caritas e le Coop di (falsa) solidarietà, fingendosi Cristiano.
Ma non sono cristiani tutti gli italiani che si suicidano perchè lo Stato non li paga ma paga gli immigrati?
Non sono Cristiani tutti quelli a cui è stata tolta o diminuita la pensione, dopo 30 anni di versamenti, da Monti-Fornero in favore delle pensioni agli immigrati e familiari appena arrivati.
Siamo tutti cristiani verso il governo che come la Chiesa ci chiede di “credere senza vedere”.
Ma per quanto 60 milioni di idioti continueranno a credere senza vedere un c… ?
martedì 16 settembre 2014
POVERA ITALIA
La famiglia rossa dell’Emilia-Romagna si è disfatta. Quando vedo in tivù il cranio mussoliniano di Bonaccini e la faccia spaventata di Richetti penso a due naufraghi. Anche la rossa Toscana ha ceduto il passo alle donne renziane, ragazze da calendario con il tacco alto. Renzi, il nuovo padrone, ha il viso da bamboccio fiorentino e il pugnale in mano. Mi domando quale sarà il burrone nel quale cadrà. Insieme a tutti noi. di Giampaolo Pansa
sabato 13 settembre 2014
DAI RIMBORSI PER LA PIPI, CENE, VINO, FRUTTA…..INDAGATI PER PECULATO CANDIDATI PRESIDENTI DI REGIONE
Gli indagati nel vecchio consiglio regionale emiliano sarebbero una decina. I fatti contestati sono molteplici: si va da chi ha chiesto rimborsi per pranzi e cene, per pregiate bottiglie di vino o per penne di lusso a chi si è accontentato di molto meno, facendosi rifondere l’acquisto di pacchetti di caramelle, di frutta e verdura o persino presentando gli scontrini da 50 centesimi dei wc pubblici.
Ma questi casi non riguardano loro, i due ex sfidanti per le primarie del Partito democratico. Nei fascicoli dei due indagati eccellenti non c’è niente di pruriginoso, ma il reato di peculato non si basa sul gossip. Il peculato – come fanno notare gli inquirenti – affonda le radici nel “tradimento” commesso da un pubblico ufficiale, che approfittando del potere di amministrazione di beni comuni, se ne impossessa illecitamente per scopi personali.
E a questo punto, per il responsabile degli Enti Locali nella segreteria del premier Matteo Renzi è partito il countdown.
giovedì 11 settembre 2014
FORZA ITALIA REGIONALE SE CI SEI BATTI UN COLPO! ARTICOLO DEL SINDACO DI ROCCA SAN CASSIANO. CONCORDO, ESCLUSO LE PRIMARIE, LEGGI ARTICOLO DEL 16 AGOSTO 14 E UNA CONSIDERAZIONE
Voce Romagna – 10.9.14 Il sindaco
di Rocca San Cassiano Rosaria Tassinari.
di area centrodestra, attacca il suo stesso schieramento in merito alle elezioni regionali in un intervento dal titolo "Cinque sassi nello stagno del centrodestra dell’Emilia Romagna".
Cade il governatore dell'Emilia Romagna
per motivi giudiziari e dov'e il centrodestra?"
si chiede la Tassinari. lamentando la
mancanza un "un dibattito interno" e il silenzio- imperante. "Se
si fosse mosso subito qualcosa le elezioni regionali dell’Emilia Romagna
sarebbero» potute diventare un laboratorio per sperimentare finalmente anche nel centrodestra le primarie. Invece. niente,
Silenzio. Le primane non sarebbero state l’occasione per fare emergere anche nel centrodestra persone
competenti, conosciute brave e capaci,
ma anche fra gli amministratori locali? Invece,
niente. Silenzio". E così "alla fine sarà imposto un candidato
dall'alto". "Agli elettori del centrodestra, rimasti anche in quest'occasione senza punto
di riferimento, che cosa resta?* si chiede la Tassinari. “Votare per Roberto Balzani? Lo so che è una
provocazione. Ma l'ex sindaco di Forlì e candidato alle primarie del Pd come candidato
a governatore dell'Emilia Romagna. resta runico che ha creato un dibattito politico
all'interno del suo partito,. della sinistra e in un certo modo, all'interno di»
tutta la politica regionale, perché l’unico che ha avuto il coraggio e la forza
culturale non solo di creare primarie
vere nel suo partito, ma anche di creare
una vera opposizione".
Articolo 16 agosto 2014 Pillole: http://pdlravenna.blogspot.it/2014/08/pillole-di-vincenzo-galassini.html
PS:
Una considerazione, torniamo allo spirito del 94, credo che a livello regionale
in ogni provincia, ci siano uomini e donne, amministratori che dal 1994 abbiano
dato e diano ancora tanto a Forza Italia. Selezionare, senza primarie un metodo
comunista, uomini e donne che abbiano fatto sentire giornalmente, la voce di
Forza Italia e la nostra libertà contro il regime della sinistra che controlla
tutto, ci sono, basta sapere ascoltare e giudicare nelle varie province i comportamenti,
la fedeltà a Forza Italia e quanto hanno fatto nel territorio. Come forzista, sto
male, non ascoltare quotidianamente a livello regionale la voce della “libertà”,
con tutto quello che fa la sinistra, è inammissibile,
forse anche in casa nostra qualcosa non funziona. Uomini e donne con coraggio e
volontà come nei primi anni di Forza Italia ci sono e necessario un
rinnovamento di consiglieri regionali inserendo almeno alcune donne.
Forza Italia batti un colpo, Vincenzo
Galassini consigliere Provincia di Ravenna.
mercoledì 10 settembre 2014
PD, BUFFERA SUI RENZIANI. INDAGATI RICHETTI E BONACCINI L’INCHIESTA SULLE SPESE PAZZE IN EMILIA ROMAGNA AZZOPPA LE PRIMARIE DEL PD PER LA REGIONE
Il deputato Richetti si è già fatto da parte dalle primarie in Emilia Romagna. Insieme a Bonaccini e ad altri sette consiglieri regionali Pd è indagato per peculato nell’inchiesta sulle "spese pazze" della Regione. No comment di Renzi
SPESE PAZZE REGIONE, OTTO CONSIGLIERI PD INDAGATI PER PECULATO IN EMILIA
Questo è il primo sviluppo clamoroso di una attività di indagine iniziata oramai due anni fa. A ottobre 2013 c’era stato un primo sussulto, quando era venuta a galla la notizia che erano stati messi sotto indagine tutti i capigruppo della legislatura appena conclusa, per il periodo che va dal 2010 Dal 2012. Nel frattempo anche la procura della Corte dei conti dell’Emilia Romagna si è mossa per rintracciare eventuali danni erariali causati dalle azioni dei politici
Una bufera giudiziaria, da tempo attesa, scuote alle fondamenta il Partito democratico dell’Emilia Romagna. Sono otto i consiglieri regionali del Pd indagati per peculato nell’inchiesta della procura della Repubblica di Bologna relative alle spese dei gruppi dell’assemblea legislativa. Tra loro quelli che fino a poche ore fa erano i cavalli di razza che si sarebbero contesi le primarie per succedere al governatore Vasco Errani: Matteo Richetti, che del consiglio regionale è stato presidente sino alla sua elezione al parlamento nel febbraio 2013 e Stefano Bonaccini, fedelissimo e braccio destro di Matteo Renzi a Roma. Richetti si era ritirato dalla corsa per le primarie in mattinata, poco prima che il suo stesso legale confermasse la notizia del suo coinvolgimento nell’indagine. Ora non è chiaro se anche Bonaccini, che del partito è segretario regionale e responsabile nazionale per gli enti locali, farà un passo indietro. Alle ore 18 era atteso in un hotel a Reggio Emilia per un incontro con gli amministratori locali, ma ha disdetto la prenotazione mezz’ora prima dell’incontro e non si sa se la decisione sia collegata agli sviluppi dell’inchiesta sulle spese dei gruppi regionali. “Ho appreso poco fa che la Procura sta svolgendo accertamenti anche sul mio conto e ho già comunicato, attraverso il mio legale professor Manes, di essere formalmente a disposizione per chiarire ogni eventuale addebito. Confido di poter dare al più presto ogni opportuno chiarimento”, ha spiegato Bonaccini in serata. A tremare sono tuttavia anche gli altri partiti in Regione coinvolti nel cosiddetto scandalo delle spese pazze, che riguarderebbe tutto l’arco di forze politiche in consiglio. Questo è il primo sviluppo clamoroso di una attività di indagine
martedì 9 settembre 2014
DITE AL PUFFO CHE NON SIAMO IN CAMPAGNA ELETTORALE E LA SMETTA CON GLI ANNUNCI
E’ ora che qualcuno dica al puffo di smetterla di fare passerelle in tv e in ogni dove, di smetterla di fare annunci senza seguito, di smetterla di parlare sempre al futuro, forse non ricorda più che una volta diceva: Adesso.
100 giorni, 1000 giorni, 10 miliardi, cento riforme, continua a dare i numeri e non ne rispetta neanche uno.
Unica cosa che ha fatto, è quella di sistemare amici con stipendi iperbolici, quello l’ha fatto subito. Metà della sua regione grazie a lui ha trovato posti statali o simili, questa è l’unica cosa che è riuscito a fare l’uomo del Fare.
Ma visto la sua palese maldestra incapacità, chi lo protegge a tal punto da zittire ogni voce fuori dal coro?
Sarà mai figlio illegittimo di Rothschild e Rockfeller insieme?
lunedì 8 settembre 2014
BERLUSCONI, COMBATTO PER LA MIA AGIBILITA’ POLITICA
"Ho combattuto per più di vent'anni per resistere agli attacchi, alle menzogne e alle calunnie che mi sono state rivolte contro, e sto combattendo ancora, dopo una sentenza infondata e inverosimile, per riconquistare la serenità, la dignità, il prestigio e la agibilità politica. Sto combattendo ancora dopo vent'anni per la mia libertà e per la libertà del Paese che amo". Così Silvio Berlusconi in collegamento telefonico con Giovinazzo (Bari) nel corso dell'ultima giornata del raduno dei giovani di Fi.
BERLUSCONI, SIAMO OPPOSIZIONE RESPONSABILE
"Noi siamo all'opposizione di questo governo e portiamo avanti i nostri impegni con grande dedizione e senso di responsabilità, contrastiamo con forza le misure economiche che non ci convincono, diamo il nostro impegno alle modifiche dell'assetto istituzionale necessarie rendere governabile il Paese". Lo ha detto Silvio Berlusconi stamattina nella sua telefonata di saluto al meeting dei giovani di Forza Italia che si conclude oggi a Giovinazzo. Noi in Italia non abbiamo mai imparato a votare, abbiamo sempre frazionato i nostri voti, da 1948 ad oggi nessun partito politico ha avuto da solo la maggioranza per governare. A causa di questo frazionamento l'Italia non è veramente governabile, solo se si riuscisse cambiare l'assetto istituzionale, potrebbe diventarlo. Noi nel 2005 - ha ricordato - con le nostre riforme ci eravamo riusciti. Ma poi una opposizione davvero incurante del bene dell'Italia, votata alla politica del tanto peggio, tanto meglio, ha poi cancellato quelle riforme con un referendum abrogativo che purtroppo e' stato votato dalla maggioranza degli italiani".
BERLUSCONI, OCCIDENTE NON REDARGUISCA ISRAELE
"Sono sgomento per la riesplosione dell'Islam con le sue pratiche feroci e disumane e con la sua carica di odio soprattutto nei confronti di Israele che, stanno tornando a dirlo, deve essere cancellata dalla carta geografica. Israele, che è l'unica democrazia nel Mediterraneo e nel Medioriente, ha reagito ai missili di Hamas e l'Occidente redarguisce Israele per la sua reazione e lo invita a ritirarsi dal territorio dei suo aggressori. Mi sento di dire, in che mani siamo!". Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, intervenendo in collegamento telefonico con Giovonazzo (Bari) dove è in corso l'ultima delle tre giornate di lavori del raduno dei giovani di Fi.
BERLUSCONI, A GIOVANI, SARO’ VOSTRA BANDIERA NONOSTANTE MIA ETA’
"Io sarò la vostra bandiera nonostante l'età'". Lo ha detto il leader di FI, Silvio Berlusconi, collegandosi telefonicamente con il raduno di giovani di Forza Italia a Giovinazzo (Bari). "Noi vecchi combattenti - ha aggiunto - resteremo in campo, non arretreremo di un centimetro, ma abbiamo bisogno di voi, di avervi al nostro fianco per rinnovare Forza Italia, per presentarci agli italiani con facce nuove che vengano dalle fila del lavoro, dell'Università', e non vengano solo dal mestiere della politica". "Sta a voi - ha spiegato - da qui in avanti difendere l'Italia e la libertà, sta a voi far tornare a vincere Forza Italia. Siete la speranza di tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi". "Dovete essere i nostri soldati della libertà, al mio fianco, al nostro fianco - ha concluso - in prima linea per difendere la nostra e la vostra libertà, il vostro benessere e il vostro futuro".
sabato 6 settembre 2014
Non sappiamo come ha reagito Putin alle minacce fatte da Renzi durante una conversazione telefonica avvenuta alcuni giorni fa ma quel che sia certo è che mentre i suoi ministri si comportano in modo indegno in Italia, basti pensare alla ministra Madia e alla sacrosanta protesta delle forze dell’ordine, il leader russo ha messo a segno un altro colpo siglando un accordo di cooperazione con la Mongolia.
Uno degli aspetti più importanti di questo accordo è la decisione del governo russo di togliere il divieto all’importazione di carne prodotta in Mongolia, divieto che era stato adottato per via di un’epidemia di afta epizootica, ormai risolta. Ovviamente la Russia pretende dai produttori mongoli il rispetto delle stringenti regole igienico sanitarie previste dalle leggi russe ma Putin ha fatto capire che la Mongolia ha tantissimo da guadagnare visto che per i produttori mongoli si apre la possibilità di sostituire quelli dei paesi colpiti dalle sanzioni russe (Italia in primis) e di fare affari d’oro. Si tratta di decine di milioni di dollari l’anno. Ma la cooperazione tra Russia e Mongolia non si limita solo ai prodotti agroalimentari visto che il governo russo e’ pronto a investire per modernizzare la rete ferroviaria mongola allo scopo di agevolare l’esportazione di materie prime mongole e l’interscambio tra Cina e Russia attraverso il territorio mongolo.
E così grazie a tale accordo la Russia, oltre a garantirsi un nuovo fornitore di prodotti agroalimentari, aumenta ancora di più la sua influenza con buona pace di tutti coloro che stanno lavorando per isolare Putin.
venerdì 5 settembre 2014
UNIFICHIAMO LE FORZE DI POLIZIA: + SICUREZZA – TASSE RAGGRUPPARE LE FORZE DI POLIZIA PER RISPARMIARE SULLE SPESE E GARANTIRE MAGGIORE EFFICIENZA-
Possiamo permetterci 5 Forze di Polizia a carattere nazionale, 2 Polizie locali e svariati altri Corpi come Vigili del Fuoco e Guardia Costiera? Tutti svolgono funzioni importanti e fondamentali, ma costano troppo e non possiamo permetterceli. Soprattutto, ci sono sprechi e duplicazioni che dobbiamo evitare. Si pensi che, a fronte dell'assorbimento del 60 per cento delle risorse, da parte di ogni corpo dello Stato, per il solo mantenimento dell'apparato, con la riduzione o addirittura con l'unificazione delle Forze di Polizia si potrebbero arrivare a risparmiare risorse fino a 2/3 miliardi annui, in maniera strutturale. La spesa complessiva per le cinque forze di polizia a carattere nazionale secondo le stime Giarda/Cottarelli ammonta a 20 miliardi di euro. Nella città di Firenze, per fare un esempio, sono presenti 11 centrali operative per le diverse forze dell'ordine, con 7.000 operatori totali e 4 mense per la Polizia, 2 per i Carabinieri, 1 per i Vigili del Fuoco e una per la Polizia locale. Bisogna cambiare, bisogna riformare, bisogna avere coraggio!
DIAMO PIU' SICUREZZA AI CITTADINI, SPENDIAMO MEGLIO LE RISORSE
PUBBLICHE, RIDUCIAMO LE TASSE E UNIFICHIAMO LE FORZE DI POLIZIA!
Si
può fare: firma anche tu! IO L’HO
FATTO
Firma direttamente CLICCA:
mercoledì 3 settembre 2014
PD AL GOVERNO DA 1016 GIORNI. IL NOSTRO PAESE NON PUO’ SOPPORTARE ALTRI 1000
I mille giorni del Pd sono già passati. Il
Partito democratico è
già al Governo da mille giorni, 1016 per la precisione, dal 16 novembre 2011 al
1 settembre 2014. Cosa è
cambiato? Nulla! Cosa cambierà? Nulla!
Le politiche fallimentari sono le medesime. La sottomissione alle indicazioni contenute nella lettera della BCE dell’estate 2011, dove l’Italia è stata di fatto commissariata, è sempre la stessa.
Da allora il nostro Pil è diminuito del 4,3%. Siamo tornati indietro di 15 anni, siamo in recessione.
Nei mille giorni già trascorsi di governo del PD, il tasso di disoccupazione ordinaria è passato dall’8,4% al 12,6%, quello di disoccupazione giovanile dal 32% al 43,7%, mentre il rapporto debito pubblico/PIL è salito dal 120,70% al 135,6%. E se non bastasse, oggi siamo tecnicamente in una deflazione negativa, cioè una diminuzione generalizzata dei prezzi dovuta alla riduzione della produzione e dell’occupazione. Non accadeva dal 1959. Chi dice che le cosiddette riforme strutturali hanno funzionato là dove sono state portate a compimento, mente. In Spagna, dove il Pil è tornato a crescere, la situazione è decisamente catastrofica: disoccupazione doppia rispetto alla nostra e salari da fame per tutti i nuovi occupati. Anche la Francia è al collasso e la fallimentare strategia tedesca che ha portato alla dissoluzione dei suoi mercati di sbocco ha portato anche la Germania allo stesso dato del PIL italiano.
I mille giorni del PD al Governo dell’Italia sono stati un disastro, i peggiori della storia della Repubblica.
Il nostro Paese non può sopportarne altri mille. Danilo Toninelli
Le politiche fallimentari sono le medesime. La sottomissione alle indicazioni contenute nella lettera della BCE dell’estate 2011, dove l’Italia è stata di fatto commissariata, è sempre la stessa.
Da allora il nostro Pil è diminuito del 4,3%. Siamo tornati indietro di 15 anni, siamo in recessione.
Nei mille giorni già trascorsi di governo del PD, il tasso di disoccupazione ordinaria è passato dall’8,4% al 12,6%, quello di disoccupazione giovanile dal 32% al 43,7%, mentre il rapporto debito pubblico/PIL è salito dal 120,70% al 135,6%. E se non bastasse, oggi siamo tecnicamente in una deflazione negativa, cioè una diminuzione generalizzata dei prezzi dovuta alla riduzione della produzione e dell’occupazione. Non accadeva dal 1959. Chi dice che le cosiddette riforme strutturali hanno funzionato là dove sono state portate a compimento, mente. In Spagna, dove il Pil è tornato a crescere, la situazione è decisamente catastrofica: disoccupazione doppia rispetto alla nostra e salari da fame per tutti i nuovi occupati. Anche la Francia è al collasso e la fallimentare strategia tedesca che ha portato alla dissoluzione dei suoi mercati di sbocco ha portato anche la Germania allo stesso dato del PIL italiano.
I mille giorni del PD al Governo dell’Italia sono stati un disastro, i peggiori della storia della Repubblica.
Il nostro Paese non può sopportarne altri mille. Danilo Toninelli
martedì 2 settembre 2014
PRONTO IL DECRETO PER PERMETTERE ALLE PREFETTURE DI REQUISIRE LE SECONDE E LE TERZE CASE SFITTE PER OSPITARE I MIGRANTI. PRESTO ANCHE NEI NOSTRI ALBERGHI?
Il problema non era se ci saremmo arrivati,
ma quando. E forse ora ci siamo davvero: dopo aver riempito strutture, centri
di accoglienza, chiese, stadi palestre e hotel, il governo non sa
piu’ dove sistemare le migliaia di clandestini prelevati da quella che un tempo
era la nostra gloriosa Marina
Militare. Affaritaliani ci comunica un’indiscrezione.
Per il momento è soltanto un rumor. Che non trova conferme
ma nemmeno smentite. Un rumor che fa accapponare la pelle a
tanti italiani. Il governo, e in particolare il ministero dell’Interno, sarebbe
pronto a varare un decreto
urgente che prevede la possibilità
da parte delle prefetture di requisire le seconde e terze case sfitte
per ospitare i migranti che ogni giorno sbarcano in Italia dalle coste del Nord
Africa. Ovviamente nessuno vuole parlare di un tema così delicato, ma l’ipotesi circola insistentemente in
ambienti politici. Il Viminale avrebbe preso in considerazione
questa possibilitá clamorosa non
sapendo più dove ospitare i migranti. E’ evidente che una mossa
del genere scatenerebbe moltissime polemiche ed ecco perché il piano sarebbe
rigorosamente ‘top secret’.
Sarà davvero così? Lo scopriremo presto. Ma in ogni rumor, di solito, c’è un elemento di verità.
Sarà davvero così? Lo scopriremo presto. Ma in ogni rumor, di solito, c’è un elemento di verità.
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