sabato 6 settembre 2014

Non sappiamo come ha reagito Putin alle minacce fatte da Renzi durante una conversazione telefonica avvenuta alcuni giorni fa ma quel che sia certo è che mentre i suoi ministri si comportano in modo indegno in Italia, basti pensare alla ministra Madia e alla sacrosanta protesta delle forze dell’ordine, il leader russo ha messo a segno un altro colpo siglando un accordo di cooperazione con la Mongolia.
Uno degli aspetti più importanti di questo accordo è la decisione del governo russo di togliere il divieto all’importazione di carne prodotta in Mongolia, divieto che era stato adottato per via di un’epidemia di afta epizootica, ormai risolta. Ovviamente la Russia pretende dai produttori mongoli il rispetto delle stringenti regole igienico sanitarie previste dalle leggi russe ma Putin ha fatto capire che la Mongolia ha tantissimo da guadagnare visto che per i produttori mongoli si apre la possibilità di sostituire quelli dei paesi colpiti dalle sanzioni russe (Italia in primis) e di fare affari d’oro. Si tratta di decine di milioni di dollari l’anno. Ma la cooperazione tra Russia e Mongolia non si limita solo ai prodotti agroalimentari visto che il governo russo e’ pronto a investire per modernizzare la rete ferroviaria mongola allo scopo di agevolare l’esportazione di materie prime mongole e l’interscambio tra Cina e Russia attraverso il territorio mongolo.
E così grazie a tale accordo la Russia, oltre a garantirsi un nuovo fornitore di prodotti agroalimentari, aumenta ancora di più la sua influenza con buona pace di tutti coloro che stanno lavorando per isolare Putin.

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