mercoledì 21 gennaio 2015

L’IMAN RECLUTATORE DELL’ISIS E’ PASSATO DA RAVENNA


Fece un convegno con l'assessore alla Sicurezza E' la persona che si è fatta fotografare in Vaticano con una bandiera dell'Isis, considerato uno dei 12 predicatori più pericolosi dal Viminale

CARMELO DOMINI 18/01/2015 - 10:43  RAVENNA. Si chiama Robert Cerantonio Musa. Ha origini italiane, un passaporto australiano e non ancora 30 anni. Eppure secondo i servizi segreti italiani è considerato uno degli islamici radicali più pericolosi, un predicatore ma soprattutto un reclutatore, inserito nella lista dei 12 nomi più pericolosi del Viminale. Il suo volto è diventato famoso pochi giorni fa, grazie a una foto che lo ritrae mentre sventola la bandiera dell’Isis in piazza San Pietro. Ebbene appena due anni prima, nell’ottobre del 2012, quell’uomo passò per Ravenna e anche per Imola. Nella nostra città rimase qualche giorno e tenne persino un convegno in presenza dell’assessore alla Sicurezza del Comune di Ravenna Martina Monti. Il titolo dell’incontro oggi rischia di suscitare quasi ilarità: “Uomini e Donne insieme per la fraternità umana e la pace universale”,
Musa Cerantonio era ufficialmente accreditato come islamologo nonostante la giovane età e l’iniziativa venne presentata con una conferenza stampa in Comune alla quale partecipò anche Moustapha Toumi all’epoca vicepresidente del Centro di cultura e studi islamici della Romagna. «Lesse un discorso in italiano ma era accompagnato da un interprete - ricorda l’assessore -. Ma i suoi messaggi erano improntati alla fratellanza, alla pace. Non lasciò nessun tipo di messaggio violento, sembrava pacifico, ricordo solo che si rifiutò di stringermi la mano. Mi dissero che da praticante non gli era concesso salutare così le donne». Ora l’islamologo Cerantonio è in carcere nelle Filippine dall’estate scorsa con l’accusa di terrorismo internazionale, di lui si erano perse le tracce dopo che aveva dichiarato di recarsi in Siria «per proteggere Al Baghdadi» come riportato da diversi media nazionali e internazionali.
«La bandiera nera del Tawhid sventola davanti al Vaticano... se Allah vuole distruggeremo il Vaticano sulla testa della sua gente». Questo il messaggio che allegò alla foto che tiene in ansia i nostri servizi di sicurezza


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