Il consiglio provinciale ha adottato con voto favorevole dei gruppi di maggioranza e dell'UDC, e l'astensione di FI-PdL e AN-PdL , il Piano provinciale di tutela delle acque, presentato dall'assessore all'ambiente Andrea Mengozzi."Il Piano è lo strumento con il quale si dettagliano alla scala provinciale gli obiettivi dettati dalla Regione. Gli obiettivi sono sia quantitativi che qualitativi - ha spiegato Mengozzi - e hanno come primo orizzonte temporale il 2016. L'UE infatti ha disposto che entro tale data, tutti i corpi idrici significativi, superficiali, sotterranei e marini dovranno raggiungere determinati obiettivi di qualità ambientale." "Mediamente, ogni anno, in provincia, sono impiegati dall'uomo, per le sue necessità e attività, circa 190 milioni di mc di acqua. Il 55% di quest'acqua è impiegata in agricoltura , il 25% dal settore industriale e il 20% dal settore civile per gli usi idropotabili. Parametrando, sulla nostra provincia, gli obiettivi regionali si propongono norme - indicative o prescrittive - per ridurre tali consumi del 10% entro il 2016, e per mantenere (o innalzare) la qualità delle acque nei corsi d'acqua a livelli buoni.
Per quel che riguarda il settore civile gli interventi previsti sono soprattutto interventi relativi alla capacità di collettare a fognatura i reflui delle attività umane e ai potenziamenti dei depuratori esistenti, soprattutto per azoto e fosforo, e alla realizzazione di sistemi depurativi a servizio dei centri abitati minori. C'e' poi un impegno per la riduzione delle perdite in rete -ora al 20%- e per la riduzione dei consumi d'acqua.
Per quel che riguarda il settore industriale si indurranno le aziende - anche attingendo a finanziamenti regionali - a rendere i propri sistemi produttivi meno bisognosi d'acqua. Nel settore agricolo, il più bisognoso d'acqua, oltre 100 milioni di metri cubi l'anno sono impiegati in provincia, proporremo sistemi di irrigazione più efficenti. Vi sono già buoni esempi in provincia. Si cercherà inoltre di orientare i nuovi impianti agricoli verso le colture meno idroesigenti e favorendo la realizzazione di invasi interpoderali, per rendere disponibile acqua in collina senza intervenire pesantemente sul territorio.
Il piano, infine, si confronta con il tema dei cambiamenti climatici che sta producendo importanti modifiche anche rispetto alle abituali disponibilità d'acqua, spingendo, ad esempio, sempre di più, verso la diversificazione delle fonti d'approvvigionamento, così da evitare di correre rischi anche in anni particolarmente siccitosi.
La nostra provincia conta poco meno di 400mila abitanti ma deve produrre servizi legati all'acqua che, oltre ai residenti e alle nostre aziende produttive, siano in grado di servire efficacemente oltre 7 milioni di turisti l'anno, e nè gli uni nè gli altri possono restare senz'acqua o possono permettersi che questa non venga depurata dopo l'uso."
Giovanna Benelli, FI-PdL: "Ci scaricate addosso una valanga di dati tecnici senza compiere una sintesi comprensibile ma il consiglio dovrebbe esprimere un giudizio politico. I piani complessi come questo vanno illustrati rilevando i problemi e proponendo soluzioni chiare e accessibili anche a noi profani. Condividiamo i rilievi della consigliera Farolfi e pertanto ci asteniamo.
Marta Farolfi, AN-PdL: "Mi astengo. Il piano è carente in relazione alle misure previste in agricoltura perchè era necessario avviare un programma di realizzazione di bacini aziendali e interaziendali nelle zone pedemontane e collinari per raccogliere le acque piovane e quelle dei torrenti in modo da assicurare una riserva d'acqua a uso agricolo e zootecnico, salvaguardando l'ecosistema. Non mi riferisco solo a piccoli vasi irrigui ma a bacini di raccolta sull'Appennino in aree geologicamente stabili. Questo tipo di infrastrutture avrebbero valorizzato adeguatamente la risorsa acqua."
Francesco Morini, Udc, ha votato a favore: "Il piano tutele delle acque (PTA) - ha spiegato - si pone un obiettivo ambizioso: quello di disinquinare le acque nel 2016, perseguendo un netto miglioramento dello stato del mare Adriatico lungo la costa ravennate. Sulla base di questi obiettivi sono stati stimati investimenti per circa 104 milioni di euro, da coprire essenzialmente con i contributi di cittadini, famiglie e imprese. Voterò a favore con l'auspicio che chi avrà comportamenti parsimoniosi sarà premiato."
Per quel che riguarda il settore civile gli interventi previsti sono soprattutto interventi relativi alla capacità di collettare a fognatura i reflui delle attività umane e ai potenziamenti dei depuratori esistenti, soprattutto per azoto e fosforo, e alla realizzazione di sistemi depurativi a servizio dei centri abitati minori. C'e' poi un impegno per la riduzione delle perdite in rete -ora al 20%- e per la riduzione dei consumi d'acqua.
Per quel che riguarda il settore industriale si indurranno le aziende - anche attingendo a finanziamenti regionali - a rendere i propri sistemi produttivi meno bisognosi d'acqua. Nel settore agricolo, il più bisognoso d'acqua, oltre 100 milioni di metri cubi l'anno sono impiegati in provincia, proporremo sistemi di irrigazione più efficenti. Vi sono già buoni esempi in provincia. Si cercherà inoltre di orientare i nuovi impianti agricoli verso le colture meno idroesigenti e favorendo la realizzazione di invasi interpoderali, per rendere disponibile acqua in collina senza intervenire pesantemente sul territorio.
Il piano, infine, si confronta con il tema dei cambiamenti climatici che sta producendo importanti modifiche anche rispetto alle abituali disponibilità d'acqua, spingendo, ad esempio, sempre di più, verso la diversificazione delle fonti d'approvvigionamento, così da evitare di correre rischi anche in anni particolarmente siccitosi.
La nostra provincia conta poco meno di 400mila abitanti ma deve produrre servizi legati all'acqua che, oltre ai residenti e alle nostre aziende produttive, siano in grado di servire efficacemente oltre 7 milioni di turisti l'anno, e nè gli uni nè gli altri possono restare senz'acqua o possono permettersi che questa non venga depurata dopo l'uso."
Giovanna Benelli, FI-PdL: "Ci scaricate addosso una valanga di dati tecnici senza compiere una sintesi comprensibile ma il consiglio dovrebbe esprimere un giudizio politico. I piani complessi come questo vanno illustrati rilevando i problemi e proponendo soluzioni chiare e accessibili anche a noi profani. Condividiamo i rilievi della consigliera Farolfi e pertanto ci asteniamo.
Marta Farolfi, AN-PdL: "Mi astengo. Il piano è carente in relazione alle misure previste in agricoltura perchè era necessario avviare un programma di realizzazione di bacini aziendali e interaziendali nelle zone pedemontane e collinari per raccogliere le acque piovane e quelle dei torrenti in modo da assicurare una riserva d'acqua a uso agricolo e zootecnico, salvaguardando l'ecosistema. Non mi riferisco solo a piccoli vasi irrigui ma a bacini di raccolta sull'Appennino in aree geologicamente stabili. Questo tipo di infrastrutture avrebbero valorizzato adeguatamente la risorsa acqua."
Francesco Morini, Udc, ha votato a favore: "Il piano tutele delle acque (PTA) - ha spiegato - si pone un obiettivo ambizioso: quello di disinquinare le acque nel 2016, perseguendo un netto miglioramento dello stato del mare Adriatico lungo la costa ravennate. Sulla base di questi obiettivi sono stati stimati investimenti per circa 104 milioni di euro, da coprire essenzialmente con i contributi di cittadini, famiglie e imprese. Voterò a favore con l'auspicio che chi avrà comportamenti parsimoniosi sarà premiato."
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