venerdì 30 agosto 2013

“L’IVA NON SI TOCCA” E ALLE TOGHE: “LE MOTIVAZIONI SONO ALLUCINANTI”


BERLUSCONI RIVENDICA L’ABOLIZIONE DELL’IMU: “E’ MERITO MIO, HO MANTENUTO LE PROMESSE”. POI AVVISA IL PD:”NON MI FARETE FUORI CON UN VOTO
Silvio Berlusconi torna parlare. Lo fa nel giorno del suo successo personale dopo l'abolizione dell'Imu, ma anche nel giorno il cui la Cassazione lo indica nelle motivazioni del processo Mediaset come "l'ideatore della frode". Il Cav interviene a Studio Aperto e afferma: "Vi ricordate le promesse fatte in campagna elettorale? L’Imu è un primo passo importante, ma ora bisogna fare molto di più e nelle prossime settimane il governo deve dare una scossa per l’economia oppure saremo inchiodati ad una tendenza recessiva. O riprendiamo a correre o rischiamo di pagare un prezzo altissimo alla crisi. Ho ancora nelle orecchie gli sberleffi e gli attacchi che dovetti subire in campagna elettorale e ora é persino divertente constatare che i nostri avversari sono felici. A questi convertiti dell’ultima ora dico ’siete i benvenuti’ e agli italiani dico ’abbiate buona memoria e ricordate di chi é il merito".  Poi sul possibile aumento dell'Iva rassicura: "Non ci sarà". Il Cavaliere ha poi assicurato che il Pdl manterrà "una grande vigilanza sulla service tax" del 2014.
Non mi fate fuori con un voto - Poi Berlusconi definisce "allucinante" la sentenza Mediaset che lo ha condannato per frode fiscale e poi aggiunge: "Se pensano di eliminarmi con un voto parlamentare sarebbe una ferita profonda e allucinante per la democrazia". Insomma Berlusconi non molla e rilancia. L'avvertimento è chiaro: il governo Letta non deve aumentare l'Iva ad ottobre, come invece vorrebbe il viceministro dell'Economia Stefano Fassina. Ma Berlusconi mette in guardia tutto il Pd sul voto sulla decadenza da senatore: "C’è un caso della democrazia in Italia: se qualcuno pensasse di eliminare il leader del primo partito italiano, ovvero il sottoscritto, e questo venisse fatto sulla base di una sentenza allucinante e fondata sul nulla ci ritroveremmo in presenza di una ferita profonda e inaccettabile per la democrazia".


giovedì 29 agosto 2013

TOLTA L’IMU! GRAZIE GRANDE PRESIDENTE BERLUSCONI


"Bene il passo di oggi sull’abolizione del’Imu su prima casa e agricoltura, secondo un impegno richiesto dal Presidente Berlusconi. Ora vigilare sulla futura service tax, per evitare che ciò che è uscito dalla porta possa rientrare dalla finestra."

mercoledì 28 agosto 2013

NUOVO BLOG DI GIANGUIDO BAZZONI

INIZIA IN QUESTI GIORNI UN NUOVO BLOG DEL CAPO GRUPPO PDL IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA


ISCRITVI A DESTRA, NELLA NEW LETTER, RICEVI NOTIZIA DELLE NUOVE NOTIZIA IN USCITA

SU SPREAD STOP AL MASOCHISMO IRRESPONSABILE E OPPORTUNISTA LA NOTA DEL CAPOGRUPPO DEL PDL ALLA CAMERA


"Tremate, tremate: le streghe son tornate! Da un bel po’ di mesi non sentivamo piu’ parlare di spread. E sembrava finalmente assodato che questo dipendesse non tanto dai fondamentali economici delle singole economie nazionali, bensi’ dall’Europa e dall’azione della Banca Centrale Europea, quando non bloccata dai veti intransigenti della Bundesbank tedesca. Invece no, siamo tornati masochisti.  Abbiamo deciso che vogliamo ricominciare a farci del male e cavalcare l’onda dello spread per delegittimare qualsiasi decisione prenda il Popolo della libertà, unito attorno al suo presidente Silvio Berlusconi. Così’ come nell’estate-autunno 2011 un’opposizione irresponsabile e opportunista aveva cavalcato l’onda dello spread per fare fuori un governo democraticamente eletto. Ne deriva che se oggi le borse sprofondano (Milano maglia nera) e lo spread Btp-Bund sale non é per la debolezza delle istituzioni europee, che rispondono sempre troppo tardi e troppo poco alle ondate speculative. Non é per l’incertezza derivante dalle decisioni di politica monetaria della Federal Reserve americana, che si ripercuotono sui mercati internazionali. Non é per gli effetti sistemici del rallentamento delle economie dei paesi emergenti: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. La colpa é tutta interna al nostro paese e ha un nome: quello del leader del centrodestra. Sappiamo che non é così’: falso che più falso non si può! Sarebbe ora di smetterla con l’imbroglio dello spread.  Smetterla di essere un’Italia ancora una volta dilaniata da una guerra civile fredda. Smetterla di continuare a essere un’Italia avvelenata dall’antiberlusconismo della sinistra. Smetterla di essere un’Italia accecata da un continuo cupio dissolvi. Non attribuiamoci, da soli, colpe che non abbiamo. Ne va della credibilità del nostro paese, e di tutti noi".

SUCCEDE A FAENZA……….


martedì 27 agosto 2013

ELENCO DEI FONDI EROGATI DAL COMUNE DI BAGNACAVALLO NEL 2012





E IO PAGO: RAVENNA 2019 “SPESI 900MILA EURO E RACCOLTE POLEMICHE” CANDIDATURA STRONCATA. E LIQUIDATA IN POCHE RIGHE DALLA STESSA SINISTRA, SU “REPUBBLICA”


Stroncatura d'autore per la candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura per il 2019. Arriva dalle pagine del Venerdì di Repubblica, e dall'autorevole firma di Leonardo Coen. Il giornalista passa in rassegna le candidate mettendone in evidenza i punti di forza e gli elementi di debolezza. E la città bizantina viene liquidata così: «Ravenna ha speso sinora novecentomila euro, ma ha raccolto polemiche per le iniziative "troppo provinciali" e per il fatto che non rientra nelle diciotto città italiane più visitate dai turisti». In realtà la stroncatura non entra nel merito delle "tracce" tematiche scelte per sviluppare il dossier, ma si limita alle critiche mosse a livello locale. La mancanza di consulenti blasonati o di testimonial vip, però, fa il resto. Mentre si avvicina l'ora dei primi verdetti: la prima "scrematura" inizia il 20 settembre, data di presentazione dei dossier di candidatura. I progetti saranno esaminati e scelti da una commissione mista (sette membri nominati dall'Europa, sei dal governo italiano). A novembre arriverà la sentenza, che ridurrà la rosa a un massimo di cinque città. Tra il 2014 e il 2015, infine, l'incoronazione. Ravenna poi, non potrebbe contare sugli appoggi politici di Pisa («uno pensa subito al premier Enrico Letta, pisano doc... che tuttavia è stato eletto nella Marche, e qui entra in ballo Urbino», scrive Coen) o delle le pugliesi Lecce e Taranto (Nichi Vendola). Fra le favorite la penna di Repubblica vede L'Aquila(«punta sulla ricostruzione ») e Taranto («sulla rinascita, per uscire dall'incubo Ilva»), entrambe con «grosse motivazioni emotive e collettive ». Siena «punta sulla bellezza e l'innovazione. Sulle strette sinergie con Firenze e la Toscana». Le grandi città, Torino e Venezia, «hanno dalla loro infrastrutture ed immensa esperienza». Molto quotata appare Pisa, «che ha scelto quale tema guida quello della navigazione (il passato da grande repubblica marinara), valore ben radicato nel senso contemporaneo di una cit tà che ha inventato l'informatica e accolto il primo festival internet italiano». Matera, città con cui peraltro Ravenna si è "gemellata", è vista da Coen - e non solo da lui - come «una delle favorite: ha chiamato come consulente Charles Landry, l'ispiratore del movimento globale per la rinascita degli spazi urbani, basato sul concetto di infrastruttura creativa della città. I Sassi sono patrimonio Unesco dell'umanità. Coordinatore del progetto è Paolo Verri, già direttore del Salone del Libro di Torino». Nell'excursus di Leonardo Coen merita una menzione anche «la piccola Urbino, la città di Raffaello». Piace l'idea di «contribuire a un nuovo Rinascimento europeo», ma anche di ergersi a simbolo delle piccole città, «con un modello di sviluppo a matrice culturale e a cemento zero”.



lunedì 26 agosto 2013

E INTANTO IL PAESE BRUCIA.


Questo Governo – così come, del resto, quello che lo ha preceduto – è conseguenza di un’operazione politica voluta e diretta dal Presidente della Repubblica. E’ un Governo «anomalo»: dopo quello di Monti, infatti, è il secondo dei due governi presidenziali di una Repubblica che solo formalmente è parlamentare. Letta e la sua compagine ministeriale sono il risultato di una maggioranza delle larghe intese imposta da Napolitano allo scopo di riformare la costituzione in senso presidenziale introducendo un nuovo sistema elettorale ad hoc. E tutto questo senza alcuna legittimazione popolare. Si tratta di una svolta autoritaria, di un autentico tradimento rispetto ai padri costituenti che potrà esser bloccato solo dalla fine di questa legislatura. E già questa sarebbe una buona ragione affinché essa finisca rapidamente. Diciamolo però con franchezza. In realtà “le larghe intese” non sono mai nate e ci stiamo avvicinando semplicemente alla conclusione di qualcosa che è rimasto solo a livello embrionale: un aborto terapeutico leggi tutto l’articolo  http://www.byoblu.com/post/2013/08/24/intanto-il-paese-brucia.aspx#more-15671
E intanto il Paese brucia.

INGROIA IN TRIBUNALE

APPRODA IN TRIBUNALE LA CAUSA PROMOSSA DAI LETTORI DEL GIORNALE CONTRO L’EX MAGISTRATO INGROIA SULLA NASCITA DI FORZA ITALIA. CAUSA PATROCINATA DALL’AVV. LIBORIO CATALIOTTI. HANNO ADERITO IN TANTI ANCHE RIDOLFI, GALASSINI, BAZZONI…

Causa 2134, iscritta presso il Tribunale di Roma con udienza prevista ai primi di gennaio. L'avvocato reggiano Liborio Cataliotti ha dovuto faticare non poco per iscrivere a ruolo la causa: «Dal Guatemala a Palermo passando per la Val d'Aosta racconta l'avvocato al Giornale Ingroia in questo anno è stato dappertutto. Non è stato facile perché la giurisprudenza ha delle disposizioni precise per le cause contro i magistrati». Ma adesso, dopo la fallimentare esperienza politica e il flop elettorale, Ingroia non è più magistrato. «Così abbiamo potuto iscrivere la causa a Roma che è il luogo dove l'accusa di Ingroia ha avuto la maggior enfasi e dunque il maggior danno». Qual è l'oggetto del contendere? Il 29 novembre 2012 in un articolo sul Fatto quotidiano l'allora pm presentava, in un articolo, un capitolo del suo libro «Io so» una tesi choc, ma ampiamente smentita dalle indagini: «Forza Italia è nata da interessi di Cosa nostra con dell'Utri». Un'accusa infamante, che fece sobbalzare in pochi giorni migliaia di simpatizzanti azzurri, di ex dirigenti, di parlamentari eletti nelle fila del movimento politico che rivoluzionò la politica nel '94 con la discesa in campo di Silvio Berlusconi. Ma c'è di più: Ingroia aveva anche sostenuto che tutta la produzione legislativa successiva di Forza Italia nasceva con questo scopo. «Preconcetti assurdi e infamanti nei confronti degli oltre 8.500 simpatizzanti che hanno spontaneamente protestato e aderito ala causa civile diventando de facto i primi supporter della nuova Forza Italia di imminente rinascita», insiste Cataliotti che spiega come Ingroia abbia ammesso egli stesso come quella tesi non fosse sostenuta da nulla. «Sconfessata da indagini e inchieste: la magistratura non ha mai trovato nulla di nulla a favore di questa accusa, Ingroia ne era consapevole in quell'articolo, ma era fermo nel ribadire che si trattava comunque di una verità storica anche se sconfessata dalle indagini». Ingroia dovrà così comparire davanti al giudice e produrre le prove di quelle affermazioni mentre il giudice fisserà i termini per le richieste istruttorie delle parti. Nel procedimento resterà sub judice soltanto il primo aspetto, cioè l'accusa della nascita favorita da un patto con Cosa nostra perché il procedimento a carico di dell'Utri dalla Cassazione alla Corte d'Appello è ancora in atto. La seconda accusa, quella della produzione legislativa influenzata dai pizzini di picciotti e boss invece andrà avanti più spedita. In caso di condanna Cataliotti ha detto di aver lasciato una richiesta indeterminata di risarcimento: «Che comunque andrà devoluta in beneficenza».

PRONTI A PARTIRE……..PER FORZA ITALIA PRENOTATI



sabato 24 agosto 2013

25 LUGLIO 1943 SETTANT’ANNI DA QUANDO CI SIAMO LIBERATI DAL FASCISMO: QUELLO CON I TRIBUNALI SPECIALI FACEVA FUORI GLI AVVERSARI POLITICI! DAL COMUNISMO, CHE TUTTI SANNO E’ STATO, E’, E SARA SEMPRE SENZA DUBBIO MOLTO PEGGIORE, NON CI LIBEREREMO MAI?

SANITA’: SARANNO TAGLIATI 175 POSTI LETTO, PRESENTATI I NUMERI DELLA RIOGANIZZAZIONE DEI PRESIDI OSPEDALIERI


La bozza dell’azienda Ausl di Ravenna sulla revisione dell’ organizzazione interna dei tre presidi ospedalieri desta molta preoccupazione e, soprattutto, corre il rischio di essere adottata a breve, passando sulla testa delle popolazioni interessate:."La spending review da una parte, l’imminente ingresso in area vasta d’altra, oltre all’esigenza di razionalizzare l’assetto organizzativo complessivo, produrrà l’ennesimo sacrificio richiesto alla nostra provincia la quale, sull’argomento, ha già dato in precedenza il proprio consistente contributo. Peraltro la riduzione dei posti letto, su cui farò mi soffermerò di seguito, in un “quadro organico di programmazione d’interventi e di riconversione e ottimizzazione delle risorse” doveva essere attuata con il contributo dei professionisti e della comunità locale, ma quest’ultima ho la netta impressione sia costretta ancora una volta a subire supinamente e quindi a non incidere in alcun modo nelle scelte in discussione". "Nel concreto la situazione dell’ospedale di Ravenna subirà un taglio di posti letto nell’ area medica di un totale di 57 posti letto (– 37 e – 20 in day hospital), mentre nell’area chirurgica la riduzione è più modesta , - 5 posti, per l’aggiunta di prestazioni e di attività in un’ottica di piattaforma chirurgica provinciale sottratte a Faenza e a Lugo.  A Lugo, l’area medica ridurrà “…nella prima fase…”  32 posti, cioè 18 e 14 di day hospital, mentre l’area chirurgica vedrà scomparire 26 rispetto ai 78 attuali. Ma se Atene piange Sparta non ride. Passando a Faenza, infatti, l’area medica si riduce di 31 letti e quella chirurgica di 20. Insomma, oltre agli oltre 175 posti asportati con un pesante bisturi senza avere, oltretutto, alcuna certezza che l’operazione di negativo maquillage si fermi qui. In altri termini, il forte timore è di vedere gradualmente depauperati i servizi di Faenza e di Lugo, per concentrare molte attività primarie a Ravenna: tutto questo creerà gravi disagi e un forte pendolarismo per i cittadini, gli unici sempre pronti, obotorto collo, a donare il sangue".Per Lugo e Faenza, ad esempio, "nel progetto si precisa chiaramente come la chirurgia addominale maggiore e l’urologia dovrà essere concentrata a Ravenna, e altre attività quali, ad esempio, le malattie croniche intestinali che faranno capo a Faenza, mentre la funzione senologica farà capo a Lugo. L’attività chirurgica di otorinolaringoiatria sarà concentrata a Ravenna così pure la degenza chirurgica dell’oculistica dovrebbe anch’essa essere accentrata nel capoluogo. Resta aperta, inoltre, una forte discussione sulla rete dei punti di nascita e, al riguardo, una specifica tabella contenuta nel documento Usl evidenzia bene come nell’area faentina, così pure per il territorio lughese, rispetto ad altri indicatori di città limitrofe più popolose, si registri un numero di parti limitato sino a fare ipotizzare nelle conclusioni del citato documento, la possibile concentrazione dei punti nascita in una o nell’altra città della provincia". Anche Ravenna, tuttavia, oltre ai citati tagli di almeno 62 posti letto, "pensa a come favorire lo sviluppo dell’assistenza primaria – medici di medicina generale e pediatri, e alle case della salute: quei servizi organizzati sul territorio dove diversi professionisti integrano le loro competenze, ma già sobbarcati da elevati carichi di lavoro. Evidente, dunque, come in questo modo si sgravi l’ospedale e di conseguenza i costi diretti per l’azienda sanitaria diminuiscano. Ma a che prezzi e a quali condizioni e quali saranno i soggetti più penalizzati!? Insomma, queste e altre questioni riguardanti l’ubicazione dei servizi e la salute in generale, dovrebbero essere oggetto di confronto con i cittadini e con i professionisti, per evitare, come avviene spesso, l’ inevitabile ricorso a proteste, petizioni e forte dissenso popolare… Faenza docet!".

venerdì 23 agosto 2013

ANALOGIE STEPRA (Ra) SAPRO (Fo) MA NESSUNO A RAVENNA E’ RESPONSABILE (PER ORA?). ENNESSIMO APPELLO!


Come può ridursi la provincia di Ravenna che per quattordici anni getta i soldi. di tutti- in un pozzo senza fondo? Il capitale iniziale di STEPRA versato di 2.260.000 (99,95%) di proprietà interamente pubblica (Camera di Commercio, Provincia di Ravenna, quindici Comuni) ha portato a una “voragine” di quasi 30.000.000 di euro, da pagare!  A mio parere si annida un “mostro finanziario”, così lo definirebbero gli investigatori nel caso fossero incaricati di controllare ma che si guardano bene gli amministratori di portare i “libri contabili” in Tribunale come richiesto da Forza Italia in consiglio provinciale a Ravenna. La stessa cosa è capitata nella vicina Forli con Sapro, (stesso tipo di società, stessi investimenti) il debito è il triplo e l’indagine giudiziaria per ora sfiora soltanto la politica (tre assessori nei guai) ma sono altre le responsabilità. Il sistema Sapro a Forlì (forse un metodo della sinistra) viene ancora oggi difeso  a spada tratta dagli amministratori dell’epoca e oggi, Forlì come  a Ravenna. Faceva forse comodo, persino alle banche, che speravano di riscuotere a tasso maggiorato e oggi si trovano a vantare un credito sproporzionato e forse ora non ha per finanziare le aziende. Certo, i terreni sono in vendita: ma i loro prezzi erano gonfiati prima della crisi, figuratevi oggi. Quello che entreranno in cassa non serve a lenire una beffa terribile. Soldi bruciati (Camera Commercio, enti locali, Regione, Europa) purtroppo i nostri, probabilmente per sempre, da una Provincia, dalla Camera di Commercio dai comuni che li hanno sprecati quando ancora l’economia girava. E’ questa la responsabilità di ex DS ed ex DC che ancora oggi riempiono le caselle del potere provinciali con lacci e laccioli così evidenti. Come farebbe comodo adesso, in tempi così gravi,  non c’è un soldo, quel tesoro di trenta milioni (40 miliardi delle vecchie lire) persi per un pazzo monopolio. Ne basterebbero cinque di quei milioni per accomodare le scuole (le più necessarie) o qualcuna delle tante strada dissestate. Intanto le imprese chiudono, emigrano, non riescono a ottenere credito, e tanti giovani si devono scordare di accendere un mutuo.
La sinistra ravennate, è sempre stata chiusa nel suo essere di superiorità non mai accolto, dico una volta, le nostre proposte di nessun genere anzi hanno sembra preferito una politica di massima spesa, intervenendo in tutti settori anche di non sua competenza (come la lottizzazione di terreni industriali e altro), ma rilevatasi di corto respiro e in crisi maggiore rispetto ad altre zone, non hanno accolto la politica infrastrutturale (vedi E55) e la politica urbanistica da noi proposta.
 Rivolgo nuovamente ancora un appello, oltre all’ interpellanze e ordine del giorno presentato ma intorno  vedo  un grande silenzio, mettiamoci attorno ad un tavolo, lasciamo a parte i grandi progetti (infiniti piani di studio voluti dagli enti locali, associazioni, categorie, imprenditori, che ci sono costati anche questi un pozzo di euro) per una visione “celestiale” che non esisterà più per i prossimi trent’anni e rivediamo, insieme, visto che si tenta di governare a livello nazionale, con quel poco che possono ancora indicare  le Province. Stiamo con  i piedi per terra” proviamo ad indicare le poche opere necessarie per il rilancio della Provincia di Ravenna, abbandonando i tanti  “mega progetti“ del passato per volere il bene “comune” e prospettive per tutti e quando ci saranno le risorse ripartire immediatamente, bloccando le nuovo lottizzazioni, le mega strutture, ancora proposte dagli enti locali.
Auspico che ha forza di insistere l’appello possa essere accolto!
Ravenna ha già pagato abbastanza, ora tocca ai veri responsabili e, su questa battaglia continuerò ad ogni livello possibile, statene certi!. Forza Italia Consiglio Provinciale Ravenna Vincenzo Galassini




FORZA SILVIO, FORZA ITALIA!


giovedì 22 agosto 2013

BERLUSCONI: IO RESISTO! NON MOLLO. “RAVENNA E’ TUTTA CON TE”.


"Io resisto! non mollo. State tranquilli che non mi faccio da parte, resto io il capo del centrodestra. Farò sino all’ultimo l’interesse del Paese e degli italiani. Andate avanti con coraggio. Non vi farò fare assolutamente brutte figure. Prepariamoci al meglio".
Galassini - “Dinanzi ai numerosi e qualificatissimi pareri di giuristi, non di rado culturalmente assai lontani dal centrodestra, e che tuttavia esprimono dubbi e perplessità sulla legge Severino e sulla sua applicabilità al caso Berlusconi; e ancora, dinanzi a quanto emerge sulla stampa sull’animus, sui sentimenti e sull’approccio di chi ha giudicato il Presidente Berlusconi;dinanzi al vulnus che rischia di concretizzarsi non solo verso una persona, ma verso milioni di elettori che hanno diritto ad una piena rappresentanza politico-istituzionale; dinanzi a tutto questo, il premier Enrico Letta e il Pd non possono fare come Ponzio Pilato. Le conseguenze di una eventuale scelta pilatesca sono chiare a tutti.”



BERLUSCONI: IO RESISTO! NON MOLLO. “RAVENNA E’ TUTTA CON TE”.


"Io resisto! non mollo. State tranquilli che non mi faccio da parte, resto io il capo del centrodestra. Farò sino all’ultimo l’interesse del Paese e degli italiani. Andate avanti con coraggio. Non vi farò fare assolutamente brutte figure. Prepariamoci al meglio".
Galassini - “Dinanzi ai numerosi e qualificatissimi pareri di giuristi, non di rado culturalmente assai lontani dal centrodestra, e che tuttavia esprimono dubbi e perplessità sulla legge Severino e sulla sua applicabilità al caso Berlusconi; e ancora, dinanzi a quanto emerge sulla stampa sull’animus, sui sentimenti e sull’approccio di chi ha giudicato il Presidente Berlusconi;dinanzi al vulnus che rischia di concretizzarsi non solo verso una persona, ma verso milioni di elettori che hanno diritto ad una piena rappresentanza politico-istituzionale; dinanzi a tutto questo, il premier Enrico Letta e il Pd non possono fare come Ponzio Pilato. Le conseguenze di una eventuale scelta pilatesca sono chiare a tutti.”



CON.AMI FELICI, CONTENTI, SORRIDENTI, SINDACI E AMMINISTRATORI: MENTRE . I SOLDI DELLE NOSTRE ACQUE CONTINUANO A FINIRE NELL’AUTODRAMO DI IMOLA!


L'Assemblea dei sindaci dei 23 Comuni che costituiscono il CON.AMI (Consorzio Azienda Multiservizi Intercomunale) nella seduta odierna ha provveduto, alla nomina di Stefano Manara quale presidente del CON.AMI ed alla surroga del posto lasciato libero dallo stesso Manara, con la nomina a consigliere di Stefano Cassani (39 anni). Stefano Manara (45 anni), già componente del cda di CON.AMI dal 2009, sostituisce alla presidenza Daniele Montroni, che ha lasciato la carica di presidente del Con.Ami una volta eletto al Parlamento nelle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio scorso nelle file PD.
La proposta di nomina è stata fatta da Daniele Manca, (PD) presidente dell'Assemblea dei sindaci e sindaco del Comune di Imola, ente che detiene oltre il 66% del CON.AMI base agli indirizzi definiti nella delibera approvata dal Consiglio comunale di Imola il 26 giugno scorso (n.78) avente per oggetto: "Approvazione degli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentati del Comune presso Enti, Aziende ed Istituzioni". L'attuale Consiglio di amministrazione del CON.AMI risulta pertanto così composto: Stefano Manara, presidente; Mauro Casadio Farolfi, vice presidente; consiglieri: Daniele Bassi, Stefano Cassani, Giuseppe Cenni, Erik Lanzoni, Augusto Machirelli, Giorgio Sagrini, Paolo Sartiani. Questo cda rimarrà in carica fino alla naturale scadenza nella primavera del 2014 la nomina attuale era avvenuta nel 2009. L'Assemblea ha inoltre designato il presidente CON.AMI Stefano Manara componente il Consiglio di amministrazione di Hera spa, a seguito delle dimissioni del consigliere Daniele Montroni. Ricordiamo che il CON.AMI è il terzo azionista di Hera Spa, con il 7,37% del pacchetto azionario. I 23 Comuni che compongono il CON.AMI - fra cui i maggiori sono Imola, dove ha sede e Faenza - sono posti nelle Province di Bologna, Ravenna , Casola Velsenio, Brisighella, Riolo Terme "Le nomine effettuate tengono conto dei requisiti di competenza ed esperienza in campo industriale e manageriale” afferma il sindaco di Imola.  Alla selezione pubblica per Con.Ami, sono arrivate 14 disponibilità: Bassi Giampiero, Becca Mauro, Castronuovo Antonio, Donati Mauro, Gaiani Massimo, Manara Stefano, Marchesi Maurizio, Miranda Brigida, Picaro Raffaele, Ricci Francesco, Rinaldi Ceroni Pier Giacomo, Cardelli Nanni Francesca, Cassani Stefano, Ponzi Stefano. Altro che passo importante, altro che professionalità, a Imola continuano come sempre le nomine politiche, afferma il consigliere Carapia  PDL di Imola contro le scelte del sindaco Manca , e come tutti noi conosciamo bene. “Non c’è nessuna volontà politica di cambiamento, sta andando in scena il solito teatrino di cui conoscevamo già il canovaccio con le stesse facce e gli stessi modi”. .Un sistema consolidato che avviene a Imola come in Provincia di Ravenna. Ricordiamo una delle tante nostre lotte, sperperare l’acqua delle nostre sorgenti, i relativi  “nostri soldi” sono finita nella “benzina dell’ autodramo di Imola” con i nostri sindaci ravennati, di  sinistra, sempre zitti!



PRELIEVO DELL’8% SUI CONTI DI DEPOSITO DEGLI EUROPEI PER SALVARE LE BANCHE.


Berlino – Sabato scorso, durante la riunione tra i ministri delle Finanze UE sui metodi per aiutare le banche in difficoltà, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble ha proposto di effettuare un prelievo dell’8% sui depositi bancari per garantire la sopravvivenza delle banche in difficoltà, sostenendo che questa soluzione è la migliore poiché le perdite sarebbero molto più ingenti se le banche fallissero. Tuttavia i ministri delle Finanze di Francia, Gran Bretagna e Svezia temono che ciò possa provocare una corsa massiccia agli sportelli e preferiscono quindi che i paesi conservino maggiore libertà per decidere il da farsi al caso per caso, quando saranno confrontati con il problema.Il ministro delle Finanze tedesco ha ritenuto che le norme non possono variare in funzione delle situazioni, poiché ciò potrebbe creare un vantaggio competitivo a favore di determinate banche. Il contributo forzoso dei depositanti è stato un argomento tabu fino ai primi di quest’anno, quando è stato applicato il piano di salvataggio di Cipro. La soluzione adottata nell’isola mediterranea attraverso il contributo obbligatorio dei risparmiatori con depositi superiori a 100000 euro ha creato un precedente che fungerà da modello per il salvataggio delle banche in futuro. L’idea di Schauble non è nuova. Già nel 2011 il Boston Consulting Group aveva ritenuto che l’imposizione di una tassa del 30% su tutti gli attivi sarebbe stato l’unico modo per uscire dalla crisi dell’euro. Secondo alcuni economisti non ci sono altre soluzione che non quella di andare a prendere i soldi dove sono: sui conti dei risparmiatori. Tra il 2008 e il 2011, i contribuenti europei hanno dedicato oltre 4500 miliardi di euro cioé un terzo del PIL dell’UE al salvataggio dei paesi e delle banche.



martedì 20 agosto 2013

"Il testo Severino fa acqua. Dubbi sulla costituzionalità"

Il membro del Csm Zanon sulla questione della decadenza del Cav: "La Giunta sollevi  il problema. La questione non è Berlusconi ma i rapporti tra poteri in uno Stato di diritto"

Roma - «C'è più di un aspetto della legge Severino che può suscitare dubbi sulla sua costituzionalità. E sarebbe una buona cosa se la Giunta per le elezioni, che è titolata a farlo, sollevasse la questione di legittimità costituzionale, dando modo alla Consulta di pronunciarsi in materia».
Il professor Nicolò Zanon, membro del Consiglio superiore della Magistratura, e professore ordinario di diritto costituzionale all'Università Statale di Milano, proprio in questa veste, nel 2008, fu convocato dalla Commissione affari costituzionali della Camera che stava esaminando la possibilità di estendere l'incandidabilità dei condannati dai consigli comunali e regionali al Parlamento. «All'epoca feci presente i problemi che una simile estensione sollevava, su un piano puramente teorico perché il caso Berlusconi era molto di là da venire. Purtroppo, quando si è approvata nel 2012 la legge Severino, c'era un tale clima di indignazione per gli scandali della politica, dal caso Fiorito in giù, che nessuno osò ricordare che il mandato parlamentare è sottoposto a regole e tutele ben precise».
Quali regole e tutele sono a rischio?
«Quando venne fatta la “Costituzione più bella del mondo”, i padri costituenti si posero molto seriamente il problema di come evitare che poteri esterni, magistratura inclusa, incidessero sulla composizione delle Camere. Per questo vennero creati una serie di sbarramenti, che negli ultimi decenni sono stati indeboliti. Aprendo le porte al rischio concreto che sia la magistratura a decidere chi va eletto e chi no».
Di quali sbarramenti parla?
«Con l'eliminazione, nel 1993, dell'istituto dell'autorizzazione a procedere e - con impatto minore - con questa legge del 2012, si chiede in pratica alle Camere di prendere atto automaticamente delle conseguenze di atti giudiziari. La legge Severino è ovviamente prudente, e scrive che il Parlamento “delibera ai sensi dell'articolo 66 della Costituzione”, quindi lascia un margine di discrezionalità. D'altra parte non potevano scrivere altrimenti, visto che - purtroppo per chi non ama queste garanzie - l'articolo 66 sta scritto lì, proprio nella Costituzione più bella del mondo».
L'articolo 66 è quello che stabilisce che «ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità».
«Esatto. E non si può sostenere che quel giudizio sia semplicemente un atto dovuto: il Parlamento, in quanto organo politico, non è chiamato ad emettere atti dovuti. La Giunta prima e l'aula poi si esprimono in piena discrezionalità politica. Se l'articolo 66 non piace lo si cambi. Ma finché c'è serve ad evitare che sulla composizione delle Camere incidano altri poteri. Il fatto che la legge Severino sia così rigida nel prevedere un automatismo pone il problema della sua costituzionalità».
Molti esponenti politici e giuristi hanno sollevato anche la questione della retroattività, ossia della legittimità di applicare una legge rispetto a reati commessi prima del suo varo.
«Molti invocano una pronuncia del Consiglio di Stato nel 2013 sul caso di un aspirante consigliere regionale, che aveva subito una condanna anni prima. Secondo questa pronuncia l'incandidabilità non è un effetto penale della condanna, e dunque non si potrebbe applicare a questa sanzione il principio di non retroattività».
Il dubbio è risolto?
«Attenti, però: qui parliamo di Parlamento e non di Consiglio regionale. Avrei un dubbio molto serio: quando ho a che fare con effetti automatici ex lege su cui nessuno può intervenire c'è un effetto in senso lato afflittivo. Non è un effetto penale anche questo? Mi piacerebbe che la Corte costituzionale lo chiarisse».
Insomma, la sua speranza è che la Giunta per le elezioni del Senato ponga formalmente la questione alla Consulta?
«Io mi auguro che la Giunta, prima di distruggere un nuovo pezzo dell'autonomia delle Camere, che a questo punto rischia di venire data in mano ad altri poteri, rifletta se non sia il caso di chiarire i delicati profili costituzionali che sono stati sollevati. Ricordandosi che il problema in ballo non è Silvio Berlusconi e il suo destino politico, ma la questione fondamentale dei rapporti tra i poteri in uno Stato di diritto».

lunedì 19 agosto 2013

Berlusconi rilancia: la grazia è un problema anche dei democratici


Richiama il Pd e Napolitano alle proprie responsabilità. E sprona i militanti: "Io non mollo, prepariamoci al meglio"
Non solo il Colle, ma anche il Pd. Alla fine Silvio Berlusconi decide di ributtare la palla dall'altra parte del campo e aspettare le mosse dei suoi interlocutori. Il Cavaliere, infatti, continua a restare in silenzio - a parte poche battute al telefono con degli attivisti impegnati in una raccolta firme sulle riviera riminese - ma il messaggio che consegna ormai da tre giorni a chi ha occasione di vederlo ad Arcore o di parlargli al telefono è chiarissimo: «Io non mollo e alla pensione non ci penso proprio.
E la grazia non è un problema mio. Una soluzione esiste, quindi ora sta al Quirinale decidere se farsene carico oppure no. Al Quirinale e anche al Pd».
Dopo alcuni giorni di riflessione, dunque, il Cavaliere è più che mai deciso ad uscire dalla sua metà campo e smetterla con il catenaccio. Per questo non solo lui ma anche molti big del Pdl insistono nel chiedere al Pd di «assumersi le sue responsabilità». Non lo fanno in maniera eclatante con il Colle, invece, ma solo perché simili prese di posizioni pubbliche sarebbero di fatto un atto di guerra contro il Quirinale. Anche se non è un mistero che nelle ultime ore e per le consuete vie ufficiose il messaggio a Giorgio Napolitano sia stato recapitato: è al Colle che spetta la prossima mossa e sarà il Colle a doversi assumere la responsabilità di quanto vorrà o non vorrà fare. E qui sta il punto, perché Berlusconi non ha alcuna intenzione di restare con il cerino in mano. E se davvero la partita finirà con la detenzione (che siano arresti domiciliari o servizi sociali) e la successiva decadenza da senatore l'ex premier è deciso a fare in modo che «ognuno si assuma le sue responsabilità». In primo luogo il Quirinale, che - questo si è ripetuto in questi giorni nelle riunioni di Arcore - non avrebbe alcun problema ad intervenire con un motu proprio e che dovrà «spiegare la sua inerzia a dieci milioni di italiani» che hanno votato per il Cavaliere. Eppoi il Pd, che non può illudersi di appoggiare in Giunta per le elezioni la decadenza da senatore di Berlusconi e pensare di continuare a tenere in piedi un governo di cui il Pdl - e quindi l'ex premier - è il principale azionista insieme ai Democratici.

Disoccupati italiani? Mancano 1,5 miliardi, spesi per i ‘profughi’

Ora al governo mancano i soldi, li ha spesi tutti per ‘soccorrere’ e mantenere le migliaia di clandestini sbarcati negli ultimi mesi.
E così, cinquecentomila 
lavoratori italiani sono a rischio. Per il 2013 servono 1,5 miliardi per gli ammortizzatori in derogaammortizzatori in deroga e almeno altri 3 per il 2014. Sono dati che emergono da uno studio della Cgil. La stessa Cgil che vuole ‘più immigrati’.

Se si aggiunge il 
boom dei sottooccupati part-time, l’allarme della Cna che vede 3,5 milioni di disoccupati entro fine anno e la concorrenza low-cost degli immigrati, la situazione sul fronte del lavoro è agghiacciante.
Rispetto al 2012 tutti i settori dell’industria registrano un aumento delle ore di Cig autorizzate con un picco per l’edilizia (quasi 14%). Solo il commercio e settori vari evidenziano cali, il primo del 12%.
Nell’artigianato, nei primi sei mesi, le ore autorizzate di Cig sono state 46,1 milioni con un incremento vicino al 10% rispetto al 2012. Nel settore, dice la Cna, l’utilizzo effettivo di queste ore si tradurrebbe in una perdita potenziale di altri 28mila posti di lavoro.

Ma si trovano i soldi per mantenere 25mila immigrati sbarcati negli ultimi mesi, a 45€ al giorno cadauno.

Toglierli a loro per darli ai disoccupati italiani? Razzismo.

mercoledì 14 agosto 2013

PRESIDENTE BERLUSCONI SIAMO CON TE ANCHE DOPO LA PRONUNCIA DEL QUIRINALE

Il Pdl ha incassato la nota del Colle e prepara le prossime mosse. Fabrizio Cicchitto pensa che la partita sia ancora aperta: ''Quella del Presidente Napolitano e' una prima riflessione sul tema drammatico costituito dalla condanna di Silvio Berlusconi e tenendo conto di cio' essa lascia aperti spazi significativi per quello che riguarda il futuro''. E' il commento del deputato del Pdl Fabrizio Cicchitto alla nota del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sulla opportunita' della concessione della grazia a Silvio Berlusconi. ''C'e' un esplicito riconoscimento del ruolo politico di Berlusconi evidentemente dipendente dalle scelte della sua forza politica - aggiunge Cicchitto - scelte che peraltro sono gia' a me ben chiare. Di conseguenza reputo che bisogna misurarsi con questa prima presa di posizione del Presidente della Repubblica con senso di responsabilita' e spirito costruttivo''. 

"Napolitano ha capito" - Sulla stessa linea di Cicchitto si schiera Maria Stella Gelmini: "Ci riconosciamo nella nota del Presidente della Repubblica che dimostra come il problema da noi posto dell'agibilita' politica di Berlusconi non sia un fatto personale di Silvio Berlusconi ma una questione schiettamente politica. E ci conforta che il presidente Napolitano l'abbia ben presente in tutti i suoi aspetti e nelle sue possibili conseguenze. E che sia alla sua attenzione con serieta' e impegno. Valuteranno poi il presidente Berlusconi e il Pdl le iniziative da intraprendere in sede politica". Anche Paolo Romani sottoscrive le parole di Napolitano: "Il messaggio del presidente Napolitano e' chiarissimo, pur nella sua cautela, e scandito in tre passaggi fondamentali: la necessita' di una riforma elettorale di salvaguardia, la legittimita' delle critiche degli esponenti di centrodestra alla discutibile sentenza di condanna, la riserva di una successiva decisione proprio da parte del Capo dello Stato ovviamente non prima di un esame rigoroso. Una nota equilibrata che sembra non lasciare dubbi sulla eccezionalita' del caso giudiziario che ha coinvolto il presidente Berlusconi".
Decide il Cav - Michaela Binacofiore invece aspetta che il Cav decida se chiedere o meno la grazia: "Sulla eventuale richiesta di grazia riflettera' il presidente Berlusconi visto che ne va' della sua vita e della sua dignita', ma sembra di cogliere con evidenza che vi sia da parte del Quirinale una disponibilita' di massima. Quel che e' certo, dopo la nota del Quirinale - aggiunge - e' che il Presidente della Repubblica non si e' fatto strumentalizzare dai sogni onirici del Pd di vedere la scomparsa politica per via giudiziaria del leader di centro destra, Silvio Berlusconi". Deborah Bergamini vede nelle parole di Napolitano la legittimazione della leadership del Cav nel Pdl: "Dal Presidente Napolitano arriva chiarezza per chi da sempre sostiene la necessita' di riconoscere una volta per tutte la piena rappresentativita' politica del Presidente Berlusconi, la cui leadership non e' mai stata messa in discussione dal PdL mentre e' stata troppo spesso disconosciuta, e con ogni mezzo, per timore oltre che per invidia, dagli avversari politici". 

IL POPOLO DELLA SINISTRA IN GRAN FERMENTO PER IL TRENO DI DANTE MA NELLA REALTA’………..


Ma com'è giusto che sia oggi, è sceso in campo la società civile, il "popolo".Stanno  lavorando alla festa del compleanno del treno di Dante. Il primo del Comitato, il 120esimo della linea, una linea vecchissima ma giovanissima nelle sue potenzialità: sicurezza nella movimentazione, bassissimo inquinamento rispetto alla strada, sostegno alla permanenza del vivere in collina per la movimentazione pendolare per studio e lavoro, sviluppo del turismo fiorentino, ravennate, faentino, della Bassa Romagna; sviluppo culturale della conoscenza di Dante che sta avendo in tutto il mondo un'autentica esplosione. Sabato 14 settembre, un viaggio a Firenze, per la visita ai luoghi della vita del Sommo Poeta con una serie di letture dantesche. Il treno, appositamente "affittato" dal Comitato, nelle stazioni dove i passeggeri saranno ospiti di eventi esclusivi, in cui saranno presenti anche i gonfaloni dei Comuni attraversati dalla linea. Ci saranno anche le spoglie di Dante in questo viaggio a ritroso della sua fuga? Matteo Renzi ci spera.” Tratto da Lugo notizie del 12 agosto 2013
Questo il gran fermento, del “popolo della sinistra” ma per chi utilizza il treno tutti i giorni, da parecchie settimane alla Stazione di Brisighella vede l’ immagine riportata nelle foto. Auspico che il Sindaco di Brisighella Davide Missiroli presidente del comitato “Amici della Faentina” treno di Dante, entro il 14 settembre, abbia il tempo di fare ripulire la Stazione di Brisighella e tutto quello che si trova attorno. Cose piccole ma importanti Vincenzo Galassini Forza Italia Provincia di Ravenna

martedì 13 agosto 2013

E IO PAGO: COTIGNOLA


Io sono qui, io resto qui, non mollo. Continueremo tutti insieme a combattere questa battaglia di democrazia, per cambiare questo Paese, per farlo diventare un Paese dove i cittadini non rischiano di vedere calpestata la propria esistenza e libertà. La presenza di Berlusconi e Forza Italia infatti è l’unico baluardo contro un regime illiberale e giustizialista. Perché l’Italia deve diventare un Paese dove i cittadini non rischiano di vedere calpestata la propria esistenza e la propria libertà.".
Queste le parole pronunciate da Silvio Berlusconi domenica scorsa, durante la manifestazione di solidarietà a Roma, trovano oggi una ulteriore conferma con l'avvio della campagna di comunicazione "Ancora in campo per l'Italia". Dopo la forte presa di posizione sull'abolizione dell'Imu - battaglia di libertà e di rilancio dello sviluppo - ora Berlusconi ribadisce con questa campagna di manifesti nelle principali città, nelle aree di servizio e online la sua determinazione a rimanere in campo,consapevole di quel "dovere di impegnarmi ancora con ancora più entusiasmo e passione" cui ha fatto riferimento domenica scorsa. Puoi essere protagonista della campagna: condividila in facebook, in twitter, attraverso la posta elettronica usando gli elementi che trovi qui:è un gesto semplice ma di grande impatto per mobilitare anche i tuoi amici  al fianco di Silvio Berlusconi. Grazie! Antonio Palmieri responsabile internet PDL

domenica 11 agosto 2013

E IO PAGO: IL GOVERNO NOMINA UN “COMMISSARIO” PER I TAGLI PER LUI 950.000 EURO IN TRE ANNI.


Ma è  proprio srepitoso questo Decreto del Fare. Oltre agli emendamenti ad personam per salvare la doppia poltrona a Vincenzo De Luca (Pd, viceministro e sindaco di Salerno), ecco che tra le righe di quel provvedimento-lumaca si scorgono perle di rara bellezza. Un esempio? Eccolo, come scrive oggi il Messaggero:
“E’ in arrivo un comitato interministeriale per vigilare sulla spending review. Prevista la nomina di un commissario ad hoc appositamente retribuito: 150mila euro quest’anno, 300mila euro nel 2014 e nel 2015 e 200mila nel 2016″.
Alla faccia della spending review.


“SALPIAMO ALLA VOLTA DI FORZA ITALIA: RIMINI – CERVIA (RAVENNA)-SABATO 7 SETTEMBRE 2013”


AZZURRI DEL ’94 CON SILVIO BERLUSCONI . COORDINAMENTO REGIONALE DELL’EMILIA ROMAGNA
Programma: partenza dal porto di Rimini alle 8,00 , arrivo a Cervia alle 9,00 circa, imbarco ed inizio panoramica fino a Pesaro, ore 10 aperitivo di benvenuto a bordo, Dibattito politico e possibilità di firmare i referendum per “La Giustizia-Giusta”, ore 12 pranzo a bordo  con primo. grigliata e pesce fritto acqua, vino, birra a volontà e caffè, pomeriggio escursione alla Baia degli Angeli, ed  escursione anche a Gabicce, incontro con gli azzurri delle Marhe, merenda a base di ciambella, vino acqua  e bibite, rientro a Cervia (Ravenna)  sbarco e proseguimento per il porto di Rimini fine della crociera.
Costo €30,00 a persona. La motonave contiene 130 persone ma se si dovesse superare il numero abbiamo a disposizione un'altra motonave  alle stesse condizioni.
Prenotazioni entro il 2 settembre : 347 2318491 -  346 6829146 - 347 4309838 oppure: berlusconiani94@gmail.com –  pdlfantinelli@gmail.com  - vincenzo.galassini@gmail.com -cr.gabriellapezzuto@libero.it

venerdì 9 agosto 2013

E IO PAGO: PROVINCIA RAVENNA



Sei in: Il Fatto Quotidiano > Emilia Romagna > Provincia di Ra...

Provincia di Ravenna, nel 2012 un milione e mezzo di euro ai dirigenti

La cifra spetta ai diciassette manager in servizio fino a tre anni fa e comprende i premi del 2009, 2010 e 2011. Agli otto membri della giunta presieduta da Claudio Casadio (Pd), spettano invece 370mila euro

 4Dovevano sparire ma ci sono eccome le Province e i suoi dipendenti godono di buona salute, almeno per ora. Sono state pubblicate sul sito della Provincia di Ravenna le retribuzioni annue lorde del 2012: ai 17 dirigenti in servizio fino a tre anni fa va più di 1 milione e mezzo di euro, agli 8 membri della giunta 370 mila euro. Occorre precisare che gli stipendi relativi ai dirigenti includono i premi del 2009, 2010 e 2011, ma al netto di questi le cifre restano di tutto rispetto: c’è chi ha incassato oltre 60 mila euro di premi arretrati. Lo avevano messo nero su bianco nei loro programmi elettorali tutti i partiti: le provincie andavano abolite, come uno dei peggiori mali d’Italia. Dopo un silenzio durato qualche mese il presidente del Consiglio Enrico Letta ha fatto suo l’impegno con il disegno di legge costituzionale che mira a superarle, dopo lo stop della Consulta al decreto Monti. Staremo a vedere se si tratterà davvero di un canto del cigno per le Province, ma intanto i dirigenti di questi enti “considerati inutili dai più” come ha notato Massimo Bulbi, presidente della Provincia di Forlì-Cesena, a Ravenna corrono ai ripari con un’iniezione di liquidità. Nel 2012 i loro stipendi hanno superato in alcuni casi i 150 mila euro. Mediamente si sono attestati attorno ai 100 mila poiché 5 di loro assunti nel 2011 (Elettra Malossi, Valentino Natali, Andrea Panzavolta, Domenico Randi, Stefano Rubboli) hanno potuto contare solo sul premio relativo a quell’anno. Nella retribuzione lorda del 2012 non risultano cifre particolarmente alte neanche per Arrigo Antonelli, Erminio Ferrucci, Stefania Mieti, Stenio Naldi, Claudio Savini ed ancora Domenico Randi dato che la loro attività era cessata nel 2010 o nel 2011.