sabato 24 agosto 2013

SANITA’: SARANNO TAGLIATI 175 POSTI LETTO, PRESENTATI I NUMERI DELLA RIOGANIZZAZIONE DEI PRESIDI OSPEDALIERI


La bozza dell’azienda Ausl di Ravenna sulla revisione dell’ organizzazione interna dei tre presidi ospedalieri desta molta preoccupazione e, soprattutto, corre il rischio di essere adottata a breve, passando sulla testa delle popolazioni interessate:."La spending review da una parte, l’imminente ingresso in area vasta d’altra, oltre all’esigenza di razionalizzare l’assetto organizzativo complessivo, produrrà l’ennesimo sacrificio richiesto alla nostra provincia la quale, sull’argomento, ha già dato in precedenza il proprio consistente contributo. Peraltro la riduzione dei posti letto, su cui farò mi soffermerò di seguito, in un “quadro organico di programmazione d’interventi e di riconversione e ottimizzazione delle risorse” doveva essere attuata con il contributo dei professionisti e della comunità locale, ma quest’ultima ho la netta impressione sia costretta ancora una volta a subire supinamente e quindi a non incidere in alcun modo nelle scelte in discussione". "Nel concreto la situazione dell’ospedale di Ravenna subirà un taglio di posti letto nell’ area medica di un totale di 57 posti letto (– 37 e – 20 in day hospital), mentre nell’area chirurgica la riduzione è più modesta , - 5 posti, per l’aggiunta di prestazioni e di attività in un’ottica di piattaforma chirurgica provinciale sottratte a Faenza e a Lugo.  A Lugo, l’area medica ridurrà “…nella prima fase…”  32 posti, cioè 18 e 14 di day hospital, mentre l’area chirurgica vedrà scomparire 26 rispetto ai 78 attuali. Ma se Atene piange Sparta non ride. Passando a Faenza, infatti, l’area medica si riduce di 31 letti e quella chirurgica di 20. Insomma, oltre agli oltre 175 posti asportati con un pesante bisturi senza avere, oltretutto, alcuna certezza che l’operazione di negativo maquillage si fermi qui. In altri termini, il forte timore è di vedere gradualmente depauperati i servizi di Faenza e di Lugo, per concentrare molte attività primarie a Ravenna: tutto questo creerà gravi disagi e un forte pendolarismo per i cittadini, gli unici sempre pronti, obotorto collo, a donare il sangue".Per Lugo e Faenza, ad esempio, "nel progetto si precisa chiaramente come la chirurgia addominale maggiore e l’urologia dovrà essere concentrata a Ravenna, e altre attività quali, ad esempio, le malattie croniche intestinali che faranno capo a Faenza, mentre la funzione senologica farà capo a Lugo. L’attività chirurgica di otorinolaringoiatria sarà concentrata a Ravenna così pure la degenza chirurgica dell’oculistica dovrebbe anch’essa essere accentrata nel capoluogo. Resta aperta, inoltre, una forte discussione sulla rete dei punti di nascita e, al riguardo, una specifica tabella contenuta nel documento Usl evidenzia bene come nell’area faentina, così pure per il territorio lughese, rispetto ad altri indicatori di città limitrofe più popolose, si registri un numero di parti limitato sino a fare ipotizzare nelle conclusioni del citato documento, la possibile concentrazione dei punti nascita in una o nell’altra città della provincia". Anche Ravenna, tuttavia, oltre ai citati tagli di almeno 62 posti letto, "pensa a come favorire lo sviluppo dell’assistenza primaria – medici di medicina generale e pediatri, e alle case della salute: quei servizi organizzati sul territorio dove diversi professionisti integrano le loro competenze, ma già sobbarcati da elevati carichi di lavoro. Evidente, dunque, come in questo modo si sgravi l’ospedale e di conseguenza i costi diretti per l’azienda sanitaria diminuiscano. Ma a che prezzi e a quali condizioni e quali saranno i soggetti più penalizzati!? Insomma, queste e altre questioni riguardanti l’ubicazione dei servizi e la salute in generale, dovrebbero essere oggetto di confronto con i cittadini e con i professionisti, per evitare, come avviene spesso, l’ inevitabile ricorso a proteste, petizioni e forte dissenso popolare… Faenza docet!".

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