Non volevano
profughi in paese e, per adesso, non ne avranno. La clamorosa protesta
degli abitanti di Gorino e Goro, piccoli centri sul Delta del Po
ferrarese, con tanto di barricate tirate su per le strade del paese, ha
ottenuto che gli ospiti in arrivo finissero altrove, dopo una giornata (e una
nottata) convulsa. Il pullman che stava portando i migranti sul posto ha fatto
marcia indietro. Fiscaglia, Ferrara e Comacchio: in quei tre centri un tetto
gliel'hanno dato. Quello che doveva accoglierle inizialmente era un ostello di
Gorino, requisito dal Prefetto di Ferrara, per affrontare l’emergenza.
C’è stata però, lunedì pomeriggio, la novità traumatica dei blocchi stradali, eretti a Gorino con bancali di legno in tre punti d’accesso al paese (e allargati poi anche a Goro) per bloccare il convoglio, scortato dalle forze dell’ordine. E questa protesta ha sortito effetti: prefettura, carabinieri, polizia, sindaco di Ferrara e di altri comuni della provincia hanno convenuto in tarda serata di dirottare i profughi in altre strutture della provincia ferrarese.
C’è stata però, lunedì pomeriggio, la novità traumatica dei blocchi stradali, eretti a Gorino con bancali di legno in tre punti d’accesso al paese (e allargati poi anche a Goro) per bloccare il convoglio, scortato dalle forze dell’ordine. E questa protesta ha sortito effetti: prefettura, carabinieri, polizia, sindaco di Ferrara e di altri comuni della provincia hanno convenuto in tarda serata di dirottare i profughi in altre strutture della provincia ferrarese.
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