Caro Presidente del Consiglio Matteo Renzi,
in merito al suo appello alla coesione e condivisione, su cui siamo
pienamente e assolutamente d'accordo, Le chiediamo di rispondere a queste
nostre semplici domande:
1) Perché dopo il terribile terremoto del 24 agosto il suo governo ha
impiegato quasi due mesi per approvare un decreto legge recante interventi
urgenti in favore delle popolazione colpite? Il decreto è stato approvato il
17ottobre, il 18 è arrivato in Senato e dal 25 giace presso la Commissione
Bilancio di Palazzo Madama;
2) Perché, sempre senza polemica, dopo la
disponibilità dimostrata da tutti i partiti di opposizione e dopo il suo
impegno a formare un tavolo comune di lavoro, questo tavolo non è mai stato
convocato?
3) Perché anche per la nomina di Vasco Errani
non ha consultato i gruppi parlamentari d'opposizione?
4) Perché, ampliando il discorso all'emergenza
immigrazione, ha deciso la nomina di Piero Fassino senza fare alcun passaggio
politico o parlamentare?
Tutti i partiti d'opposizione, Forza Italia
in primis col suo presidente Berlusconi, si sono sempre mostrati disponibili a
dialogare e collaborare in questi tragici momenti. Ma caro Presidente del Consiglio per collaborare e dialogare bisogna
essere almeno in due, e lei ha fatto, e continua a fare, invece tutto da solo.
Vorremmo infine porle un'ultima domanda, sempre senza polemica. Forse la
mancata consultazione dei partiti, soprattutto quelli di opposizione, è dovuta
ad una mancanza di tempo da parte sua? Essendo lei impegnato in una campagna
referendaria forsennata che le fa girare tutta l'Italia e la porta ad occupare
giornali, televisioni e radio? Campagna referendaria da cui tra l'altro,
secondo gli insegnamenti del grande Calamandrei, il Governo avrebbe dovuto
tenersi fuori?
Nel ribadirle la nostra disponibilità a collaborare, signor Presidente
del Consiglio le chiediamo però di fare un po' di autocritica e di cambiare
comportamento: parli di meno, meno interviste, meno televisioni, meno
conferenze stampa, meno propaganda e più buon governo nell'interesse del Paese.
Buon lavoro e buon silenzio signor
Presidente del Consiglio.
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