giovedì 6 ottobre 2016

IL FINANCIAL TIMES STRONCA RENZI E LA SUA RIFORMA


Secondo il premier, si legge nell'editoriale, il bicameralismo paritario "produce ritardi inutili che fanno zoppicare anche i governi benintenzionati come il suo. Eppure nel dopoguerra il Parlamento italiano ha approvato un numero maggiore di leggi di quelle passate in Francia, Germania, Regno Unito e Usa", scrive Tony Barber sottolineando i pericolo di vittoria del No al referendum. Ma "dall'altro lato una vittoria (del Sì, ndr) potrebbe rivelare la follia di voler anteporre l'obiettivo tattico della sopravvivenza del governo alla necessità strategica di una democrazia robusta" 
una cattiva riforma“.   
 IL FINANCIAL TIMES STRONCA RENZI E LA SUA RIFORMA
Tony Barber ha cambiato idea sull’ex sindaco di Firenze, dirà chi ricorda un editoriale del 2015 in cui il giornalista definiva Renzi come “l’ultima speranza per l’Italia”. Ma nell’ultimo paragrafo dell’articolo, Barber riprende il concetto. Con un distinguo: “Nelle capitali europee si ha la sensazione che Renzi meriti di essere sostenuto. Un’Italia senza timone, esposta a una crisi delle banche e al Movimento 5 Stelle, comporterebbe guai”, continua ilFinancial Times sottolineando i pericolo che una vittoria del No al referendum del 4 dicembre comporterebbe. 
 IL FINANCIAL TIMES STRONCA RENZI E LA SUA RIFORMA
Ma “dall’altro lato una vittoria (del Sì, ndr) potrebbe rivelare la follia di voler anteporre l’obiettivo tattico della sopravvivenza del governo alla necessità strategica di una democrazia robusta“.  
 Financial Times cambia verso. E' un'inversione di 180 gradi quella di Tony Barber. L'editorialista del quotidiano economico aveva scritto a luglio scorso un articolo in cui la pensava diversamente. "La sconfitta rischierebbe di gettare l’Italia in uno stato di prolungata instabilità politica ed economica", aveva scritto Barber. Non solo: la sconfitta di Renzi "potrebbe mettere l’Italia, paese cruciale per la sopravvivenza dell’unione monetaria, nelle mani di un partito idiosincratico, del tutto inesperto a livello nazionale e che vuole far uscire il paese dall’eurozona". E infine concludeva: "Numerose bucce di banana si trovano lungo il cammino dell’UE nei prossimi 12 mesi, da una potenziale vittoria dell’estrema destra in Austria alle elezioni in Olanda e Francia. Ma il referendum costituzionale italiano potrebbe essere la più scivolosa di tutte".  La preoccupazione dei Paesi e degli investitori stranieri, stando ai report di Barber, sembra quindi essere scemata in questo lasso di tempo. Il quotidiano della City ora lancia una sorta di allerta nel caso di vittoria del Sì. Qualcosa è cambiato.


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