Gelo colonnelli. I dirigenti del Pdl tremano sulle dichiarazioni di Berlusconi e senza distinzione tra ex An ed ex Forza Italia, fanno quadrato intorno al segretario. Tutti ribadiscono l’appuntamento delle primarie di autunno, strumento che serviva per dare una legittimazione popolare al delfino e che si rende inutile nel momento in cui Silvio stronca la corsa del 41enne agrigentino indicandosi come successore di se stesso. «Ma che gli ha preso?», si domandano i colonnelli azzurri. E affiora sulle loro labbra quella terminologia leghista: «È colpa del cerchio magico». Un ex componente di governo di area forzista l’altro giorno in Transatlantico si lamentava del filtro che oramai si interpone tra Silvio e i cosiddetti «quarantenni» di Forza Italia. Altri se la pigliano con Daniela Santanchè, che gli suggerisce posizioni populiste. E poi c’è la frequentazione assidua con Vittorio Sgarbi, quello che, dicono, gli avrebbe messo in testa la storia delle liste in batteria (il 14 luglio presenterà il suo movimento insieme a Volpe Pasini, «l’ideologo» della Rosa tricolore). Insomma: lo sentono sempre più distante. Sempre in tema di liste civiche, in giornata, è arrivata la bocciatura di Vittorio Sgarbi firmata da Fabrizio Cicchitto, che ha definito il critico d'arte (al cui nome, buono da giocarsi in politica, il Cavaliere starebbe pensando) un "Grillo lillipuziano". Tutti contro le liste civiche con le quali il premier si vorrebbe smarcare dal Pdl: è in questo contesto, così, che comincia a farsi strada l'ipotesi di un Predellino-bis, ossia una rifondazione del Pdl con cambio di nome e di strategia. Ma i Colonnelli azzurri sembrano malsopportare il ritrovato protagonismo del Cavaliere. Al fianco di Berlusconi (oltre a Giancarlo Galan che esultò per il suo ritorno in campo) si schiera soltanto il fedelissmo Sandro Bondi: "Non posso nascondere il disagio e lo stupore che ho provato leggendo certe posizioni che rassomigliano a veri e propri altolà rispetto alle determinazioni che il presidente Berlusconi vorrà assumere, come sempre, nell'interesse del nostro partito e dell'Italia”
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